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Reparto Esperienze, Reparto Sperimentazione, Centro Stile: l'Alfa lascia Arese


thorsen82

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Io spero che il sito venga bonificato e ricostruito e che torni ad essere la sede del Marchio con annesso centro stile, museo storico e magari piccola produzione di ricambi di Alfa storiche e/o di un modello di nicchia... alla faccia dei soliti luridi speculatori (le inchieste scoprono un sacco di cosucce interessanti a carico di certa gentaglia :(r).

Alcuni testimoni tuttavia parlano di un uomo sulla sessantina con occhiali e maglione blu che si aggirava con fare sospetto nell'area di Arese pochi minuti prima dell'incendio :mrgreen::mrgreen:.

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Secondo il corriere milano l'incendio è doloso.. ed è ben il secondo nello stesso posto in pochi giorni (5 e 9 gennaio).

Allego articolo:

Ecologia - L'unica azienda autorizzata a lavorare il «fluff»

Dietro i due roghi in 7 giorni

il business dei rottami riciclati

Già sedici imputati per smaltimento illegale di rifiuti. La storia delle società Greenfluff e Rotamfer

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Già sedici imputati per smaltimento illegale di rifiuti. La storia delle società Greenfluff e Rotamfer

MILANO - Due incendi dolosi in meno di una settimana. Fiamme in un capannone sotto sequestro dall'estate scorsa. Un'altra azienda con i sigilli della magistratura nel 2007. E 16 imputati per uno smaltimento illegale di rifiuti speciali e tossici. Sembra andare in malora, anno dopo anno, uno dei più importanti progetti di riconversione industriale nell'area ex Alfa di Arese. E forse il destino nero di questo cambiamento è racchiuso, come simbolo nefasto, nel cuore stesso del nuovo business: là dove fino all'inizio degli anni Ottanta quasi 19 mila operai lavorano per costruire automobili, oggi si sono insediate nuove aziende che le auto le triturano, per riciclare i rottami dopo la demolizione delle carcasse.

Sono due aziende indipendenti. Ma le loro storie si incrociano, nei capannoni dove qualcuno s'è intrufolato per scatenare gli incendi dei giorni scorsi. L'ultima storia riguarda la Greenfluff. Nel nome dell'azienda è scritto un sogno imprenditoriale che negli ultimi tre anni è stato coccolato e celebrato dalla Regione e dalle associazioni degli industriali. Il fluff è quel che rimane dopo la demolizione e frantumazione di una macchina: tessuti, imbottiture, gomme, plastiche e altro materiale, che rappresenta circa il 25 per cento del peso di un'auto. Greenfluff è il nome scelto dalla prima azienda autorizzata in Italia per il trattamento di quei residui per legge dal 2003 il fluff non può più finire in discarica, anche se ci sono state molte deroghe. L'azienda nel 2006 riceve un finanziamento di 2,8 milioni di euro da Quantica un fondo partecipato dal Cnr, ma riesce ad iniziare l'attività solo nel 2009.

Per la ditta fondata dal giovane imprenditore Diego Giancristofaro si stima un fatturato di almeno 7 milioni di euro l'anno. Vengono assunti 15 lavoratori ex Alfa in cassa integrazione. Ma un giorno dell'estate scorsa, la Polizia provinciale riceve dalla Polaria di Malpensa una segnalazione per movimenti inusuali di camion nel capannone della Greenfluff. Scattano le verifiche. E poco dopo, il sequestro disposto dal pm Grazia Pradella. C'erano ancora i sigilli nella notte del 5 gennaio data del primo incendio e c'erano domenica sera, quando qualcuno è entrato di nuovo per incendiare i cumuli di plastica e gommapiuma. Già la «coincidenza» del doppio incendio è un elemento chiave per stabilire l'origine dolosa delle fiamme. Da qui partirà l'indagine dei carabinieri di Rho, guidati dal capitano Luca Necci, per individuare il responsabile delle azioni e le sue motivazioni.

Ci sono invece sedici nomi nell'inchiesta della Procura di Verona per l'illegale smaltimento del fluff da parte della Rotamfer, azienda leader in Italia per il recupero di rottami di ferro. Secondo la i magistrati, che dopo nove arresti nel 2007 hanno chiuso le indagini lo scorso giugno, la Rotamfer smaltiva nella discarica Ca' di Capri nel Veronese enormi quantità di fluff tossico e nocivo classificandolo come «non pericoloso». Quei residui di auto distrutte arrivavano da Arese, dove la Rotamfer era stata una delle prime aziende a riportare lavoro dopo la progressiva dismissione dell'Alfa Romeo. Bisogna tener presente i tempi: nei capannoni di Arese, la Greenfluff iniziava la sua attività di smaltimento «verde» proprio mentre venivano alla luce i traffici sporchi della Rotamfer. Oggi il capannone di stoccaggio dei resti di auto è sotto sequestro giudiziario, proprio dentro l'area ex Alfa: prima fabbrica, poi cimitero delle auto.

