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[Mai Nate] Ford


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11 ore fa, Dodicicilindri scrive:

 

Come gran parte delle auto del periodo. Per me il decennio 1995-2005 e' stato foriero di un design automobilistico molto felice.

Mmm per mio conto (per quel che vale) il periodo felice fu dal 90 al 00, in quanto dal 2000 al 2005 il design riflettè il brutto periodo mondiale del tempo (9/11) proponendo linee molto massicce, poco dinamiche, (prendo simbolicamente per esempio la vectra C) sicuramente qualche eccezione ci fu ma fondamentalmente i primi anni 2000 furono veramente brutti! Al contrario gli anni 90 invece furono un bel salto per via di nuovi metodi produttivi il salto rispetto agli 80 fu notevole, le linee diventarono sinuose (punto, barchetta, coupe..) ma anche le soluzioni diventarono più ardite rispetto al passato, penso ai gruppi ottici Punto mk1, o il famoso cofango coupe ma anche alfa 916, o barchetta con carrozzeria priva di giunzioni!! (Cito fiat perchè all’epoca fu molto innovativa ma anche i marchi stranieri andavano forte)

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www.idecore.it

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Proseguo sul filone delle mancate sportive Ford per gli anni '80.

 

La sostituzione di Capri era un po' l'incubo di Ford di quel periodo e abbiamo visto la proposta basata su Sierra:

On 18/4/2021 at 00:17, angeloben scrive:

[cut]

La prima è sempre legata a Sierra ed è del 1980.

Due anni prima della presentazione di Sierra, Ghia propone internamente l'ennesimo tentativo per una sostituta della coupé Capri, parzialmente basata proprio sulla media ormai in fase finale di sviluppo.

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Frontale decisamente vicino a quello di Sierra, portiere riprese proprio dal modello 3 porte; la zona posteriore sembra invece di gusto più americano (o giapponese) che europeo.  Il risultato per me aveva dei tratti interessanti, moderni per il periodo, ma ritengo che non avrebbe avuto comunque successo in Europa. Avrebbe mancato un po' di carattere e sportività, soprattutto se raffrontata proprio a Capri, e il mercato europeo delle coupé non fu dei più floridi negli anni '80.  Forse poteva dire la sua in USA, ma evidentemente per Ford non sarebbe bastato.

[cut]

 

Se il frontale dicevamo che era nel filone Sierra (ma anche della coeva Opel Manta e delle Vauxhall droop snoot secondo me...),

la coda si conferma la parte più originale e moderna.

Eccola in alcune viste:

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Varie soluzioni particolari e curiosamente più di un aspetto (il lunotto piegato, la coda alta, le grandi luci a sviluppo orizzontale) riporta a Volkswagen Scirocco II che uscirà un anno dopo, nel 1981.

 

Nel 1982 lo studio design Ghia ci riprova per Capri, vista la bocciatura del progetto sopra.

Stavolta con idee radicali.

Intanto cambia la base e l'impostazione meccanica: da Sierra (quindi classica trazione posteriore) a Escort (Erika '80, quindi trazione anteriore).

E poi una sorprendente carrozzeria dalla coda unica!

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Il passaggio alla trazione anteriore significa un migliore sfruttamento dello spazio, concetto qui amplificato dalla impostazione giardinetta (per questo il prototipo viene indicato come Capri Kammback), interpretata in modo incredibilmente originale in tutta la vetratura posteriore. Il terzo vetro laterale pare fosse apribile, incernierato in alto, al centro del tetto... :eek:

Ad evidenziare ulteriomente il cambiamento meccanico, le linee della fiancata disegnate per attirare lo sguardo verso le ruote anteriori, con il parafango allargato.

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Non ci meraviglia il fatto che non abbia ricevuto un semaforo verde per la produzione, però l'avrei vista bene come concept car in qualche salone... ma Ford decise diversamente, neppure questo onore.

 

Giocare con le vetrature era un po' la moda degli studi di design del periodo e fu uno dei tratti caratteristici anche di un'altra Ford che non vide mai la luce.

Ford cominciava i suoi rapporti con Mazda in quei primi anni Ottanta e nacque l'idea per sviluppare in collaborazione un diverso progetto per un'ulteriore coupé compatta pensata per esordire a fine anni '80.

Nome in codice P229, il team di designer Ford guidato da Patrick Le Quement (poi Renault) iniziò a lavorarci con Pinky Lai (poi Porsche), Ian Callum (poi Jaguar) e Thomas Plath (poi BMW Technik).

Ne uscì una prima maquette dai tratti futuristici per il 1983.

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Elementi caratterizzanti: la vetratura avvolgente davanti e dietro, combinata con il montante B massiccio e in lamiera colorata, fortemente inclinato in avanti, a dare l'effetto di unico elemento di sostegno del tetto; e poi lo spoiler dietro raccordato con le alette laterali integrate nel parafango posteriore.

Una soluzione, quest'ultima, di notevole complessità realizzativa; difficile con una normale carrozzeria in acciaio, anche usando materiali termoplastici sarebbe stata una sfida per le esperienze limitate di quei tempi...

