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el Nino

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  1. Belli i richiami al primo Pandino (cofano a coperchio, forme generali della vetratura, passaruota, paraurti in plastica, mensolone, interni con sedili a sdraio...), ma temo che ben poco potrà finire sull'auto di serie, che spero con tutto il cuore sia quanto di più lontano dai patent visti di recente. Panda è un modello iconico che può "sopportare" un generale incremento delle misure esterne (anche se resto convinto che si poteva sdoppiare il progetto per un'eventuale accoppiata Panda-Uno) ma se cannano l'estetica si bruciano il modello. Panda 2 è stata una scommessa vinta anche dal punto di vista del design, basta guardare il muso con i fari quadrati -richiamo all'antenata- o il design ad arco della finestratura. Panda 3 è stata l'unione tra caratteristiche della nonna all'interno e l'esterno attualizzato della Panda 2. Incrocio le dita ma non sono ottimista... el Nino
  2. Pandina non si può sentire, e manco una Panda seg. B elettrica, che di "economico" non ha una mazza. Quel modello visto in rete - bruttino oltretutto - si poteva chiamare Uno, che in Italia e all'estero (Brasile) è stata una vera UTILITARIA nel senso letterale del termine, lasciando "Panda" a un modello elettrico di segmento A più economico e che condividesse la piattaforma con la futura 500E. A chi obietta che le segmento A non sono profittevoli, rispondo che nell'orbita di Stellantis ci sono così tanti marchi che qualcosa si poteva trovare per spalmare i costi dei vari modelli, perchè non so dove vivete voi, ma nel Varesotto non è che siamo pieni di gente disposta a spendere 25.000 euro per la Dacia Spring. Se il futuro sarà elettrico, dovrà pure essere accessibile altrimenti le macchine resteranno in concessionaria, compresa la Panda di segmento B a 25.000-30.000 euro. Questi prezzi sono da follia pura. Non parlo solo di Italia, ma anche in Europa non mi pare che ci siano chissà quali vendite di elettriche di segmento B in su senza un incentivo. el Nino
  3. Grazie CHEF TONI! Semplicemente perfetta la fiancata così 😍 Se non ci vedo male hai pure seguito la forma dello stemma Lancia con la forma della maniglia. Sarà una soluzione banale, ma a me il montante come lo hai disegnato piace molto di più e rende muscoloso, e forse anche più coerente, la prolunga del faro posteriore sulla fiancata. TOPPISSIMO!! el nino
  4. I mie due cents: nel bene e nel male, Ypsilon ha tenuto in piedi la baracca finora, alla faccia di chi ha sempre detto che Alfa era più appetibile. E non lo dico per fare polemica ma per sottolineare che forse, sbagliamo noi appassionati a ritenere che al di fuori del forum ci siano milioni di appassionati pronti a comprare una macchina per le sue qualità stradali. Certo, sono due marchi diversi, con prodotti e target diversi. Ma FORSE il mercato preferisce una utilitaria "più o meno di lusso", delle dimensioni giuste e adatta alla nostre strade. Pagherà il cambio di rotta in fatto di dimensioni, design, prezzi, ecc? Io spero di sì, anche se da lancista non sono così convinto del design...ma sono sbagliato e fuori tempo io. Di sicuro andrò a vederla alla presentazione e mi auguro che venda bene, che abbia interni raffinati come da tradizione Lancia e che contribuisca alla rinascita del marchio. Le mie maggiori perplessità dell'interno sono nella zona del piantone dello sterzo che appare vuoto e con lo schermo molto distante, all'esterno invece mi sembra che i fari posteriori siano sovradimensionati. Vedremo alle foto ufficiali cosa diranno gli amici designer qui sul forum, prevedo battaglia! El nino
  5. Mi aggiungo alla lista delle prenotazioni Just Eat! 😁 La maniglia sul montante è un collegamento alla pera attuale, ma secondo me si poteva risolvere molto meglio collegando la linea inferiore dei finestrini posteriori a salire, fino allo spoiler. Nel triangolo che si veniva a creare si poteva inserire la maniglia...forse un po' troppo simile alla Ypsilon attuale, e non ho idea di come si sarebbe raccordato il lunotto e la zona sopra il faro, ma siete voi i DESAINER! Grassie... el nino
