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Come sei caduto in basso Quattroruote


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Eh, Tony, ma non è mai funzionato così.Non so se hai o hai mai avuto altre passioni oltre ai motori. Io pre-internet compravo un botto di riviste di videogiochi e un botto di riviste di alta fedeltà. Nelle prime c'erano praticamente solo pubblicità di pezzi di PC, videogiochi e console, nelle seconde di pezzi di stereo vari ed eventuali. E non poteva che essere così, pubblicizzare un frullatore su The Games Machine o un orologio su Suono non aveva nessun senso, perchè il pubblico VOLEVA vedere un certo tipo di pubblicità, anche per farsi un'idea delle novità (pre-internet informarsi non era così facile).Sta poi nella serietà della rivista cercare comunque di rimanere il più possibile obiettiva a prescindere dagli inserzionisti. Ma non è impossibile, anche se l'esempio pessimo di 4 Ruote non aiuta in questo senso.

nell'era pre-internet potevi sfangarla perché la rivista era l'UNICO modo per reperire informazioni.

E prima che scoprivi che erano cazzate avevi comprato oggetti e riviste per anni.

Nell'era internet, è un suicidio. Reperire informazioni gratis è facilissimo. Scoprire le cazzate, pure.

Quindi, bisogna alzare il tiro e puntare sulla professionalità. Che è l'unica cosa che ti può tenere in piedi.

Se sei professionale, riesci anche a far digerire aumenti di prezzo di copertina.

Che poi, scusate, ci sono tante riviste "non specializzate" che riescono a raccogliere comunque pubblicità...si pensi solo a quelli di Gossip. Secondo il pensiero dovrebbero pubblicizzare solo macchine fotografiche e teleobiettivi :lol:

O i quotidiani.

Che se un giornale ha tiratura....all'azienda frega poco di cosa parla. Perché la pubblicità é per visibilità.

Ergo, meglio per l'azienda un "Novella2000" da 1 milione di copie settimanali che un "Superfigoautosappiamotutto" da 100 copie mensili.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Eh, Tony, ma non è mai funzionato così.Non so se hai o hai mai avuto altre passioni oltre ai motori. Io pre-internet compravo un botto di riviste di videogiochi e un botto di riviste di alta fedeltà. Nelle prime c'erano praticamente solo pubblicità di pezzi di PC, videogiochi e console, nelle seconde di pezzi di stereo vari ed eventuali. E non poteva che essere così, pubblicizzare un frullatore su The Games Machine o un orologio su Suono non aveva nessun senso, perchè il pubblico VOLEVA vedere un certo tipo di pubblicità, anche per farsi un'idea delle novità (pre-internet informarsi non era così facile).

Esempio sottomano: Quattroruote di aprile 2015. Elenco inserti pubblicitari in ordine sparso, esclusi quelli di marchi automobilistici:

Bridgestone, Brebremi, Sky, Mediaset Premium, Radio 105, Meridian, Weather Tech, un istituto per malattie dell'udito, tre compagnie di assicurazione.

Molte di queste hanno a che fare con l'automotive, ma non sono collegate direttamente a un marchio specifico. Altre non hanno invece nulla a che vedere.

Quindi pubblicità e settori si intrecciano di già, com'è giusto che sia d'altronde in un giornale di uso comune, diffuso. ;) È una strada già percorsa.

Chiaro che marchi automobilistici hanno più interesse e incentivo a sborsare per comparire su giornali di automobilismo, sia con inserti che con test drive, però:

a) è dimostrato che non sono i soli;

B) ciò non può implicare favoreggiamenti; perché tra esemplari in prova con certe caratteristiche/optional da mettere in risalto a tavolino, e articoli favorevoli, la rivista può facilmente diventare ostaggio delle case più "generose", e non essere costretta a cambiare rotta perché i pochi che se ne accorgono sono appunto... pochi.

La situazione ideale si avrebbe con molti marchi che spendono cifre simili in pubblicità e non - anche in modi che non vediamo riflessi nel giornale. Non è però una cosa che si può decidere con un intervento d'autorità.

