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Whisky, Rum e altro


skizzo_85

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10 minuti fa, skizzo_85 dice:

io la bottiglia che avevo preso per il matrimonio (avevo fatto un tavolino con i rum) di Don Papa ora la uso per fare i dolci...

:rotfl:

Te l'ho detto che ci capisco poco...

- '10 Alfa Romeo MiTo 1.4 TB MultiAir 135 cv Distinctive Premium Pack (dal 2017)

-'03 Ford StreetKa 1.6 Leather  (dal 2022)

 

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quello è gusto mio, lo trovo veramente troppo.

eppure piace, e ci fanno un sacco di soldi, visto che a loro (alle Filippine poi) costa niente da produrre, a differenza di altri spiriti.

però appunto dicevo, se ti piace il dolce, prova una di quelle bottiglie che ho scritto sopra, sono decisamente superiori.

  • Grazie! 1
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Dentro autopareri ci sono sempre sorprese... non sono un grande esperto ma ogni tanto mi piace degustare qualche spirito. Il Zacapa 23 e' quasi caramellato ma non mi dispiace affatto. Tra i rum comunque preferisco gli agricole. Di whisky ne ho assaggiati diversi ma non quelli molto costosi purtroppo. Tra quelli che ho assaggiato mi e' piaciuto molto il Chivas 18. A decrescere il Glenmorangie 10. Tra i torbati il Talisker lo preferisco ma ancora non ho capito bene come si degustano questi whisky. Ho letto che andrebbero diluiti con acqua, preferibilmente (mi sembra una pazzia..) della stessa sorgente da cui proviene quella per fare il whisky stesso. Voi cosa mi dite su questo argomento?

Per non dimenticare il prodotto autoctono devo dire che, secondo me, abbiamo delle grappe eccezionali. Es, la Walcher Gewurztraminer o la Diciotto Lune di Marzadro o la Of di Bonollo ecc

 

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Inviato (modificato)
15 ore fa, vince-991 dice:

Dentro autopareri ci sono sempre sorprese... non sono un grande esperto ma ogni tanto mi piace degustare qualche spirito. Il Zacapa 23 e' quasi caramellato ma non mi dispiace affatto. Tra i rum comunque preferisco gli agricole. Di whisky ne ho assaggiati diversi ma non quelli molto costosi purtroppo. Tra quelli che ho assaggiato mi e' piaciuto molto il Chivas 18. A decrescere il Glenmorangie 10. Tra i torbati il Talisker lo preferisco ma ancora non ho capito bene come si degustano questi whisky. Ho letto che andrebbero diluiti con acqua, preferibilmente (mi sembra una pazzia..) della stessa sorgente da cui proviene quella per fare il whisky stesso. Voi cosa mi dite su questo argomento?

Per non dimenticare il prodotto autoctono devo dire che, secondo me, abbiamo delle grappe eccezionali. Es, la Walcher Gewurztraminer o la Diciotto Lune di Marzadro o la Of di Bonollo ecc

 

di grappe bazzico pochissimo, anche se abito in una zona (sud del piemonte) storicamente legata alla grappa, ormai legata più a piccole produzioni di alta qualità rispetto all'industria del triveneto che è più "massiva".

Dei rum faccio poi tutto lo spiegone, sui whisky che hai citato:

Chivas 18 mai bevuto, ma ho provato il 12 (chi non lo ha mai bevuto?) e non credo lo sceglierei mai: è un blended ma nel senso dispregiativo del termine secondo me, essendo di base il malto di Strathisla tagliato con grain whisky.

Per tanto così a 30 euro c'è lo Strathisla 12 che è il single malt da cui poi fanno il Chivas Regal, che non sarà campione del mondo, ma è uno speysider fatto bene.

Glenmorangie 10...non è la mia distilleria preferita: storicamente non se li è mai filati nessuno, ora sono sotto il controllo della holding del lusso LVMH che li pubblicizza come se fossero una fabbrica orafa da cui esce whisky invece che collane e orecchini.