  6. Per esperienza personale posso dire che se una Panda 30 in buone condizioni fino a 4 o 5 anni fa si trovavano a 1500-200 euro, ora il minimo per un esemplare decente sta tra i 3500 e 4000 euro. Tralascio il discorso Panda 4x4 Serie Speciale o Sisley perchè qui arriviamo a cifre fuori di testa. Purtroppo quando il pandino ha compiuto 40 anni è scoppiata la bolla: chiunque avesse un rottame l'ha messo sul mercato e grazie a chi ha comprato certi catorci per moda senza battere ciglio, ha di fatto avvallato questa pratica commerciale falsando il reale valore delle macchine. Cià detto, nel 2015 mio padre comprò nuova la versione Trekking a circa 17000 euro, cifra non lontanissima da quanto si vede in giro oggi per le versioni disponibili. el nino
  7. Mi ricorda un modello Mitsubishi...una berlina 5 porte ma non ricordo quale... El nino
  8. In realtà le tre coste di rinforzo, che a me sono sempre sembrati "appoggiamani" per reggersi in curva, comparvero verso luglio 1983 quando, seguendo il lancio della Panda 4x4, il telaio di tutte le Panda venne rinforzato. Prima al posto delle "coste" c'era un rinforzo quadrato. I paraurti della Panda dal 1980 al 1982 erano di un grigio diverso rispetto alla vernice antipietrisco delle fiancate. Nel 1982, quando cambiarono le bocchette sotto al parabrezza, l'imperiale e le levette del riscaldamento, i paraurti e la vernice vennero unificati come colore (venne addirittura indicato nel depliant dell'epoca 😆), ma tutti indistintamente tendono a cambiare di colore se esposti a lungo al sole. Molti proprietari, non trovando i ricambi originali, preferiscono verniciarli perdendo però goffratura e marchio FIAT. La Panda College ebbe gli stessi paraurti ondulati ma di colore nero, che non scolorivano, al pari dei paraurti neri della versione Supernova. Le due tasche anteriori grandi erano di serie sia su 30 che 45, fino all'82 di colore marrone "scuro", poi dal 1982 di colore "grigio marrone" sulle Panda avorio e rosso scuro, e nero per tutti gli altri colori. El nino
  9. Caro DAS, spesso io e te abbiamo opinioni contrapposte, invece su questa Mini concordo "abbastanza" con te. Il muso in generale non mi dispiace e sopporto benissimo la mancanza del cofano "a cozza" e i codolini in plastica nell'ottica di ripulire il disegno generale. Condivido in pieno sul posteriore che risulta poco coerente con la tradizione e ha un vago sentore di Peugeot 208 serie precedente all'attuale. Mi indispone molto di più la fiancata, con i volumi troppo levigati soprattutto sopra il passaruota posteriore e alla base del parabrezza dove abitualmente c'era il fregio cromato. Manca proprio l'effetto "carlino ciccioso" che da sempre contraddistingue Mini! Dentro invece mi piace l'atmosfera generale, ma lo schermo tondo, che sicuramente ha delle complessità tecnologiche elevatissime e a me sconosciute, mi ricorda una padella per la frittata attaccata in cucina... el nino
  10. Guarda la foto in prossimità della tasca portaoggetti, vedrai due tagli nella lamiera interna della porta. Non ne conosco esattamente la funzione ma avere una Panda 1980 con le feritoie, chiuse quasi subito, è un segno distintivo delle primissime vetture in commercio, quasi come il sedile posteriore sdoppiato optional. el Nino
  11. La Panda era un prodotto strategico per Fiat che la aggiornò regolarmente durante i primi anni di vita commerciale. A settembre 1981 vengono modificate le bocchette dell'aria sotto parabrezza (diventano più grandi con alette orizzontali), nel 1982 lo specchietto retrovisore viene montato in posizione più arretrata sulla portiera, l'imperiale del tetto diventa in pezzo unico, le balestre posteriori diventano monolama, cambiano le levette del riscaldamento e i perni sulle portiere. Anche il serbatoio del lavavetro, prima del tipo a sacca, diventa rigido con l'alloggiamento per gli attrezzi di bordo e la ruota di scorta. In tema di dettagli, sulle primissime Panda c'era il marchio FIAT sul portellone a sinistra (poi tolto per avere "FiatPanda30" o "FiatPanda45" tutto attaccato) e nella parte bassa all'interno delle portiere erano presenti delle feritoie poi tolte. el Nino
