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Trovato 13 risultati

  1. Ebbene sì oggi il mio amato papero compie 10 anni e 60k km percorsi in mano mia. Acquistato usato il 20 Marzo 2003 con 10 mesi di vita e 5000 km, siamo arrivati a 11 anni e 65 k km percorsi Scooter tranquillo , ma robusto e ben fatto , ha dimostrato un'affidabilità a tutta prova fino a due anni fa. Poi ha cominciato a perder colpi , nonostante una manutenzione scrupolosa. il problema più grave ? i residui carboniosi piantano le valvole impedendo l'accensione . Ora si è messo anche a perder olio Ma gli ho promesso che se non muore , andremo ancora avanti insieme ( anche perchè non ho i soldi per cambiarlo ) In breve: attime plastiche e componentistica ( mai un problema ) , consumi ( 30,5 km/litro di media esclusivamente in citta' ) , buono il comfort grazie alle ruote cicciose, prestazioni non spintissime , ma più che sufficienti per il traffico cittadino e gli allunghi in tangenziale. Consumo delle gomme impercettibile. Ciclistica migliorabile, ma bisogna ricordarsi che non è una moto. Difetti: Freni un pò duri, tamburo posteriore poco modulabile ( ma c'e' la frenata combinata che aiuta ), frizione che tende a cristallizzare ed a strappare, d'estate scalda un pò, tagliandi ogni 4000 km. come già detto nessun problema fino a due anni fa, poi superati i 50k km, oltre ai difetti già indicati si sono rotti: 1) Cavo AT della bobina 2) pompa acqua ed appunto si è bloccata due volte la valvola di scarico per residui. Niente male, per uno dei figli minori della casa dell'ala
  2. Essendo una Lancia, vale la solita premessa: sono un pò prevenuto... L’auto provata è una Lancia Delta 1.6 120 CV Oro con cerchi da 16” e 33000 km I km percorsi sono stati 480, in pratica tutti in autostrada Esterni La linea di Delta è particolare, la si amo o la si odia. A me piace moltissimo, e la considero uno delle proposte migliori , se non la migliore, del segmento. Il posteriore è riuscitissimo, il muso a punta non fa tradire ( troppo ) la derivazione da Bravo e la linea filante ne minimizza la lunghezza non comune. .Belli anche i colori “particolari” disponibili, le cromature ed i cerchi in lega ( che pur essendo da 16” non danno l’effetto “carrello della spesa ” come in altre auto ) Interni Il design della plancia, uguale a quello di Bravo è dissimulato abilmente dall’uso di un materiale di qualità decisamente maggiore e da una console centrale “minimalista” di disegno leggermente diverso e di color chiaro ben più gradevole, nonché dall’uso ben più esteso di cromature. Belli anche i comandi del clima manuale. Grazie anche ad un montaggio molto più curato, l’effetto complessivo di qualità percepita è notevole, superiore a tutte le altre vetture del Gruppo della categoria ed anche superiori, ed all’altezza di quello dell’ Astra J, una delle vetture migliori da questo punto di vista. E per quanto la triade sia lontana, VW Golf non è poi così distante. Per contro stonano parecchio i sedili, comodi ma rivestiti di stoffa più robusta che lussuosa, ed i fianchetti porta di plastica dura e stoffa dozzinale. Rivestimenti e plastiche di montante e padiglione nella norma, bella la moquette. Posto guida Migliore di quello già buono di Bravo, ( i cm guadagnati in lunghezza si sentono positivamente ). Comodo e ben regolabile, il sedile è confortevole e più morbido .. Bello il volante, ben impugnabile e ben rivestito. Comodo il vanetto portacellulare sulla sinistra. Comandi tutti raggiungibili comodamente, con la sola parziale esclusione del regolatore di velocità, posto su un satellite sotto la leva sinistra. La visibilità anteriore è buona, quella posteriore meno. Frizione leggera e con pedale alla stessa altezza dell’acceleratore.. Plancia e comandi In pratica vale lo stesso giudizio di Bravo: il design con la console centrale orientata verso il guidatore è bello e comodo per le regolazioni., ma i comandi della climatizzazione sono un po’ troppo in basso( ed il clima è manuale ). I comandi radio al volante sono insufficienti ( manca lo scan delle frequenze ) comodo il trip master sulla levetta destra. Comandi principali illuminati. Specchietti piccolini. Un po’ brutti a vedersi i numerosi tasti inutilizzati intorno alla radio, ma è il prezzo da pagare alla standardizzazione. Abitabilità Molto buona anteriore e posteriore, dove i centimetri longitudinali in più rispetto a Bravo si sentono. Bagagliaio Molto buono anch’esso, completamente rivestito di moquette, è già coi sedili completamente arretrati più lungo di quello di Bravo. Il design particolare della coda sottrae qualche centimetro in alto, recuperabili comunque con il sedile posteriore scorrevole. Accessori Vale il discorso fatto per Bravo, con in più l’aggravante della marca: la dotazione è un po’ scarsina per una C che vuole essere premium o near premium: C’e’ tutto l’indispensabile compresa la bocchetta per i posti posteriori, le luci di ingombro su tutte le quattro porte ( ma non quelle di illuminazione piedi , chissà perché ) e l’ormai irrinunciabile cruise control, ma il clima è solo manuale e non c’e’ nessun accessorio “sfizioso” di serie. Ormai i concorrenti generalisti offrono di più, considerando anche che l’Oro non è neanche l’allestimento base. Comfort Ottimo, a livello delle migliori concorrenti, ed un deciso miglioramento rispetto a Bravo. Il motore è meno romboso in accelerazione ed a freddo, i fruscii aerodinamici quasi assenti, il rumore di rotolamento pneumatici ridotto. Tutto ciò unito alle buone caratteristiche dinamiche, all’ottimo assorbimento delle sospensioni, al comodo sedile ed al cruise control, rendono i confortevoli anche i viaggi più. lunghi. Solo in città il cambio poco maneggevole ( e le dimensioni importanti ) si fanno sentire negativamente. Motore Su questa Lancia il 1.6 Mjet 120 Cv si comporta meglio del “fratello” da me provato su Bravo, forse per una taratura leggermente diversa della centralina o dei rapporti. Elastico e potente in ogni situazione, per gradevolezza di utilizzo si avvicina al re della categoria ( e suo successore ) Mjet II 105 Cv, ed uguaglia o supera i suoi principali concorrenti, guadagnando anche un po’ di corpo in basso. Accelerazione Molto buona in ogni circostanza, permette di sfilarsi dai problemi in ogni situazione. Ripresa La rapportatura del cambio è leggermente più lunga di Bravo ( 2200 giri a 130 km/h in VI contro 2250 ), ma complice il cambio diverso od il motore più efficiente, la ripresa è decisamente migliore e molto buona in senso assoluto. Cambio Su questa versione dovrebbe essere stato adottato il 635 di Giulietta contro il 530.6 di Bravo. Ciononostante, la manovrabilità è decisamente peggiore rispetto all’Alfa e solo di poco migliore rispetto alla Fiat. La corsa della leva è troppo lunga, e gli innesti un pochino gommosi e contrastati. Strano, ma forse si paga dazio ad una tiranteria diversa. Sterzo Rispetto a Bravo è altrettanto leggero in manovra ed in marcia, .ma decisamente più preciso e pronto ( anche se non arriva all’eccellenza di Giulietta ). Influiscono non poco le miglior caratteristiche dinamiche dell’auto, dovute al passo maggiore ed alla diversa taratura delle sospensioni. Freni Come per Bravo, impeccabili per potenza e modulabilità. Tenuta di strada/Stabilità Rispetto a Bravo, nonostante la parentela sottopelle, il miglioramento è evidente: l’allungamento del passo, che però non innesca comportamenti dondola tori del retrotreno ( che resta bello stabile ) come nel caso di Megane, e la diversa taratura delle sospensioni ne migliorano nettamente il comportamento in appoggio nei curvoni veloci, dove si va vicino, all’eccellenza di Giulietta. Inoltre l’assetto è piatto, e non si avvertono i dondolamenti di cassa della cugina torinese. Manca , è vero, l’agilità di Giulietta, ma l’obiettivo di quest’auto non è danzare tra le curve nel misto. Consumo A velocità codice , il consumo medio del mio viaggio è stato 5,6 litri/100 km ( verificato 5.8/5.9 ) . Ottimo risultato . In conclusione Lancia Delta è il canto del cigno di un modo di fare auto in FGA che è morto con la fusione con Chrysler. Come tale prende tutto il buono che già c’era in Bravo e lo migliora nei punti in cui Bravo era carente, soprattutto per quanto riguarda le doti stradali. Non sorprendentemente l’ultima della vecchia scuola è sorprendentemente vicina alla prima della nuova scuola ( Giulietta ) ed addirittura la sopravanza per stile, comfort e qualità percepita della plancia. Dove è il problema allora ? il problema come sempre è nel pesante marchio che porta. Non è a mio parere ammissibile che Lancia ( come nel caso di Ypsilon ) si sia sforzata con successo di migliorare la base meccanica comune, portandola probabilmente al massimo consentito, ma poi cada su difetti facilmente rimediabili come una dotazione di accessori risicata , o materiali e finiture francamente inaccettabili ( si vedano tessuti sedili o i fianchetti portiere ) su un’auto che vuole essere qualcosa di diverso dalle generaliste. A maggior ragione per una Marca che le finiture interne e della qualità percepita le ha quasi sempre curate, almeno nel segmento di riferimento ( si veda per confronto per esempio la Lybra o la Delta II ). Ed a ,mio parere, il fatto che allestimenti più lussuosi a pagamento vengano offerti , non è una giustificazione. Peccato, perché l’auto è un’ottima stradista, all’altezza, se non superiore, in questo della migliore concorrenza straniera anche blasonata ( qualcuno ha detto A3 SB ? ) anche in questo caso , un’occasione parzialmente mancata. A mio parere, da comprare, ma in allestimento un pò più lussuoso ( ed in presenza di sconto )
