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Scrivo un pò di righe per descrivere le mie impressioni sull'Alfa Romeo Mi.To

- Posizione di guida: davvero sportiva, molto bassa, i sedili sono ben profilati e trattengono molto bene il guidatore. Il cambio è perfettamente raggiungibile ma il top lo si ha impugnando il volante. Conformazione perfetta, sensazione di controllo totale anche da ferma. Davvero appagante.

- Motore: Li conosciamo già ma su Mi.To tirano fuori il meglio di se, accoppiati ad un corpo vettura molto leggero. Il 1.4 è per i neopatentati, non lo guidico neanche. E' una versione entry level, non va male, per carità, assolutamente, ma avere la dinamica della Mi.To con un simile motore è un calcio nelle palle. Scusatemi solo il termine.

1.4T 155cv: Turbolag praticamente inesistente, risponde subito fin dai primissimi giri e ha una bellissima coppia fino attorno ai 5000 giri. Poi la verve sembra calare leggermente ma si distende comunque fino ai 6500 giri indicati. La mappatura è la stessa della Grande Punto Abarth, ma qui il motore sembra rispondere con ancora maggiore cattiveria e distendersi meglio in allungo. Probabilmente l'effetto combinato della riduzione di peso più Cx si fa sentire, specie alle alte velocità, dove sembra raggiungere i 200 km/h molto rapidamente, per poi rallentare la sua progressione e arrestarsi a quota 230 km/h indicati, con il motore a 5500 giri minuto.

La ripresa è notevole in qualunque rapporto inserito e aumenta in maniera significativa spostando il selettore in modalità Dynamic. Con la modalità Dynamic inserita viene attivato anche l'overboost e il motore eroga 230 Nm di coppia.

1.6 JTDm 120cv: Una piacevolissima sorpresa. Molto fluido, privo di vibrazioni e, soprattutto, un abisso avanti al 1.3 Mjet. Anche qui, la spinta comincia a farsi bella viva già a partire dai 1500 giri minuto e continua costante, senza picchi o variazioni, fino a circa 4000 giri indicati. Poi sembra calare un pochino ma, volendo insistere con l'allungo, si arriva attorno ai 4500 giri in maniera più che soddisfacente. La spinta, nell'arco tra i 2000 e i 3000 giri è veramente notevole, ad impressione sembra spingere addirittura più di una 147 JTDm 150cv. In ripresa poi, va davvero benissimo e fino in quinta si può riprendere con molto brio anche a bassissimo numero di giri. In sesta perde qualcosina, ma ha una sesta davvero lunga, da 2300 giri a 130 km/h indicati. In modalità Dynamic le prestazioni restano invariate in quanto l'overboost è presente solo sulla versione turbo benzina.

Entrambi i motori regalano belle soddisfazioni per le rispettive destinazioni d'uso.

- Guida su strada: E' il pezzo forte della macchina. Descrivere il comportamento stradale qui in due righe è veramente riduttivo nonchè difficile. Posso solo dire che un simile divertimento di guida e bilanciamento è difficile riscontrarlo in questa categoria. Vettura reattivissima ai comandi dello sterzo, rollio molto contenuto, frenata di altissimo livello, il divertimento, specialmente nei tratti misti con curve da seconda e terza è decisamente notevole. Allo stesso tempo resta molto stabile anche alle alte velocità e il posteriore scarta dalla traiettoria impostata molto raramente.

Fatemi pure altre domande, facciamo prima....:)

Eccomi ragazzi, cercherò di riassumere perchè altrimenti viene fuori un post che non finisce più.

Mito: 1.4 Turbobenzina Distinctive + Sport Pack, cerchi 17" e gommatura Bridgestone RE050

GP Abarth: completamente di serie, gommatura PZero Nero 215/45 R17

La prova è stata effettuata su strada aperta al traffico e rappresenta una differenza davvero notevole rispetto ad una comparativa effettuata in pista. Premetto che non si tratta di un confronto vero e proprio ma di un mio personale confronto tra le due vetture in oggetto.

Cercherò di non annoiarvi nel mio post.....bhe comincio.

L'esperienza di guida Alfa Romeo comincia già con la chiave. E' la stessa della 500 per forma e dimensioni, stilizzata però per Alfa Romeo. Molto gradevole e decisamente più appagante della classica chiave Fiat con stemma Abarth della Grande Punto. Aprendo la portiera si nota un ambiente complessivamente più curato e decisamente differente da quello della sorella Abarth. Ci sono alcuni dettagli in comune, è vero, ma il primo impatto, visivamente, è proprio quello di una vettura decisamente diversa. Vuoi per il pannello porta, vuoi per il volante, per la strumentazione, per le bocchette di areazione, ma comunque sia non si direbbe che sotto c'è la Grande Punto. Le uniche note stonate arrivano, per il mio punto di vista, da un paio di dettagli.