Il problema è mantenere una velocità di pensiero che sia superiore alla velocità della macchina.

E NON VALE SOLO NEL RALLY!!! :§

Gli accenti? Usiamoli bene! Gli accenti in italiano

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Tony, prima dell'era internet per le riviste cartacee vigeva la regola dei 3/3. Un terzo delle entrate arrivava dalle edicole, un terzo dagli abbonamenti e un altro terzo dalla pubblicità. Poi è arrivato internet e le regole sono saltate. Sai che 4R è passato dal milione di copie alle meno di 200.000? Sai quante riviste cartacee hanno chiuso nel frattempo. Per loro, come per tanti altri, la pubblicità è tutto!

La tua proposta di non mettere pubblicità di auto non è praticabile per vari motivi:

- sono quelli che pagano di più in assoluto

- sono sicuri di arrivare al pubblico di riferimento

- sono richieste dai lettori

La pubblicità, poi, è solo quello che vedi chiaramente. Poi ci sono i cosiddetti "progetti speciali" pagati a parte e di quelli non sai mai nulla e quasi mai vengono evidenziati come "informazione pubblicitaria". Nel web poi, il marasma è ancora più grande. Ma sai che in ogni editoriale che si rispetti ci sono i commerciali che vanno a cercare soldi dalle Case? Le più piccole hanno il loro ufficio marketing (spesso insieme all'ufficio stampa), le più grandi hanno i "centri media" che distribuiscono il budget.

L'editoria specializzata è quindi un mondo caratterizzato dal meretricio? Ebbene si, salvo pochissime eccezioni..

Chiudo raccontandoti di un giornalista ormai ultrasettantenne, che per quasi 30 anni fu a capo della pagina motori di uno dei maggiori quotidiani nazionali, che ancora si vanta di quando litigò con Ford che gli chiuse la pubblicità per un anno, facendo perdere un miliardo di lire. "Erano tempi in cui potevamo fregarcene" racconta lui tronfio, io non sapevo, non volevo e non dovevo sapere a chi venivano venduti gli spazi pubblicitari e potevo far scrivere quello che volevo.

La verità sai quale è? E' che il giornalismo, non solo quello di auto, sta morendo. Della verità, dei fatti, del commento serio, non frega più un cazzo a nessuno. Basta leggere le palle sparate da internet e che si trovano su facebook e va bene così. Ma sai quante volte vedo gente che prende per seri gli articoli di Lercio.it e li condivide?

E' brutto dirlo, anche perché faccio questo lavoro, ma un giornalismo costretto a vivere di introiti pubblicitari è destinato a estinguersi. I soldi dei lettori non bastano. Ci vuole il contributo pubblico e lo dice gente con molta più reputazione di me.

il mio blog www.autocritico.com

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nell'era pre-internet potevi sfangarla perché la rivista era l'UNICO modo per reperire informazioni.

E prima che scoprivi che erano cazzate avevi comprato oggetti e riviste per anni.

Nell'era internet, è un suicidio. Reperire informazioni gratis è facilissimo. Scoprire le cazzate, pure.

Quindi, bisogna alzare il tiro e puntare sulla professionalità. Che è l'unica cosa che ti può tenere in piedi.

Se sei professionale, riesci anche a far digerire aumenti di prezzo di copertina.

Che poi, scusate, ci sono tante riviste "non specializzate" che riescono a raccogliere comunque pubblicità...si pensi solo a quelli di Gossip. Secondo il pensiero dovrebbero pubblicizzare solo macchine fotografiche e teleobiettivi :lol:

O i quotidiani.

Che se un giornale ha tiratura....all'azienda frega poco di cosa parla. Perché la pubblicità é per visibilità.

Ergo, meglio per l'azienda un "Novella2000" da 1 milione di copie settimanali che un "Superfigoautosappiamotutto" da 100 copie mensili.

Modificato da Fatbastard78
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...

