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Alfa Romeo MiTo Multiair [Nuova Motorizzazione]


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Peccato che il cambio a 6 marce sia previsto solo per la Q.V.

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Belllllllaaaaaaaaaa!!! la voglio, configurata a listino 20.890 neuri, Si e quando?

Le 5 iniezioni hanno questo scopo:

- pilot: ridurre rumorosità, vibrazioni, stress meccanico generati dalla main - Heritage

- pre-main: ridurre NOx - 5 dadi

- main: principale..... - Tre bocchette tonde

- post-main: ridurre PM10 - Quadrilatero

- last: favorire la rigenerazione del DPF

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SENZA STRAPPI Con il MultiAir aspirato da 105 cv assente (non giustificato) alla prova organizzata sulla Pista di Balocco, culla di tutte le Alfa Romeo degli ultimi decenni, abbiamo scelto di giocare subito il jolly e di mettere subito alla frusta il più potente tra i due turbo, ovvero quello da 170 cv. Con il manettino del DNA su Normal, il motore si avvia con un tono di voce piuttosto sommesso e senza che alcuna vibrazione arrivi al posto di guida. Le prime accelerate permettono di apprezzare il notevole tiro ai bassi. Il motore non strappa in modo evidente neppure se si finge di dimenticare inserita una marcia lunga e lo si costringe a girare al di sotto dei 1.000 giri.

IN CRESCENDO La spinta si fa più decisa quando la lancetta del contagiri supera quota 2.000. Da lì in poi il crescendo è davvero esaltante. Il 1.400 sovralimentato allunga con la fluidità di un motore atmosferico di maggior cilindrata, senza che si avverta alcun ritardo nell’entrata in funzione della turbina. A orecchio, i tempi di risposta a ogni sollecitazione dell’acceleratore paiono realmente contenuti, migliori rispetto a quelli del "vecchio" Turbobenzina.

DI BENE IN MEGLIO Quando poi si scegli la funzione Dynamic, il quadro migliora ulteriormente. Il motore non cambia radicalmente pelle ma le reazioni si fanno comunque più vivaci e il motore guadagna giri con maggiore facilità. Anche agli alti regimi si ha l’impressione che ci sia una maggior propensione ad allungare oltre il regime di potenza massima. La brillantezza del motore non arriva comunque a innescare eccessive reazioni allo sterzo e la guida resta piacevole e pulita anche quando si maltratta un po’ l’acceleratore. Tirando le somme, questo motore si merita sul campo il Quadrifoglio Verde, che per gli alfisti DOC vale come una medaglia al valore.

BELL’ACCONTENTARSI… Se non si è colpiti da un cronico prurito al piede destro, la versione da 135 cv fa comunque tutto quel che serve e anche qualcosa in più. La sua erogazione sembra addirittura più fluida ai bassi, con una coppia che si fa sentire già prima dei 2.000 giri. Nella guida sportiva si dimostra meno brillante rispetto alla sorella ma a mascherare un po’ la cosa ci si mette un leggero cambio di tonalità del motore attorno ai 4.000 giri, oltre i quali la progressione si fa più rapida. Anche in questo caso, il motore non si fa pregare tanto a fare gli straordinari e ad allungare verso la zona rossa, prima che il limitatore tiri i remi in barca poco dopo quota 6.000.

SOLO CINQUE Così come nel caso della Quadrifoglio Verde, viaggiando in modalità Dynamic il temperamento si fa più nervoso, con un collegamento che pare più diretto tra il pedale dell’acceleratore e il motore. Per questa versione da 135 cv non si capisce però perché in Alfa abbiano deciso di puntare su un cambio manuale a cinque marce anziché a sei come sulle altre due sorelle. I rapporti sono tutto sommato ben scalati, sia chiaro, ma poter contare su marce ravvicinate e su una sesta tipo overdrive avrebbe solo migliorato il piacere di guida nel misto, il comfort in autostrada e, con ogni probabilità, anche i consumi. A conti fatti, per lamentarsi, comunque, ci vuole davvero una bella faccia tosta.

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Km77, che è spagnola, c'era ad esempio.

Dio benedica km77 per tutte le immagini di spaccati e sospensioni che mi fornisce....

Ritornando O.T. mi sa che le riviste tedesche fanno ostruzionismo. Però, se non ricordo male, Auto Motor und Sport aveva provato il Multiair su una Bravo in anteprima mesi fa ed era rimasta entusista...