  12. Le bocchette dell'aria sotto il parabrezza più piccole debuttano sulla Panda a marzo 1980; a settembre 1981, in contemporanea con la presentazione della versione 45 col tetto apribile, vengono modificate e ingrandite, anche per ridurre l'ingresso dell'acqua...entrava anche con quelle modificate, ma le alette orizzontali erano più protettive, e comunque in entrambi i casi erano presenti i tubi plastici di scolo. el Nino
  13. Bella si, ma secondo me superato dalla plancia di Tempra ☺️ Eppure, la versione base 3 porte coi paraurti grezzi...aveva un suo perchè! Idem, e onestamente a parte la Ritmo 60 CL rivenduta dopo 6 mesi di officina, non abbiamo mai avuto gravi difetti che ci abbiano obbligato a costose riparazioni. Panda 30 scricchiolii vari ma andava sempre, Panda 899 cc un mulo infaticabile, Regata 70 ES e 70 weekend tutto a posto a parte il tessuto del sedile guida leggermente consumato, Tempra SW HSD ci ha deliziato con la strumentazione digitale che esala l'ultimo respiro il giorno prima di cederla al concessionario, Punto mk1 un problema al circuito del condizionatore. La più fastidiosa è stata la Stilo 5 porte a cui si scioglieva il rivestimento della plancia. A livello di meccanica davvero nessun grosso grattacapo. Il devioluci ILLUMINATO...solo quello era da sbavo. E per me anche i tergicristalli carenati erano fighissimi... El nino
  14. Ciao Paolo, non potrebbe essere il grigio metallizzato che con le pareti beige tutt'intorno ha preso sfumature tendenti al marrone? el Nino
  15. Sono perplesso. Sebbene sembri ben piazzata sulle ruote (finalmente sono a filo con la carrozzeria), sembra gonfia. Su 500e ho criticato aspramente la scelta di togliere il marchio all'anteriore per mettere "500" con i baffi. Qui hanno fatto ancora peggio: manca totalmente la coerenza! Niente baffi e font diverso, ma le luci principali sono identiche alla 500e e quelle inferiori a due semicerchi derivano addirittura dal restyling della 500 ICE. Sulla bandierina italiana stendo una lapide, altro che un velo pietoso; meglio mille volte una 500X, specialmente se SPORT e con il vecchio logo all'anteriore. E pure la 500L Cross o restyling è meglio di questa porcata. el Nino
  16. Ho lavorato per 13 anni in proprio facendomi un mazzo tanto. Cinque anni fa una grossa multinazionale del settore navale mi ha cercato e mi ha fatto la classica offerta che non si può rifiutare. Dopo più di un anno di corteggiamento ho accettato, indicando chiaramente che ci dovevano essere garanzie e un percorso di crescita perchè non potevo chiudere tutto e riaprirlo dopo un tot di tempo. Per 5 anni ho lavorato come un matto e ho viaggiato tanto (tanto per dire...durante la pandemia sono stato in trasferta 9 mesi su 12...), mettendo da parte un discreto gruzzolo e togliendomi molte soddisfazioni personali. Il capo rispetta i patti e mi fa crescere ma ora sono alle cozze: lavoro 5 giorni a settimana dalle 6.00 alle 20.00 esclusi i trasferimenti o le trasferte, e dopo il lavoro mangio e vado a dormire, se non lavoro di sera. Il sabato recupero quello che non ho fatto durante la settimana e ho la reperibilità la domenica perchè non c'è un collega pari-mansione o pari-grado e avendo sotto di me 15 persone che viaggiano nel mondo, il telefono è sempre acceso. In vacanza, pc e telefono aziendale sempre a portata e comunque i programmi possono saltare all'ultimo per un lavoro "urgente". Ho chiesto al capo un aiuto e stiamo valutando l'inserimento di un collaboratore che comunque è difficile da trovare perchè se è giovane, non ha famiglia ed è disponibile alla trasferta, ma devi formarlo (e non è detto che rimanga o che non metta su famiglia cambiando le carte in tavola). Se prendi uno già risolto non hai il problema della famiglia (fino a un certo punto) ma poi subentra una giusta stanchezza dovuta all'età e devi comunque pagarlo di più per convincerlo a cambiare squadra. Ogni tanto invidio le persone che hanno un impiego normale: hanno meno soldi, lavorano su turni o nel week end, ma hanno meno responsabilità, meno stress e più tempo da dedicare agli affetti. el nino
