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Acemmi

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  1. http://www.finanzaonline.com/notizie/fca-us-annuncia-richiamo-di-48-milioni-di-auto 25/05/2018 15:50 di Luca Fiore FCA US ha annunciato il richiamo di 4,8 milioni di veicoli a causa di un problema di software che potrebbe compromettere la funzionalità del cruise control. Finora, ha precisato la casa di Auburn Hills, i veicoli coinvolti nell’operazione (Chrysler, Dodge, Jeep e Ram) non hanno registrato incidenti innescati da questa problematica. Il titolo sul Nyse segna un rosso del 2,5% a 21,7 dollari.
  2. Daimler sotto indagine negli Stati Uniti, titolo in rosso del 2% 19/02/2018 09:54di Luca Fiore Le autorità statunitensi stanno conducendo indagini per accertare se le vetture Mercedes, prodotte dalla tedesca Daimler, sono state equipaggiate con un software che ha agevolato il passaggio dei test sulle emissioni. È quanto ha riportato la testata tedesca Bild am Sonntag. A Francoforte il titolo DAI segna un calo dell’1,93% a 71,10 euro. http://www.finanzaonline.com/notizie/daimler-sotto-indagine-negli-stati-uniti-titolo-in-rosso-del-2 QUI INFO PIU' DETTAGLIATE: ( http://www.yellowmotori.it/news/bit15-software-emissioni-daimler-usa/ ) Daimler sotto pressione negli USA per il software Bit15, azionisti avvisati Bit15: è il software sospetto che rischia di creare problemi a Daimler negli Stati Uniti. La funzione, scrive la Bild am Sonntag, spegnerebbe il sistema di abbattimento dei gas di scarico dopo 26 chilometri. Il costruttore di Stoccarda ha appena presentato il miglior bilancio della storia. Tuttavia ha anche accantonato altri 2,1 miliardi di euro (14 in totale) per far fronte ad eventuali contenziosi legali. Il rischio è che venga “risucchiato” in un nuovo dieselgate. Daimler continua a smentire l’uso di dispositivi illegali Le autorità americane non avrebbero ancora individuato violazioni alle norme, ma Daimler è indubbiamente sotto pressione. I documenti che parlano del Bit15 non vengono contestati dal costruttore, scrive Handelsblatt, ma un portavoce dice che sono stati diffusi per nuocere a Daimler ed ai suoi 294.000 dipendenti. La casa di Stoccarda continua a smentire l’impiego di funzioni illegali. E tuttavia si prepara ad un possibile contenzioso legale, come rivela anche la relazione sulle attività americane. Gli azionisti, insomma, sono avvisati. Il costruttore ammette: “Rischiamo multe significative e richiami” Nel documento si legge che nel caso gli inquirenti dovessero raggiungere conclusioni negative (per Daimler), la società rischia “multe significative”. Oltre, naturalmente, a richiami che incidono non solo sul bilancio, ma anche sull’immagine. Senza contare le praticamente inevitabili azioni risarcitorie collettive: una causa che ha raccolto i casi di 13 stati USA è già stata avviata. Anche in Germania Daimler è sempre nel mirino delle autorità, della KBA in particolare per le emissioni del Mercedes Vito. Software Bit15 svelato dalla Bild che cita documenti segreti legati all’inchiesta Negli Stati Uniti, soprattutto dopo il caso FCA, i legali del colosso tedesco sembrano essere meno certi della regolarità legale dei propri sistemi di abbattimento dei gas di scarico. Anche in seguito ad “indagini interne” non sarebbe da escludere che “le varie autorità possano giungere alla conclusione che sui veicoli Mercedes-Benz possano essere contenuti funzionalità simili (a quelle contestata a FCA, ndr)”. L’esistenza del software Bit15 è stata rivelata dalla Bild am Sonntag, che fa riferimento a documenti riservati collegati all’inchiesta americana. ANCHE QUI ALTRE INFO (non riesco a fare copia/incolla) https://www.agi.it/estero/emissioni_auto_diesel_daimler_mercedes_indagini-3514606/news/2018-02-19/
