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Delta S4


Patriottico

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interesserebbe molto.

Dato che te sei Lancista, il mio amico, Lancista come pochi, non m'ha fatto guidare Lancia 037 ma m'ha fatto fare un giro con un modello, restaurato di recente, di Lancia Fulvia HF, non so se mi spiego!

Be non ti dico che gioia immensa che m'ha dato guidare tale auto e poi devo dire che ha un agilità e leggerezze che m'ha positivamente colpito.

Sai, lo guidata in quelle strade di montagna con i tornanti giusti e con i finestrini rigorosamente aperti, e sai perchè vero?.

guidare la Fulvia HF al di la delle prestazioni che non sono nemmeno paraginabili a queste auto da rally moderne è un'emozione unica, vanno imparati tanti trucchi e si porta dove si vuole, ma al di la di questo io credo davvero che sulle stradine di montagna sia ineguagliabile con la mia 1.6 appena posso vado per qualche stradina apposta..

Tu cos'ha provato un fanalone o una IIs? Era elaborata o aveva almeno tromoncini d'aspirazione? La rabbia di quel V4 è impressionante ancora oggi... ringraziamo comunque e sempre il nostro caro innominabile ex manager che ha voluto cancellare questa parte della storia Lancia.... ragazzi cercate di esserci alla fiera mostra scambio di padova il 22 novembre è previsto uno stand organizzato dalla Csai-Aci in onore della Squadra Corse HF Lancia e dei suoi 40 anni, dovrebbe arrivare anche Munari e tanti altri perosnaggi, si spera anche Fiorio.. si sta lavorando per carcare di convincerlo... vogliamo riavvicinarlo alla Lancia... è il suo vero amore....

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Dato che te sei Lancista, il mio amico, Lancista come pochi, non m'ha fatto guidare Lancia 037 ma m'ha fatto fare un giro con un modello, restaurato di recente, di Lancia Fulvia HF, non so se mi spiego!

Be non ti dico che gioia immensa che m'ha dato guidare tale auto e poi devo dire che ha un agilità e leggerezze che m'ha positivamente colpito.

Sai, lo guidata in quelle strade di montagna con i tornanti giusti e con i finestrini rigorosamente aperti, e sai perchè vero?.

guidare la Fulvia HF al di la delle prestazioni che non sono nemmeno paraginabili a queste auto da rally moderne è un'emozione unica, vanno imparati tanti trucchi e si porta dove si vuole, ma al di la di questo io credo davvero che sulle stradine di montagna sia ineguagliabile con la mia 1.6 appena posso vado per qualche stradina apposta..

Tu cos'ha provato un fanalone o una IIs? Era elaborata o aveva almeno tromoncini d'aspirazione? La rabbia di quel V4 è impressionante ancora oggi... ringraziamo comunque e sempre il nostro caro innominabile ex manager che ha voluto cancellare questa parte della storia Lancia.... ragazzi cercate di esserci alla fiera mostra scambio di padova il 22 novembre è previsto uno stand organizzato dalla Csai-Aci in onore della Squadra Corse HF Lancia e dei suoi 40 anni, dovrebbe arrivare anche Munari e tanti altri perosnaggi, si spera anche Fiorio.. si sta lavorando per carcare di convincerlo... vogliamo riavvicinarlo alla Lancia... è il suo vero amore....

Come hai ragione LanciaBoxer !!

Ma che BELLEZZA, che bestialità !!!!!!!!

Un mito incomparabile.......

Forza Lancia !

Lancia Delta HF Integrale...

Forza Lancia !!!

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  • 8 anni fa...

E voi mi direte (soprattutto i mods, i quali se vorranno spostare in Auto D'Epoca, avranno la mia approvazione :D): "Ma Paolino, non avevi niente di meglio da fare che tirare su dal fondo di AP un topic che ha quasi dieci anni?"