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Un paio di articoli che sono usciti ieri in Spagna:

El Mundo:

Desde 15.800 euros

Alfa Mito MultiAir: el mechero más potente

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  • El innovador motor Multiair debuta con potencias de 105 y 135 CV
  • El motor Multiair consigue reducir el consumo hasta un 25%
  • Esta tecnología supone una revolución en los motores de gasolina

Ana Montenegro | Balocco (Milán)

Lo más nuevo del Alfa Mito, el compacto de la marca deportiva del grupo Fiat, no se ve pero se siente y su discreción no impide ocultar que abre una revolución en el mundo del automóvil, similar a la que supuso el common rail en 1997, también desarrollado por el Grupo Fiat y estrenado en el Alfa 156, en aquel caso en colaboración con Bosch quien se quedo finalmente con la patente.

La nueva revolución del automóvil se llama Multiair y asegura de forma eficiente, simple y barata, una mejor combustión en los motores de gasolina. El resultado es como tener muchos motores en uno, menos consumo de combustible y, por la tanto, menos emisiones, pero, sobre todo, un par máximo disponible desde muy bajas revoluciones, lo que le dota de una gran fuerza; maniobrabilidad, sobre todo en ciudad, y con el consumo de un mechero, sólo ligeramente superior, por ahora al de un híbrido de similar potencia.

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La gama del Alfa Mito Multiair se estrena con el propulsor de 1.4 litros y dos niveles de potencia 105 caballos y 135, este último sobrealimentado con turbocompresor, que estarán disponibles en el mercado español a partir del 15 de octubre. En enero se ampliará la gama Multiair del Mito con un motor 1.4, también con turbocompresor de 170 caballos.

El motor de 135 caballos tiene un consumo en ciclo mixto de 5,6 litros a los 100/km y unas emisiones de CO2 de 129 gr/km, con un excelente par motor de 180 Nm a 1.750 rpm y una aceleracion de 0 a 100 km/h en solo 8,4 segundos. Alcanza una velocidad máxima de 207 km/h y lleva un cambio manual de cinco velocidades que es suficiente dada la elasticidad del motor.

Lo que sorprende desde el primer momento es la rapidez de respuesta del motor y la regularidad en la entrega del par, sobre todo en marchas cortas y a bajas revoluciones, lo que lo convierte en un ágil animal del asfalto. Estas características le dotan de una gran rapidez en la salida de curvas aunque en rectas se muestra estable y sólido. En el tiempo que pudimos probarlo no fue posible comprobar si el bajo consumo que oficialmente da la marca es real pero sí lo parece.

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El motor de 105 caballos consigue un 35% más de potencia y 15% más de par a 1.500 rpm que el actual propulsor de 78 caballos que actualmente lleva el Mito y que tampoco dispone de turbocompresor. Su consumo medio es 5,8 litros a los 100 km y 136 gr/km de emisiones de CO2, con una velocidad maxima de 187 km/h. Lleva un cambio manual de seis marchas.

Ambos motores llevan de serie el sistema Stop & Star, que por primera vez se introduce en un modelo de Alfa Romeo y con el que se consigue una reducción adicional del consumo del 10% en zonas urbanas. Su funcionamiento es sencillo y de rapidísima respuesta. Al llegar a un semáforo y poner el cambio en punto muerto se apaga el motor que arranca al soltar el pedal del freno o pisar el embrague. Este sistema lleva asociado el Gear Shift Indicador (GSI) que en el modo de codución normal indica al conductor la necesidad de un cambio de marcha cuando es más adecuado para reducir el consumo.

El futuro 1.4 Multiair de 170 CV y turboalimentado, que llega en enero del próximo año, consigue un consumo medio de 6 litros a los 100 km y 139 gr/km de CO2 en el Mito con una aceleración de 0 a 100 km/h en 7,5 segundos. Esta versión que se va presentar en el próximo Salón de Frankfurt se comercializara exclusivamente con la terminación 'Quadrifoglio Verde' para destacar sus prestaciones deportivas ya que con una relación entre peso y potencia de 6,7 kg por caballo consigue una gran maniobrabilidad y agilidad en la conducción. Se combina también con un cambio manual de seis velocidades.

1252595118_extras_ladillos_3_0.jpgAmpliar foto

Con estas incorporaciones la gama Mito quedará formada por dos motores turbodiesel 1.3 de 90 cv y 1.6 de 120 y seis de gasolina, los actuales 1.4 de 78, 120 y 155 caballos y los tres nuevos Multiair.

Sergio Cravero, responsable de la marca Alfa Romeo, destaco que los nuevos motores del Mito apoyarán el crecimiento de ventas que esta experimentando esta división. Hasta agosto sus entregas han crecido en todo el mundo un 8,7 % hasta las 72.000 unidades, porcentaje que se espera mantener durante todo el año. La mitad de estas ventas han correspondido al modelo Mito, aunque en mercados como el alemán llega a ser del 60%.

