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Alfa 155D2 che motore aveva?!?


Maggio80

Messaggi Raccomandati:

Per il DTM si.

Per l'ITC del 1996 no.

il Busso pagava pegno per potenza perché non riusciva a raggiungere regimi elevati come i concorrenti.

Allora "segarono" il V8 Montreal....ottenendo sì un V6 con angolo atipico, ma questo permise un albero motore con perni di Biella accoppiati anzichè sfalsati come i V6 classici, quindi più corto permettendo di raggiungere regimi più elevati..

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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pdor figlio di kmer

C'ho impiegato un po' a capire la cosa ed ora finalmente ho arrichito il mio sapere... quello del v6 no busso ma derivato dal Montreal v8 non la sapevo... :clap:agree:

Fiat 127 - 903 ab | Fiat Regata 100 S i.e. | Daewoo Nubira SW 1600 SX-Fiat Panda Young 750 ab ('89) | Fiat Punto Easy 1.2 Nero Tenore

Camper Adria Coral 655 Sp su Ducato Maxi 2.8 jtd 127cv

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Per il DTM si.

Per l'ITC del 1996 no.

il Busso pagava pegno per potenza perché non riusciva a raggiungere regimi elevati come i concorrenti.

Allora "segarono" il V8 Montreal....ottenendo sì un V6 con angolo atipico, ma questo permise un albero motore con perni di Biella accoppiati anzichè sfalsati come i V6 classici, quindi più corto permettendo di raggiungere regimi più elevati..

un odd-fire all'italiana :)

Mazda MX-5 20th anniversary "barbone edition" - Tutto quello che scrivo è IMHO

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Per il DTM si.

Per l'ITC del 1996 no.

il Busso pagava pegno per potenza perché non riusciva a raggiungere regimi elevati come i concorrenti.

Allora "segarono" il V8 Montreal....ottenendo sì un V6 con angolo atipico, ma questo permise un albero motore con perni di Biella accoppiati anzichè sfalsati come i V6 classici, quindi più corto permettendo di raggiungere regimi più elevati..

Confermo.coi perni di biella accoppiati l'albero era piu corto e rigido,e non era problematico arrivare ai 12000 permessi dal regolamento.

Inoltre la v piu'aperta permetteva un abbassamento del baricentro e un cassonetto di aspirazione piu' basso e piatto,che con una configurazione "911 al contrario" aiutava e non poco...

Edit:aggiungo link a discussione in cui ne avevamo parlato

http://www.autopareri.com/forum/alfa-romeo/57974-alfa-155d2-che-motore-aveva-2.html

Modificato da sarge
aggiunto link
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Per il DTM si.

Per l'ITC del 1996 no.

il Busso pagava pegno per potenza perché non riusciva a raggiungere regimi elevati come i concorrenti.

Allora "segarono" il V8 Montreal....ottenendo sì un V6 con angolo atipico, ma questo permise un albero motore con perni di Biella accoppiati anzichè sfalsati come i V6 classici, quindi più corto permettendo di raggiungere regimi più elevati..

ma allora, chi ha scritto questo articolo dice una bufalata....

Alfa Romeo 155 ITC 1996 Alessandro Nannini - Track|FEVERTrack|FEVER

...dicendo che nel '96 il v6 non era più il busso ma il Lancia-PRV...

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Riprendo un attimo la storia sul motore della 155 DTM,a me risulta che i motori utilizzati,sia il primo V6 con V a 60° e manovelle singole,sia il sucessivo con V di 90° e manovelle accoppiate,non avessero niente a che fare con i V6 Busso prima,e PRV/V8 Montreal.:pen:

Il regolamento diceva che il motore da competizione doveva avere in comune con quello di serie solo l'angolo tra le bancate e l'interasse tra cilindri,oltre al numero di cilindri(quindi il V8 Montreal è escluso a priori).

Per il resto i motori non c'entravano niente con quelli di serie,e vorrei ben vedere,basta vedere i regimi che raggiungevano,le misure di alesaggio/corsa,ecc..

Da molte parti si legge che i motori da competizione derivassero dal Busso e PRV,l'equivoco viene dal fatto che questi motori di serie servissero solo per quanto riguarda l'omologazione,cioè nel primo caso V6 60° e interasse cilindri come il Busso,e nel secondo motore V6 90° e interasse cilindri come il PRV(con conseguente manovellismo),stop....da qui molti hanno equivocato dicendo''deriva dal Busso o dal PRV'',

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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Riprendo un attimo la storia sul motore della 155 DTM,a me risulta che i motori utilizzati,sia il primo V6 con V a 60° e manovelle singole,sia il sucessivo con V di 90° e manovelle accoppiate,non avessero niente a che fare con i V6 Busso prima,e PRV/V8 Montreal.:pen:

Il regolamento diceva che il motore da competizione doveva avere in comune con quello di serie solo l'angolo tra le bancate e l'interasse tra cilindri, oltre al numero di cilindri (quindi il V8 Montreal è escluso a priori).