  3. Ebbene sì sono riuscito a provare il brucomela . Ecco le mie impressioni ( e scusate se mi sono dilungato più del solito ) L’auto provata è una Fiat 500L Easy Mjet 1.3 85 cv. cerchi da 16”. I km percorsi sono stati 500 circa. L’auto aveva 3000 km. Esterni L’auto si presenta come una monovolume bella grossa. Le foto non le rendono molto giustizia, ed anche una seg. C a fianco sembra piccolina, sia pur più lunga . Rispetto alle concorrenti coreane ed alla sorellastra tedesca sicuramente è più gradevole. Le belle maniglie cromate, l’accenno di bombatura ai passaruota, ed il lunotto non verticale rendono la linea di cintura molto gradevole, mentre è un po’ anonima la coda. Ok il muso, cinquecentesco ma non troppo. Belli i cerchi. Nessun disallineamento o imperfezione evidente e clamorosa. Interni I sedili bicolori con le scritte 500 rendono allegri gli interni comunque molto luminosi.. La sensazione di spazio disponibile è grande ed effettiva. Stonano un po’ le maniglie di regolazione sedili troppo “a vista” e gli attacchi isofix dei sedili posteriori non annegati nel sedile, ma sono peccati veniali per un’auto che vuole essere una “grande utilitaria”. Tessuti e plastiche sono robuste e dure, ma non certo lussuose. I fianchi portiera presentano tasche amplissime , ma a parte la fascia centrale sono in plastica dura e non hanno neanche uno straccio di catarifrangente per segnalare l’apertura, ed ovviamente niente luci di cortesia piedi ( Grrr ) Posto guida Come tutte le auto del gruppo, comodo già al primo contatto. E’ facilissimo grazie a tutte le regolazioni trovare la posizione ideale. Gli unici difetti sono il sedile guida un pochino stretto ed il pedale del freno più alto di quello dell’acceleratore, cosa che costringe ad alzare il piede per frenare senza poter ruotarlo sul tacco. La leva del cambio sembra smontata da un caccia della II GM , ma, lunghezza a parte, si impugna perfettamente. Quando si regola troppo in alto il sedile, la corona del volante copre parzialmente la strumentazione. Una regolazione longitudinale maggiore non sarebbe stata sgradita. La visibiltà è buona , solo davanti non si riesce a cogliere la fine del muso. Plancia e comandi Tutti i comandi sono ben posizionati , di facile comprensione ed accesso, con l’eccezione del comando regolazione specchietti esterni, posizionato sullo specchietto sinistro ,e di quelli della climatizzazione manuale ( molto belli ) , posti troppo in basso. Molto utili e di uso intuitivo quelli della radio al volante, un po’ più scomodo quello del cruise control. Bella la radio Uconnect ed il volante rivestito in pelle . La strumentazione recupera il termometro dell’acqua e segue lo schema della cugina maggiore alfista, ma senza illuminazioni immaginifiche. Resta di chiara lettura, a meno che non si tiri troppo in alto il sedile. Il CdB è il classico ( ed un po’ superato ormai ) Fiat monocolore. Freno a mano tipo Panda, allinizio sconcerta, poi se ne apprezza la comodità. La plancia si ispira alla nuova Panda, ed il design minimalista quasi svedese e la bella fascia centrale di color carrozzeria fanno quasi scordare il fatto che sia tutta in plastica durissima . La sensazione di qualità apparente è comunque buona, grazie anche alle cromature strategiche, ma visto il prezzo discretamente elevato si poteva e si doveva far qualcosa di più. Abitabilità Veramente elevata: quattro adulti stanno comodi anche avanzando al massimo i sedili posteriori regolabili ( io ho fatto la prova col sedile dietro a quello guidatore , e sono alto 176 cm ) ed anche cinque non soffrono troppo. La luminosità abitacolo aumenta poi la sensazione di spazio. Ci sono poi molti vani e vanetti disponibili. Bagagliaio Anch’esso ampio e spazioso , ed ulteriormente ampliabile con lo spostamento dei sedili posteriori. Si può modulare con un tramezzo lo spazio a disposizione. Due nei: il rivestimento di moquette non è completo ( i fianchi sono in plastica ) ed il portellone posteriore è pesantuccio. Accessori Questa versione ( Easy + qualcosa ) è abbastanza ben dotata. Spiccano il cruise control, la radio Uconnect e l’interfaccia Blue Tooth per il cellulare. Validi ed efficaci Start & Stop e sterzo City. Per contro mancano gli accessori più “sfiziosi”( tipo telecamera posteriore od accesso keyless ) che si stanno diffondendo nella categoria e dintorni ( citofonare Golf , ma anche le concorrenti coreane ), non disponibili neppure a richiesta. Uno sforzo in più in questo senso poteva essere fatto. Comfort Bivalente: a velocità moderate ed in città l’ottimo assorbimento delle sospensioni, i sedili comodi e la rumorosità non accentuata creano un ambiente molto valido: oltre i 120 km/h invece la rumorosità del motore ( esaltata dai rapporti corti ) ed i sibili aerodinamici cominciano a filtrare, mentre il rumore di rotolamento pneumatici , che è sempre presente, , giunge quasi al limite del fastidio. Siamo sempre nell’ampiamente sopportabile ( ed un bel passo avanti rispetto alla ben più rumorosa Musa ), ma le berline C equivalenti fanno sicuramente meglio. Motore Il piccolo Mjet Fiat è come il buon vino: più invecchia, più diventa migliore . Questa versione da 85 cv si comporta addirittura meglio della versione da 95 cv da me provata su Meriva, perdendo un po’ di allungo in cambio di una corposità maggiore da 1500 a 3000 giri ( che sono i regimi più usati ). Purtroppo peso ed aerodinamica lo penalizzano non poco, soprattutto a velocità autostradali, costringendo l’autista medio ad un uso più pesante di acceleratore e cambio per mantenersi in linea con il resto del traffico. Silenziosissimo in città , grazie anche allo S&S, diventa un po’ romboso in autostrada. Accelerazione Discreta, ma non chiedetegli miracoli. Ripresa Pigra sotto i 1500 giri, diventa più che sufficiente oltre. Per ottenere il meglio, bisogna però pestare a fondo il pedale. Con questa accortezza, i tira-e-molla autostradali vengono comunque digeriti con disinvoltura ( per lo meno a minimo carico ). Cambio Un cinque marce turistico molto Fiat come manovrabilità ed innesti. Corsa lunga, innesti a volte gommosi . Rapporti ben spaziati, ma corti ( 3000 giri a 130 km/h in quinta ) . Vista la cavalleria ed il peso, non si rimpiange la mancanza di una sesta marcia Sterzo Leggerissimo ( grazie al City ) in manovra ed a bassissime velocità, mantiene una sufficiente precisione ad andature più sostenute. Non è sportivo, ma non è una mancanza di rilievo Nota di colore: questo esemplare, per chissà quale svista sabauda, aveva la ruote dritte solo con lo sterzo girato di circa 10° a sinistra. Visto che la cosa non aveva influenza sulla tenuta di strada, credo che sia un problema solo di preconsegna Freni Potenti ma poco modulabili soprattutto nella prima parte della corsa. Tenuta di strada/Stabilità L’auto mantiene sempre una buona controllabilità e trasmette sicurezza all’autista. Nonostante l’altezza non rolla ed affronta i veloci curvoni autostradali con disinvoltura e restando piantata. Retrotreno abbastanza granitico, quindi poca agilità, ma non è proprio il suo mestiere. Consumo Rilevato dopo 400 km di autostrada e 50 km di città : 5.4 litri 100 km . Buono, visto l’impegno  In conclusione Auto molto riuscita, racchiude in sé il meglio ed il peggio di ciò che FGA sa fare. Alle consuete doti meccaniche e stradali tipiche delle auto italiche ( più che sufficienti anche in questa versione con motorizzazione base ), associa una linea gradevole, uno sfruttamento dello spazio da primato ed una qualità percepita allineata alle concorrenti. Dove è il problema allora ? Fondamentalmente in due ambiti. Il primo è annoso, cioè il tirare via su particolari che potevano essere perfettibili a basso costo, come l’insonorizzazione, gli accessori di serie ed a richiesta, i materiali usati ( e lo sterzo non controllato ) . Il secondo , invece è nuovo per FGA: il prezzo. Una 500L 1.6 mjet Lounge con due accessori viene 23000 euro e rotti, 3500 più di una Kia Venga e 2000 più di una Hyundai ix20 di pari dotazione e motorizzazione. Non siamo lontani dai 25000 necessari per una VW Golf Highline ( per esempio ) di pari cilindrata e potenza, auto paragonabile per utilizzo, che però resta di categoria superiore complessivamente come contenuti, e decisamente come materiali e finiture. Qui FGA deve lavorare ancora un po’, ma la direzione, come dimostrano le vendite, è quella giusta.
