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La Nanjing spara a zero sulla Fiat


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ci sono delle novità sul fronte cinese ma al momento non sono di dominio pubblico. Questo è il titolo di un articolo destinato solo agli iscritti di un noto sito.

Fiat wants China JV to stick to 2010 target-CEO (2 luglio-07)

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

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I più attivi nella discussione

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Attenzione, è sempre un problema relativo.

Fiat può anche rifiutarsi di trasferire le più moderne tecnologie ma nulla vieta oggi ai cinesi di scopiazzare spudoratamente, magari utilizzando buona tecnologia fornita dai concorrenti europei, estromettendoti così dal mercato.

Lì in pochi anni cominceranno a storcere il naso davanti a vecchie Fiat o VW anni '90.

Alla fine o entri o non entri. Se vuoi entrare lo devi fare seriamente.

A mezzo servizio ci perdi solo dei soldi come dimostrato dall'avventura cinese di Fiat.

Adesso con Chery dovranno sbragare perchè i cinesi la tecnologia per produrre Fiat ed Alfa anni '90 ce l'hanno già e si associano solo per progredire ed ottenere il meglio. Non aspettano di certo la Palio...

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Concordo totalmente con Artemis...e ho pure un esempio di una piccola azienda oleodinamica della mia zona che dopo aver trasferito un bel po di produzione in cina pensando di risparmiare...ha fatto dietrofront riportando tutto in italia per motivi di qualità (pessima),di brevetti fregati e di costi per la spedizione in europa che superavano i risparmi di manodopera

Non possiamo sperare di vivere in eterno con i servizi,le idee,i progetti e il know-how...l'industria occidentale deve svegliarsi e aprire gli occhi per capire che gli utili trimestrali non sono tutto oro quello che luccica perchè tra qualche anno potrebbero arrivare rogne ben peggiori

quella della piccola azienda oleodinamica è scarsa oculatezza manageriale e insufficiente capacità di analisi delle variabili in gioco. mica è colpa della cina.

poi, per esempio, l'azienda meccanica in cui lavoro ha siti produttivi in cina, e ne siamo tutti contentissimi, sotto ogni aspetto tranne che i cinesi inspiegabilmente si aggiungono un nome occidentale a piacimento accanto al proprio, e sono contenti se li chiami così.

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Io concordo con artemis e autodelta.

La verità è che le multinazionali che sono quelli che definiscono gli andamenti

hanno deciso di portare i soldi e le tecnologie in cina per far vedere nel breve

periodo che si guadagna di più agli azionisti di riferimento. Sul lungo periodo questo però non funziona, proprio perchè per far vedere i bei numeri si taglia

sul futuro, ma questo a chi fa' queste politiche non interessa perchè tanto quando questo viene a galla loro i soldoni li hanno già fatti. Anche la balla che

così il mercato si amplia non sta più funzionando. Ad esempio quasi tutte le aziende che producono pannelli per LCD fanno una fatica gigantesca a produrre utili, e soprattutto ad avere i soldi per sviluppare tecnologie veramente nuove, in sostanza muovono capitali giganteschi per produrre

poca ricchezza, idem per le memorie e con le CPU ci stiamo arrivando, core due e core quadro non sono che più o meno la stessa tecnologia di qualche anno fa ristretta e moltiplicata, peccato che la maggior parte dei software non se ne fa' niente e quindi in realtà sulla singola applicazione tu vai alla stessa velocità di quando c'era il pIV 3.8 single core. Portare le produzioni in paesi come la cina, serve solo ad arricchire moltissimo pochissime persone

e inpoverire sia noi occidentali senza veramente arricchire gli asiatici.

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quella della piccola azienda oleodinamica è scarsa oculatezza manageriale e insufficiente capacità di analisi delle variabili in gioco. mica è colpa della cina.

poi, per esempio, l'azienda meccanica in cui lavoro ha siti produttivi in cina, e ne siamo tutti contentissimi, sotto ogni aspetto tranne che i cinesi inspiegabilmente si aggiungono un nome occidentale a piacimento accanto al proprio, e sono contenti se li chiami così.

