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Ponte sullo Stretto di Messina


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OT: ma non troppo

Il programma Saturno nasceva per portare un uomo sulla Luna e portarlo indietro.

E basta.

Quindi offriva un mix di soluzioni anni '30 con soluzioni avanzatissime, il tutto mirato all'obiettivo. Ed il risparmio non era una priorita' lo era il tempo.

Ed infatti Saturn % e' rimasto molto poco o per nulla riciclabile ( come veicolo in se' non come spinta di ricerca nei vari campi )

Ed in un campo all'epoca completamente nuovo.

I progetti mirati al risparmio possono essere effettuati, in quei campi, come l'automobile, ben consolidati, oppure aumentando la variabile tempo ( nel caso della NASA Space Shuttle )

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Guest EC2277
Ma un vero ingegnere dovrebbe trovare l'ottimo tra costi e benefici :D non sputtanare miliardi di miliardi come fanno al CERN o nei centri di ricerca pura :D :D

Però sono d'accordo: se ci sono i soldi si fa quasi tutto anche in tempi relativamenteaccettabili,sopratutto oggi grazie alla metallurgia e ai nuovi materiali che erano impensabili fino a soli 10 anni fa come performance meccaniche

Edit: hai messo le faccine sbagliate. ;)

P.S. Bannate Regazzoni: è OT!

P.P.S. Come dice un mio amico ragusano: «Dio ci ha dato 3 chilometri affinché non fossimo calabresi ed ora questo qua (il Berlusca NdEC) che li vuol togliere! ::~»

Modificato da EC2277
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Edit: hai messo le faccine sbagliate. ;)

P.S. Bannate Regazzoni: è OT!

P.P.S. Come dice un mio amico ragusano: «Dio ci ha dato 3 chilometri affinché non fossimo calabresi ed ora questo qua (il Berlusca NdEC) che li vuol togliere! ::~»

NON C'E PEGGIOR VIGLIACCO DI CHI SPUTA SENTENZE SENZA AVERE IL CORAGGIO DI AFFRONTARTI

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  • 4 settimane fa...

Il ponte (se lo faranno) sarà un'opera maestosa, anche se in Italia (e soprattutto in Sicilia) ci sono cose più importanti da costruire...

C'era un uomo che credeva di essere miserabile, e mangiava l'erba di un prato. Si voltò e vide che un altro uomo stava mangiando l'erba lasciata da lui...

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FRANCESCATO: I SOLDI PER IL PONTE VADANO PER LA LOTTA AL DISSESTO IDROGEOLOGICO

E tornano i dubbi sul Ponte:

c’è il rischio sismico

Di Pietro attacca. Ma Lombardo: ogni occasione è buona per depredare il Sud

ROMA - «Ma che senso ha investire nel progetto del ponte sullo Stretto di Messina se non si riescono neppure a garantire i requisiti antisismici nelle abitazioni?». Nel giorno delle macerie, del sangue, dei morti, la domanda di Antonio Di Pietro scuote il buonismo politico. Il leader dell’Italia dei Valori la lancia dal suo blog, posticipando ogni polemica («oggi è il giorno della vicinanza anche al governo»). E si chiede «se invece di bruciare soldi in inutili opere faraoniche, non sia il caso di restituire i fondi sottratti ai Comuni affinché riescano a gestire la manutenzione, il restauro e la messa in sicurezza delle strutture pubbliche e private esistenti».

E’ un dubbio che ieri ha accomunato molti di fronte alle immagini delle case sbriciolate, le scuole pericolanti, i piloni stradali danneggiati e persino l’ospedale evacuato. Grazia Francescato, di Sinistra e Libertà, lo ha detto chiaramente: «Ci aspettiamo che il governo e il Parlamento destinino subito quanto stanziato dal Cipe per il ponte sullo Stretto di Messina, opera inutile e dannosa per l'ambiente, alla lotta al dissesto idrogeologico e alla messa in sicurezza degli edifici dal rischio sismico. È questa la vera priorità del Paese». Raffaele Lombardo, presidente dell’Mpa non vuole saperne: «Ogni occasione è buona per depredare il Sud anche di quello che non ha come il Ponte» accusa. E aggiunge: «Io prendo per buono l’impegno di Berlusconi a non mollare. Quanto alle risorse per i terremotati, si potrebbe rinunciare a una breve tratta dell’Alta Velocità al Nord, così adegueremmo gli orari del Nord ai ritardi delle ferrovie del Sud». Il vulcanologo Renato Funicello non entra nel merito della scelta: «Le tecnologie per costruire il ponte in maniera elastica e antisismica esistono. Decidere se e quanto spendere per realizzarlo è una decisione politica». Ma mette in guardia: «Lo Stretto di Messina è la zona a più alto rischio sismico d’Italia». Ed è proprio per questo che Mario Tozzi, il geologo divulgatore di Gaia, definisce «delittuoso» l’insistere nell’idea del Ponte. «A Messina — spiega — c’è ancora chi vive nelle baracche del terremoto del 1908. E lì, come del resto a Reggio Calabria, solo una casa su quattro è costruita con criteri antisismici. Se il Ponte da 6 miliardi di euro resisterà a un eventuale terremoto unirà due cimiteri».

Virginia Piccolillo

07 aprile 2009

corriere.it

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