Una tecnología de futuro

Si la clave para controlar la combustión en un motor diesel y, por lo tanto, las prestaciones, consumo de combustible y emisiones, es la cantidad de combustible inyectado en los cilindros, en los motores de gasolina la clave es la cantidad y la forma de cargar el aire que debe entrar en los pistones. Si el common rail facilitó un rápido desarrollo de los motores diésel, porque permitía controlar la combustión, en los últimos años los desarrollos se han centrado en buscar un sistema similar para los motores de gasolina.

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A mediados de los años 90 el Grupo Fiat empezó a buscar una alternativa electro hidraúlica para controlar la apertura de las válvulas y la entrada de aire, cilindro a cilindro y golpe a golpe. Este fue el origen de la tecnología Multiair.

Sus ventajas son que se trata de un sistema simple y poco costoso, que regula en cada momento la entrada de aire adecuada para conseguir la mejor combustión y, por lo tanto, la mejor eficiencia del motor. Con este simple sistema se consigue un aumento de potencia del 10% y una mejora del par motor del 15% a bajas revoluciones. El resultado es un reducción del consumo de hasta el 25% con un motor sobrealimento pero de cilindrada reducida.

Estas ventajas, sumadas a la recirculación de gases por el control de las válvulas de salida del escape permiten además reducir hasta un 60% las emisiones de NOX y un 40% las de partículas. Otras ventajas de esta nueva tecnología es que se puede aplicar a motores ya existentes, que funcionen con gasolina o gasoil, reduciendo su tamaño. Por eso tras el motor 1.4 de 105, 135 y 170 caballos que ahora estrena el Alfa Mito, está previsto en 2010 incorporar la nueva tecnología a un motor bicilíndrido de gasolina y 0,9 litros que, equipado con un turbocompresor, conseguirá unas emisiones de CO2 similares a las de un diésel. Este motor se instalara sobre los modelos de los segmentos A y B de Fiat como el 500, el Panda o el futuro micro urbano 'Topolino'.

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Paolo Martinelli, vicepresidente de Fiat Powertrain Technologies (FPT), la división de motores del grupo italiano, ha sido el responsable de este desarrollo tras haber estado 30 en Ferrari, diez de ellos en la F1 y como responsable de los motores con los que Michael Schumacher fue campeón del mundo. Martinelli explicó que han sido necesarios tres años para poner a punto este innovador motor, que tendrá importantes avances en el futuro y en cuyo desarrollo han colaborado Magnetti Marelli e INA. La siguiente aplicación se hará en el motor bicilíndrico y en dos o tres años estará sobre los motores diesel en los que la gran ventaja será la reducción de partículas y NOX, que con los sistemas actuales han alcanzado prácticamente su techo. En el futuro también habrá un Multiair turbo de inyección directa lo que aumentará aún más su capacidad de respuesta.

Actualmente Fiat produce estos motores para los mercados de Europa Occidental en la planta italiana de Termoli, cerca de la localidad de L'Aquila, pero la próxima semana se van a presentar en Brasil, en cuyo mercado Fiat es líder de ventas. La producción masiva de estos propulsores reducirá aun más su coste, que no es muy alto ya que solo hay que modificar la parte superior del motor.

A diferencia de lo que pasó con el common rail, Fiat va a conservar la patente de esta tecnología que venderá a todos los fabricantes interesados y que puede ser una buena baza para conseguir cumplir las exigencias de reducción de emisiones de la UE, pero también puede ser muy interesante para el mercado de EE.UU. como explicó Sergio Cravero.

Lanzamiento. 15 octubre 2009

Precios. 15.800, 17.400 y 20.000 euros

Dimensiones. Longitud/anchura/altura/batalla: 4,06/1,72/1,44 /2,51 metros.

Maletero (zona de carga): 270 litros

Mecánica. De cuatro cilindros y 1.368 cm3. Gasolina de 105 caballos y con turbocompresor de 135 y 170 caballos.

Cambio: manual de cinco y seis velocidades

Prestaciones. De 0 a 100 km/h: 10,7, 8,4 y 7,5 segundos.

Consumo medio: 5,8, 5,6 y 6 litros/100 km.

Emisiones de CO2: 136, 129 y 139 gr/km

El País:

Alfa mejora la gasolina

M. B. - Madrid - 12/09/2009

Motores de gasolina más eficientes. Es la propuesta de Alfa Romeo para recuperar el interés por estas mecánicas, que son más baratas que las turbodiésel y parecen tener todavía potencial para reducir sus consumos. Los motores, denominados Multiair, se estrenarán en octubre en el utilitario MiTo. Son tres 1.4, con 105, 135 y 170 CV (los dos últimos con turbo). Equipan sistema Start&stop y cambio de seis marchas y gastan muy poco: de 5,6 a 6 litros. La clave está en un nuevo sistema de admisión variable que mejora el llenado de los cilindros y refuerza la eficiencia del motor. Según Alfa, esta tecnología reduce un 10% los consumos y eleva otro 10% la potencia.

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