Hanno un core range costituito dal 10 anni e dai tre cask finish dodicenni in porto ruby, sherry oloroso e sauternes.

Il 10 anni è un whisky che ha bisogno di essere aperto, versato il primo bicchierino e lasciato (tappato ovviamente) sulla mensola per una decina di giorni prima di poterlo apprezzare, subito ha un po troppa irruenza alcolica e mi dicono che ne escano lotti differenti (cosa inconcepibile per una distilleria che produce milioni di litri quasi tutti come single malt).

è un whisky molto dolce, fiori e frutta gialla: può essere una buona introduzione per avvicinarsi al mondo dello scotch, anche se poi passano tutti dai torbati.

 

Il bicchiere migliore in cui bere un distillato comunque è sempre quello che viene chiamato "spirit glass", in pratica come i bicchieri da grappa ma più panciuti

productimage-picture-calice-spirits-snif

sull'aggiunta di acqua (a gocce!) è questione di gusto personale.

a me non piace aggiungere acqua al whisky o al rum, ma affiancare un bicchiere di acqua e ghiaccio, alternando i sorsi.

Modificato da Claudianovic
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4 hours ago, skizzo_85 said:

di grappe bazzico pochissimo, anche se abito in una zona (sud del piemonte) storicamente legata alla grappa, ormai legata più a piccole produzioni di alta qualità rispetto all'industria del triveneto che è più "massiva".

Dei rum faccio poi tutto lo spiegone, sui whisky che hai citato:

Chivas 18 mai bevuto, ma ho provato il 12 (chi non lo ha mai bevuto?) e non credo lo sceglierei mai: è un blended ma nel senso dispregiativo del termine secondo me, essendo di base il malto di Strathisla tagliato con grain whisky.

Per tanto così a 30 euro c'è lo Strathisla 12 che è il single malt da cui poi fanno il Chivas Regal, che non sarà campione del mondo, ma è uno speysider fatto bene.

Glenmorangie 10...non è la mia distilleria preferita: storicamente non se li è mai filati nessuno, ora sono sotto il controllo della holding del lusso LVMH che li pubblicizza come se fossero una fabbrica orafa da cui esce whisky invece che collane e orecchini.

Hanno un core range costituito dal 10 anni e dai tre cask finish dodicenni in porto ruby, sherry oloroso e sauternes.

Il 10 anni è un whisky che ha bisogno di essere aperto, versato il primo bicchierino e lasciato (tappato ovviamente) sulla mensola per una decina di giorni prima di poterlo apprezzare, subito ha un po troppa irruenza alcolica e mi dicono che ne escano lotti differenti (cosa inconcepibile per una distilleria che produce milioni di litri quasi tutti come single malt).

è un whisky molto dolce, fiori e frutta gialla: può essere una buona introduzione per avvicinarsi al mondo dello scotch, anche se poi passano tutti dai torbati.

 

Il bicchiere migliore in cui bere un distillato comunque è sempre quello che viene chiamato "spirit glass", in pratica come i bicchieri da grappa ma più panciuti

productimage-picture-calice-spirits-snif

sull'aggiunta di acqua (a gocce!) è questione di gusto personale.

a me non piace aggiungere acqua al whisky o al rum, ma affiancare un bicchiere di acqua e ghiaccio, alternando i sorsi.

Sul Chivas 12 concordo ma il 18 e' molto meglio secondo me (che non sono un grande intenditore..). Lo apprezzo molto per il retrogusto che lascia. Se la base e' lo Strathisla 12 dovro' assaggiarlo. Grazie per l'info.. Dovro' anche provare con l'acqua alternata ai torbati. In particolare con il Laphroaig 12 che bevuto straight trovo difficile da buttare giu' e per questo ce l'ho li da un po'...

Sulla grappa, ovviamente di qualita', credo che ci sia bisogno di una rivalutazione perche' trovo ingiustificata questa specie di  sudditanza rispetto ad altri distillati.