- l'autoradio è decisamente brutta da vedere e quelle quattro viti sono un pugno in un occhio

- i comandi della climatizzazione sono troppo in basso e impossibili da vedere se non distogliendo gli occhi dalla strada

- la cuffia del piantone avrebbero potuto curarla maggiormente, sembra un pezzo di stoffa incollato li

- la plastica trasparente della strumentazione era già sporca. Difetto veniale, ok, ma resterà per tutta la vita dell'auto sporca. Bisognerebbe prestare maggiore attenzione in fase di assemblaggio a questi dettagli

Tolto questo, comunque sia, l'occhio si trova in un ambiente più caldo e appagante rispetto a quello dell'Abarth.

La posizione di guida, inoltre, è leggermente più sportiva, con una seduta leggermente più bassa che contribuisce ad accrescere la sensazione di sportività.

Però ora è venuto il momento di mettere in moto e, anche qui, vengono subito fuori le prime differenze. Il sound dello scarico! Decisamente differente rispetto a quello dell'Abarth e con una tonalità, soprattutto in marcia, non tanto al minimo, differente quanto appagante.

La prova l'ho effettuata testando tutte e tre le modalità, ma partendo dalla posizione Normal. In normal lo sterzo ha una taratura esattamente identica a quella della Grande Punto Abarth e, contrariamente a quanto letto in giro, non ha alcun gioco nella zona centrale anzi, è piuttosto diretto e preciso. Continua a mancare un certo feedback, ma con servocomandi elettrici pretendere di più è impossibile. Personalmente mi piacerebbe solo una maggiore pesantezza di sterzo, ma per la guida in città è perfetto così. Il motore in modalità Normal ha un erogazione molto fluida e pastosa, ricorda molto da vicino i turbodiesel di ultima generazione, ma senza alcun ritardo di risposta e con una spinta consistente a regime intermedio. Rispetto alla Grande Punto Abarth, è vero, è meno reattiva a basso regime (sia in Normal sia in Dynamic per la Mito, e confrontata rispettivamente con le stesse modalità dell'Abarth, quindi normal e sport boost).

L'Abarth ai bassi regimi è quasi nervosa nella risposta, pronta a scattare subito via, mentre la Mito risponde sempre con fluidità, senza mai diventare davvero cattiva. Sinceramente però non lo reputo un difetto e, anzi, a sensazione di spinta il motore montato sulla MiTo, nonostante il ridotto chilometraggio, mi è nuovamente sembrato spingere maggiormente rispetto alla stessa unità impiegata sull'Abarth. In particolare l'allungo verso gli alti regimi, sulla MiTo, mi è sembrato più coinvolgente e deciso rispetto a quanto provato sull'Abarth. Qui, inoltre, è accompagnato da una sonorità più coinvolgente e gratificante.

Potrei scrivere ancora altre mille cose, ma mi soffermerei maggiormente su alcuni dettagli. Ho effettuato un tratto di misto che comprende varie tipologie di curve e controcurve, in due modalità, Normal e Dynanic.

In Normal la macchina è molto sincera e sicura, parecchio stabile e controllabile, accompagnata da un discreto angolo di rollio. Ne parlerò dopo però di questo. Entrando forte in curva, comunque, la vettura non si scompone parecchio di posteriore anzi, resta sempre abbastanza stabile e, accelerando, si avverte la presenza del Q2 elettronico che mantiene sempre l'auto in traiettoria. Ulteriore cosa positiva è che le reazioni allo sterzo sono totalmente assenti. Il motore, inoltre, guidando al limite, risponde sempre in maniera lineare e progressiva, senza mai mettere in crisi l'autotelaio.

Spostando il manettino in Dynamic l'auto cambia carattere però. Lo sterzo diventa più consistente, sembra quasi guadagnare maggiore precisione, il motore comincia a rispondere davvero bene a regimi intermedi tant'è che, in uscita di curva, il Q2 elettronico comincia ad intervenire in maniera tangibile chiudendo sempre la curva. In questo tratto di misto che ho fatto, la vettura ha dimostrato doti dinamiche e di trazione almeno pari, se non superiori, alla mia ex 147 che tra l'altro, a livello di assetto, proprio non era di serie e ha avvicinato moltissimo le doti della 147 Q2.

Le manca solo un pochino di sterzo e di precisione dell'avantreno, ma è davvero abbastanza vicina ad una 147 Q2.

E l'Abarth? Ha un modo di andare forte diverso. Sottosterza maggiormente, l'anteriore è più rigido e assorbe di meno le asperità della strada, non solo, ma spingendo al limite la tendenza è quella di scivolare abbastanza sulle ruote esterne in appoggio. Rispetto alla MiTo, non solo sente la mancanza del Q2 elettronico, ma anche di un pizzico di tenuta laterale.