  4. L’auto provata è una Opel Meriva 1.3 CDTI 95 CV Cosmo con cerchi da 16” e 35.000 km circa. I km percorsi sono stati 330 circa. ( da Lamezia Terme a Catania, con giri in loco ) Esterni La linea e’ piacevole, anche se non particolarmente innovativa ( linea di cintura a parte ) . La linea di cintura a zig zag da’ un tocco di particolarita’ all’ auto, ma secondo me stona. L’auto a noleggio era parecchio “vissuta”, quindi con verniciatura ed accoppiamenti esterni in pratica ingiudicabili. Interni Come nel caso di Y sono state usate due plastiche di non eccelsa qualita’, una scura e rigida per le parti inferiori della plancia e dei fianchetti porta, una piu’ morbida per le parti superiori . Padiglione e montanti rivestiti di stoffa e plastica chiara, di aspetto robusto. Le abbondanti cromature ( cornici bocchette , contorno plancia centrale , battitacco ) rendono pero’ l’ insieme piu’ gradevole ed alzano parecchio la qualita’ percepita , che resta comunque un gradino sotto le sorelle maggiori Astra e Insignia, anche se adeguata all’auto ed alla categoria. Sedili e rivestimenti interni piu’ robusti che lussuosi. Posto guida Un po’ rialzato, ma comodo anche dopo molti km e ben regolabile. Gli specchietti esterni sono piccoli. Fastidioso il fatto che il pedale del freno sia molto rialzato rispetto al pedale dell’ acceleratore , che non permette di passare da acceleratore al freno ruotando solo il piede . Comode le nicchie svuotatasche. Plancia e comandi Bello il volante, e comodo il cambio rialzato. La parte centrale della plancia in cui stanno climatizzatore automatico bizona e radio, presenta in scala minore il profluvio quasi incomprensibile di comandi di Astra, ma la semplificazione in questo caso aiuta non poco la gestione. Sul volante insieme al regolatore di velocita’ ed al bluetooth, sono comunque replicati ( e di uso intuitivo ) i comandi della radio ( ottima ) Tutti gli altri comandi sono comodi e ben posizionato. Strumentazione classica , con il ritorno del termomentro dell’acqua. Molto scomodo il freno a mano elettronico, anche perche’ l’Hill Holder o non c’ era o non funzionava. Abitabilità Ottima, esaltata dalle portiere posteriori ad apertura ad armadio . Davanti i posti sono molto confortevoli anche in larghezza; dietro due persone stanno comodissime, tre ci stanno senza troppe difficolta’. Comunque il sedile posteriore scorrevole ( anche parzialmente ) esalta le possibilita’ di gestione dello spazio. Bagagliaio Dimensioni piu’ che buone , ma non eccezzionali . Il rivestimento interno e’ in plastica, ma adeguato alla categoria. Si puo’ sfruttare anche il pozzetto molto ampio per la ruota di scorta ( non presente ) ed il sedile scorrevole per ampliare lo spazio, se necessario. Accessori L’ allestimento Cosmo e’ piuttosto completo, ed offre tutti i principali accessori della categoria , tra cui un comodo ed ottimo regolatore di velocita’. In pratica mancano solo i sensori di parcheggio, i fari allo xeno ed il navigatore. Solo e’ molto fastidiosa la mancanza dell’hill holder. Potente e silenzioso il climatizzatore bizona, ottima e ben regolabile la radio. Comfort Altro punto di forza dell’auto. Il motore e’ ben insonorizzato, le sospensioni filtrano bene, i fruscii aerodinamici e i rumori di rotolamento sono minimi. Si viaggia in assoluto relax . ( viste anche le altre caratteristiche dell’ auto ). In questo modello si sentivano strani cigolii e vibrazioni all’avantreno in I e II. Motore Il piccolo quattro cilindri italo tedesco qui raggiunge la sua piena maturita’ . Senza buchi a nessun regime, resta brioso da 1500 a 3000 giri, laddove comincia a sentire massa e aerodinamica dell’ auto. Un piccolo grande cuore, con l’unico limite di essere trapiantato su un corpo vettura forse troppo grande per lui. Accelerazione Adeguata al motore e buona fino a a 120 km/h, oltre l’ auto si siede un po’ e richiede di tirare a fondo le marce. Anche in salita Soffre un po’. Ripresa Vedi accelerazione : nelle riprese fino ai 120 Km/h va bene, oltre soffre. Nel traffico di tutti i giorni comunque non ci sono problemi. Cambio Un cinque marce piu’ turistico che sportivo , con i rapporti abbastanza corti ( 2700 giri a 130 km/h ) di tachimetro ) . Innesti precisi, corsa lunga , buona manovrabilita’ . Molto migliore di quello a 6 marce della sorella maggiore. Sterzo Pesante e preciso il giusto, ti trasmette sempre le sensazioni corrette. Migliore di quello un po’ vago della sorella maggiore. Freni Potenti e ben modulabili . Male solo l’hill holder o non funzionante o non presente che obbliga a tenere schiacciato il pedale del freno per disinnestare il freno a mano, e quindi e’ parecchio fastidioso nelle partenze in salita. Tenuta di strada/Stabilità Buona per la categoria. L’ auto nonostante l’altezza si appoggia bene e non dondola . Non e’ una Lotus, ma per la categoria e’ piu’ che sufficiente. Consumo CdB dopo 330 km di autostrada ( in maggior parte ad una corsia  ) e statale : 5,2 litri/100 km . Molto buono, anche se l’ auto non era a pieno carico In conclusione Nonostante io normalmente diffidi delle auto sottomotorizzate, questa Meriva e’ stata una lieta sorpresa. Alle note ( ma non scontate ) doti di abitabilita’ ,comfort e bagagliaio, questa auto unisce guidabilita’ piu’ che buona e prestazioni forse non esaltanti, ma comunque piu’ che adeguate, soprattutto se l’uso prevalente non e’ a pieno carico . In ogni caso, se necessario, la versione 1.7 110 Cv ( col cambio a 6 marce ) costa solo 1000 euro di piu’. Le note negative sono un generale scadimento della qualita’ reale dei prodotti della casa di Russelheim: e’ vero che le Opel non sono piu’ le “Doktorwagen” di Kadettiana memoria, e che le auto da noleggio sono storicamente ben piu’ vissute della media, ma avere l’Hill Holder non funzionante e vibrazioni e rumori sospetti all’ avantreno dopo soli 35k km, non depone a favore della qualita’ reale dell’ auto. Peccato perche’ l’ auto in generale c’e’ eccome.
  5. stev66

    Kia Ceed diesel Berlina

    L’auto provata è una Kia C’eed Active pneumatici 205/55 16”. I km percorsi sono stati 850 circa. Nota: non sono riuscito a capire quale motorizzazione fosse dal contratto o dalla chiave, ed introducendo la targa nel sito dell’agenzia delle entrate non mi dice niente. Sicuramente era una di queste due: 1.4 90 Cv o 1.6 110 CV. La valutazione per motore, accelerazione e ripresa sarà perciò duplice. Esterni Di primo acchito lo stile non entusiasma, poi fattoci l’occhio, si apprezza molto il frontale “a muso di tigre” e la linea slanciata e sportiveggiante. Niente di particolarmente innovativo, ma comunque il risultato è gradevole. L’impressione è quella che non si sia voluto caratterizzare particolarmente l’auto, per mantenere una gradevolezza più generica possibile . Montaggi esterni senza difetti evidenti. Interni Tessuti e plastiche tutto sommato sono più utilitaristici che lussuosi, ma comunque di qualità apparente e reale più che sufficiente . I pannelli portiera invece , sono superiori alla media, impreziositi da profili di plastica metallizzata e da catarifrangenti. Tunnel centrale in plastica dura, come tutte le concorrenti. Tappetini un po’ scarsi . Posto guida Allineato alla media dei concorrenti, quindi comodo e ben regolabile. E’ sfizioso il porta biglietto autostradale nell’aletta parasole, mentre il poggia braccia centrale è quasi inutilizzabile ( troppo in basso ed indietro per le mie regolazioni ) Il blocchetto chiave si illumina all’apertura porte, cosa molto utile L’ acceleratore incernierato in basso , a differenza di quasi tutte le concorrenti, cosa che affatica molto meno il piede nei lunghi viaggi. Ottima visibilità anteriore, sufficiente quella posteriore, quasi inutili le mini terze luci. Plancia e comandi La plancia ha un disegno abbastanza tradizionale, ma impreziosita dai buoni materiali usati per costruirla e caratterizzarla. Come sulle migliori concorrenti, la parte alta ( compresa la parte alta dei pannelli porta ) è in plastica morbida, quella inferiore dura , ed il tutto è caratterizzato da profili cromati . Come per il resto dell’auto l’impressione è che sia stata progettata con una foto della Golf davanti, ed , ad onor del vero, il bersaglio non è poi così lontano. Un notevole passo avanti rispetto alla versione precedente. Strumentazione bella e ben visibile in quasi tutte le posizioni di regolazione del volante ( bello e ben rivestito ) . Manca il termometro dell’acqua , ma può essere recuperato come opzione del CdB. Tutti i comandi, compreso quelli al volante, sono comodi ed intuitivi. Nel mobiletto centrale ci sono i comandi del clima manuale ( belli ) le prese 12 V, Aux e USB illuminate. Poco visibile il CdB ( poverello ) monocromatico a luci accese, e altrettanto poverelli lo schermo radio e lo schermetto centrale con l’indicazione della temperatura esterna ed altre info. Freno a mano tradizionale , ma con hill holder ( che richiede un minimo di ambientamento, soprattutto se si vuol fare retromarcia in discesa ) Abitabilità Buona sia anteriore che posteriore Bagagliaio Rivestito completamente di tessuto, ma il rivestimento è un po’ cheap. Ampio, ma ad occhio meno del dichiarato ( 380 dmc ) a meno che non si consideri la vasca sotto il pianale. Accessori Sufficiente per la categoria . Spiccano cerchi in lega, vetri oscurati, appoggia braccia e quattro alzacristalli, ma manca l’utilissimo cruise control. Una specie di via di mezzo tra l’attuale Active e la Cool. Comfort Molto buono, il motore non si sente quasi, le sospensioni assorbono bene, i sibili aerodinamici si sentono solo a velocità autostradali ed il rumore di rotolamento pneumatici è presente solo sugli asfalti più vecchi e ruvidi. Complice anche il confortevole posto guida, anche i viaggi più lunghi non sono un problema ( prestazioni a parte ) Motore Come detto non ho capito quale fosse: in ogni caso si è rivelato un punto debole. Anche per colpa dei rapporti lunghi, si rivela inesistente tra i 1000 -1500 giri, per poi diventare moscio tra 1500 – 2300 , e solo dopo i 2300 comincia a distendersi bene ed ad allungare, costringendo ad un uso abbondante del cambio ( comunque ben manovrabile ) ed a scalate a volte fino alla 3^ per tenere il ritmo nei