Eh oh. Ho cercato con la ricerca avanzata, e quel che mi è avanzato dopo la ricerca avanzata è stato che c'era già un topic intitolato alla S4; così mi sono avanzato l'idea avanzata di avanzarvi degli avanzi di caverna che ho raggruppato in questi giorni nella disperata manovra di riordinamento delle cose.

Si parla quindi di essequattro, in maniera controversa. Tutti noi ne ricordiamo le gesta, lo scintillare della tecnica italiana da una parte, e gli accadimenti tristi cui questa auto (insieme alle altre sue simili dell'epoca) prese parte. Dal punto di vista sportivo, però, di solito ne parliamo come di una magica era. Questi articoli dei tempi, invece, che vennero scritti mentre la gestazione dell'auto era in atto ed il suo sviluppo non avveniva in maniera poi così "rose e fiori", ci riportano a dei retroscena forse un po' meno conosciuti.

Per farla breve, qualche problemino c'era, e coinvolgeva meccanica e uomini allo stesso tempo.

Ma andiamo con ordine. La S4 mette le ruote su terra, in quel della Mandria. Con il compianto Toivonen. Breve articolo di Rombo che notifica la cosa e fa il punto della situazione generale.

PRIMA TERRA PER LA S4

La “sensazione strana” di Toivonen alla Mandria (ed ora tocca ad Alen)

Torino – E, finalmente, è arrivato anche il giorno delle prove su terra per la Delta S4. La nuova creatura della Lancia ha infatti abbandonato l'asfalto pur restando confinata dentro il recinto della Mandria, e nelle mani di Henri Toivonen ha inanellato una prima serie di prove. L'inizio non è stato dei più felici con un motore rotto mercoledì 27 febbraio ed un semiasse che ha ceduto il giorno dopo, ma ad ogni buon conto in Abarth sono rimasti abbastanza soddisfatti come, del resto, lo è stato anche il finlandese.

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“E' stata una sensazione strana quella che ho provato: al primo approccio tante soluzioni scelte per questa vettura mi sembravano troppo complicate perchè potessero funzionare ed invece, giorno dopo giorno, ho dovuto accorgermi che il potenziale è veramente grande e che non si finisce mai di progredire. Insomma provare la Delta in queste condizioni mi ha fatto un gran piacere...”

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Intanto Markku Alen ha passato la settimana in Corsica per collaudare le nuove gommature della 037 insieme a Giorgio Pianta. Dall'isola francese le notizie che sono rimbalzate sono state, anche qui, abbastanza soddisfacenti.

In particolare hanno soddisfatto appieno le nuove mescole provate per l'asfalto asciutto che dovrebbero garantire alla Lancia Rally quel qualcosina in più in grado di emergere ancora una volta in una gara iridata. Alen, conclusi sabato i test corsi, si è poi portato a Torino dove da lunedì 4 sarà impegnato insieme a Toivonen in un'altra tornata di test comparativi con la Delta S4 che si protrarranno almeno fino a mercoledì.

Fine prima parte.

Ora si prosegue con un altro articolo, che affonda il coltello nella piaga, come si suol dire. A quanto pare le cose non stanno andando molto bene, c'è nell'aria qualche polemica sui costi e sulle idee.

ARMA A DOPPIO TAGLIO

Torino – Se tutto avesse girato come era nelle previsioni, proprio in questi giorni gli ispettori della FISA avrebbero fatto una capatina al vecchio reparto corse Lancia di Borgo San Paolo per contare i 200 esemplari della Delta S4, condizione obbligatoria perchè la macchina potesse esser omologata in Gr.B a partire dal prossimo 1 luglio. Le cose invece sono andate diversamente.

Fra qualche incertezza iniziale nel “deliberare” il prototipo e qualche intoppo nella costruzione delle carrozzerie, l'omologazione dell'attesa arma torinese per i rallies è ancora di là da venire, slittata – ben che vada – di un altro paio di mesi.

Tanto è vero che verranno costruiti prima i venti esemplari “evoluzione”, poi i 200 della “specie”.

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Alen in Costa Smeralda, alla prima uscita in pubblico della S4. Passati ora un paio di mesi, i nodi vengono al pettine.