Non sempre, infatti, maggiore rigidezza vuol dire maggiore tenuta, anzi...il contrario. L'Abarth è più reattiva nei rapidi cambi di direzione, trova prima l'appoggio sulla ruota esterna rispetto alla mito, ma poi ha una stabilità a centro curva inferiore e una minore dote di trazinoe in uscita. Non solo, ma il carattere, specialmente in modalità sport boost, nervoso del motore, non aiuta, e ci si trova a dover correggere abbastanza, sia di acceleratore che di sterzo, per sfruttare al meglio la vettura.

Continuo a dire e a ribadire che, prestazionalmente, MiTo è superiore alla Grande Punto Abarth.

L'impianto frenante e il cambio, non ne ho ancora parlato, si comportano molto bene su MiTo. L'unico difetto è la corsa del cambio, poco sportiva e abbastanza lunga, difetto comune anche all'Abarth e ad un pò tutte le auto del gruppo (il difetto, da quando guido BMW, lo sento ancora maggiormente) mentre l'impianto frenante, rispetto all'Abarth, sembra mostrare meno mordente, con una corsa però più lunga e modulabile.

Sono un pò stanco di scrivere, però se avete domande da fare sarò, ben lieto di rispondere.

A presto ragazzi.

Modificato da J-Gian
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Ciao Alfa_JTD,

Grazie per la recensione.

Dimmi, sul capitolo "comportamento su strada", come esce la Mi.To in confronto con la 147 ? E con la GPunto Abarth 155cv ?

postato da un utente

PROVA ALFA MITO PER LA RIVISTA AUTO

Prestazioni:

0-100: 8.71s (7,76s GPA)

0-160: 23.38s (20,66s GPA)

0-400m: 16.28s (15,70s GPA)

0-1000m: 29,90s (28,98s GPA)

Vmax: 210,5km\h (207,7km\h GPA) ps: qui considerate sempre 3km\h in più per entrambe.

Peso Effettivo rilevato con pieno di carburante: 1255kg (1253kg GPA)

Frenata 100-0: 37m (36,1m GPA)

Frenata 160-0: 97,4m (92m GPA)

G laterali massimi: 1.138g (1,175g GPA)

Ripresa da 40km\h in 5°

40-80: 11.14s (9.84s GPA)

40-140: 24.71s (21.85s GPA)

Ripresa da 40km\h in 6°

40-80: 16.25s (14.64s GPA)

40-140: 33.58s (29.96s GPA)

Ripresa da 80km\h in 6°

80-120: 10.97s (9.68s GPA)

80-180: 35.85s (31.32s GPA)

TEMPO BALOCCO: 3’16”80

Avversarie

Peugeot 207 GTI 175cv 3’07”00

Mini Cooper S Jwc 211cv 3’07”11

Mini Cooper S 175cv 3’07”44

Clio Rs3 r27 200cv 3’08”11

Clio Rs3 200cv 3’10”02

Fiesta ST 150cv 3’10”35

Corsa OPC 192cv 3’10”88

GPA 155cv 3’11”06

Citroen c2 125cv 3’11”90

207 THP 150cv 3’15”54

GP t-jet 120cv 3’15”60

Auto provata Mito 1.4 155 TB modalità Dynamic

Pguida 8, Plancia 7, Ab. 7.5, Bag. 7, visib. 7.5, clima 9, Materiali 7.5, Assembl. 8.5, dotazione 8.5, Prezzo 7.5, Motore 8.5, Accelerazione 8, Ripresa 8.5, Vel 9, Consumo 7, Cambio 8, sterzo 8.5, frenata 8.5, Tenuta 9, Agilità 9, stabilità 9, confort 8

Correttamente hanno riportato che l'umidità elevata ha penalizzato le prestazioni.
G laterale 1

tempo 1'29''77 la mito le busca sulle parti veloci dove la differenza arriva fino a 10km\h(com'è ovvio)

214 di vel max e 8,4 sullo 0/100 (non male)

85\100 di voto

posto guida5

plancia 4.5

strument 4

clima 4.5

visib 4

finitura 4

accessori 4

dot sicurezza 5

abitabi 3.5

bagagliaio 3

confort 3.58

motore 4

accel 4.5

ripresa 4.5

cambnio 4.5

sterzo 4

freni 4

su strada 5

consumo 4

prezzo 4

garanzia 2

Sulle prestazioni si rimarca il fatto che la punto va un po' di più

La prova di automobilismo è stata messo on-line.