trenini autostradali e nei rallentamenti dovuti a cantieri Il comportamento sarebbe comunque accettabile se si tratta del 1.4, un po’ meno se è il 1.6. C’e’ da dire che l’auto aveva solo 4000 km, quindi è presumibile che da rodato le prestazioni crescano un poco. Accelerazione Tra il discreto ed il sufficiente, a seconda del motore. Richiede comunque un uso frequente del cambio e l’acceleratore a tavoletta fino a 2500 giri per avere prestazioni accettabili. Ripresa Tra il quasi sufficiente ed il sufficiente a seconda del motore. I rapporti sono lunghi ( 130 km/h in 6^ a 2200 giri ) , ma nella norma per la categoria; ciononostante in pratica la ripresa in 6^ è possibile a fatica solo da 90 km/h circa, e per mantenere con certo brio l’andatura nei rallentamenti si è sempre costretti a scalare una o due marce. Cambio Visto l’ampio uso che se ne deve fare è molto positivo che questo sei marce sia ben manovrabile e con corsa corta e quasi sportiva. Un buon cambio, che meriterebbe qualcosa di meglio come input . Sterzo Leggero, ma non troppo , preciso ma non troppo. Si adatta bene all’indole turistica dell’auto e coadiuvato dalla buona ciclistica, trasmette sempre le corrette info all’autista. Pensato evidentemente per essere medio ( ma non mediocre ). Freni Potenti, ma si induriscono un po’ al limite. Tenuta di strada/Stabilità L’indole dell’auto non è certo sportiva ma il comportamento è comunque più che buono. Nel mio tradizionale e personale benchmark ( A7 da Serravalle a Genova ) . l’auto si è dimostrata sincera e sempre ben controllabile per lo meno a basse e medie velocità. Si avverte che l’auto è pensata per adattarsi ad un vasto ventaglio di autisti, mantenendo comunque un ottimo margine di sicurezza. Consumo Altino in ogni caso: la media rilevata in 850 km quasi tutti di autostrada a velocità codice à di 5.8 litri/100 km. Nella categoria c’e’ chi fa meglio. In conclusione Che il potente zaibatsu coreano abbia deciso di ripercorrere la strada tracciata da VAG non è certo un segreto, e questa Ceed è un gradino importante e fondamentale su questa strada. Insieme alla sorellastra i30, inseguono l’obiettivo di diventare la Golf del paese del calmo mattino, e come la Golf vogliono essere la world car media ( ma non mediocre ) che non eccelle in nulla, ma che è buona in tutto. E da questo punto di vista, motore a parte , l’obiettivo a mio parere è quasi raggiunto, facendo nel contempo un bel salto in avanti rispetto alla versione precedente. Resta da lavorare sul motore ( almeno per le versioni base ), sulla dotazioni e sul posizionamento, cercando di evitare il rischio di rifar la Golf al prezzo della Golf, cosa che nessuno è mai riuscito a fare ( citofonare Fiat Tipo per chiarimenti ), senza pagar dazio, ma le premesse per far bene a mio parere ci sono tutte.
  6. L’auto provata è una Citroen DS4 So Chic e-Hdi 114 Cv con cerchi da 17” I km percorsi sono stati 330 circa, l’auto aveva 4500 km. Esterni Linea particolare, una specie di Coupè quattro porte rialzato. La derivazione dalla berlina si vede, ma l’auto ha un’identita tutta sua . Belli i passaruota lievemente pronunciati e la linea di fiancata ( anche se un po’ tormentata ), meno l’altezza da terra, Notevoli i cerchi da 17” a turbina e le cromature. Interni Belli e di alta qualità percepita i sedili bicolori pelle e tessuto, meno belli rivestimenti, ed i fianchetti portiere, un misto di plastica morbida e dura ( plastica che viene proposta anche nel tunnel centrale ). Gli interni scuri che incupiscono e riducono psicologicamente il già non amplissimo spazio abitabile. Le rifiniture di plastica hanno qualche caduta, ma il complesso è comunque di alto livello. Stona perciò parecchio che non ci siano luci di ingombro o cortesia sulle portiere, ( neppure un misero catarifrangente!!), una mancanza grave per un’auto che vorrebbe porsi in una categoria più elevata rispetto ad una normale seg. C. Bella la plafoniera centrale. Posto guida Valido . Il volante ( molto bello ) è completamente regolabile e così il sedile guida, con la chicca della regolazione lombare elettrica ( che si trasforma in un pò inquietante massaggio automatico alle reni al tocco di un pulsante ) . Tutti I comandi principali sono a portata di mano e di utilizzo intuitivo. Bellissima la pedaliera, in alluminio traforato che si illumina all’apertura delle portiere, ma con il difettuccio ormai cronico del pedale del freno più alto di quello dell’acceleratore. La visibilità è buona davanti, scarsissima dietro ma aiutano non poco ci sono sensori anteriori e posteriori e l’avvisatore acustico di veicolo nell’angolo cieco dello specchietto. Plancia e comandi E’ parecchio simile a quella della C4, e ne ripropone sia i già buoni materiali ( morbidi in alto , rigidi in basso ), impreziositi da finiture più sofisticate e particolari in (finto ) alluminio. , sia i difetti come la strumentazione digitale con contagiri in pratica illeggibile. Interessante la possibilita' di cambiare ( con variazione continua ) il colore della strumentazione da bianco/blu a blu/bianco. OK comandi secondari ( uguali a quelli già buoni di C4 ), compresi quelli del clima bizona. Pessima la scelta dello schermo monocromatico centrale con le info radio e CdB al posto del navigatore in questa versione. Già era triste su C4, qui su un’auto che vuole definirsi “premium” diventa inaccettabile, rovinando l’effetto di buona qualità percepita. Abitabilità Buona davanti, bassa dietro, dove al poco spazio si sommano i rivestimenti scuri. Inaccettabile il fatto che non ci siano bocchette posteriori, cosa che,unite ai vetri posteriori fissi ( scelta obbligata dovuta al particolare design delle portiere ), rende la vivibilità dei posti stessi abbastanza precaria. Bagagliaio Il bagagliaio quasi del tutto rivestito di moquette, conferma più o meno la buona cubatura della berlina. Una chicca utile la presenza dello ski pass nel sedile. Accessori Dotazione strana: agli accessori classici per la categoria ed il modello. associa tanti accessori caratterizzanti ed unici, come Hill holder, ski pass, freno a mano automatico ( non molto intuitivo ), sedili in stoffa e pelle, doppi sensori di parcheggio, i cerchi in lega da 17”, il clima bizona, lo Start & Stop ed il massaggiatore lombare . Per contro, mancano ( e la mancanza si sente ) il navigatore ( o la radio con schermo touch screen ) e le bocchette posteriori. Da un’auto che si autodefinisce premium ( anche nel prezzo ) è lecito attendersi qualcosa di più. Comfort Conferma quello già più che buono di Citroen C4, nonostante le sospensioni irrigidite e ritarate ed i pneumatici più grandi. L’assorbimento resta di buon livello e così il filtro della rumorosità, che peggiora lievemente solo a velocità autostradali per il rotolamento pneumatici più accentuato ( per lo meno su asfalti ruvidi ). Lo Start e stop genera qualche vibrazione di troppo al momento dello spegnimento e della riaccensione. Motore Una vecchia e gradita conoscenza questo PSA 114 Cv 8 valvole, che conferma quanto di buono fatto vedere su Ford Focus. Elastico e pronto quasi ad ogni regime, è dotato di un buon allungo e non si fa penalizzare troppo dai lunghi(ssimi ) rapporti del cambio. Uno dei migliori della categoria. Accelerazione Pronta ed ottima in ogni regime, permette la guida “in punta di acceleratore”. Ripresa Soffre solo un po’ in 6^ al minimo per via dei rapporti lunghi, ma si riprende quasi subito, restando sempre più che sufficiente. Cambio Un buon sei marce, dai rapporti lunghi, forse un pochino troppo ( 130 km/h a 2100 giri minuto ) Corsa della leva normale, innesti un po’ contrastati ( ma la macchina aveva pochissimi km ). Decisamente superiore allo standard medio PSA. Sterzo Sorprendentemente, e piacevolmente, lo sterzo si differenza parecchio in positivo da quello un po’ evanescente di C4, e complice la gommatura maggiore e l’assetto diverso, mantiene una giusta pesantezza e precisione in ogni circostanza. Non un mostro, ma più che sufficiente ed adeguato allo spirito dell’auto. Freni Potenti e ben modulabili Tenuta di strada/Stabilità Sullo stesso “benchmark” della C4, il risultato è totalmente diverso. Dove la C4 soffriva un po’ troppo, questa DS4, grazie al buon lavoro di taratura delle sospensioni, si rivela sempre affidabile e sicura e mai in affanno, allineandosi e superando la media della categoria. Solo in qualche manovra brusca rivela qualche esitazione, restando sempre e comunque ben controllabile. Consumo Più che buono in 330 km di autostrada ( Genova – Linate e ritorno ) rilevati 5.1 litri per 100 km. In conclusione Per Citroen la serie DS vuole essere il ritorno a quella eccellenza nella diversità che ha caratterizzato la casa per lo meno fino alla fusione con Peugeot ( ed in verità la ha portata sull’orlo del fallimento ). Non potendo ( o non volendo ), per motivi di economie di scala, di norme anti-inquinamento e di meri costi, riproporre le soluzioni che l’avevano resa famosa , ( Ed ad essere sinceri, la mancanza delle sospensioni idropneumatiche sulla DS5 grida vendetta a Dio ), la scelta più logica è stata l’ “ottimizzazione”dei prodotti di famiglia tramite una caratterizzazione della linea , una finitura maggiormente curata, materiali più nobili e una dotazione di accessori diversa e più ricca. Niente di diverso , in fondo da quello che VW fece e continua fare con Audi. Ma a differenza di VAG, non si è avuto il coraggio ( od il budget ) di portar la cosa fino in fondo. Nonostante il salto in doti dinamiche ci sia stato, e bello grosso, certe scelte , tipo la mancanza di bocchette e l’ assenza del navigatore di serie ( più per l’estetica della plancia che per una reale necessità ) , o l’utilizzo ( con modifiche solo sulle finiture ) della pur molto ben fatta plancia di C4 , o la mancanza di bocchette posteriori, alla fine delle fini impediscono che il traghettamento a livello superiore sia compiuto completamente, lasciando tale vettura in un limbo da cui a mio parere sarà difficile uscire, visto anche il posizionamento commerciale ( 25100 Euro, in pratica come una Golf VII Highline di pari motorizzazione ). Peccato, perché i contenuti ci sono, e basterebbe veramente un piccolo sforzo, per riposizionare prezzi e dotazioni.