Piuttosto, a togliere loro il sonno, c'è la considerazione che malgrado il conforto di tempi in continuo crescendo sia su terra che su asfalto, i progressi riscontrati sulle tre vetture-laboratorio finora assemblate per essere impiegate in una serie interminabile di prove sono stati assai più modesti di quelli ipotizzati in inverno, al momento della coreografica presentazione dei programmi sportivi.

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La S4 alla presentazione all'Elba.

Da allora, in pratica, solo il motore è “cresciuto” arrivando in fretta ad erogare una potenza dell'ordine dei 400-420 cavalli (molto ben distribuiti in virtù dell'accoppiata volumetrico-turbo che pure, proprio per tutto quello che di nuovo rappresentava, faceva temere di suo una messa a punto più laboriosa) abbinata ad una affidabilità che è già soddisfacente.

Non così invece l'assetto e dopo cinque mesi di incessante lavoro di sviluppo la macchina presenta gli stessi inconvenienti di quando, quasi un anno fa, ha cominciato a girare timidamente alla Mandria. Difetti, ben evidenziati visivamente dall'affannoso mettere e togliere sempre nuovi elementi aerodinamici, che riguardano la tenuta di strada che seguita ad essere un vero rebus per i piloti che l'hanno avuta fra le mani, tutti concordi nel sottolinearne l'eccezionale difficoltà.

E' faticosissima – aveva detto Biasion dopo averla “assaggiata” in primavera – molto più della 037”, ed Alen gli ha fatto eco la scorsa settimana spiegando che “la macchina va forte ma 10 km con la Delta stancano più che 100 con la Lancia Rally”.

Una sensazione di super affaticamento che la totale mancanza di abitudine dei piloti Lancia a guidare una trazione integrale non riesce a giustificare completamente.

Il fatto è che la maneggevolezza indispensabile in una macchina da rally ancora non è stata trovata pur battendo molte strade nella ricerca di un equilibrio non facile da raggiungere. Il muso sul dritto non smette praticamente mai di saltare da una parte all'altra obbligando a incessanti correzioni col volante che diventano poi spasmodiche quando si tratta di inserirlo in curva. A quel punto il comportamento della S4 è anche più brutale e passa in una frazione di secondo da un eccessivo sottosterzo iniziale ad un altrettanto netto sovrasterzo verso la metà della curva stessa.

Il risultato è che per ora “fare i tempi” richiede una concentrazione sovrumana, chiaramente impossibile da mantenere negli svariati chilometri di prove speciali di un rally.

Una situazione di cui hanno già fatto le spese sia Alen che Toivonen, entrambi autori di due toccate piuttosto violente sul ben conosciuto tracciato di prova della Casa. Si pensava che l'adozione dell'autobloccante anteriore ad accoppiamento viscoso fatto costruire dalla Ferguson avrebbe risolto il problema, ma così è stato solo in piccola parte e quello che si è guadagnato in precisione di guida lo si è perso con l'ulteriore appesantimento dello sterzo, annullando il vantaggio offerto dalla pneumoguida, come hanno toccato con mano sia Pianta che Alen nella loro cinque giorni sarda.

E sì che di prove anche in Sardegna ne sono state fatte a iosa montando e smontando i differenziali, provando tutte le soluzioni possibili di barre ed ammortizzatori fino al rischio di perdersi in un mare di indicazioni spesso contrastanti fra loro, quasi che i tecnici fossero in un vicolo cieco dal quale nessuno sa bene come uscire.

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Nelle mani di Giorgio Pianta alla Mandria.

Poi c'è il problema del peso. Scegliendo per il “cuore” una cilindrata di 1759,3 cc, all'Abarth hanno sottinteso la possibilità di costruire una macchina il più vicino possibile al limite minimo di 820 kg, fissando come traguardo a breve scadenza un 890/900 chili che per ora, malgrado l'impiego generoso di carbonio, è ancora ben lontano dall'essere anche solo sfiorato dall'ago impietoso della bilancia, fermo intorno alla tonnellata.