Ovviamente con una sacco di belle foto. ;)Automobilismo.it - Prove - Alfa Romeo MiTo 1400 Turbobenzina

INTRODUZIONE

Piaccia o no, non passa inosservata. E come una bella donna, ha di che far girare la testa: infatti si girano tutti a guardarla, per la strada. Eccola, dunque, la nuova baby Alfa: solo tre porte, faccia cattiva, taglio da coupé, in quattro metri e 6 centimetri disegnati benissimo, anche se poi sotto il bell’abito tutto Alfa Romeo c’è, ma non si vede, il pianale della Fiat Grande Punto. La MiTo, precisano i vertici del Gruppo Fiat, è la prima Alfa del nuovo corso: non è la prima volta che a Torino dicono così, ma questa volta potrebbe essere quella giusta, se la MiTo piacerà ai clienti più giovani, quelli che comprano (anche) con gli occhi e che finora hanno sognato (o comprato), per esempio, una macchina come la Mini, che ha costruito la sua fortuna commerciale coniugando la compattezza con l’immagine e una buona dose di sfizio.

LINEA

Come una bella donna, la MiTo si è fatta attendere, ma adesso che è arrivata, è il momento di guidarla. E, prima di tutto, di guardarla. L’immagine c’è ed è grintosa come poche, di quelle capaci di spezzare più di un cuore. La parentela più stretta è con l’attuale icona dell’Alfa Romeo, la 8C Competizione: con la supercar realizzata in soli 500 esemplari la MiTo ha in comune lo scudettone davanti, i fari anteriori a goccia, le luci di coda a led. Ci sono poi le porte prive di cornice ai cristalli, una soluzione ripresa dalle coupé e che oltretutto torna a vantaggio dell’accessibilità. Insomma l’impatto è forte: c’è voglia di distinzione e c’è finalmente un po’ di seduzione.

SARA' VERA ALFA?

Sarà vera Alfa? E sarà davvero, nella sua classe, la compatta più sportiva? Dopo aver guidato quella più potente, ovvero la turbobenzina 1.4 con il motore da 155 Cv ripreso dalla Abarth Grande Punto, possiamo dire che le caratteristiche per impressionare non le mancano di certo. Non è un turbo da corsa, questo 1.4, ma è solo questione di interpretarne le risposte e mettere mano al manettino piazzato vicino al cambio. Si chiama sistema Dna ed è il fiore all’occhiello della MiTo. Si tratta di un cursore che permette di selezionare tre diversi settaggi (Normal, Dynamic, All Weather, quest’ultima da utilizzare in condizioni di limitata aderenza) che governano la risposta del motore alla pressione sul gas, l’assistenza dello sterzo, dotato di servocomando elettrico e la logica di intervento del controllo della stabilità. Se si opta per la configurazione Normal, la MiTo si lascia

guidare tranquilla. L’erogazione è fluida, regolare e il turbobenzina concede una sofficità di risposta per certi versi inattesa, mentre alla voce confort è da sottolineare il valido lavoro delle sospensioni, la cui capacità di assorbimento delle irregolarità della strada è eccellente, e senza che sia stato necessario ricorrere a regolazioni esasperatamente morbide. Sui tracciati più tortuosi lo sterzo appare sin troppo assistito, al punto da attenuare la precisione del comando, che ad andatura sostenuta, viceversa, rivela una buona prontezza. In sostanza, pur mancando di corposità di spinta a basso regime, la MiTo riesce comunque a muoversi su ritmi più che decorosi.

IN MODALITA' DYNAMIC...

Basta però spingere il manettino in avanti e selezionare la modalità Dynamic (attivabile fino a 100 km/h), quella più sportiva e la vita cambia. Il motore cambia timbro e tira fuori un sound più grintoso e coinvolgente, ma al tempo stesso mai eccessiva, la spinta si fa più corposa a tutti i regimi, soprattutto quelli medio-bassi e se richiamato a dovere, il turbo permette di staccare tempi interessanti. Cambia anche il comportamento in curva, anche perchè viene attivato il sistema Q2 che, tramite la centralina del controllo di stabilità, aziona un differenziale elettronico. Ne esce così un comportamento dinamico a dir poco appagante: il coricamento laterale resta limitato, con un’escursione assai controllata delle sospensioni che, pur senza il ricorso a regolazioni eccessivamente rigide, assicurano un bell’equilibrio negli inserti.

ANCOR PIU' CONVINCENTE SUL VELOCE...

Brillante sul misto, la MiTo appare ancor più convincente sul veloce: le ruote stanno sempre dove le si mettono, senza allargare la linea, e il retrotreno per parte sua resta

bene aderente al terreno, mostrando di assorbire con buona disinvoltura le correzioni più violente e anche il feeling del servosterzo migliora sensibilmente. Un gran bel pacchetto dinamico, che piazza di diritto la MiTo ai vertici fra le sportive compatte, in virtù di un autotelaio, come detto di origine Grande Punto, dove la rivisitazione operata in chiave Alfa è stata piuttosto consistente: la MiTo, infatti, presenta carreggiate più larghe, baricentro più basso e regolazioni specifiche per molle e ammortizzatori. Questi ultimi, in particolare,sono equipaggiati da originali molle di rimbalzo al fine di minimizzare i fenomeni di rollio senza per questo compromettere le qualità di assorbimento.