Per il resto i motori non c'entravano niente con quelli di serie,e vorrei ben vedere,basta vedere i regimi che raggiungevano,le misure di alesaggio/corsa,ecc..

Da molte parti si legge che i motori da competizione derivassero dal Busso e PRV,l'equivoco viene dal fatto che questi motori di serie servissero solo per quanto riguarda l'omologazione,cioè nel primo caso V6 60° e interasse cilindri come il Busso,e nel secondo motore V6 90° e interasse cilindri come il PRV(con conseguente manovellismo),stop....da qui molti hanno equivocato dicendo''deriva dal Busso o dal PRV'',

Mi pare che pure wiki dica sostanzialmente la stessa cosa: l'uso del PRV è solo perchè l'aveva la Thema (che allora il gruppo era Alfa-Lancia industriale SpA) ed era ad angolazione di 90°. Da qui l'omologazione del nuovo motore, capo progetto ing. Giuseppe D'Agostino, con "monoblocco e le testate (realizzate dalla Cosworth) erano di sofisticate leghe di alluminio microfuso".

Che significa che del/dei 'progetti orginali' c'è qualche numero, come dici giustamente, ma poi il resto (pure materiali e fusione) sono altra cosa...

Modificato da nubironaSW

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Riprendo un attimo la storia sul motore della 155 DTM,a me risulta che i motori utilizzati,sia il primo V6 con V a 60° e manovelle singole,sia il sucessivo con V di 90° e manovelle accoppiate,non avessero niente a che fare con i V6 Busso prima,e PRV/V8 Montreal.:pen:

Falso.

Nel 93 il regolamento fia d1 prevedeva motori derivati dalla produzione con regime di rotazione massimo fissato a 11000 giri.

Il regolamento derivava dal regolamento per le categorie S1 e S2 in vigore fino all'anno prima.Non si comprende per quale motivo trattandosi di campionati nazionali,si dovevano costruire "motori prototipo"...

Il regolamento diceva che il motore da competizione doveva avere in comune con quello di serie solo l'angolo tra le bancate e l'interasse tra cilindri,oltre al numero di cilindri(quindi il V8 Montreal è escluso a priori).

Non mi risulta.

il numero dei cilindri non era contenuto nelle modifiche attuate nel 95 quando il campionato passò sotto il controllo della fia.

Per il resto i motori non c'entravano niente con quelli di serie,e vorrei ben vedere,basta vedere i regimi che raggiungevano,le misure di alesaggio/corsa,ecc..

Non è affatto vero.

Hai mai sentito parlare delle abarth 1000 tcr?Non è forse partito dal basamento del motore della 600 carlo abarth?

Hai mai visto cosa diventano i v6 alfa che corrono nel civm o l'honda 4 cilindri?

O il bmw 4 cilindri delle e30 dtm?

Cosa li controllano a fare i motori nel parco chiuso?

Da molte parti si legge che i motori da competizione derivassero dal Busso e PRV,l'equivoco viene dal fatto che questi motori di serie servissero solo per quanto riguarda l'omologazione,cioè nel primo caso V6 60° e interasse cilindri come il Busso,e nel secondo motore V6 90° e interasse cilindri come il PRV(con conseguente manovellismo),stop....da qui molti hanno equivocato dicendo''deriva dal Busso o dal PRV'',

Falso.

In tutti i campionati in cui si corre con mezzi derivati dalla serie,i regolamenti prescrivono che si parta da mezzi di serie con vari gradi di preparazione.

E non sarebbe pensabile in campionati "minori" realizzare costosissimi prototipi partendo dal foglio bianco.Infatti il dtm è morto quando la fia concesse deroghe a nastro fino ad arrivare all'abortito 97 quando si inseri' nel regolamento che le vetture potevano avere telaio e carrozzeria in carbonio e propulsori v8.

I costi erano diventati insostenibili per tutti.

Poi tutte le informazioni riportate sono state prelevate da testi che attingono ai centri documentazione delle rispettive case.

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Della storia del V8 Montreal ne parlò 4R all'epoca...

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Se lo dici tu....

Tra l'altro Larini in una recente intervista ha dichiarato che il primo V6 a 60° del '93 derivava dal motore da corsa ''di una serie americana''.

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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