  7. L’auto provata è una Citroen C4 Hdi 92 CV Seduction, cerchi da 16” I km percorsi sono stati circa 1200. Esterni Linea gradevole , molto normalizzata rispetto alle versione precedente, ma un pochino anonima. La parte migliore resta il muso. Nessun evidente problema di montaggio o verniciatura. Interni La plancia, anch’essa ridisegnata non si fa notare per il design particolare ( a parte l’andamento vagamente a W ), ma i buoni materiali usati per la parte superiore, le cromature ad hoc, e la buona integrazione della parte superiore con la inferiore trasmettono una notevole impressione di solidità e qualità. Belli i fianchetti portiera, buoni i rivestimenti interni , comodi e ben fatti i sedili . La parte inferiore della plancia ed il tunnel centrale sono in plastica dura , ma la finitura superficiale è simile alla parte superiore e la cosa si nota solo toccando. Posto guida Il sedile guida è veramente molto comodo e completamente regolabile, il volante è molto bello e ben rivestito . Ottima visibilità anteriore, un po’ meno quella posteriore ( ci sono comunque i sensori di parcheggio posteriori ) . Il pedale freno è in posizione troppo elevata rispetto all’acceleratore , e ciò disturba nei passaggi acceleratore/freno. Frizione molto leggera. Ok i vani e vanetti nel tunnel centrale come svuota tasche. Plancia e comandi La strumentazione mista digitale/analogica è disposta su 3 cerchi. Ok il tachimetro, molto meno il contagiri a barrette ( quasi illeggibile ) ed il misuratore livello carburante ( che però presenta all’interno l’informazione dell’autonomia residua , molto utile ). Manca il termometro dell’acqua, come è di moda ora. Nella parte centrale della plancia una schermetto permette di visualizzare le info del CDB e della radio , ma si nota che è una soluzione di ripiego rispetto allo schermo del navi integrato , evidentemente pensato come soluzione principale. Tutti i principali comandi sono a portata di mano ed illuminati. Un po’ complesso il controllo del clima ( automatico bizona ), ma la soluzione auto è sempre a disposizione. La radio ha moltissimi tastini, ma i comandi principali sono riportati al volante e di facilissimo utilizzo , insieme al comodo regolatore di velocità. Abitabilità Ottima davanti, nella media dietro. Bagagliaio Spaziosissimo, tra i più grandi della categoria, ed ottimamente rivestito. Accessori Dotazione più che buona, superiore alla media delle concorrenti .Tra gli accessori principali ci sono il clima automatico bizona, i cerchi in lega , il regolatore di velocità, i sensori di parcheggio posteriori . Per contro mancano le luci di cortesia nelle portiere ed i fendinebbia ( che però nell’allestimento Seduction dovrebbero esserci , forse la mia era versione speciale da noleggio ) ed il bluetooth. Comfort Ottimo. Le sospensioni molto (troppo) morbide assorbono quasi tutte le asperità , il sedile è molto comodo, e non si sentono fruscii aerodinamici . Solo a velocità autostradali si sente un minimo di rombosità dovuta al motore ed al rotolamento , ma mai fastidioso. I lunghi viaggi si possono effettuare senza grossi problemi. Motore Questa versione depotenziata del noto 1.6 Hdi si comporta bene nonostante la potenza non eccelsa. Elastico e pronto anche ai bassi regimi, cede ai primi della classe ed al fratello maggiore solo se è richiesta un’andatura sportiveggiante ( comunque poco adatta all’auto ) Va comunque benissimo nel traffico di tutti i giorni . e per lunghi viaggi autostradali a velocità costante. Accelerazione Più che sufficiente. Ripresa Anch’essa più che discreta , anche ai bassi giri, visto il cambio a sole 5 marce ed il rapporto finale abbastanza corto ( circa 2500 giri a 130 km/h ). Cambio anche se quest’auto è una entry level, stupisce l’utilizzo di un cambio a sole 5 marce in questa categoria, tra l’altro poco manovrabile, con innesti poco precisi e corsa lunghissima. Forse PSA doveva svuotare i magazzini, ma questo cambio penalizza non poco l’auto. Peccato Sterzo Non troppo leggero in manovra in marcia si alleggerisce invece ben più del necessario senza però guadagnare in precisione. Complice l’assetto fin troppo morbido, costringe a continue correzioni sia nei curvoni autostradali , sia dove la strada si fa impegnativa ( per capirci il tratto Busalla – Genova dell’A7 ). Forse il punto più debole dell’auto. Freni Potenti, ma nelle frenate al limite si innescano parecchie vibrazioni all’avantreno. Tenuta di strada/Stabilità La scelta di dedicare l’assetto al comfort rende l’auto veramente troppo dondolante , facendo venire in mente le Citroen di tanti anni fa ( ma quelle senza idro ) , spegnendo sul nascere ogni velleità sportiva e rendendo impegnativi i tratti stradali più complessi ( come quello citato precedentemente ) .A mio parere qui si è sacrificato troppo sull’altare del comfort. Consumo Quello rilevato dal CDB sta intorno ai 5 l/100 km e quello alla pompa di poco superiore. Nella media della categoria. In conclusione Auto strana: a fronte di finiture e materiali superiori alla categoria almeno come qualità apparente, unisce scelte progettuali e di impostazione , verso un assoluto risparmio ( cambio a 5 marce ) e verso assetti oggi un po’ troppo improponibili fuori di un uso esclusivamente turistico. La volontà a mio parere di occhieggiare alle Citroen d’antan, che erano sì confortevoli, ma senza rinunciare a buone prestazioni stradali ( grazie anche a scelte costose come le sospensioni pneumatiche ) partendo da una base Peugeot poco modificata alla fine porta ad un compromesso ben poco soddisfacente. Peccato perché la base per far bene c’era.
  8. concludo la tornata delle mie prove con la Renault da me provata prima della Bravo. L’auto provata è una Renault Megane Attractive 1.5 dci 110 CV con cerchi da 16” e 20000 km circa I km percorsi sono stati 480, in pratica tutti di autostrada Esterni Per quanto non recentissima la linea è gradevole, soprattutto se scura. Verniciatura e montaggio senza imperfezioni evidenti. Interni Questa versione ha solo plastiche scure all’interno. La parte superiore della plancia ( e le parti superiore dei fianchetti porta ) sono in plastica morbida, il resto è in plastica dura. Stoffe e rivestimenti nella norma. Posto guida Completamente regolabile. Il sedile è morbido ma sul lungo sostiene perfettamente. Specchietti piccoli, Visibilità posteriore un po’ limitata . Plancia e comandi La linea della plancia, morbida è molto gradevole, ma la scelta di accoppiamento colori della versione ( nero su nero , con fascia centrale nera ) la fa apparire più cheap di quanto poi non sia realmente. Ottima per manovrabilità la scelta di mettere i comandi del clima manuale sopra quelli della radio ( i quali sono poi riportati sul tipico satellite Renault di non facilissimo utilizzo sul piantone ) . Strumentazione mista analogico digitale: utile il tachimetro in cifre , non precisissimi ( ma ottimamente visibili ) gli indicatori si temperatura acqua / livello carburante Volante bello con comodissimi comandi del cruise control nelle razze. Sfiziosa l’accensione keyless . Poco intuitivi i comandi del CDB. Abitabilità Buona anteriore e posteriore,. Bagagliaio Apparentemente leggermente superiore alla media, Rivestimenti in moquette nera di media qualità. Accessori Dotazione base ma completa, su cui spicca l’utilissimo cruise control “intelligente” ed l’accensione senza chiave. Comfort Sebbene leggermente più rumorosa della Sport Tour da me provata l’anno scorso e delle migliori concorrenti più recenti, l’auto resta comunque molto silenziosa. Il motore è quasi inaudibile, e solo a velocità autostradale i rumori di rotolamento si avvertono. Una radio molto buona, la taratura soffice delle sospensioni e l’ottimo cruise control permettono perciò viaggi molto confortevoli . Motore Il 1.5 dci, superati ( si spera ) i problemi alle bronzine ed il problema iniziale del “tubo mucca” in questa incarnazione da 110 Cv si rivela molto gradevole. Elastico in basso, soffre solo in allungo rivelando al tirare delle marce, i limiti dovuti all’età ed alla cilindrata minore dei concorrenti. Un buon compagno di viaggio, inferiore solo al nuovissimo Fiat mjet II 105 cv, ma all’altezza ed a volte superiore dei pari classe. Accelerazione Buona, permette di togliersi di impaccio in ogni situazione. Si siede solo in usi esasperati ( comunque non consoni all’uso medio della vettura ) Ripresa Molto buona e regolare anche a regimi molto bassi . I rapporti leggermente più corti delle concorrenti ( 2300 giri a 130 km/h in VI ) aiutano parecchio. Cambio Un 6 marce medio ( non mediocre ) : buona la posizione della leva e precisi gli innesti, ma la corsa è un po’ troppo lunga per un uso sportivo ( comunque non adatto ) Frizione leggera, ma non troppo. Molto buona anche la scelta dei rapporti: la VI leggermente più corta la rende più “general purpose” di altre concorrenti Sterzo Più preciso rispetto a quello della Sport Tour, resta comunque sempre un po’ troppo leggero. Più che sufficiente comunque. Freni Modulabili e potenti, con il solo difetto del pedale del freno troppo alto rispetto all’acceleratore. Tenuta di strada/Stabilità Rispetto alla Sport Tour rolla e torce meno, ma pur non presentando particolari criticità, resta lontana dalle sue concorrenti migliori. ( Focus Mk II Giulietta in primis ) Niente di preoccupante, ma quest’auto è più adatta a lunghi viaggi autostradali veloci ma senza velleità. Particolari. Consumo A velocità codice ed a cruise control innestato , il consumo è stato 24 litri per fare circa 470 km, il migliore per ora da me rilevato sulla tratta . Complimenti. In conclusione Sebbene quest’allestimento di fine carriera ( o pre-restyling ) la penalizzi soprattutto come qualità percepita, l’auto ha ancora ottime carte da giocarsi come stradista , per il comfort e gli ottimi consumi. Un “bravo” per il cruise contro intelligente, che consente di “pilotare” l’auto con due dita , variando opportunamente la velocità impostata. Certo rispetto alle concorrenti di nuova generazione il gap si sente, ma visto i forti sconti praticati , se si cerca una media “general purpose” con pochi o nessun difetto grave, io ci farei anche più di un pensierino.