COMFORT SEMPRE ACCETTABILE

E senza chiedere in cambio particolari sofferenze, visto che il confort di marcia risulta sempre più che accettabile e al crescere dell’andatura la MiTo, pur vantando un’ottima maneggevolezza, non diventa mai nervosa. In piena sintonia con il carattere della vettura troviamo poi un impianto frenante potente, capace di offrire decelerazioni intense e ben controllate, mentre il cambio, pur denotando innesti precisi e una buona sincronizzazione, soffre un po’, nell’utilizzo sportivo, dell’escursione piuttosto lunga della leva.

[...]

La MiTo sfoggia un comportamento stradale efficace, estremamente equilibrato e affidabile, ma con una caratterizzazione molto vicina al concetto di granturismo: a vantaggio, sì, della facilità di guida e del confort, ma un po’ a scapito del puro divertimento.

Le doti dinamiche emergono con maggiore evidenza passando alla configurazione Dynamic, la più sportiva, del sistema DNA, che modifica l’assistenza dello sterzo e la risposta del motore. E’ soprattutto quest’ultimo a rivelarsi molto più reattivo, anche se poi la spinta del propulsore si esaurisce un po’ troppo in fretta quando l’ago del contagiri supera quota 5.500 giri. Con il passaggio alla modalità più sportiva migliora pure la risposta dello sterzo, con particolare riferimento a prontezza e precisione, mentre il cambio, per parte sua, convince tanto per precisione tanto per la sincronizzazione, nonostante l’escursione della leva non sia fra le più brevi.

Pochi problemi alla voce confort, soprattutto per quanto riguarda l’assetto, la cui taratura di base non esageratamente rigida consente di filtrare senza difficoltà le sconnessioni della strada e assicurare un buon contenimento delle oscillazioni. Ne esce un comportamento gradevole, spigliato e ben bilanciato, che permette di guidare la MiTo con poco impegno e al tempo stesso con buon brio e senza sbavature.

Sotto il profilo prestazionale, complice anche l’apprezzabile performance del motore, i risultati sono molto buoni: la velocità di punta rilevata (214,9 km/h) sfiora di un’inezia i 215 km/h dichiarati e nello 0-100 km/h il tempo (8,40”) è di poco superiore al dato ufficiale (8”), anche se poi si scopre che, con lo stesso motore (e 21,8 kg in meno) la Abarth Grande Punto ha fatto di meglio sia nello 0-100 con 8,12” sia nel chilometro con partenza da fermo, coperto in 29,46” contro i 29,89” della MiTo.

Quanto ai consumi i valori non sono straordinari in città, dove la MiTo percorre mediamente 8,2 km/litro, contro i 9,6 km/litro della Abarth Grande Punto, mentre in autostrada e a velocità stabilizzata la situazione migliora: 11,4 km/litro, a fronte dei 10,6 rilevati sulla Abarth Grande Punto.

SCHEDA TECNICA MiTo 1.4 TB

MOTORE

Ciclo Otto, anteriore trasversale, euro 4, 4 cilindri in linea, 5 supporti di banco.

Distribuzione bialbero in testa, 16 valvole, fasatura variabile.

Monoblocco e testata in lega leggera.

Raffreddamento a liquido.

Alimentazione a iniezione elettronica integrata con l’accensione, turbocompressore a gas di scarico, intercooler.

Catalizzatore a 3 vie con sonda lambda.

Potenza max 155 Cv (114 kW) a 5.500 giri/min.

Potenza specifica 113,3 Cv/litro (83,3 kW/litro).

Coppia max 23,5 kgm (230 Nm) a 3.000 giri/min.

Cilindrata 1.368 cc; alesaggio 72 mm; corsa 84 mm.

Circuito di raffreddamento 4,2 litri; olio motore 2,8 litri.

Alternatore 70 A, batteria 50 Ah.

TRASMISSIONE

Trazione anteriore. Frizione monodisco a comando idraulico. Cambio manuale a 6 marce.

AUTOTELAIO

Avantreno a ruote indipendenti tipo McPherson

montanti telescopici, bracci inferiori, molle

elicoidali, ammortizzatori telescopici. Retrotreno

a ruote interconnesse, ponte torcente,

molle elicoidali, ammortizzatori idraulici. Barra

stabilizzatrice anteriore e posteriore. Sterzo

a cremagliera con servocomando elettroidraulico.