  3. http://www.finanzaonline.com/notizie/scandalo-auto-tedesche-bmw-nega-coinvolgimento-nel-cartello-vw-convoca-board-durgenza Scandalo auto tedesche: Bmw nega coinvolgimento nel cartello, Vw convoca board d’urgenza 24/07/2017 12:49di Titta Ferraro Tiene ancora banco lo scandalo sul presunto cartello tra i maggiori produttori d’auto tedesche. I titoli Volkswagen, Daimler e Bmw continuano a scendere con l’antitrust tedesca che ha inviato il … L’antitrust tedesco ha reso noto oggi di aver inviato alla Commissione europea i documenti relativi al presunto cartello tra i produttori di auto tedeschi. La notizia arriva dopo lo scoppio venerdì dello scandalo auto tedesche in scia alle anticipazioni di Der Spiegel di venerdì scorso su un possibile cartello che per oltre vent’anni avrebbe visto i principali produttori concertare decisioni, tra cui quelle sul controllo delle emissioni dei motori diesel. Continua intanto il sell-off su tutte le big auto tedesche che segnano ribassi di giornata nell’ordine del 3% per Volkswagen, Daimler e BMW. Il mercato teme che sulle big auto tedesche possano cadere delle multe ben superiori rispetto ai circa 3 miliardi di euro che l’Antitrust europeo ha inflitto lo scorso anno ad alcuni costruttori di camion per accuse analoghe. L’unica presa di posizione ufficiale è arrivata da BMW che ha negato qualsiasi collusione e ha difeso il suo operato per quanto concerne le emissioni delle auto diesel. Attesa per Volkswagen che mercoledì terrà una riunione straordinaria del consiglio di sorveglianza e, secondo una fonte riportata da Reuters, affronterà il tema dell’inchiesta antitrust. L’accusa Il settimanale Der Spiegel ha fatto scoppiare lo scandalo auto tedesche facendo i nomi di Volkswagen, Daimler, BMW, Audi e Porsche descrivendo il caso come “uno dei principali cartelli nella storia economica della Germania”. I produttori tedeschi di auto si sarebbero accordati per fissare i prezzi dei sistemi per la gestione delle emissioni dei motori diesel, ma non solo. Dal 1990 le big auto tedesche avrebbero tenuto incontri segreti e creato anche gruppi ad hoc per discutere su diverse questioni, tra cui quelle inerenti ai costi di produzione, alle forniture, alla strategia e alle emissioni di gas inquinanti. La difesa: Bmw nega cartello e difende le sue tecnologie specifiche BMW Group ha risposto alle accuse lanciate da Der Spiegel su un possibile Cartello fra i maggiori costruttori auto tedeschi, secondo cui per vent’anni i principali produttori avrebbero concertato decisioni, tra cui quelle sul controllo delle emissioni dei motori diesel. “I veicoli BMW Group non vengono manipolati e rispettano i requisiti legali. Naturalmente ciò vale anche per i veicoli diesel. La conferma di ciò è fornita dai risultati delle indagini ufficiali rilevanti a livello nazionale e internazionale”, recita una nota del produttore tedesco che aggiunge: “Il gruppo BMW rifiuta categoricamente le accuse che i veicoli diesel Euro 6 venduti non forniscono un adeguato trattamento dei gas di scarico a causa dei serbatoi AdBlue troppo piccoli”. “La tecnologia impiegata dal gruppo BMW – prosegue la nota – è chiaramente differenziata da altri sistemi presenti sul mercato e non c’è necessità di aggiornare i software o richiamare i diesel Euro 6”.