L'ACCUSA (agli uomini) – Bocciata anche da Forghieri

Il progetto inizialmente siglato 038 e poi definitivamente chiamato “Delta S4” rischia di essere la buccia di banana su cui potrebbe scivolare Cesare Fiorio e la sua pluriennale gestione della “cosa sportiva” del Gruppo Fiat-Lancia.

Il grande capo è già stato “scottato”, e pesantemente, dalla ricorrente mancanza di risultati dei progetto Endurance, che ha gonfiato il bilancio dell'Abarth sino ad una cifra (24 miliardi totali, comprensivi comunque anche dell'attività rallistica) alla quale neppure lo sponsor Martini pare più tanto entusiasta di contribuire, cominciando con il ritirarsi dall'impegno sulle piste “da durata”.

A rischiare di colmare la misura per il boss di Corso Marche ci sono anche le ipotesi di campionato mondiale rally per il gruppo A. In seno al Gruppo (come peraltro presso le altre Case impegnate nel Mondiale) c'è chi potrebbe chiedere spiegazioni sul grande sforzo compiuto per realizzare una macchina Gruppo B quando poi la tendenza va verso macchine più vicine alla serie.

Il fatto che la S4 non si “presenti bene” rende le cose ancora più difficili. Il progetto S4 è viziato dalla sua complessità, ed il progressivo slittamento di tutte le sue scadenze è l'indice più impietoso del suo insuccesso.

La verifica di questo è stata data da un'iniziativa di Fusaro (il vice di Ghidella, e destinato a coordinare tutta l'attività sportiva del Gruppo, “bruciando” così anche le ambizioni di Fiorio a Maranello), che ha invitato a Torino Mauro Forghieri con il preciso scopo di dare un'occhiata alla S4 e di dare ovviamente un suo parere.

Parere che non sembra sia stato molto positivo, ed è tanto più importante in quanto espresso da un tecnico di valore indiscusso che, per di più, è stato tolto dagli impegni di Formula Uno proprio per studiare una Ferrari a quattro ruote motrici.

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Massimello e Forghieri, i "boss" in Abarth.

Una vettura che, da come stanno andando le cose, potrebbe essa diventare la vera “arma da rallies” del Gruppo Fiat-Lancia. Non si parla di scadenze precise ma, in attesa che venga pronta, la S4 potrebbe anche essere accantonata e la Lancia vegetare in una o più stagioni di “pausa tecnica” finendo di spremere le ultime stille di competitività dalla mai doma 037.

LA DIFESA (sulla tecnica) – Figlia di troppi padri

E' stato nella primavera dell'83 che a Torino si è cominciato a lavorare sul progetto di una macchina a trazione integrale. Nei rallies iridati la Lancia Rally 037 stava regalando soddisfazioni assolute gettando le basi per arrivare, di lì a qualche mese, all'esaltante conquista del titolo mondiale.

Era la conferma che ancora una volta Cesare Fiorio, quello che più di tutti in Abarth aveva voluto la costruzione di una “tradizionale” due ruote motrici convinto com'era che nell'economia di un campionato quella potesse essere l'arma vincente, ci aveva visto giusto nel promuovere quella scelta tecnica.

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Normale quindi che la prima delle varie ipotesi prese in considerazione fosse la trasformazione a quattro ruote motrici della 037.

Poi, dall'alto, arrivò l'input definitivo: la nuova macchina avrebbe dovuto avere un legame di parentela almeno estetico con una macchina di grande serie prodotta dal Gruppo. L'ipotesi di una 037 integrale fu accantonata (anche se un prototipo fu poi costruito nell'officina di Volta con il contributo decisivo di diversi uomini dell'Abarth...) e la scelta cadde così sulla Delta “imbastita” dall'ing. Messori prima di essere affidata alle cure di Limone e Lombardi che se ne stanno occupando dallo scorso autunno, da quando cioè Messori ha lasciato l'Abarth.