Freni anteriori a disco autoventilanti,

posteriori a disco, sistema antibloccaggio.

Cerchi ruota 6,5Jx16”; pneumatici 195/55 R

16. Ruota di scorta: ruotino.

CARROZZERIA

3 porte, 4 posti. Capacità serbatoio 45 litri.

DIMENSIONI E PESI

Passo 251,1 cm; carreggiata anteriore 148,3 cm; carreggiata posteriore 147,5 cm.

Lunghezza 406,3 cm; larghezza 172,1 cm; altezza 144,6 cm.

Peso in ordine di marcia 1.145 kg.

Capacità bagagliaio 270 litri.

PRESTAZIONI

Velocità massima 215 km/h.

Accelerazione 0-100 km/h 8,0 secondi.

Rapporto peso/potenza 7,4 kg/Cv (10,0 kg/kW).

Consumo urbano 8,5 litri/100 km (11,8 km/litro); extraurbano 5,3 litri/100 km (18,9 km/litro); combinato 6,5 litri/100 km (15,4 km/litro).

PREZZO BASE DI LISTINO

20.350 euro

Garanzia: vettura 2 anni/km illimitati

Verniciatura 3 anni/km illimitati.

TASSA DI POSSESSO

312,18 euro.

Alfa MiTo feature - You little beauty - 2008 - Features - Top Gear

Oh bellina! (You little beauty)

Abbiamo bisogno di vetture come l'Alfa Mito, ora. Se siamo destinati ad adattare, ridurre, strizzare e, in generale, ridimensionare i nostri consume e le nostre ambizioni materiali, allora facciamolo in modo gradevole, non credete?

Non confiniamo noi stessi in grigie e clonate eco-scatole. Prendiamo piccole auto che uno stile con immaginifico, ben arredate e uno spasso da guidare.

Dal momento che non vi è davvero una parola inglese per tradurre zeitgeist [spirito del tempo. ndt], suppongo non ci sia neanche in italiano, ma il mito si adatta al concetto

... [Spiegazione del nome MiTO che non sto a tradurre]

Se noi abbiamo bisogno di questa auto, così ne ha bisogno l'Alfa. Sta ancora lottando per raggiungere una dimensione veramente vitale, ma nuovi modelli contribuiranno a farla crescere - sia sostituzioni per agli attuali che invecchiano (c'è una 149 con un nuovo piattaforma per il prossimo anno) sia automobili che vanno in nuovi segmenti.

Questo è un nuovo segmento, anche se si potrebbe sostenere che è la stessa taglia della Alfasud negli anni Settanta, ma non finiamo troppo sentimentalmente sullo storico. Sarebbe un eccessivo affidamento alla stampella dell'heritage che ha, in parte, l'Alfa ridotto nel suo attuale stato ridotto. Il Mito deve essere all'altezza del 2009 e oltre. Deve essere all'altezza per sfidare in modo credibile Mini.

E' un auto marginalmente [non capisco se intendano poco o molto ndt] più lunga rispetto al Mini e dispone di un sedile posteriore utilizzabile, che la Mini proprio non ha. Ma la Mito non è nemmeno una normale citycar: non ci sarà mai una cinque porte e la coda è piccola per rendere il corpo rigido e ottenere lo stile desiderato. Il Mito condivide una discreta fetta di componenti con Punto, ma se così non fosse, non esisterebbe nemmeno, e comunque questo non è un cattivo punto di partenza.

Inoltre, una fetta altrettanto estesa è stata cambiata. La carreggiata è più ampia, vari trucchetti alle sospensioni sono stati aggiunti, la struttura del telaio è diversa - ci sono portesenza cornice dei finestrini, ad esempio, ed una seduta più bassa - e nell'abitacolo non si soffre alcuna sensazione di truffa da componenti presi all'ingrosso.

E' un luogo piacevole in cui stare, questo abitacolo - elegantemente progettato con materiali moderni, appare solido e soddisfacente al tatto. Per qualche motivo, mi ci è voluto un po' per regolarmi il sedile e volante, ma la perseveranza è stata premiata. E' davvero importante essere in grado di controllare le ruote e pedali correttamente. I piccoli finestrini ti danno un senso di comodità da grembo materno, almeno fino a quando non si cerca di vedere dietro per parcheggiare. I sensori di retromarcia sono optional indispensabile.

La finestratura piccola e la sua forma sono il risultato di un uso deliberato di elementi di design della 8C Competizione su tutto l'esterno della Mito. Vi chiedo di trarre la vostre personali conclusioni a riguardo, ma io ho delle riserve. Ricordate quando Porsche ha messo degli spunti di design di un'automobile sportiva su una SUV? Questi ultimi non erano adatti e siamo finiti con l'aggressiva verso gli occhi Cayenne.

