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Fiat Tipo, progetti Tipo 2 e 3, ma chi è nato prima?


PaoloGTC

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ok, va bene tutto. Ma gli investimenti, specialmente quelli in nuovi prodotti e soluzioni, sono come la frutta: dopo un po' vanno a male. Non li puoi tenere in frigo per sempre perché fondamentalmente l'investimento comincerà a perdere valore. 5 anni tra chiudere un progetto e realizzarlo mi pare un'enormità anche per quei tempi, soprattutto perché stiamo parlando di core business.

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4 ore fa, Gabri Magnussen scrive:

Era già noto pure il design dei copri ruote65b6e2e06314dd35104edf284f3126c3.jpg

 

Infatti.... era già noto nel 1986 perché la prima volta che la mandarono a ballare sui sassi de La Mandria e a farsi beccare ignuda 😄 dopo cinque minuti (con la sola variante delle frecce anteriori arancioni) le misero pure le coppe 😂 per la serie "guardate, guardate pure tutto" 😂 (chissà, magari a quei tempi pensavano di non usarle in produzione) 

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"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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22 ore fa, AlexMi scrive:

A me comunque piaceva molto la linea della Tipo, geniale nella sua semplicità, soprattutto contando che parliamo di anni '80

Verissimo! Quando uscì ero praticamente un bambino, e mi colpirono molti dettagli: il portellone “ciccione”, i fari posteriori “avveniristici” con una parte fumé e l’altra che come per magia includeva nella stessa zona sia luce sia catadiottro, la portiera posteriore che inglobava parte del parafango, il pezzo di carrozzeria sul parafango posteriore che sembrava vagamente la tessera di un puzzle,  il frontale così sottile e moderno (paragonato a Uno o Croma), le portiere che inglobavano parte del padiglione (nel senso che la cornice finestrini era molto avvolgente), e ovviamente la strumentazione digitale che faceva tanto K.I.T.T. 
 

ecco cosa vedevano i miei occhi di bambino 😉

Modificato da savio.79
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49 minutes ago, savio.79 said:

 l’altra che come per magia includeva nella stessa zona sia luce sia catadiottro,

 

questo impallinava anche me da bambino/ragazzino, ma questa soluzione non era certo nuova. Il catadiottro che fungeva anche da luce di posizione ce l'avevano anche la 131 1a serie e la Beta 2a serie, oltre se non sbaglio alla BMW serie 3 E21 e poi E30, e da inizio anni 80 molte altre auto.

 

 

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  • 4 settimane fa...
On 2/9/2021 at 18:00, PaoloGTC scrive:

[...]

Tornando alla Tipozza, una piccola curiosità di cui mi sono reso conto da quando anche io ogni tanto vado in giro con un Topo Due :D e mi sono abituato a vedere davanti a me il quadro strumenti "tristezza" della base :D.

Qualche settimana fa, leggendo un Gente Motori del 1987 (mi piace tenermi aggiornato :D ) negli sgub trovo l'articoletto intitolato "Sbirciata dentro la Tipo 2" con una foto, scattata dal posto guida di un prototipo, che mostra una plancia dotata di volante Digit e strumentazione base. Ho notato delle differenze rispetto alla Tipo che è andata in produzione, cui non avevo mai fatto caso in precedenza.

 

Prima di tutto, beh c'è un pannellino di plastica piazzato fra le bocchette centrali e le manopole della climatizzazione. Sa un po' di posticcio, ed infatti lì la Tipo definitiva ha una rientranza dove se non erro venivano piazzati dei comandi supplementari un po' "ad cazzum" (può essere che abbia visto il pulsante dei fendinebbia su una qualche vettura che li aveva? O dico una stupidaggine?).

 

Poi:

 

-bellissima la manopola della temperatura con i colori al contrario :D prima rosso e poi blu. Mah.... :D

-la scala del tachimetro che diventa rossa dopo i 160... a parte che non capisco il significato... non è mica il contagiri. Velocità pericolosa per la vettura? Rosso per indicare che siamo fuori dai limiti imposti dalla legge? Ok... ma dopo i 160? Ancora mah... anche perchè tale scala rossa la vedo anche sui disegni della strumentazione pubblicati da 4R nel febbraio 1988 per la prova su strada.... ma la mia Tipo ha la scala tutta bianca;

-curiosità finale: ci sono arrivato leggendo l'articoletto, nel quale GM sottolineava la capacità del serbatoio di ben 60 litri... che avevano scoperto perchè lo strumento era scalato 0-30-60, in litri... ma la Tipo è uscita con 0-1/2-1 :)

 

55.jpg

 

Queste foto con le loro incongruenze sono sempre un argomento tremendamente interessante! :sh:

 

In quella foto di Gente Motori però... mah, caro @PaoloGTC, a me quei colori non convincono molto... :nono:  tutti i dettagli colorati (lancette, clima, e anche la presunta "zona rossa" sul tachimetro...) mi sembrano tutti vagamente posticci. 