Anche questa complessa paternità di progetto può servire a capire il perchè dei ritardi attuali dell'operazione. Questo può sembrare, in definitiva, un processo alle intenzioni visto che la nuova Lancia non ha ancora superato la fase dei collaudi. Ma ad ulteriore difesa della S4 c'è da dire della complessità del progetto, che comporta obbiettivi che vanno ben al di là dello standard attuale delle vetture a trazione integrale per i rallies.

Lo scopo iniziale, cioè, non poteva ovviamente essere quello di avere una sorta di Audi Quattro e forse nemmeno una pur supercompetitiva 205 “alla torinese”; si voleva e si doveva fare di più, sfruttando il fatto di partire sulle basi positive e negative già sperimentate da altri.

Ma questo può voler dire anche andare troppo in là, spingersi in una “terra di nessuno”, tecnica nella quale per orientarsi sovente è necessario lo spirito dei pionieri.

Una ricerca, questa della “arma assoluta” in Lancia, che già altre volte è stata scambiata per presunzione ma che già altre volte ha poi prodotto vetture come la 037 o la Stratos...

LA SENTENZA (al 1000 Piste)

E allora è tutto sbagliato, tutto da rifare? Probabilmente no, ma certamente di cose da rivedere ce ne sono ancora parecchie e proprio la sospirata disponibilità del nuovo autobloccante lo ha messo in bella evidenza.

Per questo, adesso, si è resa indispensabile una pausa di riflessione, per valutare a tavolino con molta calma i pro ed i contro di ogni mossa tentata cercando di fare un punto il più sereno possibile dal quale ripartire senza troppi affanni nel lavoro di sviluppo.

Così i test alla Mandria sono stati sospesi per qualche giorno. La macchina utilizzata in Sardegna, dopo l'indispensabile “rialzo”, dovrebbe tornare a girare solo in vista della trasferta nel campo militare di Canjuers in occasione del 1000 Piste dove sarà ovviamente Alen a portarla al debutto in corsa, più che altro per conservare una “immagine” al progetto.

Nel frattempo in Corso Marche troveranno anche il tempo per allestire una diversa ripartizione della trazione sperimentando una suddivisione 25/75 al posto di quella 30/70 fin qui utilizzata. E fra i più direttamente interessati all'operazione sono in molti a sperare che il campione finlandese non trovi sulla terra francese un risultato troppo grosso che inevitabilmente alimenterebbe un eccessivo ottimismo sul reale potenziale attuale della macchina.

Meglio, in fondo, rimandarla ad ottobre e seguitare a lavorarci di buona lena piuttosto che promuoverla affrettatamente cullandosi nell'illusione di un exploit chiaramente alla portata di quel mostro di bravura che è l'asso finlandese caricato a mille da una inattività agonistica che per lui comincia ad essere troppo pesante da sopportare...

Fine seconda parte.

Terza ed ultima, che ci porta da un ottimista Miki Biasion, il quale, passato qualche tempo, si trova ancora alle prese con problemi soprattutto dal punto di vista della fatica e dell'impegno necessario a portare la bestia nel modo più adatto, ma guarda al futuro con positività. Il testo era di suo pugno, queste erano le sue confidenze a Rombo.

(scusate le due pessime foto bi-pagina, non potevo fare di più...)

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Tre mesi fa, quando avevo cominciato a farne la conoscenza, ero francamente perplesso sul potenziale della Delta S4.

La macchina effettivamente faceva un po' di paura a guidarla, era nervosa di motore e non riuscivo mai a capire in che direzione andasse. Ritrovarla a fine luglio per svolgere altre prove alla Mandria mi ha fatto un certo effetto: inutile negarlo come inutile, per me, cercare di evitare confronti con la 037 con la quale sto correndo per la terza stagione.

Sul sedile di destra, per l'occasione, non c'era Tiziano Siviero ma, come spesso succede quando bisogna fare dei test, il “bambino scemo”.