Su una piccola auto come ad esempio il Mito, i dettagli dovrebbero enfatizzare la larghezza, ma in questo caso lo scudetto della 8C la fa sembrare alta, un'impressione rafforzata dai fari stretti e dal muso rigonfio. Sembra che abbia morso via più di quello che può masticare: le guance sono gonfie e gli occhio sporgono con senso di stupidità. In realtà, la postura dell'auto è forte, perché la carreggiata è ampia ed le fiancate sono molto interessanti senza essere sovraccariche. Anche la coda ingioiellata dai LED è fantastica.

Dietro lo scudo c'è un motore 1,4 Turbo, in linea come quello usato su Bravo e Punto Abarth, ma con uno scarico lieve alfizzato e un suono da 155 CV. Ci piace.

Inizia a infiltrarsi attorno ai 2000rpm, difficilmente mostra turbo-lag e suona rapido fino alla zona rossa. Si arriva a 100 km/h in 8,0 secondi. Se questo non bastasse, la GTA attesa per il prossimo anno, con un 1750cc turbo iniezione diretta e trasmissione a doppia frizione, offrirà fino a 230 CV.

Guardando il modo in cui il telaio si occupa di 155 CV, sono ottimista sul fatto che quei 230 cavalli non andranno tutti a morire in gomme fumanti.

Attribuendole la definizione di "più sportiva delle piccole", l'Alfa avrebbe potuto fare della Mito un kart dalla guida impegnativa, fuori posto sulle strade vere. Non l'ha fatto. C'è un po' di morbidezza nelle sospensioni, sicuramente più che in quelle punitive della Mini. Ma molle supplementari montate coassiali agli ammortizzatori riducono la corsa in distensione della sospensione, il che aiuta a tenere sotto controllo il rollio.

Lo sterzo, anche se ha la giusta pesantezza, è carente in sensibilità, ma attraverso il sedile si percepisce bene tutto quello che il telaio sta facendo, e le ruote posteriori seguono le anteriori con ansia gratificante. Si può persino modularne leggermente il comportamento agendo sull'acceleratore.

Proprio davanti alla leva del cambio c'è un grande, e splendidamente realizzato interruttore a tre posizioni, che attiva quello che alfa chiama DNA. Che sta per dynamic, normal e all-weather, una sorta di manettino Ferrari per noi altri. Esso altera le soglie di intervento per il controllo di trazione e il DSC, cambia la pesantezza dello sterzo e porta in Turbo Overboost su 'sport'.

Riprogramma anche il dispositivo di correzione assistita dello sterzo, un gadget che, nel caso di grandi sovrasterzi o sottosterzi da un spinge leggermente il volante nella giusta direzione per rimettere in ordine le cose. Ma non preoccupatevi, se non amate certe cose da vecchiette non le sentirete neppure, perché, accidenti, siete abbastanza bravi per impostare la correzione prima ancora che arrivi il suggeimento.

Ma ritorniamo alle consueta attività quotidiana di arrancamere nel traffico. Le maniere di Mito sono OK - il motore a benzina e gli pneumatici diventano silenziosi a velocità di crociera. La versione diesel aveva una azione dell'acceleratore leggermente singhiozzante. Ah sì, il gasolio. E 'un 1.6 da 120 CV ed è molto più silenzioso rispetto a quello della mia Mini Cooper D.

Purtroppo, mentre l'accelerazione è la stessa, le emissioni di CO2 sono di 126g/km contro 104, cosicchè questa versione della Mito non sarà esente da tassa [credo per Londra]. Oh bene, alla fine del 2009 la Mito riceverà una nuova generazione di motori a benzina con un fantasioso controllo delle valvole in grado di ridurre significativamente il consumo, aggiungendo al contempo circa 15 CV.

Quindi migliorerà più avanti. Ma è più che OK così com'è. Peccato che il lancio del Regno Unito non arriverà fino a gennaio. Perché il momento giusto è ora.

Provata da 4 R la mito 1.6 mjet

4 stelle e mezzo per il motore : pigro sotto i 1700 giri, sopra prende vigore e allunga con decisione. Poco rumoroso

0-100 in 9,7 sec

0-400 m in 17 sec

0-1km: 31,4 sec

velocità massima 198 km/h

70-120 in VI : 13/14,1 sec

I freni non mostrano segni di affaticamento neppure dopo molte frenate. il pedale non perde

consistenza 100km/h- 0 : tra 42-43 m a seconda se a freddo, a caldo, a minimo e massimo carico.

Ripresa 5 stelle: superati i 2000 giri spinge forte anche i sesta marcia.discreta elasticità in basso

4 stelle per lo sterzo: pronto ma progressività da migliorare

5 stelle su strada :brillante e divertente in dynamics .