Paola D'Amico Gianni Santucci

Via Corriere Milano

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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Scommettiamo che tutto l'ambaradan era stato appena assicurato?

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Io spero che il sito venga bonificato e ricostruito e che torni ad essere la sede del Marchio con annesso centro stile, museo storico e magari piccola produzione di ricambi di Alfa storiche e/o di un modello di nicchia... alla faccia dei soliti luridi speculatori (le inchieste scoprono un sacco di cosucce interessanti a carico di certa gentaglia :(r).

Alcuni testimoni tuttavia parlano di un uomo sulla sessantina con occhiali e maglione blu che si aggirava con fare sospetto nell'area di Arese pochi minuti prima dell'incendio :mrgreen::mrgreen:.

Allora non era SM....lui ce li ha solo neri...... (i maglioni, intendo :D)

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

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  • 4 mesi fa...
Altro incendio all'Alfa di Arese... il terzo del 2011

Stavolta la cosa purtroppo sembra grave, la fiamme si vedono dalla strada :roll:

Ecco cos'è quella colonna di fumo bianco. :shock:

E pur non sembrando molto esteso, di sicuro sta bruciando parecchia roba.

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MILANO / Un incendio è divampato nella notte ad Arese, a nord ovest di Milano, nell’area ex Alfa Romeo in via Bariana.

Circa 2000 auto compattate sono andate a fuoco in un deposito di rottamazione, le fiamme secondo i pompieri sono state alimentate dai residui di carburante e dalle parti non metalliche delle vetture compattate, generando un rogo di notevoli dimensioni.

Sul posto sono intervenuti 13-14 mezzi dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio e le operazioni andranno avanti anche nel corso della giornata. Al momento non è stata riscontrata nessuna criticità per la salute pubblica, né si conoscono le cause dell’incendio.

Via CronacaLive

Ma lo arresteranno qualcuno prima o poi?!

Questa mattina ancora c'è fumo.. ieri notte già vedevo la colonna di fumo da legnano (e ripeto... era notte)

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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  • 1 mese fa...
Arese Automotive

Una città dell'auto nell'ex area Alfa Romeo

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Qualcosa si muove, ad Arese. Sul grande piazzale davanti al silos, dove un tempo venivano stoccate le Alfa Romeo pronte per la consegna, al posto delle sterpaglie ora c'è asfalto steso di fresco. Il parcheggio, che può ospitare fino a 3.000 vetture, è stato appena ripristinato e si sta riempiendo di automobili. Non Alfa Romeo, però. O non solamente, almeno.

Un ex uomo Mercedes all'ex Alfa. La società che lo gestisce si chiama Arese Automotive. A guidarla è Stephan Randak, manager molto noto nel settore ed ex presidente di Mercedes Benz Milano. Negli spazi ex Alfa, Randak vuole vendere automobili usate multimarca (chilometri zero, semestrali e aziendali) selezionate attraverso concessionari e commercianti, ma anche stoccare vetture per conto di Case e concessionari e assisterle in una struttura ad hoc che comprenderà officina, gommista e carrozzeria.

Chi c'è dietro. L'area sulla quale sorge Arese Automotive è di proprietà del gruppo Finiper di Marco Brunelli, cui la società guidata da Randak è consociata. Attualmente, negli spazi situati proprio a fianco del Museo Alfa Romeo (sempre chiuso per lavori di ristrutturazione) sono già attivi lo stoccaggio e la vendita, che però non avviene ancora fisicamente ad Arese, ma attraverso sette centri commerciali Finiper sparsi in tutta Italia. Tra questi c'è quello del Portello, altro luogo simbolo della storia del Biscione. Lo showroom di Arese sarà attivo all'inizio del prossimo anno, così come il centro di assistenza.

Si riapre la pista. Non solo: entro il 2013 dovrebbe essere riattivata anche la pista prova dell'ex fabbrica di Arese. Il circuito, rimodernato e ampliato rispetto al tracciato originale, sarà lungo 3,5 chilometri e potrà ospitare test drive, ma anche altre iniziative come corsi di guida e campi scuola per l'educazione stradale.

Un luogo storico. Il richiamo alla storia del luogo è esplicito, tanto che già nella home page di Arese Automotive si legge che lo spazio sorge dove un tempo c'erano gli stabilimenti Alfa Romeo. Un complesso che continua ad avere grandi potenzialità, le stesse che spinsero Giuseppe Luraghi, negli anni 60, a scegliere questo sito per costruire la cittadella industriale che avrebbe dovuto rimpiazzare il Portello: è vicino a Milano e al confine con la Svizzera ed è lambito dall'autostrada e dalla ferrovia. Dopo anni di abbandono, dunque, l'area viene riqualificata, almeno in parte. E torna a popolarsi di automobili.

Laura Confalonieri

da quattroruote.it

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