  17. Sulla nostra 30 del 1984 problemi di carburazione non ne abbiamo mai avuti, ma d'inverno mia mamma metteva sul cofano un plaid (avuto in omaggio dall'ACI) bloccato con le mollette perchè così la macchina al mattino partiva senza problemi 😁 Idem per i sedili sfondati...a parte un taglio sulla seduta, nessun problema in 15 anni, magari abbiamo avuto fortuna! Sul lavavetro a bottone non posso aiutarti perchè a noi il concessionario impose lunotto termico, tergilunotto e sedili con appoggiatesta quindi avevamo la pompa elettrica... Le 30 Super non avevano i comandi illuminati perchè la plancia restava quella della 30 base, come del resto accadeva sulla 45 normale che a parte tessuti migliori, cappelliera e vetri posteriori a compasso, aveva in più solo la spia della eccessiva temperatura motore. el nino
  18. Diciamo che con il Fire, la Supernova era diventata meno ruspante e riusciva ad essere una utilitaria trasversale: la base per chi cercava un elettrodomestico e la Super come seconda auto per la sciura di casa... Per me, più che feticismo, si tratta di nostalgia. In casa avevamo una Panda30 rosso scuro e appena sento un bicilindrico che si accende, sale la lacrimuccia. Anche l'odore del vinile di quei tempi è inconfondibile 😅 Riguardo alla 1000S, tieni presente che era una versione top sia per allestimento che per motore, ben diversa dall'essenzialità della 30/45. Sui comandi non illuminati invece dovrei verificare perchè sono esistiti sulle varie serie (ad es. sulla 45 Super e sulle ultime Hobby): sulla mia 899cc Young avevo i pulsanti piatti non illuminati invece che a "L" e lì si che si andava alla cieca ma non è che ci fosse da imparare molto...hazard e retronebbia si usavano raramente. Le versioni L e CL avevano già la mascherina a barrette nere, solo 30 e 45 l'avevano in metallo con feritoie a destra sulla prima e a sinistra sulla seconda (stando seduti al volante). Le modifiche della Super erano notevoli, a partire da sedili molto più imbottiti (anche se secondo me bruttissimi), pannelli porta più estesi, rivestimenti plastici per fianchetti e plancia, migliore insonorizzazione, moquette a pavimento, cruscotto più ricco e di nuovo disegno e, per a 45, anche riduzione dei consumi e l'optional della 5° marcia. La 30 Super invece era meno ricca come dotazione ma tutto un altro pianeta rispetto alla base. A mio parere come versione aiutò ad elevare la percezione della macchina, elemento di cui giovò la futura Supernova. Ti piace vincere facile...il tetto in tela è un accessorio raro (dovremmo aprire un thread sui vari tipi di tetti apribili...a memoria in tela doppio ce l'aveva solo la Panda). Se dovessi scegliere una Supernova, andrei su una Cafè marrone col Fire, su una Sergio Tacchini con interni verdi o su una Young blu (all'estero si chiamava COLORE), riconoscibile per i pulsanti, i quadranti cruscotto, le cinture e gli appoggiatesta colorati. Non riesco invece a farmi piacere la Italia 90: per me i paraurti in tinta non stanno bene sulla Panda, e a parte la simpatia per i copricerchi a forma di pallone, gli interni azzurri per me sono un cazzotto in un occhio 🤪 el Nino
  19. Diciamo che i Pandisti preferiscono la Panda fino al 1986 perchè dopo si è modernizzata ma pure imborghesita un poco...poi ci sono quelli più severi che la vogliono solo bicillindrica perchè ha un motore (e un rumore) iconico, e poi ci sono quelli proprio fissati che considerano solo la prima serie con bocchette dell'aria piccole sotto al parabrezza, interni in tessuto beige e specchietto in posizione avanzata. Personalmente per me la vera Panda è solo bicilindrica, prima serie "restyling" (quando non erano ancora arrivate le versioni "L", "CL" ed "S") 🤪 el nino