In realtà i dati del G-laterale e stabilità su asciutto e bagnato sono buoni ma non sono eccelsi.

G laterale : o,94

cambio di corsia sul bagnato: 91 km/h con sovrasterzo

test stabilità su asciutto in curva : 103 km/h, in pista selezionando il dynamics diventa molto agile ma anche nervosa con qualche reazione al retrotreno . Occhio alla frenata sui fondi ad aderenza differente. Sovrasterza violentemente fino a richiedere interventi sul volante di notevole ampiezza, rotazione della corona fino a 90 gradi per compensare il sovrasterzo . Ciò ha comportato 2stelle e mezzo in frenata

Pneumatici: 195/55/16"

Alfa MiTo 1.6 JTDm - 120 cv (Prova 07/2009)

Velocità massima: 198 km/h

Regime a 130 km/h marcia più alta: 2.500 rpm in VI

Resistenza all'avanzamento a 100 km/h: 20,9 cv

Rendimento motore a 100 km/h: 31,8 %

Gommata: 195/55 R 16 - Bridgestone Turanza ER300

Consumo Città: 16,4 km/l

Consumo Statale: 18,2 km/l

Consumo Autostrada: 13,7 km/l

Consumo V.Costante in VI marcia a:

- 90 km/h: 21,7 km/l;

- 130 km/h: 14,8 km/l;

- 160 km/h: 11,1 km/l;

Accelerazione 0-60 km/h: 4,1 s

Accelerazione 0-100 km/h: 9,7 s

1 km da fermo: 31,4 s

Ripresa in VI 70-120 km/h: 13,0 s a min carico

Ripresa in III 30-60 km/h: 4,3 s

Frenata da 100 km/h: 42,9 m a min carico a freddo

Accelerazione laterale: 0,94 g

Stabilità in curva su asciutto: 103 km/h

Cambio corsia su bagnato: 91 km/h

Peso: 1370 kg - Distribuzione 66-34

Prezzo senza optional: 20.751 €

Prezzo con optional: 20.751 €

(In Data Test)

Punteggio 80/100

Piccolo confronto: Alfa MiTo 1.6 JTDm 120 cv (Prova Quattroruote 07/2009) - Fiat Grande Punto 1.6 MJT 120 CV Sport (Prova Quattroruote 06/2009)

Clicca qui per vedere il confronto

Modificato da J-Gian

"But before the most charismatic car maker of them all finally went, they left us with a final reminder of what they can do, when they try" (Jeremy Clarkson, Top Gear)

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confronto con 147?

rollio ridotto a parte ( :lol: ), puoi affermare che si tratta assolutamente di una vera piccola AR?

i tempi di 0-100 dichiarati sono veritieri? ma soprattutto: sono quelli in modalità dinamic?

beccheggio? parlo soprattutto dell'effetto "motoscafo" in accelerazione.

Mazda MX-5 20th anniversary "barbone edition" - Tutto quello che scrivo è IMHO

k21x8z.png

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Stavo dicendo a Twin Spark, finalmente il ritorno dell'Alfa a velocità di punta da sportiva, 230km di tachimetro x il tipologia di vettura e x i cavalli, sono ottimi!:!:

Cmq spero di provarla xchè sapendo come tira il 1.4T Jet sulla Bravo, su questa sicuramente ci sarebbe ancora di + da divertirsi!:-P

BMW for ever........i cavalli non bastano MAI!!!!!!

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Inviato (modificato)

Rispetto alla 147 le sensazioni allo sterzo arrivano più filtrate. Non dimentichiamoci che Mi.To ha lo sterzo elettrico. Ciò nonostante, specialmente in modalità Dynamic, lo sterzo duro al punto giusto e consistente, restituisce davvero un bel feedback. Anche se, da questo punto di vista, 147 è inarrivabile. Ma ci siamo molto vicini.

Mi.To non ha molto in comune con Grande Punto Abarth e guidandole lo si avverte. Personalmente la trovo almeno al livello della Esse Esse come handling, e superiore come capacità di assorbimento e comfort in generale.

Qualcuno mi ha chiesto se è una vera Alfa Romeo. Non so rispondere perchè io non ho idea di cosa significhi essere VERA Alfa Romeo. Posso però dire che, dinamicamente, nessuna segmento B la avvicina. Credo sia abbastanza come risposta no?

Il beccheggio è molto ridotto. Tra 1.4 e 1.6 la differenza si avverte molto poco, grazie anche alla relativa leggerezza del corpo vettura. Solo un filo di sottosterzo in più al limite.

Mi sono "dimenticato" di dire che l'interazione con l'elettronica è davvero ai massimi livelli e l'ESP, non disinseribile, è quasi impossibile che entri in funzione in condizioni normali, anche sfruttando al limite la meccanica.

Modificato da Alfa_JTD
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