  4. http://www.finanzaonline.com/notizie/der-spiegel-maxi-cartello-colossi-auto-tedeschi-oltre-20-anni-titoli-del-settore-attacco Der Spiegel: maxi cartello tra colossi auto tedeschi da oltre 20 anni. Titoli del settore sotto attacco 21/07/2017 16:33di Laura Naka Antonelli Lo scandalo dieselgate che ha travolto Volkswagen sarebbe solo la punta dell’iceberg di un mercato profondamente segnato da accordi segreti tra vari big. Azionario europeo sotto pressione, con i listini che accelerano al ribasso dopo la rivelazione di Der Spiegel, che in un articolo che sta facendo non poco scalpore, rivela che l’industria tedesca dell’auto ha operato come un cartello per più di 20 anni. Lo scandalo dieselgate che ha travolto Volkswagen sarebbe dunque solo la punta dell’iceberg di un mercato che, in tutti questi anni, avrebbe prosperato grazie agli accordi segreti tra vari big. Altro che libero mercato. La collusione sarebbe stata all’ordine del giorno. Der Spiegel fa i nomi di Volkswagen, Daimler, BMW, Audi e Porsche, e rivela indiscrezioni secondo cui i produttori tedeschi di auto si sarebbero accordati per fissare i prezzi dei sistemi per la gestione delle emissioni dei motori diesel, ma non solo. I principali artefici del cartello, Volkswagen, Daimler e BMW, avrebbero tenuto infatti incontri segreti e creato anche gruppi ad hoc a partire dagli anni Novanta, per discutere su diverse questioni, tra cui quelle inerenti ai costi di produzione, alle forniture, alla strategia e alle emissioni di gas inquinanti. Il settimanale descrive il caso come “uno dei principali cartelli nella storia economica della Germania“. Proprio in questi meeting, le aziende si sarebbero accordate per fissare standard di purificazione dei gas per i loro veicoli diesel, gettando così le basi di quello scandalo che sarebbe stato battezzato “dieselgate”. In particolare, a partire dal 2006, i colossi avrebbero discusso anche il costo dell’AdBlue, il sistema per il trattamento dei gas di scarico dei motori diesel. Con gli accordi venivano decisi anche i costi dei componenti per la costruzione dei veicoli. Coinvolti 200 dipendenti, riuniti in 60 commissioni. Immediata la reazione del mercato. La pubblicazione delle indiscrezioni viene seguita dal tonfo delle quotazioni dei 3 Big del settore automobilistico made in Germany. Il Dax precipita ai minimi della sessione scivolando fino a -2%, e la rivelazione bomba di Der Spiegel alimenta l’attacco contro i principali titoli del settore auto quotati in Borsa. Le azioni delle dirette interessate – Volkswagen, Daimler e BMW – crollano tra -3% e -4% -, con il sottoindice auto dello Stoxx 600 che capitola di oltre -3%. Tra l’altro il magazine tedesco rivela ancheche, in una lettera inviata alle autorità competenti, lo scorso 4 luglio, Volkswagen ha riconosciuto di essersi resa colpevole di comportamenti contrari alla concorrenza. Il portavoce del colosso tedesco dell’auto – a cui fanno capo anche i marchi Porsche e Audi – non ha al momento rilasciato dichiarazioni. Anche Daimler e BMW si sono chiuse nel silenzio A SEGUIRE SEMPRE IN GIORNATA: http://www.finanzaonline.com/notizie/volkswagen-daimler-e-bmw-sbandano-sul-dax-spunta-accusa-cartello-tra-costruttori-auto 21/07/2017 16:18di Titta Ferraro Fitte vendite in chiusura di ottava sui maggiori testimonial tedeschi del settore auto. Il titolo Volkswagen cede quasi il 3% dopo essere scivolato nell’intraday fino a -4,8%. Bmw cede il 2,76% e Daimler il 2,72%. A far scattare gli ordini di vendita sono le anticipazioni pubblicate da Der Spiegel su una possibile Cartello fra i maggiori costruttori auto tedeschi. Il caso, spiega Der Spiegel nella sua edizione online, sarebbe emerso in seguito a un’autodenuncia da parte di Volkswagen e Daimler circa decenni di accordi tra i produttori tedeschi sulla tecnologia dei veicoli, costi, fornitori e strategie, nonché controlli sulle emissioni diesel. Intese che andrebbero contro le norme antitrust. Le discussioni avrebbero coinvolto più di 200 dipendenti in 60 gruppi di lavoro in settori quali sviluppo dell’auto, motori benzina e diesel, freni e trasmissioni. Va bene le solite psicosi etc etc, ma qui mi sembra che i titoli abbiano perso veramente troppo per esser solo un fuoco di paglia (come anche il fatto che a sollevare la vicenda sia lo spesso ridicolo Der Spiegel). Non avendo info/esperienza in merito, lascio la parola ai tanti tecnici, insider, competenti amici del Forum...
  5. era un prototipo di un kymco da 1.5 milioni..... ......di lire !!! (cit. "il vecchio conio")
  6. ...senza contare il geniale senso di tempistica e opportunità di una Band che si chiami SISMICA!
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