La verità sai quale è? E' che il giornalismo, non solo quello di auto, sta morendo. Della verità, dei fatti, del commento serio, non frega più un cazzo a nessuno. Basta leggere le palle sparate da internet e che si trovano su facebook e va bene così. Ma sai quante volte vedo gente che prende per seri gli articoli di Lercio.it e li condivide?...

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Tony, prima dell'era internet per le riviste cartacee vigeva la regola dei 3/3. Un terzo delle entrate arrivava dalle edicole, un terzo dagli abbonamenti e un altro terzo dalla pubblicità. Poi è arrivato internet e le regole sono saltate. Sai che 4R è passato dal milione di copie alle meno di 200.000? Sai quante riviste cartacee hanno chiuso nel frattempo. Per loro, come per tanti altri, la pubblicità è tutto!

La tua proposta di non mettere pubblicità di auto non è praticabile per vari motivi:

- sono quelli che pagano di più in assoluto

- sono sicuri di arrivare al pubblico di riferimento

- sono richieste dai lettori

La pubblicità, poi, è solo quello che vedi chiaramente. Poi ci sono i cosiddetti "progetti speciali" pagati a parte e di quelli non sai mai nulla e quasi mai vengono evidenziati come "informazione pubblicitaria". Nel web poi, il marasma è ancora più grande. Ma sai che in ogni editoriale che si rispetti ci sono i commerciali che vanno a cercare soldi dalle Case? Le più piccole hanno il loro ufficio marketing (spesso insieme all'ufficio stampa), le più grandi hanno i "centri media" che distribuiscono il budget.

L'editoria specializzata è quindi un mondo caratterizzato dal meretricio? Ebbene si, salvo pochissime eccezioni..

Chiudo raccontandoti di un giornalista ormai ultrasettantenne, che per quasi 30 anni fu a capo della pagina motori di uno dei maggiori quotidiani nazionali, che ancora si vanta di quando litigò con Ford che gli chiuse la pubblicità per un anno, facendo perdere un miliardo di lire. "Erano tempi in cui potevamo fregarcene" racconta lui tronfio, io non sapevo, non volevo e non dovevo sapere a chi venivano venduti gli spazi pubblicitari e potevo far scrivere quello che volevo.

La verità sai quale è? E' che il giornalismo, non solo quello di auto, sta morendo. Della verità, dei fatti, del commento serio, non frega più un cazzo a nessuno. Basta leggere le palle sparate da internet e che si trovano su facebook e va bene così. Ma sai quante volte vedo gente che prende per seri gli articoli di Lercio.it e li condivide?

E' brutto dirlo, anche perché faccio questo lavoro, ma un giornalismo costretto a vivere di introiti pubblicitari è destinato a estinguersi. I soldi dei lettori non bastano. Ci vuole il contributo pubblico e lo dice gente con molta più reputazione di me.

Certo che le conosco quelle cose, mica vivo sulla luna come mi hanno affibbiato.

Solo che come al solito la colpa è "dei lettori" "dei tempi" "eh, ma internet" "i contributi pubblici"

Nella sezione stampa (ma anche in tanti altri settori) non senti mai dire "oh, ma che cazzo abbiamo sbagliato per finire così?".

Imho, limitatamente al settore auto, l'errore enorme è stato legarsi in un abbraccio mortale con le case. Che all'inizio davano soldi. Ma ovviamente volendo comandare.....dettando le regole ricattandoti col soldi.

E da lì, perdita di credibilità, perdita di copie e spirale verso il basso.

E la rovina non è un destino inevitabile, perché come già detto una via d'uscita c'è.

Ovvero il recupero della credibilità e professionalità.

A parte i minchioni sui social (che tanto NON spendono a prescindere) le persone sono ancora disposte a spendere per acquistare contenuti di qualità.

Ma di qualità. Ovvero frutto di lavoro serio e ben fatto.

Per una rivista davvero di qualità non ho problemi a pagarla anche il doppio del prezzo di copertina attuale. Tanto è un mensile.

Non copia-incolla di cartelle stampa e marchette giornalistiche.

