Vai al contenuto

[Mai Nate] Le "altre" Italiane: De Tomaso, Isotta Fraschini, Iso Grifo, Cizeta...


PaoloGTC

Messaggi Raccomandati:

Vero, era molto simpatica anche a me. In famiglia avevamo avuto una sua progenitrice, intesa come carrozzeria. Una De Tomaso Turbo, ricordo, blu con dei fendinebbia supplementari (giallognoli ovviamente).

Mannaggia a quei tempi, pensare di fare un sacco di foto a tutto quel che c'era, quanto sarebbe bello rivederle oggi. Invece son tutti ricordi sfocati.

Ricordo che "beveva" leggermente... :D e che aveva un difettuccio al pianalino copribagagli. Sotto il sole si era ristretto... e ad ogni buco un po' grande cadeva nel vano. I passeggeri saltuari si spaventavano sempre... ma mio zio "ah niente.. è caduto il pianale" :D

A volte mi sento veramente nostalgico... parlare di tutte queste auto, e sapere che non si vedranno più.

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Link al commento
Condividi su altri Social

L'avevo presa per una Cizeta rimaneggiata :D in primis. A proposito di Cizeta, Claudio Zampolli Giorgio Moroder e compagnia bella, col loro V16T.... solo una piccola domanda OT.

Ma la fecero poi? Mi pare si dicesse che qualcosina stavano vendendo.

ST_G_02_04_000_1.jpgduetto14yg.jpg
Link al commento
Condividi su altri Social

Da quello che so io solo 2 esemplari (ma non ho fonti sicure)

Apppppppproposito di sportive mai nate.

Rinascita ISO: la foto sicuramente c'è l'hai ;)

Era solo un manichino oggi proprietà di un collezionista. 8-)

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Link al commento
Condividi su altri Social

Prima di approfondire un attimo le vicende Cizeta, Iso Grifo e Isotta Fraschini, due foto ulteriori della Innocenti Mini-Guzzi in collaudo. (fonte 4R)

innocentiminiguzzi1ad3.jpg

innocentiminiguzzi2un9.jpg

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Link al commento
Condividi su altri Social

Un piccolo racconto dedicato all'incompiuta Cizeta.

Quando, a metà del 1989, a Campogalliano alle porte di Modena, stava per nascere una supercar dalla meccanica raffinata e d'avanguardia, la Bugatti EB110, poco più in là, in un capannone della zona industriale a est della città, il progetto di un'altra granturismo, la Cizeta Moroder V16T, era già una realtà.

L'idea di realizzare una berlinetta da sogno venne alla fine del 1984 a Claudio Zampolli, un ex collaudatore della Lamborghini che ormai da molti anni si era trasferito in America.

Zampolli, aiutato nel progetto della V16T dal compositore-arrangiatore Giorgio Moroder, era convinto che, soprattutto sul mercato americano, ci fosse ancora spazio per le granturismo esclusive.

Il programma, che prevedeva la realizzazione dell'intero progetto all'interno della Cizeta (dalle iniziali di Claudio Zampolli) prese l'avvio nel 1985, mentre l'impostazione stilistica della berlinetta venne affidata a Marcello Gandini dalla cui matita erano uscite le famose Lamborghini Miura e Countach.

L'impresa fu tutt'altro che facile.

La non perfetta riuscita di alcune componenti, per esempio, ritardò lo sviluppo dell'auto e così vennero rifatti totalmente il telaio e la maquette in scala naturale.

Nessun problema, invece, per sospensioni e motore, un 16 cilindri a V di 90°, 6 litri con distribuzione a 64 valvole e potenza di ben 560 CV.

La Cizeta V16T venne terminata nella notte del 25 novembre 1988 e il giorno dopo volò in California per essere esposta al Salone di Los Angeles.

Nei programmi di Zampolli, una tiratura iniziale di 25 esemplari per poi passare, a pieno ritmo, a 50 l'anno.