  9. Faccio una premessa: io su Lancia non riesco ad essere obiettivo, quindi forse sono stato più severo che con altre auto. Giudicate voi… L’auto provata è una Lancia Ypsilon 1.2 69 CV Gold (?) con 4500 km e cerchi da 15”…… I km percorsi sono stati circa 50. Esterni Linea particolare e molto piacevole, in una categoria che non brilla per styling . Il posteriore e’ splendido, davanti l’effetto PT Cruiser non e’ poi cosi’ marcato. Molto carina alla fine. Verniciatura ed accoppiamenti esterni senza evidenti difetti. Interni Di colore scuro , sono sostanzialmente fatti di plastica rigida “Honda Jazz Style” ( parte inferiore della plancia , parte esterna fianchetti porta, mobiletto centrale ) di color scuro, e di una fascia di plastica più chiara e morbida nella parte superiore della plancia e nella parte interna fianchetti porta. Padiglione e montanti sono invece rivestiti ( completamente ) di stoffa e plastica chiara , che attenua la sensazione di oppressione. I materiali ( sedili e moquette compresi ) appaiono più robusti che lussuosi . Curiosità: l’accoppiata delle plastiche è in pratica uguale come colore e materiale a quella da me vista su Opel Meriva. Leggermente di cattivo gusto la parte centrale della console in plastica traslucida, , ok le varie manopole ( ma senza nessun colpo d’ala ), escluso l’orrido deviatore di flusso del climatizzatore . L’impressione generale è verso il cheap e robusto , invece che verso i lusso. Un deciso passo indietro rispetto alla generazioni precedenti ( per lo meno le più accessoriate ) ed anche rispetto alla sorella Fiat 500, che grazie al design diverso, ha una qualità percepita migliore. La concorrenza offre di peggio , è vero , ma qui, non solo A1 ma anche Polo è lontana anni luce. Posto guida Sebbene non dotato di tutte le regolazioni possibili e necessarie, e’ facilissimo trovare una posizione comoda. Come su tutte le Fiat , bastano pochi metri percorsi per sentirsi “a casa” come se la si possedesse e guidasse da anni ( grazie TonyH ). Il volante in pelle è di facile impugnatura ,il cambio è in posizione comodissima. Anche il pedale del freno è finalmente non sopraelevato rispetto all’acceleratore. A conti fatti è un po’ piu’ spazioso e meno opprimente di quello di Fiat 500. Plancia e comandi La strumentazione centrale e’ ben leggibile, ma il design del cockpit e della palpebra sono un po’ “clumsy”. Tutti i comandi principali sono a portata di mano , come da tradizione della Casa madre, e non si sente ( troppo ) la mancanza di qualsivoglia comando al volante. Orrendo il deviatore di flusso a leva nel pannello climatizzazione, degno di una Fiat Uno , non di una Lancia. Radio buona. La console centrale non è invadente. Abitabilità Buona per le dimensioni: leggermente piu’ larga di Fiat 500 davanti , ma leggermente piu’ stretta del modello precedente . Dietro meglio essere in due , e non troppo grossi.Si paga un po’ ( troppo ) la linea particolare, e nella categoria c’e’ chi fa meglio. Peccato la mancanza di sedile posteriore scorrevole, che avrebbe reso l’auto piu’ versatile. Bagagliaio Regolare e abbastanza grande per la categoria, e completamente rivestito di moquette, schienale posteriore compreso. Accessori L’auto ha una dotazione simile alla Gold, con in più i tre appoggiatesta posteriori ed in meno la cuffia del cambio in pelle. C’e’ percio tutto l’indispensabile , ma ben poco di quel superfluo o lussuoso che dovrebbe caratterizzare una Lancia. ( in pratica solo S&S ) Dotazione quindi nella media, ma c’e’ chi in categoria fa ben di più ad un prezzo inferiore. Comfort Molto silenziosa, decisamente meglio di Fiat 500 e anche leggermente meglio della serie precedente. Sospensioni un po’ rigide ma non affaticanti . Il motore non si sente mai, solo dopo i 100 km/h si avverte il rumore di rotolamento pneumatici. Motore Questa ( ultima ? ) incarnazione del Fire 1.200 8v torna quasi ai fasti dell’esordio su Punto I ( 69 Cv contro 73 ) ma con 4 categorie anti inquinamento in piu’ . La fasatura variabile gli da’ nuova vita e lo rende elastico e molto fruibile. Potente il giusto, permette viaggi in souplesse. Adeguato all’auto, non chiedetegli miracoli, pero’, soprattutto in ripresa ed a pieno carico . Se vi servono CV, passate al frullino bicilindrico. C’e’ da dire che con soli 4500 km, era ancora molto legato. Accelerazione Tutto sommato buona fino a 120 km/h , poi l’auto si siede un po’. Comunque piu’ che sufficiente per l’ uso piu’ probabile ( commuter urbano con il solo guidatore o guidatrice + bimbi ) . Ripresa Punto debole dell’auto. Da 1500 giri in V proprio non riprende: oltre va, ma con calma. Poco male, si puo’ sempre scalare... Cambio Un 5 marce con innesti precisi ma corsa lunga, adeguato all’auto ed adatto principalmente all’uso turistico. Rapporti corretti, forse leggermente lunghi Mi è comunque parso migliore di quello di 500. Sterzo Leggero il giusto, soprattutto in manovra. In marcia si mantiene piacevolmente preciso, ma non pretendete troppo.. . Freni Nell’uso normale ben modulabili ed abbastanza potenti . Tenuta di strada/Stabilità L’auto trasmette una sensazione piacevole di sicurezza , per lo meno ad andature tranquille. Consumo Rilevato dal CdB su un percorso di circa 50 km sul GRA e zone limitrofe: 18,2 km/litro. Non malaccio, sia pur su strade a percorrenza veloce. In conclusione Una volta le Lancia erano automobili diverse in tutto dalle altre, tanto da dover richiedere attrezzi particolari e dedicati per lo smontaggio e la manutenzione. Da allora siamo passati da Lancia motorizzate Fiat, a Lancia che erano Fiat ricarrozzate ( ma con interni lussuosi ed accessori e motorizzazioni dedicate ), fino ad arrivare a questa Ypsilon , che nonostante indubbie qualita’, ha la pecca di non offrire , a parte la linea veramente particolare e gradevole ed il design degli interni, niente di piu’ o di diverso rispetto alle Fiat corrispondenti ( 500 e Panda 2012 ), a cui in pratica si per come accessori di serie od a richiesta o per finiture o materiali . Eppure sarebbe bastato veramente poco, due cromature ben posizionate, materiali interni un filo migliori ( VW Polo docet quanto a qualita’ percepita ) ed accessori di serie od a richiesta “sfiziosi” per “quadrare il cerchio” ed offrire un’auto degna del marchio e che svettasse sulle concorrenti. Peccato: un’occasione mancata ( e le vendite non eccezionali mi pare stiano a dimostrarlo )
  10. Nella scorsa settimana, per motivi di lavoro ho percorso circa 1600 km in quattro giorni, da Bari a Genova passando per Taranto ( quasi ) Pescara e Firenze. Riporto perciò le mie impressioni su tale vettura.. L’auto provata è una Fiat Bravo 1.6 120 CV Dynamic DPF con cerchi da 16” e 36660 km in pratica uguale a questa: I km percorsi sono stati 1556, in pratica tutti di superstrade/autostrade Esterni L’auto conserva una linea piacevole ,nonostante l’età. Bello soprattutto il muso. Verniciatura e montaggio senza imperfezioni evidenti. Interni Il design della plancia resta gradevole, e l’uso di una fascia centrale più chiara migliora l’aspetto complessivo. I materiali sono però di qualità non eccelsa ( le plastiche si dividono in dure e quasi dure ) La fascia centrale orizzontale presenta qualche sbavatura di montaggio. Non male la parte lucida centrale, L’effetto generale è discreto, ma la qualità percepita è solo sufficiente. Nella norma moquette e rivestimenti. Posto guida Comodo e ben regolabile . Il sedile è “alla tedesca” duro ma sul lungo confortevole. Bello il volante e ben impugnabile e rivestito. Comodo il vanetto portacellulare sulla sinistra. La visibilità anteriore è buona, quella posteriore…anche. Frizione leggera. Plancia e comandi Il design con la console centrale orientata verso il guidatore è bello e comodo per le regolazioni., ma i comandi della climatizzazione sono un po’ troppo in basso( ed il clima è manuale ). I comandi radio al volante sono insufficienti ( manca lo scan ) comodo il trip master sulla levetta destra. Comandi principali illuminati. Specchietti piccolini. Abitabilità Buona anteriore e posteriore, ma nella norma, viste le misure della macchina. Bagagliaio Anch’esso nella norma. Rivestimenti un po’ poverelli. Una fossa notevole tra schienale e pavimento. Accessori La dotazione è un po’ scarsina per una C: Ci sono una bocchetta per i posti posteriori e luci di ingombro su tutte le quattro porte ( ma non quelle di illuminazione piedi , chissà perché ) ma manca l’’indispensabile cruise control . Senza contare le nuove arrivate, la coetanea Megane Attractive se la cava meglio. Peccato si poteva fare di più. Comfort Il motore non è rumorosissimo ( solo romboso in accelerazione ed a freddo ), ma il rumore di rotolamento pneumatici a velocità autostradali è abbastanza presente , anche se non giunge a livelli di fastidiosità estrema . Anche in questo caso, c’e’ chi fa meglio, anche tra le concorrenti più datate. L’assenza del cruise control rende i lunghi viaggi più faticosi del necessario, soprattutto nelle dritte e vuote autostrade pugliesi. Motore Il 1.6 Mjet 120 Cv appartiene alla generazione precedente rispetto ai più attuali motori fiat ( primo tra tutti il 105 CV di Giulietta ) e si sente. Per quanto sufficientemente potente ed elastico, nell’uso mostra una minore gradevolezza rispetto ai migliori della categoria. ( Fiat Mjet II e Ford/PSA in primis ) Un po’ vuoto sotto i 1500 giri Accelerazione Buona in ogni circostanza, permette di sfilarsi dai problemi in ogni situazione. Ripresa La rapportatura del cambio è lunga ( 2250 giri a 130 km/h in VI ), ma il peso non eccessivo permette riprese accettabili oltre i 1500 giri minuto. Tutto sommato l’auto non sfigura. Cambio Un 6 marce molto più simile al cambio di Fiat Croma 1.9 120 cv ( il peggiore tra quello da me provati ) che al quasi ottimo 635 di Giulietta. Per quanto la manovrabilità non sia male e la corsa contenuta ( ma non troppo ), gli innesti restano molto gommosi. Anche in questo caso, l’essere di una generazione precedente si sente. Sterzo Leggero in manovra ed in marcia . Pur sufficientemente preciso e pronto, non trasmette quella sicurezza che le concorrenti migliori trasmettono . Per l’uso normale di una stradista senza velleità è comunque ok, ma Giulietta fa vedere anche in questo qual’e’ il salto di qualità che c’e’ stato nelle medie Fiat. Freni Impeccabili per potenza e modulabilità Tenuta di strada/Stabilità Il nascere da una base vecchia di 11 anni si sente. L’auto a mio parere si dondola un po’ troppo e spegne sul nascere ogni velleità corsaiola. Poco male, ma anche in questo caso il confronto con la generazione successiva è impietoso. Consumo A velocità codice , il consumo medio del mio viaggio è stato 6,1 litri 100 km ( in pratica quello di Giulietta ). Non male davvero. Solo Megane tra quelle tra me provate ha fatto meglio. In conclusione Fiat Bravo è stata insieme l’auto dell’emergenza e della rinascita. Nata in un momento terribile dell’azienda ha saputo mantenere il buono della generazione precedente, arricchendolo ed impreziosendolo con quanto di nuovo ( motori etc ) via via si rendeva disponibile. Ed in fondo ha compiuto bene il suo dovere. Oggi però oggettivamente risente dell’età e della concorrenza, anche obsoleta e semiobsoleta. E non si capisce la scelta Fiat di mantenere una dotazione di accessori ormai non più a livello della categoria ( una per tutte la mancanza del cruise control ) Se però si riesce a spuntare un prezzo concorrenziale, e non si hanno particolari velleità, le sue buone doti di motore e consumo possono renderla un acquisto interessante ( ma bisogna ricordare di integrare la dotazione ). Sennò vale la pena di aspettare la prossima, che, basata su Giulietta, dovrebbe garantire un salto di qualità epocale.
  11. Come promesso a Paolino.. ecco la mia recensione. L’auto provata è una Opel Astra J Sport Tourer, allestimento cosmo, motore 1.7. con circa 15k km e cerchi da 18 pollici. Esterni Linea particolare, un po’ barocca. L’auto è filante, ma la stazza imponente si nota con chiarezza .Nessuna imperfezione di verniciatura o montaggio Interni Tripudio del premmiumm : la plancia superiore è rivestita in plastica morbida, ed il resto della plancia , pur in plastica dura, ha una qualità percepita notevole. Stesso discorso per i rivestimenti portiera. Il salto in avanti rispetto alla versione precedente è enorme: l’auto sembra di una categoria superiore. Ottimi anche i sedili, e belli anche i particolari cromati. Montaggi e accoppiamenti impeccabili. Posto guida Molto comodo e con completa regolabilità . Volante rivestito in pelle . La visibilità anteriore è buona, quella posteriore un po’ meno. Complessivamente un deciso miglioramento rispetto alla versione precedente. Frizione non troppo leggera. Plancia e comandi In questa versione ( Cosmo + navigatore ) si avverte maggiormente il salto di generazione. Torna il termometro dell’acqua , e soprattutto si aggiunge nella console centrale uno schermo che condensa le info della radio e del navigatore stesso ( e tante altre funzioni che non ho avuto il tempo di indagare ). La stessa console centrale contiene un profluvio di tasti e tastini e rotelle che consentono la regolazione di tutto ( radio navi clima etc ) . L’effetto generale è perfino quasi di confusione, ma non c’e’ dubbio che l’obiettivo di rendere “ricca” l’auto sia centrato. Tra le funzionalità presenti, spicca la radio, ottima come suono e regolazione, mentre il navigatore è invece troppo macchinoso da usare/configurare. I comandi climatizzazione sono un po’ in basso, ma con il clima bizona si sente poco il bisogno di smanettare. Gli specchietti sono piccolini ( almeno per me ) Sfizioso ed utile il freno a mano elettronico. Abitabilità Molto buono sia anteriore, sia posteriore, ma non migliore della versione precedente. Bagagliaio Anche in questo caso, lo sforzo per migliorare la versione precedente in rivestimento ed apparenza si nota, ma la cubatura non cresce: peccato. Accessori Dotazione quasi esagerata, in cui spicca navigatore e cerchi in lega da 18”. Comfort Il motore diesel è silenzioso a caldo ed a freddo. I sedili sono molto comodi e la taratura sospensioni/ammortizzatori filtra quasi tutte le asperità nonostante i cerchi esagerati. A velocità autostradali il rotolamento pneumatici e i sibili aerodinamici sono quasi assenti: insomma un bel viaggiare, che rende quest’auto una divorakm che non fa per nulla rimpiangere la categoria superiore e la definisce in questo migliore della categoria. Motore Il vecchio 1.7 di lontana origine Isuzu si conferma cresciuto e migliorato rispetto alla versione precedente , perdendo quella ruvidità in alto e quel vuoto in basso che lo contraddistingueva. Pur più che sufficiente, complice lo sterzo ed il cambio non all’altezza, si rivela purtroppo lontano dai migliori della categoria. Accelerazione Buona quasi in ogni circostanza, risente un po’ troppo del peso. Non sfigura, ma le concorrenti ( più leggere ) e la versione precedente fanno meglio. Ripresa La rapportatura lunga del cambio ( 2250 giri a 130 km/h ), il peso e l’elasticità non eccessiva del motore rendono la ripresa solo accettabile, costringendo alla scalata in pratica tutte le volte che si vuole un po’ di brio. L’Astra SW H era più reattiva. Cambio Punto debole dell’auto: sebbene la leva sia ottimamente posizionata, questo 6 marce si rivela mediocre come innesti , molto gommosi, manovrabilità ( molti impuntamenti in scalata ), e rapporti. Si rivela molto più simile al cambio di Fiat Croma 1.9 120 cv ( anch’esso non un gran che ) che a quello dell’Astra SW H, che era migliore. Sterzo Molto leggero in manovra, un po’ troppo in marcia . Pur sufficientemente preciso e pronto, complice una ciclistica un po’ pesante non trasmette quella sicurezza che le concorrenti migliori trasmettono . Per l’uso normale di una stradista senza velleità è comunque ok. Freni Buoni per potenza e modulabilità, fanno molto bene il loro lavoro nonostante l’impegno non banale. Tenuta di strada/Stabilità Nella norma: gli appoggi in curva in velocità sono ok, e così i cambi di direzione , ma nel complesso l’auto, complice il peso dondola e si corica parecchio. II limiti restano altissimi, ma anche in questo caso si conferma l’indole turistica dell’auto. Consumo Nella tratta autostradale Genova-Firenze Genova ( circa 500 km ) ho percorso 17 km/litro a velocità codice . Non male, ma considerando anche le 6 marce, c’e’ chi fa meglio. In conclusione L’ Opel Astra SW J a mio parere è stata più progettata come sostituta della Vectra che dell’Astra stessa. Ne danno conferma le ottime doti di comfort e mangia chilometri che esprime, nonché la dote di accessori non comune. Qualsiasi viaggio con essa affrontata resta un bel viaggiare. Purtroppo il “teorema della coperta corta” vale anche a Russelheim ed a tali doti di viaggiatrice sono state sacrificate le virtù stradali, tanto che risulta inferiore in questo sia alle concorrenti sia alla generazione precedente ( anche se in valore assoluto non sono male , anzi ). Se però ci si “accontenta” di andature turistiche e non da ingarellamento, l’auto fa risaltare le sue ottime qualità. Ed in ogni caso Opel offre opzionale un sistema di assetti regolabili che dovrebbe migliorare le prestazioni sotto questo aspetto. Peccato il cambio, veramente non all’altezza dell’auto.