Ritoccare le foto per aggiungere o esaltare i colori era un classico per l'editoria del periodo!

E quindi dubito possa avere un senso quella storia della zona rossa a 160...

 

Ma proprio quei 160...

...ecco, mi hai fatto venire in mente una curiosità delle prime foto ufficiali pubblicate da FIAT:

fiat_tipo_digit_1988_interno.jpg.0fb8635ae57d041005ce51953c3d00f3.jpg

 

La strumentazione digitale della Digit/DGT era naturalmente tutta accesa come un albero di Natale, ma curiosamente il tachimetro segnava la "stratosferica" velocità di 160.

Be', non era un numero casuale...  

 

Che numero di progetto è Tipo? B-)

 

Poi, quando fu il momento di rifare le foto perché avevano introdotto il logo sul volante e qualche altra piccolezza, Fiat optò per un più ragionevole e "legale" 130...

fiat_tipo_sx_1991_interno.jpg.816933ebff48023ed1dc87723798c2f8.jpg

 

 

 

Modificato da angeloben
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solo un appunto, le lancette della strumentazione analogica della base erano davvero rosse, non c'è nessuna manipolazione.

Il fondo scala rosso del tachimetro è abbastanza assurdo, ma in realtà 160 era la velocità max di tutte le versioni base. È l'unico senso che ci trovo. AAd ogni modo era sicuramente una versione pre-produzione non definitiva.

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On 5/10/2021 at 21:45, v13 scrive:

solo un appunto, le lancette della strumentazione analogica della base erano davvero rosse, non c'è nessuna manipolazione.

Il fondo scala rosso del tachimetro è abbastanza assurdo, ma in realtà 160 era la velocità max di tutte le versioni base. È l'unico senso che ci trovo. AAd ogni modo era sicuramente una versione pre-produzione non definitiva.

 

Sì sì, le lancette erano arancio-rosse, certo, ma dico solo che in quella foto sembrano ricolorate.

Qualche manipolazione secondo me c'è stata, altrimenti altrimenti non si spiega la spia dell'acqua accesa di un bel rosso, quando il termometro segna 70°C ;-)

 

Poi non voglio negare che in pre-produzione avessero fatto davvero quel tachimetro con la zona rossa.

Magari qualche ingegnerino aveva buttato là l'idea "ma per chi non ha il contagiri, magari diamoglielo un aiutino per evitare di sfondare il motore!"; e il capo "sì sì certo, metti la zona rossa sul tachi, non ci costa nulla...".

Detto fatto, l'ingegnerino parla col fornitore, il quale dice al suo scagnozzo: "ehi, l'ing Rebaudengo vuole il quadro con tachimetro con la zona rossa, sul 160 (il progetto, ndr). Costo zero mi raccomando!" 

Lo scagnozzo pensa tra sé: "diavolo se questa la voglion far bene, persino questi dettagli sulla strabase..." E via di tachimetro con zona rossa a 160 (i km/h..., ndr)

Ma arrivano in prova e i collaudatori: "ma che roba sono quelle linee rosse sul tachi?" "Boh, telefona a Rebaudengo" "Chi?"  "L'ingegnerino..."  "ah, lui, ok..."

Drin drin: "Ingegnere, ma che sono le linee rosse sul tachimetro?"

"Sul 160?"  (il progetto)

"Sì, esatto: 160"  (i km/h...)

"Sono come se fosse una zona rossa del contagiri"

"Ah, bello, ma... a 160 'sto polmone non ci arriva neanche in discesa!"

"come?!?!"

"eh, ingegnere, son col nuovo FIRE, il 1100, su 1100 kg di macchina... che cosa pretende?!?"

"ma perché deve andare a 160?"

"infatti non ci arrivo, e la zona rossa così non mi serve a una beneamata, mi scusi la franchezza!"

"non capisco..."

"neanche io ingegnere..."

"aspetti, faccio un salto alla Mandria..., che forse ci capiamo meglio"

...

Alla Mandria:

"allora, saliamo che le spiego come funzionano le linee per la zona rossa"

"si accomodi ingegnere"

"..."

"allora?"

"merd... caxx, :cens:, questi cogl... incompetenti"

"ma ingegnere... che succede?!? Qualcosa non va?"  :ahsi:

"no, nulla. Dimentichi la storia della zona rossa... come non fosse mai esistita."

"d'accordo, come dice lei. Allora... niente, arrivederci, buon rientro a Torino"

"Arrivederci."