Non è uno di gran compagnia: ascolta ogni cosa con grande attenzione e, soprattutto, registra tutto quello che succede in macchina per riferirlo scrupolosamente agli ingegneri senza parlare mai col pilota.

Per questo tutti noi abbiamo battezzato “bambino scemo” il computer col quale dividiamo l'abitacolo.

Un abitacolo che nella Delta S4 è più spazioso di quello della 037. C'è più spazio per noi all'interno e questo è già un bel vantaggio. Tanto spazio in più a disposizione offre inoltre la possibilità di fare delle bocchette per prendere aria. Di conseguenza c'è anche maggior aerazione ed il fatto è molto positivo perché fra il motore dietro la schiena ed il turbo sarebbe un grosso problema per i piloti.

Sarebbe inutile non mettere una bocchetta d'aria che eviti al pilota di esser cotto dopo tre prove speciali, nella speranza di guadagnare 1 secondo ogni 20 chilometri.

Il ricambio d'aria è molto importante: quando sono risalito sulla Delta, la temperatura all'esterno era di 35 gradi e normalmente dentro c'è una decina di gradi in più per cui è come guidare in una sauna.

Piuttosto ho riscoperto piacevolmente, che il rumore all'interno è estremamente contenuto anche perché stiamo provando con gli scarichi piuttosto chiusi per evitare al massimo l'inquinamento acustico.

Dal lato sicurezza, poi, direi che offre ottime garanzie perché la Delta S4 è realizzata su un traliccio portante ed all'interno, sotto i sedili ed a lato del pilota, c'è tutto uno scatolato che regge i colpi, invece del solito tubetto d'alluminio.

E' una scocca portante appositamente studiata in modo da essere molto robusta. Il vetro anteriore è meno inclinato rispetto alla 037 e allora si andrà molto meglio nella nebbia ed anche con la pioggia perché le gocce d'acqua anziché espandersi rimbalzano via.

Per me, che guido in posizione molto avanzata e che non guardo mai di lato, la visibilità è buona.

Il cambio è buono, molto semplice da manovrare e direi particolarmente “tenero”. Forse c'è ancora qualcosa da mettere a posto nel leveraggio perché scalando dalla quinta non sempre si capisce bene se è entrata la quarta o la seconda, ma adesso stanno preparando degli “indirizzi” in modo da poter “buttare” dentro le marce con precisione.

Di bello ho trovato anche che freno, frizione ed acceleratore – a parte la posizione della pedaliera che è classica – sono molto morbidi.

Soprattutto la frizione: schiacciare quella della 037 era roba da Platini mentre qui va bene anche Paolo Rossi!

La strumentazione per ora è molto spartana con contagiri, manometro per la pressione olio, manometro per la pressione del volumetrico e... cinquantamila altri strumenti per fare tutte le rilevazioni del caso.

Sulla macchina da gara però ci sarà solo contagiri e spia della benzina, non credo che aggiungeranno molto di più: in corsa quando il motore si brucia, si brucia e basta!

Per uno come me che ama i rallies, è una cosa incredibile salire su un mostro da corsa di questo tipo: guidare con 450 cavalli a disposizione e quattro ruote motrici è una libidine per sé stessa. Per me il piacere della guida aumenta moltissimo, anche se tutti dicono che con la trazione integrale non si è spettacolari.

Una teoria che non condivido poiché sono convinto che quanto tutti avremo una quattro ruote motrici verranno fuori i “numeri” che entusiasmano gli appassionati.

Del resto lo si vede già ora che Rohrl – il mago della pulizia nella guida – con l'Audi “corta” è sempre di traverso. Il rovescio della medaglia è che ci vuole molta più concentrazione ed una preparazione fisica migliore.

Sono macchine che non ti lasciano il tempo di godere per un “traverso” di cinquanta metri: si guida per fare il tempo, non per cercare il piacere personale a tutti i costi.