  20. Ma anche no 😆 Muso imbarazzante che assomigliava a un gufo con gli occhi spalancati, e di lato era ancora peggio. Al posteriore non ho mai digerito il lunotto incassato e i paraurti base, con il top raggiunto quando vidi una versione base bianca con i fari bordati di nero...aghiacciande! el Nino
  21. Ora che è venuta a mancare la Regina Elisabetta, ci resta solo la Ypsilon 🤪 el Nino PS: a me la Ypsilon piace ancora, al netto di tutti i suoi limiti
  22. Caro Paolo, sai che non amo le Alfa...ma questa, non so perchè, mi affascina. Onestamente l'avrei vista meglio della 146 che poi è uscita. Il fascione scuro mi richiama la 164, la scalfitura sulle porte è piacevole e la fanaleria a fascione si ricollega bene ad altre Alfa. Molto meglio della Deltasud, soprattutto il raccordo tra la porta posteriore, il montante e i fari posteriori. Affinando la fanaleria secondo me non sarebbe riuscita male. La 145 mi piaceva fino al montante centrale, poi mi sembrava non ci fosse coerenza tra parte posteriore e anteriore. Con la soluzione della vetrata continua, in qualsiasi modo una versione 5 porte sarebbe venuta male. Su 146 sono d'accordo con te: brutta, sgraziata e tozza, nonostante le somiglianze con la 33. Questa proposta invece mi piace per la sua modernità: ancora una volta ritroviamo i fari a fascione e un richiamo alla 164 nella parte bassa. Lavorandoci non sarebbe uscita male, anzi. el Nino
  23. Me lo auguro anche io...ma guardando le slide si vede che "oltre ai contenuto PANDA" la Cross prevede il "sedile unico abbattibile" con i 3 appoggiatesta. E nell'elenco dei pack disponibili, il "confort" aggiunge proprio il sedile posteriore abbattibile... Chissà se gli optional sono disponibili solo a pacchetti o singolarmente: nel primo caso di fatto la Panda base costa almeno 600 euro in più... el Nino
  24. Scusate, ma per me son diventati scemi. Ok che la Panda è a fine carriera, ma sulla "base" si paga il sedile posteriore abbattibile e non si può avere la carrozzeria rossa. La mia Panda Young acquistata nel 1999 (quando si portava a casa la versione base per 9.900.000 lire) era francescana a dir poco, ma nessuno si era spinto al punto di togliere una dotazione comune come il ribaltamento del sedile. E onestamente non capisco come abbiano deciso di realizzarlo: hanno modificato i perni di fissaggio?? Per non parlare della vernice rossa non disponibile...non c'è nessuna motivazione valida perchè la tinta è comunque disponibile per le altre versioni e il cliente paga per averlo perchè il colore gratis è il nero. Non sto seguendo molto la Panda, ma da quello che vedo continuano a cambiare allestimenti (City Life, Sport, ecc...) e forse per ridurre i costi gli converrebbe tenere due sole versioni - base e Cross - con tutti gli accessori di serie lasciando al cliente solo la scelta del colore. el nino
  25. Se non ricordo male, c'era pure la possibilità di avere la plancia in due colori diversi, nero e beige, e i pannelli porta, o forse solo i comandi degli alzacristalli anteriori, erano diversi. Personalmente ho sempre visto l'operazione come una "famiglia": due volumi tre porte, due volumi e qualcosa cinque porte (la mia preferita), tre volumi quattro porte e station wagon. Pur non raggiungendo l'imponenza della Croma che era stata chiamata a sostituire, Marea con i giusti cerchi e allestimento era ben piazzata. La sw era pure particolare per il taglio dei fari posteriori e forse la berlina aveva come difetto una larghezza limitata o quel baule a gobbette che rispetto a Croma disegnata col righello, la rendeva visivamente più piccola. Ciò detto, a me Bravo non piaceva per nulla. I fari posteriori mi sembravano scuriti con le bombolette e troppo tamarri, e forse le mancava qualche cm in più nel passo. Forse allungandola un pò e rendendola cinque porte avrebbe potuto far meglio, ma a quel punto Brava sarebbe stata inutile. Onestamente di tutte le coppie di auto che in quel periodo erano declinate con corpi vettura diversi tra tre e cinque porte, la coppia Bravo/Brava mi sembrava la migliore. E una Brava HSX arancione era il mio sogno dell'epoca 😁 el Nino
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