 

Collaudatori:

"Ne', che ti ha detto l'ingegnerino?"

"Mah, niente... è venuto fin qui, è salito in macchina, poi ha dato di matto e se n'è tornato a Mirafiori"

"Eh, non ci son più gli ingegneri di una volta, ora ci mandano sti ragazzini che san lavorare al calcolatore, ma son tutti esauriti e non si metton più neanche a provare le macchine..."

"Eh, sì, che vuoi che ti dica... andiamo a farci un bicchiere di rosso, va".

 

A Mirafiori intanto l'ingegnerino chiama il fornitore:

"ma perché avete messo la zona rossa dopo i 160? ":brontolo:

"ingegnere, che le devo dire, ma ce lo avete chiesto a telefono, da un giorno all'altro, non ci avete fornito i disegni... e l'operaio ha fatto di testa sua. E sia chiaro, non vi abbiamo chiesto nulla in più, nonostante il lavoro extra!"

"ma che dice, lo capisce anche lei che non ha senso??!?  La zona rossa dipende dai motori, e dalla marcia innestata..."

"si, ingegnere, certo, capisco, ma questo significa un quadro strumenti diverso per ogni motorizzazione..."

"ovvio!"

"e allora in produzione il costo non ve lo posso fare uguale... e se poi un giorno cambiate i motori o le rapportature del cambio... bisogna cambiare anche i quadri strumenti. Ingegnere, un quadro di prova con le linee rosse ve lo faccio anche gratis, e se lo vogliamo rifare, glielo faccio trovare domattina sulla scrivania esatto come vuole lei.  Ma se lo vogliamo mettere in produzione, la questione cambia..."

"ah, sì... mmmhh, va be', niente, lasciamo perdere, tanto con voi non si ragiona. Tachimetro tutto bianco. E non se ne parli più!"

"Bene, allora, buona serata Ingegner Rabaudengo". :rosi:

"Arriverderci"  :cens:  (voglio andare a lavorare a Stoccarda!)

 

 

Storielle di fantasia a parte, la cosa ovviamente non poteva avere senso:

le versioni base avevano diverse motorizzazioni (dal 1100 al 1400, fino al 1600 in certi mercati, più il 1.7 Diesel) e non mi risulta avessero tutte la stessa velocità massima... si andava dai 150 di 1100 e 1.7 D, ai 170 della 1.6.

E che pensassero di fare un tachimetro diverso per ogni motore mi pare poco probabile.

 

 

Brevissimo OT:

 

Ai tempi c'era solo Mercedes Benz che utilizzava un tachimetro con delle indicazioni delle velocità max per ciascuna marcia, potendosi permettere di farli ovviamente diversi a seconda del motore e del cambio in dotazione;  ed era indipendente dal fatto che ci fosse o meno il contagiri.

Alcuni esempi:

Tachimetro di una MB 190 con fondo scala 200 km/h e cambio 5 velocità  (il limite in V non è indicato, perché tanto era di riposo, non poteva raggiungere regimi motore da zona rossa...):

mercedes-benz_190_tachi_5v-200.jpg.40dafe879a13c2f521b09ff016e05c3e.jpg

 

Tachimetro di altra MB 190 con fondo scala a 220 km/h e cambio a sole 4 marce: quindi indicazioni limite solo fino alla III...

(e pendola al posto del contagiri... :D)

mercedes-benz_190_tachi_4v-220.jpg.73ef5e9e91d799b86da128356427b80b.jpg

 

Fine OT su MB.

 

 

Altra cosa strana di quella foto di Gente Motori, il volante.

L'attacco del coperchio centrale sulle razze superiori mi pare un po' strano, come fosse staccato. Però... di nuovo, ci sono delle strane sfumature... Boh!

 

Infine la plancetta posticcia sotto le bocchette:  be', guardatevi questa foto.

fiat_tipo_prototipo_interno_standard.jpg.0e4e6a1ec4d667b788b008ad555b8ee1.jpg

Prototipo di interni per versione base, roba semi-definitiva...

 

Comunque, mai capita neppure io la tristezza assoluta di quella striscia vuota, peggio che mai quando ci infilavano appunto quel pulsantino triste e solitario dei fendinebbia anteriori. :disp2:

Però... credo lo ricordino in pochi, ma ad un certo punto FIAT trovò un modo per riempire quello spazio!

fiat_tipo_1992_cambio-automatico_colori.thumb.jpg.4d4f84b48d48601a6bee900a43f459f7.jpg

 

Era il 1992 e FIAT presentò la Tipo 2.0 i.e. Automatic, versione con cambio automatico "tradizionale", vale a dire non la Selecta con cambio a variazione continua, già presentata un paio di anni prima.

Modificato da angeloben
aggiunta storiella di fantasia :-)
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