In sostanza, oggi come oggi, sono convinto che la Delta S4 arriverà ad essere assolutamente competitiva abbastanza presto, a patto che i progressi nei prossimi mesi seguano una curva costante come è stato negli ultimi tempi. Lo so che arrivare al settanta per cento – sia per una vettura che per un pilota – è facile mentre il difficile è fare l'ultimo scalino. E questo ultimo balzo in avanti, spesso, dipende da tante cose, non ultima la fortuna.

Sull'asfalto comunque, la Delta S4 è già promossa, magari non a pieni voti, ma promossa.

In classe con gli altri ci può stare fin d'ora e, applicandosi, potrà diventare la prima!”

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MOTORE STUPENDO (FRENI MENO)

Quello che fin d'ora è molto bello nella Delta S4 è il motore. E' la cosa più bella in assoluto della macchina. Non ti rendi conto neppure quanto vai forte e lo capisci solo perché ti accorgi che i rettilinei si accorciano ad una velocità pazzesca, oltre che quando devi fermarti!

Già, i freni. Forse attualmente sono il problema più grosso. Un problema fino ad un certo punto in quanto in loro stessi sono eccezionali e la macchina si ferma in una spazza e mezza, solo che dopo una certa usura cominciano a non dare una risposta valida.

Diciamo che non è possibile sfruttarli fino al 70 per cento del loro consumo come con la 037. Arrivati al 40 per cento creano delle difficoltà ed il pedale diventa spugnoso.

Deve essere tutta una questione di pastiglie che con il calore si inarcuano. Tornando al motore, quello della Delta è molto progressivo grazie al volumetrico ai bassi regimi mentre non si sente molto il turbo, questo almeno è l'effetto che mi ha fatto.

Attualmente però ha ancora un piccolo vuoto quando si parte da fermo come nei tornanti stretti. Però, deve essere anche questa una questione di abitudine che dipende dal tipo di leveraggi del pedale.

Per quanto riguarda la trasmissione, vanno segnalati gli esperimenti in corso sulla ripartizione di trazione: invece di modificare la ripartizione meccanicamente, basterà cambiare la viscosità dell'olio nei differenziali. Una soluzione più semplice, senza smontare niente.”

IMPRESSIONI DI GUIDA - “Una macchina che non perdona

Descrivere come si deve guidare questa macchina e cosa si prova a farlo sull'asfalto?

Voglio dire subito che la Delta S4 è stata “allevata” da Giorgio Pianta che l'ha messa a punto in base alle sue caratteristiche di guida. Lui è un velocista, un “pistaiolo”, e di conseguenza questa quattro ruote motrici ricalca un po' le caratteristiche della 131 Abarth e della 037.

E' una macchina precisa, fatta per rendere al cento per cento ma è anche una macchina che non perdona molto l'errore, appunto come una vera macchina da corsa.

Con una Ascona 400 si poteva entrare in curva prima con il baule e poi con il cofano, con questa no, se si arriva lunghi è meglio fermarsi, fare retromarcia e ripartire.

Da marzo, quando l'ho guidata la prima volta, ad oggi la macchina ha fatto notevoli progressi. Anzitutto l'ho trovata molto meno impegnativa fisicamente ed infatti sono riuscito a fare, in una giornata, una cinquantina di giri alla Mandria, che sono più di 250 km.

La lunghezza delle prove speciali di una tappa di un rally.

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Fosse stata come allora, fisicamente ne avrei risentito molto. Invece ho ancora la forza di scrivere queste note per ROMBO, segno che va tutto meglio.

Ho girato con la ripartizione di trazione 25 per cento anteriore e 75 posteriore che credo sia la soluzione ideale per la vettura. Non è comunque una diversa ripartizione a far mutare di molto le sensazioni al volante quanto l'avere o no l'autobloccante.

Con l'autobloccante è più dura da guidare, più scorbutica nelle sue reazioni ma anche più veloce. Quello che mi ha impressionato favorevolmente è l'inserimento in curva che ho trovato eccezionale. Certo va guidata in modo diverso dalla 037 con la quale bisognava arrivare molto forte e poi fare la curva in decelerazione per sfruttarne la leggerezza.

