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13 minuti fa, Nico87 dice:

 

Francamente il darwin awards lo dare ad esempio in cina, che dovendo tirare su da 0 città intere non hanno pensato a questi aspetti ed ora hanno livelli che altro che i nostri.
Noi ci siamo ritrovati tutto già fatto nei secoli (impianti planimetrici urbani, zone di costruzione, ecc...) del resto i romani prima e medioevo dopo non è che immaginavano di dover fare le cose con criterio perchè duemila anni dopo sarebbero arrivati i turbonafta a far venir fuori le loro carenze di progetto.

 

 

Aggiungerei anche l'enorme speculazione edilizia e la deregolamentazione "de facto" dal 1960 al 1990, che ha prodotto "mostri" ( nel senso di costruzioni industriali / residenziali senza nessun ritegno / pianificazione ) in posti tipo Brianza o provincia di Treviso , etc.

Con sovrapposizioni laocoontiche ed infernali del traffico commerciale ( camion, furgoni, etc ) con quello residenziale ( scuole, case , etc )

 

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Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Sì ma qua iniziamo a stare male anche noi, nel senso che inutile pensare ai problemi cinesi, quando noi, per colpe nostre di mancata organizzazione dell'urbanizzazione e delle aree industriali, ci troviamo nella cacca... anzi con la tipica lentezza ed incapacità organizzativa italiana, mi vien da dire che la Cina è messa meglio, nel senso che loro possono cambiare, noi abbiamo un'inerzia che può davvero costarci la vita

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Cambiare come? Quando hai milioni di persone concentrate in un solo luogo (sfigato per giunta) che vivono con uno stile di vita neanche troppo energivoro, ma che comunque implica un certo inquinamento procapite (il cui trasporto alla fine non è neanche quota maggioritaria) non ci si fa niente.
L'ambiente si satura. Un po come mettere 100 persone in 20mq. Prima o poi si soffoca e si viene investiti dalle flautolenze altrui :D.
Se avete idee che non siano deportare la metà della popolazione del norditalia dite pure. Ma non pensiamo che bloccando una % risibile della produzione di inquinamento sposti le cose. La magagna è a monte.

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Guardavo una cartina dell'europa con le concentrazioni di pm10, il massimo in europa è tutto nel nord italia fino a roma, il problema è che è una zona industriale europea senza la circolazione d'aria (vento) e di perturbazioni atlantiche (pioggia) del centro nord europa, in pratica è come dire che nel bacino del mediterraneo non sarebbe possibile realizzare una zona industriale del genere centro-nord europea AT ALL.

si dovrebbe fare solo agricoltura e turismo e dimezzare il numero di abitanti

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ma certo che è a monte, sono state pensate, anzi non pensate, aree industriali ed urbane connesse tra loro, le città si sono espanse con zero servizi e le aziende sono molto localizzate nelle province irraggiungibili coi mezzi pubblici.

 

dobbiamo imparare a vivere in modo più connesso, con uffici tutti raggiungibili coi mezzi, a costo di dover proibire di aprire aziende a "inculandia"... vogliamo dire che ognuno può fare a cazzo quel che vuole, come si è sempre fatto in Italia? allora si muore, punto

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Le aziende sono localizzate dove i terreni costano poco, ma si è comunque vicini alle arterie di comunicazione. Quindi distanti dalle città. Il che non è neanche un male, abitare vicino a una zona industriale è una cosa che non auguro a nessuno tra inquinamento diretto ed indiretto causato dai camion carico-scarico ecc...
Il fatto è che in italia le grandi aziende concentrate sono poche, mentre sono quasi tutte piccole imprese, che sono invece sparse ovunque. Da qui l'impossibilità di fare "agglomerati".
Bisognerebbe ripartire dal foglio bianco con la progettazione non solo delle città, ma anche del tessuto industriale/commerciale delle città. E non sono neanche sicuro che funzioni, dato che alla fine l'inquinamento da trasporto non è la quota maggioritaria dell'inquinamento, anzi... L'inquinamento delle fabbriche, inceneritori, riscaldamenti, ecc... te lo prenderesti uguale, e li son botte grosse.

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On 19/10/2017 at 08:20, Phormula dice:

In realtà il gasolio ha un costo di produzione industriale leggermente superiore.

Però non se ne può fare a meno, perchè da un barile di petrolio si ottiene un mix di prodotti attraverso la raffinazione.

Quantunque si possa cercare, per esempio, di produrre più benzina e meno gasolio, non è che si possa fare come si vuole, qualche percento in più di benzina a scapito del gasolio significa costi di raffinazione che salgono alle stelle.

Non è vero: pensa che nonostante la raffinazione in Europa sia fortemente spostata sulla produzione di gasolio e negli States di benzina, l'Europa vende benzina agli USA e gli USA vendono gasolio all'Europa.

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39 minuti fa, alederme dice:

ma certo che è a monte, sono state pensate, anzi non pensate, aree industriali ed urbane connesse tra loro, le città si sono espanse con zero servizi e le aziende sono molto localizzate nelle province irraggiungibili coi mezzi pubblici.

 

dobbiamo imparare a vivere in modo più connesso, con uffici tutti raggiungibili coi mezzi, a costo di dover proibire di aprire aziende a "inculandia"... vogliamo dire che ognuno può fare a cazzo quel che vuole, come si è sempre fatto in Italia? allora si muore, punto

Se concentri ancora di più i posti di lavoro aumenta ancora di più la transumanza verso/da i centri città. Da quando la pubblica amministrazione a Roma ha concentrato gli uffici in zona Laurentina, il quadrante sud-ovest del GRA è perennemente bloccato. Scemi gli americani che hanno messo le capitali in città piccole per non congestionare quelle grandi...

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1 ora fa, alederme dice:

ma qua iniziamo a stare male anche noi, nel senso che inutile pensare ai problemi cinesi, quando noi, per colpe nostre di mancata organizzazione dell'urbanizzazione e delle aree industriali, ci troviamo nella cacca... anzi con la tipica lentezza ed incapacità organizzativa italiana, mi vien da dire che la Cina è messa meglio, nel senso che loro possono cambiare, noi abbiamo un'inerzia che può davvero costarci la vita

 

Veramente stiamo molto meglio rispetto a 30 anni fa, bisogna sempre migliorare ma non è vero che stiamo peggiorando.

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21 minuti fa, jameson dice:

Non è vero: pensa che nonostante la raffinazione in Europa sia fortemente spostata sulla produzione di gasolio e negli States di benzina, l'Europa vende benzina agli USA e gli USA vendono gasolio all'Europa.

Infatti l'ho ben scritto.

L'Europa è importatore di gasolio perchè la nostra capacità di raffinazione non basta a soddisfare la domanda.

Negli USA, ma anche nei paesi del Medio Oriente, hanno gasolio in eccesso.

 

Ti dirò di più. Nella Germania dell'Est la raffineria di Leuna raffinava il petrolio proveniente dalla Russia attraverso il cosiddetto "oleodotto dell'amicizia".

La benzina super veniva venduta all'Ovest per racimolare valuta pregiata e il processo era gestito in maniera totalmente antieconomica. Quei pochi punti percentuali in più di benzina costavano un sacco di energia. Quando Total acquisì l'impianto attraverso le privatizzazioni seguite alla riunificazione della Germania, dovette mettere mano non solo per ridurre le emissioni, ma per rivedere il mix di prodotti in modo da renderlo competitivo sul mercato.

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