  12. Pubblico le mie impressioni sull'auto in questione... http://www.autopareri.com/forum/ford-europa/38053-ford-focus-ii-style-wagon-restyling-topic-ufficiale-2007-a.html Esterni Linea classica, nessuna imperfezione di verniciatura o montaggio. L’auto è gradevole ma certo non fa innamorare. Interni Plancia in pura plastica bicolore rigida, goffrata superiormente; design “svedese”, molto lineare e minimalista è comunque gradevole. Spicca moltissimo la console centrale della radio, che comprende anche i comandi del blue-tooth. Sedili e rivestimenti interni nella media , belli i tappetini griffati. La zona centrale, ben rivestita , presnta ben due alimentatori 12 V. Rivestimento portiere in pura plastica , uguale alla plancia, ma con finiture cromate. Posto guida Comodo , con visibilità anteriore/posteriore discreta. Il sedile è completamente regolabile e trattiene bene ma la manovra di regolazione non è istintiva. Il. Specchietti esterni piccoli. Volante ricoperto di plastica morbida, si impugna bene. Cambio ben posizionato. Il pedale del freno è un po’ troppo in alto rispetto al pedale dell’acceleratore. Frizione leggera. Plancia e comandi I comandi climatizzazione sono un po’ in basso, ma con il clima bizona si sente poco il bisogno di smanettare. Non ci sono comandi radio nel volante ( c’e’ solo un satellite stile Renault di difficile uso ) , ma la radio è ben regolabile lo stesso, anche se i tastini sono un po’ troppi e ci si distrae dalla guida per la regolazione. Strumentazione classica, con i quattro elementi . Curiosità: l’indicatore cambio marcia funziona solo “a salire”. Tutti gli altri comandi sono illuminati e ben raggiungibili. Un po’ macchinoso il controllo del computer di bordo sulla levetta sinistra. Abitabilità Ottima sia anteriore, sia posteriore. Bagagliaio Ottimo per dimensioni e rivestimento Accessori Dotazione da normale macchina a noleggio. Spiccano in positivo cerchi in lega e clima bizona, in negativo la mancanza di cruise control. Comfort Il motore diesel è un po’ rumoroso a freddo, poi a caldo si quieta. I sedili sono comodi e la taratura sospensioni/ammortizzatori filtra la maggior parte delle asperità. A velocità autostradali il rotolamento pneumatici e i sibili aerodinamici si fan sentire, ma il tutto resta nella zona della sopportabilità. Alcune concorrenti però, come l’Astra J SW, fanno meglio. Motore Punto di forza dell’auto: il 1.6 Ford/PSA in questa sua incarnazione da 110 cv si dimostra potente ed elastico quasi ad ogni regime, ben coadiuvato da un esemplare cinque marce come manovrabilità e rapporti. Accelerazione Più che buona quasi in ogni circostanza, fin troppo esuberante per il tipo dell’auto. Ripresa Altro punto di forza. L’ottima rapportatura del cambio ( 2500 giri a 130 km/h in V ) e l’elasticità del motore permette in pratica di non scalare mai da 70 a 140 km/h, con conseguente maggiore godibilità del viaggio Cambio Un ottimo cinque marce, che non fa per niente rimpiangere la mancanza della sesta . Molto ben manovrabile, senza impuntature di nessun tipo con una spaziatura esemplare tra i rapporti. Sterzo Molto buono, coaudiuvato dalla superba ciclistica, si rivela pesante il giusto e preciso nell’inserimento e nella gestione della curva. Freni Nella media, non spiccano particolarmente per potenza e modulabilità. Tenuta di strada/Stabilità Vera eccellenza dell’auto. L’ottima ciclistica delle Ford Focus, unita ad un peso non eccezionale, rende l’auto agile e stabile in maniera ottimale. A differenza di altre della categoria ( C SW ) non soffre né le curve ad S né i curvoni veloci, trasmettendo una tale sicurezza da invogliarti a spingere ben più di quanto permetterebbero limiti e motorizzazioni. Davvero si capisce come quest’auto sia presa a benchmark ( per la categoria... ) per tali caratteristiche. Consumo Nella tratta autostradale Genova-Firenze Genova ( circa 500 km ) ho percorso 18 km/litro a velocità codice ma allegramente. Niente male, considerando le 5 marce . Sulla stessa tratta la Astra J SW 1.7 ha consumato un litro in più. ( 29 litri contro 28 ). In conclusione Tra le C SW / D da me provate recentemente ( Opel Astra SW H , Opel Astra SW J, Fiat Croma, Renault Megane SW ) sicuramente è quella che sta meglio in strada e che mi ha dato più feeling di guida. Le sue qualità stradali a livello di eccellenza fanno passar sopra a certi particolari che possono essere migliorati, come la qualità delle plastiche e la rumorosità. Spero che l’attuale MkIII abbia conservato queste doti… Se vi piace guidare e vi serve un’auto nella categoria ( e magari non vi serve nuova ), è l’auto che fa per voi.
  13. L’auto in questione era una Chevrolet Spark LS 1.2 che ho guidato nei dintorni di Roma per circa 150 km. Esterni L’auto e’ carina soprattutto davanti, e di fiancata. La linea è gradevole, banale il posteriore Posto guida Le regolazioni ci sono tutte, ( volante solo in altezza ) non si fatica a trovare la posizione giusta: la posizione di guida e’ comunque alta , adatta al tipo dell’auto Allestimento I principali accessori delle auto di categoria ci sono tutti, mancano solo i piu’sfiziosi tipo il climatizzatore automatico ( ma non se ne sente la mancanza ) Positivi i 6 airbags di serie,Grave la mancanza dell’ESP di serie. Materiali/finitura Punto debole della vettura: le plastiche della plancia sono dure e di aspetto economico, anche per la categoria. Se siete feticisti delle plastiche, l’auto non fa per voi . I fianchetti portiere sono interamente in plastica. La vettura in questione comunque, non presentava evidenti disallineamenti di montaggio interni ed esterni. Sufficienti i sedili, come disegno e materiali, gradevole il rivestimento in simil gomma della cuffia del cambio e del volante ( che invece dà un’impressione cheap ). Plancia e comandi La strumentazione principale è alloggiata in uno strano cockpit di tipo motociclistico incernierato sul piantone volante. Non disturba, se non per l’estrema economicità del materiale usato. Gli strumenti sono i classici 2 , tachimetro + contagiri, piu’ l’indicazione del livello carburante : questi ultimi due sono a barre in uno schermetto che contiene anche alcune indicazioni tipo l’autonomia. Manca il termometro dell’acqua, ma ormai e’ moda comune. Le spie principali sono nel cockpit, le secondarie in uno slot centrale sopra l’autoradio. La sensazione complessiva è comunque di povertà e di montato successivamente. Per quanto riguarda i comandi, sono ben raggiungibili ed illuminati, per lo meno i principali. Comodi quelli dell’autoradio, in posizione centrale, e della climatizzazione. Complessivamente loro e la plancia che li contiene sono bene fatti e danno una sensazione di qualità. complessiva elevata per la categoria. Le manopole della climatizzazione sono in plastica ma rivestite in gomma, soluzione non comune anche in vetture nominalmente superiori. Abitabilita’ Buona davanti e dietro, grazie alle 5 porte ed al passo lungo. Bagagliaio Nella media del segmento ( cioè piccolo ),poco rivestito, ma adeguato ad una city car Il sedile posteriore è sdoppiabile 50/50% Motore Gradevole ed elastico , è forse una delle caratteristiche migliori della vettura, insieme al cambio . Rumoroso a freddo, a caldo si quieta e non si sente quasi più. Un po’ ruvido ad alti giri, ma lo sport non è proprio il suo mestiere. Cambio Cinque marce tradizionale , di buona manovrabilita’ed innesti precisi Rapporti ben studiati. Superiore alla media segmento. Sterzo Elettrico, leggero ed abbastanza preciso, nella media della categoria ( ma nella parte alta ) Comfort Medio: il motore si sente poco a caldo, e solo accelerando decisamente si fa sentire in abitacolo Per contro si sentono molto i frusci aerodinamici, e soprattutto il rumore del rotolamento dei pneumatici, particolarmente su asfalto ruvido. Comunque i sedili sono confortevoli e le sospensioni non particolarmente rigide, assorbono bene le asperità della strada. Si sentono però parecchie vibrazioni provenienti dal lunotto. Freni Non eccezionali. Nell’uso comune non danno problemi, ma la sensazione, derivata da un paio di frenate più robuste per rallentamenti improvvisi dei veicoli davanti, è che non siano adeguati ad una vera situazione di emergenza. Prestazioni Discrete: l’accelerazione non è fulminea, ma adeguata, buona invece la ripresa. Sotto i 100 km/h non fatica a tenere il passo del traffico. Oltre , come tutte le city car, soffre un po’ ma e’ accettabile. Tenuta di strada/Stabilita’ Medio/alta: non crea problemi in nessuna situazione, e dà costantemente una sensazione di sicurezza ( freni a parte ). Ovviamente non è auto sportiva, ma il feeling comunicato è sempre positivo. In conclusione: Rispetto al modello che sostituisce ( Matiz ), è un altro pianeta, in tutti i sensi , e si pone in diretta concorrenza con le migliori del segmento ( Panda, etc ) Per l’eccellenza manca ancora qualcosa nel reparto freni, e soprattutto nei materiali e nelle finiture.. Una plancia strumenti tradizionale gioverebbe non poco. Grave comunque che l’ESP sia solo a richiesta.
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