In realtà ne furono prodotti soltanto otto.

Nel 1989, Zampolli confidò a Quattroruote:

A tutt'oggi, l'unico esemplare della V16T da poco impegnato nei primi collaudi su strada ha richiesto un investimento di 6 miliardi di lire, ai quali bisognerà aggiungere i costi per l'omologazione che intendiamo ottenere sia per il mercato europeo che per quello americano.”

Già... l'omologazione.

Un'operazione complessa che ai tempi per una supercar richiedeva un investimento di almeno dieci miliardi di lire.

Chissà che cosa provò Zampolli, che, giunto in pratica alla conclusione del suo impegnativo progetto, lo vide naufragare per non aver potuto fare fronte all'ultima, costosa procedura: quella dannata omologazione che gli avrebbe permesso di vedere realizzato il suo sogno.

cizetamoroderv16theadlihv9.jpg

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Link al commento
Condividi su altri Social

Un'altra storia italiana dai risvolti poco felici... e anche poco legali.

La Isotta Fraschini T8.

Giuliano Malvino teneva un ritratto di padre Pio appeso alla parete alle spalle della sua scrivania.

Forse qualcuno avrebbe dovuto dirgli che il patrono degli automobilisti, e quindi del mondo dell'auto, è San Cristoforo.

Ma, anche cambiando santo protettore, difficilmente la sua vicenda avrebbe avuto esiti diversi.

L'imprenditore piemontese, già presidente della Fissore di Cherasco (vedi Magnum), vicino a Cuneo, voleva rifare l'Isotta Fraschini.

Si ritrovò indagato per bancarotta fraudolenta, e l'Isotta fallì.

Dell'auto si è visto soltanto il prototipo, o come mostrano le immagini, qualche esemplare con lievi differenze fra uno e l'altro.

E pensare che nell'impresa era stato coinvolto un nome di grido, quello dell'Audi.

Malvino sosteneva d'avere un accordo commerciale con la Casa tedesca per la fornitura di pianali e componenti, circostanza smentita dall'Audi, che invece si limitò a vendere la meccanica dell'A8 servita per realizzare il prototipo.

Malvino, dopo aver acquistato il marchio Isotta Fraschini, nel 1993 riuscì a mettere le mani (ad un'asta fallimentare) sullo stabilimento che avrebbe dovuto produrre la vettura.

Si trattava dell'ex Oto-Breda, a San Ferdinando, in Calabria, che nacque per fare missili, fu convertito alla meccanica civile e fini nel calderone delle dismissioni Efim.

La rinata Isotta Fraschini iniziò l'ampliamento dello stabilimento e i corsi di formazione per i lavoratori, ma non andò oltre.

Malvino nel corso degli anni annunciò sempre nuove scadenze per l'avviamento della produzione.

Portò pure la macchina al Salone di Parigi del 1998, e con lei mezza giunta regionale calabrese.

Ma ogni scadenza veniva disattesa. Eppure l'Isotta Fraschini aveva beneficiato di un finanziamento pubblico di quasi 20 miliardi di lire (insomma ce la siamo pagata un po' tutti).

Quattroruote lo scrisse, si prese una querela, e venne assolta.

Alla fine, dopo infruttuosi tentativi di liberarsi dello stabilimento, coi lavoratori ormai in cassa integrazione, l'imprenditore cuneese dovette rassegnarsi a dichiarare il fallimento, sancito dal tribunale di Palmi nel 1999.

In seguito si svolsero tre aste per l'aggiudicazione completa di stabilimento, attrezzature e marchio, ma andarono tutte deserte.

Intanto, la procura di Palmi aveva già aperto un fascicolo penale su Malvino, e nel marzo 2000 per lui scattarono le manette della GdF, per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio finalizzato alla truffa ai danni dello Stato.

Una storia tutta italiana, direi.....

isott1de9.jpg

iso022lc5.jpg

iso032xa4.jpg

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.