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ma quello già lo dicevo, Laphroaig (10, il 12 anni può essere solo da indipendenti) è un whisky che divide.

non credo tu faccia fatica a buttarlo giù per la torba o l'alcool, ma proprio per la sua anima medicinale.

Talisker 10 (anche a causa della gradazione a 46%) è un whisky molto più d'impatto ad esempio, mentre Laphroaig 10 se ti piace in una decina di minuti un dram te lo bevi facile.

sulla grappa non sono mai stato molto stimolato ad approfondire, ma di certo con i prezzi non ci vanno leggeri, un monovitigno senza invecchiamento è capace di costare 30 euro per mezzo litro.

inoltre la grappa la trovo legata indissolubilmente alla sua tradizione povera, è un distillato che si produce con gli scarti della vendemmia, che molto difficilmente regge bene l'invecchiamento ed è sempre stata legata ad un consumo quotidiano di livello medio/basso.

poi che diversi produttori stiano provando a proporre cose nuove, tipo i distillati d'uva (UE di Nonino mi sembra sia stato il primo, ora lo fanno tutti), o comunque prodotti più raffinati, si fa fatica a confrontarsi con realtà ultrasecolari.

anche tutti i tentativi di rendere la grappa "giovane" sono sempre rimasti fini a se stessi.

il mondo spirits vede tre tipi di consumo:

-quello per disfarsi, basso costo e tanta resa...prediletto dai giovanissimi e dai paesi dove gira poca moneta

-quello trendy, che va ad ondate, e finchè non riesci a vendere il moscow mule fatto con la grappa, non ci entri

-quello degli intenditori, e qualcuno riesce ad entrarci, a fatica, con prodotti nuovi

 

poi va bè, il Campari venderà sempre, ma loro ci lavorano un sacco per rendere sempre attuali e pubblicizzare i drink...

hanno provato per anni a far ordinare alla gente Campari e succo d'arancia (che una volta si chiamava Garibaldi), ora hanno menato pesante con l'Americano...

basti vedere poi cosa sono riusciti a fare con il Saint Germain, un liquore francese al gusto di fiori di sambuco che costa una trentina di euro.

bottiglia art deco, è uscito dal nulla, un po di pubblicità e di piazzamento nei locali giusti, è un classico nel giro di 5 anni.

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Seguo con attenzione.

 

Riguardo ai distillati, l'anno scorso ho assaggiato lo Skinos, e mi ha piacevolmente sorpreso, molto particolare.

"I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve" [sir Stirling Moss]

"La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso" [Miki Biasion]

Seat Leon Copa 1.6Tdi  - Suzuki V-strom 650

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3 ore fa, skizzo_85 dice:

ma quello già lo dicevo, Laphroaig (10, il 12 anni può essere solo da indipendenti) è un whisky che divide.

non credo tu faccia fatica a buttarlo giù per la torba o l'alcool, ma proprio per la sua anima medicinale.

Il Laphroaig è quello che mi ha fatto scoprire gli Scotch. Non sono espertissimo di distillati, ma personalmente lo adoro. Mi piace anche il Lagavulin e gli scotch in generale.

Tra gli altri distillati credo che gin e rum siano quelli che apprezzo meno (probabilmente non ho bevuto quelli giusti), mentre la grappa mi piace sia barricata che non.

Sotto i 6000rpm è un mezzo agricolo.

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3 ore fa, skizzo_85 dice:

ma quello già lo dicevo, Laphroaig (10, il 12 anni può essere solo da indipendenti) è un whisky che divide.

non credo tu faccia fatica a buttarlo giù per la torba o l'alcool, ma proprio per la sua anima medicinale.

