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Ossezia: «Quando tornerò andrò a raccogliere…»


elias

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«Quando tornerò andrò a raccogliere le prugne…»

Non sei tornata. Non le raccoglierai più per fare le conserve per l’inverno. Non sei tornata, rimane un foglietto a quadretti e la scrittura tremante di una bambina. E un desiderio, semplice e banale. In più lo stupore che un gesto così normale diventi struggente poesia, pienezza di vita. Anzi, la cosa più bella della vita. Raccogliere le prugne… Le morti assurde non lasciano il tempo di pensare una parola che abbia un senso: a volte però hanno il potere di farti girare la testa e guardare intorno. E a osservare la tua mano che muove frenetica sulla tastiera, al bicchiere d’acqua che versi distrattamente per placare una sete che neanche sempre avverti. Spesso dell’acqua e del bicchiere poco ti importa da dove vengono. Magari la stessa tua vita scorre e sbrodola qua e là; o forse come l’acqua dello sciacquone del cesso va via togliendo ogni traccia e incrostazione, anche il rimorso per i tuoi chisenefotte. Oggi tutto ti sembra diverso. Avresti voglia di andare a raccogliere le prugne e di pensare che non c’è cosa più buona di una marmellata senza misteri chimici, cocendo frutta nel pentolone e aggiungendo un po’ di zucchero, ma solo quanto basta. Avresti voglia di chiamare le persone più care e anche il primo che incontri nel tuo cammino e dirgli: “assaggia, l’ho preparata poche ore fa, era la cosa più bella che avevo voglia di fare. Troppo dolce? Pazienza, farò meglio la prossima volta”. Vorrei avere la forza di essere felice solo perché sono vivo...

La tua scomparsa, cara Lana, è troppo dura da sostenere. Mi tiene ancora a galla la speranza di mangiare un giorno insieme a te un frutto ancora più buono.

Magari colto fresco, dall’albero della vita.

"Vigila sui tuoi pensieri: la tua vita dipende da come pensi".

Libro dei Proverbi

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non sono in grado

non riesco a trovare le parole adatte ,per descrivere la quantità di emozioni

che mi da ciò che ha scritto ELIAS.

Io ho una bambina ,si chiama Francesca ,domani va a scuola

è la cosa più cara che ho ed è l'unica ragione vera della mia vita...e in questi giorni ho pensato spesso a quei genitori che hanno perso i loro figli .

La cosa che mi fa più effetto e che mi lascia distrutto

è aver visto dal difuori quei corpi che cadevano

quando invece ,dovrebbero essere in bimbi a scuola sicuri che guardano il mondo fuori crollare.

insomma vorrei dire a colui in cui io credo

ti prego ,nel caso ,prendi me .

Grazie Elias

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Sono io che ringrazio voi. Come padre e come credente il mio desiderio è stringermi intorno ai valori della vita, invocando giustizia sì, ma non facendomi travolgere dall'odio.

"Vigila sui tuoi pensieri: la tua vita dipende da come pensi".

Libro dei Proverbi

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Siamo tutti colpiti da quello che è successo in quella scuola.

Ma nessun servizio televisivo può colpirci per cose altrettanto feroci che vengono fatte in Cecenia.

Intendi dire che i terroristi che hanno massacrato 200 bambini avevano anche le loro buone ragioni?

Evidentemente prima di scrivere qualcosa bisogna chiedere il parere a 10 esperti linguistici diversi.

Volevo solo dire che l'orrore per i bambini uccisi in quella scuola è uguale all'orrore per i bambini ceceni uccisi. Solo che nessun servizio ce lo documenta, nessuna fiaccolata ce lo ricorda.

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«Quando tornerò andrò a raccogliere le prugne…»

Non sei tornata. Non le raccoglierai più per fare le conserve per l’inverno. Non sei tornata, rimane un foglietto a quadretti e la scrittura tremante di una bambina. E un desiderio, semplice e banale. In più lo stupore che un gesto così normale diventi struggente poesia, pienezza di vita. Anzi, la cosa più bella della vita. Raccogliere le prugne… Le morti assurde non lasciano il tempo di pensare una parola che abbia un senso: a volte però hanno il potere di farti girare la testa e guardare intorno. E a osservare la tua mano che muove frenetica sulla tastiera, al bicchiere d’acqua che versi distrattamente per placare una sete che neanche sempre avverti. Spesso dell’acqua e del bicchiere poco ti importa da dove vengono. Magari la stessa tua vita scorre e sbrodola qua e là; o forse come l’acqua dello sciacquone del cesso va via togliendo ogni traccia e incrostazione, anche il rimorso per i tuoi chisenefotte. Oggi tutto ti sembra diverso. Avresti voglia di andare a raccogliere le prugne e di pensare che non c’è cosa più buona di una marmellata senza misteri chimici, cocendo frutta nel pentolone e aggiungendo un po’ di zucchero, ma solo quanto basta. Avresti voglia di chiamare le persone più care e anche il primo che incontri nel tuo cammino e dirgli: “assaggia, l’ho preparata poche ore fa, era la cosa più bella che avevo voglia di fare. Troppo dolce? Pazienza, farò meglio la prossima volta”. Vorrei avere la forza di essere felice solo perché sono vivo...

La tua scomparsa, cara Lana, è troppo dura da sostenere. Mi tiene ancora a galla la speranza di mangiare un giorno insieme a te un frutto ancora più buono.

Magari colto fresco, dall’albero della vita.

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non sono in grado

non riesco a trovare le parole adatte ,per descrivere la quantità di emozioni

che mi da ciò che ha scritto ELIAS.

Io ho una bambina ,si chiama Francesca ,domani va a scuola

è la cosa più cara che ho ed è l'unica ragione vera della mia vita...e in questi giorni ho pensato spesso a quei genitori che hanno perso i loro figli .

La cosa che mi fa più effetto e che mi lascia distrutto

è aver visto dal difuori quei corpi che cadevano

quando invece ,dovrebbero essere in bimbi a scuola sicuri che guardano il mondo fuori crollare.

insomma vorrei dire a colui in cui io credo

ti prego ,nel caso ,prendi me .

Grazie Elias

Carpe diem, noli pacem desperare...

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