Non è che sono contenti di chiamarsi così, sono CONVINTI di chiamarsi così! Del resto anche tu se vivi lì hai il diritto (oddio, forse non è previsto dalla legge) di sceglierti un bellissimo nome cinese da scrivere con ideogrammi (che tu non sai leggere!) sul tuo biglietto da visita (altra grande passione dei cinesi)... Cmq ti do un consiglio, quando hai a che fare con i cinesi non tentare di capirli, accettali per quello che sono. Per il resto hai ragione, è ovvio che quando ti trovi ad operare in un paese tanto diverso per lingua, cultura, storia, ecc. ecc. devi avere gli occhi bene aperti e possibilmente affidarti a chi ne sa più di te. Propobabilmente se quella azienda metalmeccanica prima di trasferire lavorazioni e brevetti in Cina avesse speso una decina di migliaia di Euro per farsi assistere da un buon consulente locale e da un buon avvocato, non sarebbe andata incotro a quei guai, ma tanto in Italia ci sentiamo tutti furbi, pensiamo sempre di essere in grado di fregare gli altri, tranne poi restarci male quando incontriamo uno più furbo di noi...

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Giungono notizie contrastanti sul fronte cinese. Lo stesso quotidiano che aveva annunciato la rottura della joint-venture fra Fiat e Nanjing Automobile, lo Shangai Securities News, ha anticipato un possibile riavvicinamento fra i due gruppi.

Nonostante dal Lingotto arrivino notizie di smentita e diverse voci parlino di un rafforzamento del sodalizio con Chery, secondo il quotidiano cinese ci sarebbe un riavvicinamento fra i due vecchi partner, grazie anche alla mediazione del governo locale di Jiangsu. Alla base della ritrovata intesa, un possibile investimento da 390 milioni di dollari.

A un mese di distanza dal viaggio in Cina di Marchionne, finalizzato a valutare la volontà del socio di aderire al programma di sviluppo di Fiat, sembra così riaprirsi la possibilità di un accordo. L'ambizioso obiettivo della Casa torinese, di installare catene di montaggio per Linea e Punto per arrivare a vendere 300.000 unità all'anno, infatti, potrebbe essere raggiunto solo con un investimento congiunto di 600 milioni di euro, da dividere con l'alleato locale.

Per il momento, comunque, il traguardo resta lontano (31.300 vetture immatricolate lo scorso anno, contro le 40.000 previste). Dopo l'estate, al massimo in autunno, una decisione per sciogliere questo nodo dovrà essere presa da parte dei vertici del Lingotto. Che si opti per una nuova alleanza o per un ritono alla partnership con Nanjing, scegliere significherà anche poter pensare con maggiore serenità allo sbarco di Alfa Romeo in Cina, fissato per il 2009.

fonte 4r

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

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Guest hankel

come dice l'articolo...copiato anche il trasformers (non credo abbiano pagato i diritti), e se non sbaglio anche la citroen aveva usato un robottone

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  • 4 mesi fa...
Più volte il numero uno del Lingotto, Sergio Marchionne, aveva espresso insoddisfazione

su un'alleata che si era 'distratta' dopo aver preso il controllo di diversi asset della fallita MG Rover

Cina, Fiat cambia rotta

Rottura con la Nanjing

Fiat ha cominciato a ritirare gli impiegati dalla sua venture in Cina con Nanjing Auto, denominata Nanjing Fiat, in vista di un imminente scioglimento della partnership.

Un portavoce del gruppo cinese ha affermato però di non aver riscontrato un massiccio esodo di impiegati Fiat ed ha ribadito che una decisione in merito alla partnership deve essere ancora presa e che comunque non si sente di escluderla.

Le relazioni tra Fiat e Nanjing navigano in acque incerte già da qualche mese. Più volte il numero uno del Lingotto, Sergio Marchionne, aveva espresso insoddisfazione su un'alleata che si era 'distratta' dopo aver preso il controllo di diversi asset della fallita MG Rover.

"Capisco che il partner cinese abbia impegni con altri - aveva detto il manager italo canadese il 3 agosto scorso - ma noi abbiamo bisogno di un'attenzione adeguata e in caso contrario guarderemo ad alternative per consolidare la nostra presenza in Cina".

Qualche giorno dopo il Lingotto formalizzava un'intesa con un altro gruppo cinese, Chery, per la produzione di oltre 100 mila motori all'anno,

Intanto sta accelerando l'operazione che porterà alla fusione tra Nanjing Auto e l'altro colosso dell'auto cinese Shangai Automobile Industry Corporation (Saic).

Lo afferma una portavoce Saic, sottolineando che "devono però ancora essere discussi alcuni dettagli tecnici". La portavoce ha anche detto che non c'è ancora una data per il merger, anche se fonti vicine all'operazione sostengono che si farà entro fine anno.

da la Repubblica.it

altra notizia interessante è quella che vede i due gruppi che detengono il possesso dell'antico gruppo MG-Rover unirsi...gli conveniva fin da subito, almeno fare un accordo per i pianali, invece di scannarsi come hanno fatto all'inizio

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