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Tra il 2014 e il 2017 in Renault nacque un’equipe denominata “progetti speciali” sotto la guida dell’allora capo del design Laurens van den Acker che lavorava soltanto in digitale senza l’utilizzo di maquettes in argilla con il compito di proporre silhouettes/varianti alternative a quelle comuni. I progetti vennero proposti ai dirigenti delle varie aree mondiali, ma non andarono in porto.


Qui possiamo vedere una variante sul tema Scénic ed una Talisman Sporter R.S.

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38 minuti fa, j scrive:

 

 

Tra il 2014 e il 2017 in Renault nacque un’equipe denominata “progetti speciali” sotto la guida dell’allora capo del design Laurens van den Acker che lavorava soltanto in digitale senza l’utilizzo di maquettes in argilla con il compito di proporre silhouettes/varianti alternative a quelle comuni. I progetti vennero proposti ai dirigenti delle varie aree mondiali, ma non andarono in porto.


Qui possiamo vedere una variante sul tema Scénic ed una Talisman Sporter R.S.

 

Van den Acker non lavora più in Renault?

Modificato da Nocte favente
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2 ore fa, Nocte favente scrive:

 

Van den Acker non lavora più in Renault?

Yes, ma ora sul Gruppo Renault completo

On February 1, 2023, he is appointed Chief Design Officer. He becomes a member of the Leadership Team, which replaces the Board of Management (BOM) and the Corporate Management Committee (CMC). This new single management body’s mission will be to ensure the strategic and operational management of Renault Group activities.

https://www.renaultgroup.com/en/our-company/leadership/leadership-team/laurens-van-den-acker-2/

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4 ore fa, j scrive:

Tra il 2014 e il 2017 in Renault nacque un’equipe denominata “progetti speciali” sotto la guida dell’allora capo del design Laurens van den Acker che lavorava soltanto in digitale senza l’utilizzo di maquettes in argilla con il compito di proporre silhouettes/varianti alternative a quelle comuni. I progetti vennero proposti ai dirigenti delle varie aree mondiali, ma non andarono in porto.

 

In pratica hanno evoluto le ''variazioni sul tema'' dei vari topic di AP a proposte ufficiali. 🤣

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  • 2 mesi fa...

Un aggiornamento sui travagliati progetti che portarono alla coppia R30/R20.

 

Intanto, per chi vuole rileggersi i post precedenti in merito:

Ed ora le novità (si fa per dire, è roba di oltre 50 anni fa! ;)), cominciando con una riordinata alla cronologia di questi progetti.

Purtroppo rimane materia un po' fumosa, ma nei post precedenti era sicuramente imprecisa.

  • Nel 1968 si parte col "projet 120", ammiraglia da 4,70 m, motore V6 (probabilmente erano previsti anche dei 4 cilindri), trazione anteriore.
  • Intorno al 1970 compare il "projet R", per un'aùto più corta e stretta - attorno ai 4,5 m - il cui sviluppo viene portato avanti in parallelo alla 120, almeno per un certo periodo.
  • In un momento non precisato tra il 1971 e 1973, appare infine il "projet 127", considerato una sintesi dei due precedenti - che rimpiazza entrambi - e in seguito rinominato "X27".

 

Bene, al momento questo è quanto sono riuscito a ricostruire mettendo insieme le informazioni di varie fonti, la più robusta delle quali è la rivista Renault Histoire.

 

 Detto ciò, aggiungiamo alcune nuove immagini a corredo.

Partendo dalla 120, ecco altre foto delle maquette realizzate nel 1969:

Renault_projet-120_1969_fronte-passeggero.png.cf445061bfa4c4248e93706df8344b8d.png

Praticamente la stessa maquette con i doppi fari tondi già vista nel post di pag 21, qui in versione con fari rettangolari.

 

Maquette che - da queste due foto sotto che ne mostrano il lato guida - scopriamo essere lievemente asimmetrica, per via della differente soluzione del paraurti posteriore e della lavorazione della lamiera sulla zona bassa della fiancata:

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Interessante il confronto con questa tavola:

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...con questo schizzo:

Renault_projet-127_sketch.jpg.595bafbfb11deaea50ac83c163e93ea8.jpg

...e con questo disegno di Gaston Juchet:

Renault_projet-127_1972_Juchet_disegno.jpg.cffedc402ec25a9264606cde1c8a179e.jpg

(da juchet.fr)

Riguardo al Projet R, ecco invece una foto di migliore qualità di quella maquette del 1970 già mostrata nel mio post di pag. 22 (e che avevo attribuito al progetto 127, a quanto pare erroneamente):Renault_projet-R_1970_front.jpg.e01d1b85cd424fd0532ec60c438c134a.jpg

(foto da Renault Histoire)

 

 

Ed ora un aggiornamento sulla questione "Giugiaro & R30", che avevo accennato nei post precedenti.

A gennaio di quest'anno CarDesignArchives ha pubblicato un interessante post che conferma il coinvolgimento di Giugiaro in questa intricata storia.

Dagli archivi personali del designer Renault Robert Broyer (quello della R12, per intendersi), sono uscite queste tavole realizzate da Ital Design nel 1971 per Renault:

Renault_projet-127_1971_Giugiaro_tavola-B.jpg.c499c31f666d578debe75f4d48ed4ea0.jpg

Renault_projet-127_1971_Giugiaro_tavola-B_tre-quarti.jpg.e8cde993d72213d02437b649dd7b1f0f.jpg

 

Un primo commento:

l'anno 1971 è riportato dalla fonte (che anzi indica addirittura la data esatta: 9 febbraio 1971), ma almeno in queste immagini non si vede. Si vede però la scritta "127". Torna quindi il problema di capire quando il progetto 127 sia effettivamente nato. Le pubblicazioni Renault indicano in genere il 1972 o '73, mentre qui sembrerebbe anticiparsi di almeno un anno...

