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Alfa Romeo - filosofia sul brand, sui modelli e sullo sviluppo


Navarre75

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"L'Alfa Romeo non è una semplice fabbrica di automobili: le sue auto sono qualche cosa di più che automobili costruite in maniera convenzionale. Ci sono molte marche di automobili, e tra esse l'Alfa occupa un posto a parte. È una specie di malattia, l'entusiasmo per un mezzo di trasporto. È un modo di vivere, un modo tutto particolare di concepire un veicolo a motore"

 

 

Orazio Satta Puliga, direttore tecnico alfa romeo ai tempi dell'Iri

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Dopo 311 pagine di discussione su come deve essere fatta un'alfa moderna, sono giunto alla conclusione che la filosofia di progetto di un'Alfa Romeo è...FARLA! No perchè qui mi accontento di questo, mi accontento che un'alfa nuova arrivi sul mercato. Ecco questa è la folosifia a cui deve aspirare oggi l'Alfa: un cacchio di modello nuovo. Una panda travestita da Alfa, un tagliaerba, un asprapolvere Roomba con lo scudetto, un qualsiasi cosa che si muova e porti lo storico marchio di Arese adosso, sarebbe sempre meglio di questo vuoto cosmico.

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Io penso che nel trentennio Fiat il periodo migliore per Alfa sia stato quello di 156/147. Vetture che pur partendo da una base Fiat, se ne distaccavano per molti particolari, con una bella visione di insieme e una gamma abbastanza completa.

Inoltre prezzi corretti per quella che e' l'immagine del marchio attuale.

Secondo me la crisi di inizio 2000 spezzo' le gambe a quella rinascita. 147 fu impoverita e sostituita da una Giulietta che non ha mai avuto lo stesso consenso di critica, 156 ristilizzata male, 159 sappiamo che travagli ha subito, Kamal non fu fatta.

Per me quella fu la sliding door per l'Alfa recente.

Serviva avere il coraggio di fare una Giulietta a tutti gli effetti premium, fare assolutamente Kamal allora e con quei soldi rifare bene la 156, non per forza a TP perche' si e' visto che non fa la differenza e che per Audi o Volvo non ci sono problemi senza TP.

 

Il piano di Marchionne e' stato giusto al momento sbagliato e soprattutto e' nato morto, ammazzato nella culla da quel "metto 5 miliardi, ma se non va posso tagliare subito i soldi ancora da investire". Ipse dixit, e infatti cosi' fu.

Dieselgate, ritardo su elettrificazione e nuove tecnologie e mancanza di gamma motori complete hanno fatto il resto, insieme alla rivalita' interna con Maserati.

Modificato da Dodicicilindri
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"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

Automobili

Volkswagen Scirocco 1.4 TSI 160cv Viper Green (venduta)

BMW M4 DKG Competition Package 450cv Sapphire Black

Jeep Renegade 1.0 T3 Limited 

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18 ore fa, stev66 scrive:

Diciamo che era Alfetta nell'immagine la concorrente di mb w123, pur essendo quest'ultima più grossa. Ovviamente in Italia.

 

che Alfetta fosse concorrente della W123 poteva giusto pensarlo un italiano petrolhead, diciamo ;)

 

al mio paese (paesello) di Alfetta ne ricordo un buon numero, e non erano certo viste come auto "da ricchi": i possessori erano artigiani, commercianti o piccoli quadri aziendali. gente benestante, ma che difficilmente avrebbe potuto permettersi una Mercedes (di W123 ce n'erano due in tutto il paese, ed apparteneva infatti a due tali che di soldi ne avevano davvero).

 

nota di colore: c'era un tizio - artigiano - che negli anni '80 aveva comprato un'Alfa 90. pochi anni dopo ne comprò una seconda, usata, stesso modello e colore, che smontò tutta e sistemò a pezzi in soffitta. temeva che Alfa fallisse e non voleva rimanere senza ricambi :)

Modificato da slego
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Qui a Genova era un po' diverso . Alfetta era l'auto per esempio dei broker navali,  gente con soldi veri ( anche perché Alfetta 2.0 non la regalavano ) . E w123. 2.0 non costava molto di più . 

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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38 minuti fa, slego scrive:

 

...

 

nota di colore: c'era un tizio - artigiano - che negli anni '80 aveva comprato un'Alfa 90. pochi anni dopo ne comprò una seconda, usata, stesso modello e colore, che smontò tutta e sistemò a pezzi in soffitta. temeva che Alfa fallisse e non voleva rimanere senza ricambi :)

Se consideriamo quanto sia difficile oggi trovare i lamierati della 90. È stato abbastanza previdente. :-D  

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14 minuti fa, stev66 scrive:

Qui a Genova era un po' diverso . Alfetta era l'auto per esempio dei broker navali,  gente con soldi veri ( anche perché Alfetta 2.0 non la regalavano ) . E w123. 2.0 non costava molto di più . 

 

Secondo me non molto diverso dal profilo che oggi si può permettere una seg E, ovvero almeno 50k€..

Il problema è che ci siamo impoveriti noi mi sa..

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Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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3 minuti fa, nucarote scrive:

Se consideriamo quanto sia difficile oggi trovare i lamierati della 90. È stato abbastanza previdente. :-D  

 

la sua era una Quadrifoglio Oro, quella col V6 2.5: pensa che questo qui c'aveva un Busso in soffitta ("in soffitta" per modo di dire, che portare un Busso in soffitta non è cosa semplice: aveva stoccato i pezzi nel suo capannone).

 

tra l'altro ho saputo che è deceduto da poco: conoscendo il tipo e sapendo quanto amasse la sua Alfona secondo me le due 90 (quella intera e quella smontata) sono ancora nel capannone.

 

 

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3 ore fa, stev66 scrive:

Qui a Genova era un po' diverso . Alfetta era l'auto per esempio dei broker navali,  gente con soldi veri ( anche perché Alfetta 2.0 non la regalavano ) . E w123. 2.0 non costava molto di più . 

 

 

per quello che so nel nord italia di allora era proprio cosí, anzi é stato esattamente quando alfa/iri ha iniziato a non essere piú aggiornata che quella categoria di pubblico si é spostata su w123 che era invece un prodotto tutto nuovo

da quel momento, quindi ancora sotto controllo dell'iri é iniziato il travaso da alfa alla "tedescheria" in genere, completata poi negli 80 con la bmw che si é fatta trovare pronta ad occupare lo spazio sportivo che alfa via via lasciava

 

(comunque ho ancora da dire su come deve essere alfa nel futuro, quando ho tempo scrivo..)

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