 

Tant'è che quando il team fu spedito a Hiroshima per svilupparne un ulteriore prototipo adatto alla produzione e basato sul pianale della Mazda 323, tra le numerose modifiche e semplificazioni, si persero ovviamente anche le alette integrate a favore di un normale alettone.

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Nonostante ciò, anche per questa possibile "Ford RS" ci fu semaforo rosso. Stop.

 

 

Modificato da angeloben
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  • 2 settimane fa...

Allego la foto della maquette che non ce l'ha fatta per l'attuale Focus. La calandra più sottile secondo me la rendeva molto più interessante.

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Modificato da aboutdas
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2 ore fa, aboutdas scrive:

Allego la foto della maquette che non ce l'ha fatta per l'attuale Focus. La calandra più sottile secondo me la rendeva molto più interessante.23aed8eafd7c02a15e81c75d167f1d4b.jpg

Non so se è la foto che è un po' stretchata, ma mi sembra anche che calandra più sottile la allarghi visivamente

Mentre continuano a non piacermi le prese d'aria verticali ai lati, ormai onnipresenti

 

 

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"Non ho un sogno, ho un piano"

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On 22/4/2021 at 18:41, angeloben scrive:

Il terzo vetro laterale pare fosse apribile, incernierato in alto, al centro del tetto... :eek:

(...)

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Effetto serra garantito nelle giornate di sole 😳

 

 

On 22/4/2021 at 18:41, angeloben scrive:

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Elementi caratterizzanti: la vetratura avvolgente davanti e dietro, combinata con il montante B massiccio e in lamiera colorata, fortemente inclinato in avanti, a dare l'effetto di unico elemento di sostegno del tetto;

 

Dici bene che "Giocare con le vetrature era un po' la moda degli studi di design del periodo". Il contrario di oggi, dove questo elemento è sempre più sottile e annegato nella lamiera, a causa della tendenza (secondo me stucchevole) a esasperare la forma a cuneo. Nel design odierno la differenza tra finestrini e feritoie sta diventando sempre più labile...

 

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3 ore fa, aboutdas scrive:

Allego la foto della maquette che non ce l'ha fatta per l'attuale Focus. La calandra più sottile secondo me la rendeva molto più interessante.23aed8eafd7c02a15e81c75d167f1d4b.jpg

Non male anche sei i fari ricordano molto quelli di New Corsa

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Ritorniamo indietro nel tempo, stavolta agli anni Settanta, per un'altra serie interessante di [MAI NATE].

 

Le info, come gran parte di quelle che ho condiviso negli ultimi messaggi, vengono principalmente dal materiale rilasciato in rete dei libri dell'ex-designer Ford Steve Saxty. Per altre immagini, invece, da Car Design Archives (visibile nei watermark).

 

Dicevamo... anni Settanta.

Anche in quel decennio, come nei successivi Ottanta che in parte abbiamo già visto, Ford sembra aver speso un sacco di tempo e risorse su modelli sportivi che poi, per un motivo o per un altro, non sono arrivati in produzione.

 

Riprendiamo dalla solita Capri, di cui Ford già nel 1971 studiava la seconda serie.

Tra le proposte interne, arrivarono a confrontarsi questa del designer Claude Lobo:

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Abbastanza "conservativa" nelle forme e nei dettagli rispetto alla prima serie, in questa maquette asimmetrica si nota la novità della maniglia incassata e del finestrino posteriore appuntito, mentre dal lato opposto sembra proporre la soluzione del finestrino arcuato tipico di Capri.

Secondo i racconti, il presidente Henry Ford II non ne fu impressionato per via dell'eccessiva somiglianza con la prima serie e preferì la proposta del designer Hans Muth:

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Fece però cambiare il frontale, perché riteneva che i fari a scomparsa non fossero adatti a Capri.

Ovviamente cambiarono anche numerosi altri particolari, tra cui le maniglie che anche qui erano incassate. Evidentemente la coppia di coupé 15/17 appena presentate da Renault avevano colpito la fantasia dei designers, ma Ford non era Renault. Certe idee non se le poteva permettere...

 

Quasi contemporanea (pare 1972) fu la proposta per un'altra sportiva più piccola, una Escort coupé:

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Pare ci fosse la volontà da parte di Ford of Britain di proporre una piccola sportiva, che andasse a coprire una fascia di mercato più bassa di Capri.

Il progetto ebbe una spinta quando due designers lasciarono Ford per spostarsi presso British Leyland, dove avrebbero lavorato ad una piccola coupé su base Morris Marina. Ford of Britain non voleva lasciare spazio libero alla concorrenza e richiese internamente di lavorare per una versione coupé della nuova Escort in sviluppo, la seconda serie (progetto Brenda) in uscita nel 1974.

Questa maquette riporta proprio la targhetta Brenda S 3, forse a indicare la proposta numero 3 per questa coupé (non so se anche la targa ha lo stesso significato...).