Commento n.2 :

ufficialmente il design finale di X27 non è attribuito a Giugiaro, e questa proposta sarebbe stata scartata da Juchet; ma per me queste tavole sono interessanti perché mostrano l'introduzione di un linguaggio più definito, solido e geometrico rispetto alle maquette di "120" e "R", segnando in effetti un'evoluzione verso quella che poi fu la R30/20.

Commento n.3 :

curiosa la denominazione "R18" sulla coda dell'ultimo disegno: evidentemente il nome-numero da assegnare all'erede di R16 non era ancora chiaro...

Commento n.4 (e ultimo...) :

strana la differenza di "mano" tra la tavola dei prospetti in alto - tipicamente Ital Design e ben realizzati - e i disegni di 3/4 in basso, resi con una rigidità e pesantezza che la fanno sembrare quasi un modello diverso. Mah!

 

Per finire, un bozzetto di Gaston Juchet per il progetto 127/X27 nel suo aspetto sostanzialmente definitivo:

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Modificato da angeloben
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  • 4 settimane fa...

Vedendo come quei paraurti in plastica delle maquette del projet 120 non abbiano avuto seguito nelle R30/20 di produzione uscite nel 1975, riflettevo sul perché di questa decisione. Soprattutto perché - già nel 1972 - erano stati invece introdotti sulla fortunata R5. Quindi non era un motivo di costi.

 

Più probabilmente il motivo stava nella percezione che in quegli anni ancora si aveva di questa soluzione tecnica. La plastica era considerato un materiale "di sostituzione", un'imitazione di altri materiali più nobili e costosi (pelle, legno, metallo). E se poteva essere accettabile su un'utilitaria sia per ragioni di economia che di praticità d'uso in città, evidentemente nella prima metà degli anni Settanta ancora non pareva la scelta migliore per auto di categoria superiore.

 

La stessa "regressione" tecnica avvenuta tra maquette e modello di produzione, in realtà era già avvenuta anche per altri modelli Renault del periodo:

un paio di anni prima, nel 1967, una maquette realizzata da Gaston Juchet per il "programme 131" (la futura coupé R17), proponeva già i paraurti in materiale sintetico dal profilo simile a quello del projet 120 :

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Nonostante lo spirito certamente più innovativo e tecnologico di questa coupé rispetto all'ammiraglia, Renault intraprese comunque una strada più prudente con il paraurti in metallo, sebbene nell'originale forma ad anello ad incorniciare fari e calandra.

 

 

Dieci anni dopo, però, riecco un altro progetto di Renault per una coupé e un altro tentativo di utilizzare i paraurti in polipropilene.

Siamo a inizio 1977 e da non molto è arrivato Robert Opron a guidare il centro stile della casa francese. Anche a lui piace l'innovazione e - tra i tanti progetti - si cimenta in una  proposta per una piccola e originalissima coupé basata sulla R5 del periodo. Si tratta del "projet 143", in cui l'uso della plastica - pur assai esteso per il periodo - sembra quasi l'aspetto meno innovativo della maquette!

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Con linee e soluzioni così radicali, si potrebbe pensare all'idea per un concept, ma non era affatto così; si trattava di uno studio molto concreto, pensato per il mercato e la produzione, ma ovviamente non ebbe il via libera.  Renault preferì puntare sulle versioni sportive della R5, si può dire con ragione.

 

Restando in tema coupé, passa un altro decennio e ovviamente i paraurti in plastica sono ormai divenuti uno standard; ma l'ennesima coupé in sviluppo presso i centri di design della Régie, resta negli scantinati.

E' il 1987 e Renault ha appena venduto i suoi rami americani (AMC/Jeep) a Chrysler. Nell'accordo rientrano anche i modelli Renault sviluppati appositamente per il mercato nordamericano, tra cui la nuova berlina Premier, ormai in produzione e messa sul mercato con il marchio Eagle.

Nel 1988 è previsto però anche il lancio della sua derivata coupé, il progetto D59 ormai quasi pronto. Disegnato sempre da Giugiaro, ha già dei prototipi definitivi e addirittura un nome ufficiale: "Allure".

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Solo che Chrysler decide di non finalizzare il progetto e accantona uno dei prototipi nei suoi scantinati a Detroit, eredità - priva ormai dei loghi originali Renault - giunta fino a oggi al gruppo Stellantis...

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Fatto curioso, anche nei magazzini dell'impianto Renault di Billancourt in Francia era rimasto almeno fino al 1992 un prototipo "fratello" di quello americano.

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Diverso per colore e cerchi, nelle foto manca anch'esso dei loghi Renault (oltre che dei proiettori davanti), ma la sua fine è ignota.

 

 

Fonti:

- più immagini e notizie sullo sviluppo dei progetti R15 e R17 li potete trovare al seguente link

- lignesauto.fr

- Losange magazine

Modificato da angeloben
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12 ore fa, stev66 scrive:

Il prototipo r5 è in pratica una BX. 

il muso direi una AX , nella foto c'è una porzione della ruota anteriore anteriore che è pari pari

 

BX è Bertone ed è un'evoluzione della Volvo Tundra ( a mio parere )

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