Perchè quelle, davvero, me le cerco sul web da solo e gratis.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Dal basso della mia competenza in materia, non vedo la soluzione semplice come "bisogna essere professionali": volendo limitarsi a 4R, la professionalità ce l'avevano sicuramente all'inizio, e l'hanno conservata per anni.

Il problema è stato, imho, l'arrivo di internet e la crisi generalizzata, che, da un lato, hanno ridotto la base lettori, dall'altro hanno azzoppato anche le Case, permettendo solo a quelle più forti (VW in testa) di acquisire maggiore spazio pubblicitario.

Vero è che che non si è saputo gestire questo passaggio epocale, però ricordiamo che, in questo, Quattroruote è in buona compagnia, dal momento che testate giornalistiche di caratura mondiale hanno avuto (ed hanno) gli stessi problemi: WSJ e FT solo per fare gli esempi più eclatanti, che o sono passati di mano a gruppi editoriali più forti (e quindi con maggior potere di controllo, ma anche di sostegno delle spese della testata), o hanno rinunciato alla versione cartacea, in favore di quella online.

Inoltre, la vendita di spazi pubblicitari è soggetta alla valutazione della base dei lettori di una pubblicazione: inutile mettere la pubblicità di una Mercedes sulle classiche riviste da gossip da 50 centesimi, perchè pur avendo una tiratura vastissima, non annoverano una % di clienti in grado di comprare Mercedes. Così, su Quattroruote non troverai la pubblicità del vibratore perchè la sua utenza non è ritenuta target per questo genere di articoli.

E' il mercato che decide chi sei e cosa fai bene, non tu, paradossalmente.

Personalmente, non mi stupisco che 4R esca con articoli o "dossier" "addomesticati" a seconda di chi ha versato l'obolo: un lettore attento (qui ce ne sono molti) capisce quando la valutazione, la stella, il pallino, l'aggettivo sono piazzati "ad arte": basta fare la tara.

In fondo, anche i quotidiani (Corriere e Repubblica in testa, per nominare i più diffusi) non sono esenti da faziosità più o meno palesi: a me insegnarono alle medie che non dovevo prendere per oro colato quello che c'era scritto sul primo che compro, ma consigliarono di acquistare almeno 2 giornali, possibilmente agli antipodi, per farmi un'idea più reale di una notizia (specie se politica).

Forse avremmo dovuto fare anche noi così: avremmo evitato la "polarizzazione" su Quattroruote, che si è trovata ad essere l'unica rivista veramente specializzata del settore (per come la vedo io), condizionando le scelte delle aziende di settore che si sono rivolte in massa alla sua base clienti e trasfermondola in uno strumento dell'ufficio stampa di questo o quel costruttore.

Scusate il mio solito papiello.

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Non condivido questo atteggiamento "passivo".

Specie quando poi ti auto-definisci un'autorità competente in materia.

Poi, hai deciso per campare di tirare più soldi possibile con le inserzioni? Scelta libera e autonoma.

Va bene.

Solo poi non dare la colpa "ai lettori" "a internet" se vieni snobbato a favore di informazioni a più buon mercato.

O se la tua reputazione scende.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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tra parentesi, la stessa QR riesce a fare una rivista più che decente quando si slega dalle logiche dirette di mercato: parlo di Ruoteclassiche.

Per il resto, ricordate sempre la massima dell'uomo di Ulianov, che cominciò anche lui la carriera come giornalista:

"Un giornalismo non fazioso è una cosa assurda, scandalosa e dannosa". E questo vale anche per prodotti dal buono all'ottimo come Report*.

Detto questo io su QR ed al volante leggo ormai in pratica le rilevazioni. E ne escono cose interessanti. Per esempio sull'ultimo al Volante ci sono in contemporanea la prova della 500 1.2 e della Peugeot 208 1.6 td 75 Cv. La prima viene indicata come dalle scarse prestazioni, la seconda come prestazioni discrete. Peccato che poi i numeri, con l'ovvia eccezione della ripresa , siano in pratica sovrapponibili :)

* cosa toccata con mano nella puntata a venire sulle alluvionei.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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