Talisker 10 (anche a causa della gradazione a 46%) è un whisky molto più d'impatto ad esempio, mentre Laphroaig 10 se ti piace in una decina di minuti un dram te lo bevi facile.

sulla grappa non sono mai stato molto stimolato ad approfondire, ma di certo con i prezzi non ci vanno leggeri, un monovitigno senza invecchiamento è capace di costare 30 euro per mezzo litro.

inoltre la grappa la trovo legata indissolubilmente alla sua tradizione povera, è un distillato che si produce con gli scarti della vendemmia, che molto difficilmente regge bene l'invecchiamento ed è sempre stata legata ad un consumo quotidiano di livello medio/basso.

poi che diversi produttori stiano provando a proporre cose nuove, tipo i distillati d'uva (UE di Nonino mi sembra sia stato il primo, ora lo fanno tutti), o comunque prodotti più raffinati, si fa fatica a confrontarsi con realtà ultrasecolari.

anche tutti i tentativi di rendere la grappa "giovane" sono sempre rimasti fini a se stessi.

il mondo spirits vede tre tipi di consumo:

-quello per disfarsi, basso costo e tanta resa...prediletto dai giovanissimi e dai paesi dove gira poca moneta

-quello trendy, che va ad ondate, e finchè non riesci a vendere il moscow mule fatto con la grappa, non ci entri

-quello degli intenditori, e qualcuno riesce ad entrarci, a fatica, con prodotti nuovi

 

poi va bè, il Campari venderà sempre, ma loro ci lavorano un sacco per rendere sempre attuali e pubblicizzare i drink...

hanno provato per anni a far ordinare alla gente Campari e succo d'arancia (che una volta si chiamava Garibaldi), ora hanno menato pesante con l'Americano...

basti vedere poi cosa sono riusciti a fare con il Saint Germain, un liquore francese al gusto di fiori di sambuco che costa una trentina di euro.

bottiglia art deco, è uscito dal nulla, un po di pubblicità e di piazzamento nei locali giusti, è un classico nel giro di 5 anni.

di whisky non ci capisco una beneamata,  però ho scoperto a tarda etàche mi piacciono. 

Sabato complice il brutto tempo abbiamo mangiato a casa con amici  e abbiamo aperto questa:

Michel%20Couvreur%20_%20Unique.jpg

Michel Couvreur - Whisky The Unique, me l'ha consigliato il venditore perchè per gente come me che capisce una ceppa è un buon inizio. Devo dire che mi piace, pure troppo :mrgreen: 

A me piace berne un po' con bicchiere d'acqua ghiacciata vicino. Lo gusti meglio ed eviti la cirrosi

Credo lo distribuisca gaja. 

 

Riguardo alle grappe, purtroppo sto con una semialcolizzata che tra me e un bicchiere di grappa non avrebbe dubbi :mrgreen: 

complice il fatto che può quasi andare a piedi a trovarli, praticamente abbiamo assaggiato tutta la produzione di Berta.

La preferita per le grandi occasioni è questa:

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Per tutti i giorni rimane sulla monprà.

 

Io forse preferisco marolo, non necessariamente morbide. 

Molto interessanti sono le AB selezione, piuttosto piacevoli, anche come profumo.

Risultati immagini per grappa AB

 

la sua preferita comunque rimane lei 

Risultati immagini per grappa cantina privata

se provo ad avvicinarmi quando siamo a casa cerca di menarmi :mrgreen:

 

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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occhio che il Mastiha, per me il migliore è quello della linea Roots (finestroots.com), è un tipico liquore greco, non un distillato.

sta avendo una ribalta ultimamente nel mondo della mixology, nel senso che come molti altri prodotti tradizionali europei che non sono mai stati coinvolti nella classiche ricette dei cocktail, fa novità...

è comunque un ottimo digestivo dolce ma non troppo.

 

per quanto riguarda i whisky europei continentali sono praticamente all'oscuro.

questi prodotti Michel Couvreur ho visto che stanno cominciando a essere diffusi anche qui, ma non li ho mai assaggiati ne considerati più di tanto.

 

anche in Italia per dire c'è Puni, in Alto Adige, che ha avviato la produzione di whisky.

senza contare che la maggior tendenza contemporanea è quella dei whisky che vengono dall'oriente.

whisky indiani, di taiwan e soprattutto giapponesi.

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