Con questa si tratta invece di sfruttare le quattro ruote motrici e la potenza del motore ed allora è meglio entrare un pelo più adagio e curvare in accelerazione.

Sento dire che, vedendola da fuori, la Delta S4 sembra moltiplicare le curve, un'impressione che dal l'interno, sull'asfalto, non ho avuto. Anzi mi pare che la si possa già guidare abbastanza “in rotaie”, con una curvatura costante.

Bisogna comunque tenere a mente che una quattro ruote motrici richiede una guida diversa e penso che dovremo scordarci le lunghe derapate delle trazioni posteriori. Con queste macchine conviene entrare in curva in derapata ma poi raddrizzare ed uscire in sottosterzo, con il muso che ti da modo di aumentare la velocità in uscita. Bisogna insomma frenarla all'ingresso ed uscire dritti, una necessità che forse fa pensare che si facciano cinque curve al posto di una.

C'è anche da dire che ancora non è stata trovata la soluzione migliore in fatto di differenziali. Sicuramente ciò influisce molto perché a seconda del fatto che ci sia più o meno autobloccante, “chiude” o “allarga” il muso.

Penso comunque che quando sarà stata messa bene a punto tanti problemi – compreso questo – saranno risolti.”

Miki Biasion

Fine. Da qui in poi, per quel che mi riguarda, parla la Storia, e possiamo reindirizzarci a ciò che accadde, nel bene con le vittorie e nel male con la scomparsa di Henri. Questi dietro le quinte in alcuni passaggi lasciano forse trapelare, quando leggiamo delle difficoltà di guida al limite, quello che divenne il lato negativo di quella irripetibile corsa alle prestazioni assolute. Stava nascendo una bomba, ed il rallismo andava verso un limite che sarebbe stato meglio non raggiungere. Ma del senno di poi son piene le fosse, si dice.

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"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Che bello leggere la genesi di un'auto tanto importante.

Andrebbero lette le genesi di OGNI auto che ci e' entrata nel cuore.

Ma leggere delle difficolta' di far stare in strada la S4, e poi di adeguare la guida alla trazione integrale, e' bello, interessante, e anche un po' commovente.

Si cambiava l'olio, non il settaggio del computer di bordo...

Grazie GTC, come avanzi tu i topic non li avanza nessuno.

PS: ho stampato l'ultimo intervento, 15 pagine. Megojoni. Bravo Paoli'!

Modificato da TurboGimmo

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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Se come me volete farvi un PDF da tenere nel pc suggerisco di copiare il link della pagina e inserirlo qua Save paper & ink printing only what you want « PrintWhatYouLike.com

Tagliate quello che non vi serve, e generate il pdf :D

Io non so dove caricarlo, se no ve lo passavo volentieri.. :(((

Di questi ne vendono a secchiate.

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Tagliate quello che non vi serve, e generate il pdf :D

Io non so dove caricarlo, se no ve lo passavo volentieri.. :(((

PDF per cosa sta? Paolino Dita Fuse? :)

Grazie a tutti per le belle parole. Anche quelle di ECCI' che ha sottolineato di essere un pelandrone :D

Queste cose non mi stancano affatto, eppoi è un piacere condividere come ho sempre detto (quello che si può...). Purtroppo è il tempo quello che manca. Se faceste colletta e mi pagaste uno stipendio che mi permettesse di sopravvivere, lavorerei tutto il giorno pevvoi (ditelo a Fulvio).

Ne arriverà un altro di malloppetto Lancia-incasinata. Sarà necessario aprire forse un topic, perchè non so se per la Thema (the original) c'è già. Casini perchè... presentano la macchina, ma le consegne vanno molto a rilento. E ci sarà stato un perchè...

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Anche quelle di ECCI' che ha sottolineato di essere un pelandrone :D

Ho già i miei romanzi da scrivere, mica puoi sperare che dopo una sessione di scrittura feroce abbia voglia di scrivere ancora!

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