Noto più di una somiglianza con la prima maquette di Capri 2 messa sopra, soprattutto per l'andamento della coda e del finestrino posteriore. E anche la maniglia incassata era proprio una fissa!

Ma niente, Detroit non era d'accordo con l'idea di una coupé più piccola di Capri, temevano la cannibalizzazione, peraltro con margini più ridotti. Progetto cancellato.

 

 

Infine le coupé di segmento superiore.

La Granada prima serie (quella del 1972) aveva le sue brave versioni 2 porte, sia la tradizionale berlina, sia una vera coupé con carrozzeria fastback.

Quando Ford iniziò a pensare alla serie successiva, quella che sarebbe uscita nel 1977, per la coupé vollero pensare a qualcosa di più caratterizzato, capace di reggere il confronto con le grandi coupé di successo che erano apparse sul mercato nel frattempo.

E il design italiano fu quello di maggior impatto in quel periodo.

 

Patrick Le Quément, all'epoca designer di Ford in Europa, ha raccontato che per questo progetto era stata data una indicazione esplicita di ispirarsi a FIAT 130 Coupé, senza mezzi termini.

 

Ecco quindi un disegno di Filippo Sapino (Ghia) del 1973 per una ipotetica coupé 2+2 di classe superiore, indicata come "Marbella"

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Vi ricorda qualcosa? ;-)

 

Idea che nel 1974 venne "tradotta" così in scala reale:

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Nel passaggio dal disegno alla maquette si era perso qualcosa... oddio, forse più di qualcosa...:nono:

 

Seguirono altre proposte, tra cui le due qui sotto del 1975:

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Quella in alto, di stile più elegante e raffinato, per quanto la didascalia lo riporti come netto riferimento allo stile di vari marchi italiani (Maserati, Lancia, Fiat), a me ricorda molto Peugeot, quasi una versione coupé di 604.  Che in effetti era di Pininfarina...

La seconda invece, quella sotto, di aspetto più semplice e pulito, ricorda un design più teutonico e i riferimenti a BMW serie 6 (la E24 che sarebbe uscita un anno dopo, nel 1976) paiono abbastanza calzanti.

 

A mio gusto il profilo era particolarmente riuscito; meno il frontale, un po' rigido e pesante, forse per la linea del cofano che rimaneva troppo alta, e per il complesso fari-calandra decisamente poco ispirato, un po' FIAT 132...

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Sarà stata la crisi petrolifera o altro, ma in Europa l'arrivo di Granada II serie (che pure ebbe la solita versione berlina 2 porte) segnò il definitivo abbandono del settore delle grandi coupé da parte di Ford.

 

Modificato da angeloben
Aggiunte foto del frontale di Granada Coupé e Capri II "Lobo"
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Nel design Ford dei decenni passati la Fiesta è stato un momento fondamentale e molti conoscono il progetto Bobcat che dette origine alla prima Fiesta del 1976: aveva il portellone e per tutta la vita della prima serie, fu disponibile solo a 3 porte.

Non fu una scelta senza esitazioni, comunque.

Tra le cose interessanti che recentemente sono venute fuori, ci sono infatti due varianti di carrozzeria sviluppate nel 1974, nelle fasi finali del progetto, sulla base del disegno pressoché definitivo.

L'impostazione due volumi era ormai una scelta certa, ma il portellone ancora in quegli anni era considerato una caratteristica "avanzata", per i costi e le criticità che si portava dietro (rigidità della carrozzeria in primis), ma anche per la percezione della clientela più tradizionale.

E difatti anche Ford, come altri costruttori in quegli anni, pensò anche ad una soluzione tradizionale senza portellone:

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Alla fine però decisero di optare senza mezzi termini per la "modernità" e portellone fu.

Ma da qualche altra parte tagliarono... vabbene il portellone, devono aver detto, ma allora si fa solo a tre porte!

 

Così l'idea di un'ancor più pratica versione a 5 porte rimase solo ...una maquette.

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Peccato, l'assenza di una 5 porte credo sia stato uno dei limiti più significativi della prima Fiesta, ma sinceramente questo modello non mi pare che risolvesse nel modo esteticamente più felice il tema delle porte posteriori.

 

Limite poi superato in modo egregio dalla erede del 1989, il progetto BE13, di cui a me è sempre piaciuta più la cinque porte. Andamento dei finestrini posteriori e del montante C li ho sempre trovati particolarmente indovinati.

Risultato ancor più apprezzabile se rivediamo le alternative e gli sviluppi che hanno portato al modello finale.

Da questa soluzione iper-classica, con la terza luce e il portellone dal disegno fin troppo scontato (e stondato)...

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...a questa (di nuovo asimmetrica) che invece mi ricorda qualcosa di vagamente francese, soprattutto nel taglio del passaruota posteriore, ma che mostra dei gruppi ottci anteriori già piuttosto vicini all'idea finale:

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N.B.  Materiale proveniente da fonti internet del designer Ford Steve Saxty

 

 

Modificato da angeloben
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