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Commenti alla Stagione 2010


Navarre75

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In effetti iniziavo a considerare che forse l'interesse per la stagione è scemato e risulta praticamente inutile alimentare riportando le notizie...:nonso:

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Alonso, il senso del leader

di Luca Budel.

"Comunque vada a finire considero questo l’anno più bello della mia carriera." Una frase che Fernando Alonso ha pronunciato alla vigilia di uno dei momenti più complicati da quando corre in Formula 1.

Da una parte c’è la consapevolezza di una missione ai limiti dell’impossibile perché recuperare 14 punti su Webber e trovarsi alla stessa quota di Vettel non rende certo facile il compito di Nando.

Dall’altra siamo alle prese con una sorta di dichiarazione di amore e di amicizia nei confronti della Ferrari, degli uomini che compongono il gruppo in rosso.

Parole che hanno probabilmente come obiettivo quello di spronare la squadra che nonostante la superiorità della Red Bull, nonostante gli errori, nonostante qualche problema di affidabilità nel corso dell’anno, si ritrova con un pilota ancora in lotta per il mondiale.

Anche in questo caso Alonso offre il senso del leader. Quando si è trattato di assumersi delle responsabilità lo ha fatto proteggendo la Ferrari, quando ha vinto ha sottolineato i meriti della della squadra. Insomma non si tratta di una frase di circostanza ma di qualcosa che Nando sente davvero. Non è un caso che prima della rimonta nel mondiale Alonso abbia passato giornate intere a Maranello, andando a pranzo i fabbrica con i meccanici, trascorrendo ore nel reparto corse.

Prima di lui nessuno aveva avuto questo atteggiamento. È vero, Schumacher si fermava a Maranello, ma lo faceva solo in occasione dei test sulla pista di Fiorano che oggi sono vietati. Raikkonen invece è sempre stato allergico al clima della bassa modenese. Alonso rappresenta quindi una bella eccezione perché non è da tutti mettere davanti in classifica una stagione non ancora risolta rispetto alle due nelle quali ha vinto il mondiale con la Renault.

22 ottobre 2010

da Grand Prix — Sportmediaset.it

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Italiani al GP Corea: Liuzzi sesto, ennesimo problema idraulico per Trulli

La classifica finale del GP di Corea di F1 ha visto il piazzamento di Liuzzi al sesto posto, e punti pesanti per la Force India motorizzata Mercedes, confermata ormai sesta forza del mondiale. Trulli invece non ha concluso la gara in anticipo a causa di un problema idraulico al motore della sua Lotus-Cosworth.

La situazione dei piloti italiani in questo mondiale vede comunque il buon andamento di Liuzzi, assecondato anche da un’ottima monoposto, e l’incostanza del neonato team Lotus che ancora fatica a dare a Trulli una vettura competitiva.

La Force India, guidata dall’imprenditore Vijay Mallya, sta lottando contro la più blasonata Williams e per adesso – a due Gran Premi dalla fine- è davanti di soli tre punti dal team guidato da Frank Williams.

Per le squadre minori la conquista di punti iridati resta comunque un obiettivo ancora lontano.

Lotus, Virgin e Hispania Racing sono ferme a zero punti nella classifica costruttori.

Soltanto Force India, Williams e Sauber sembrano offrire una buona monoposto ai piloti in cerca di un volante per la prossima stagione.

24 ottobre 2010

da F1, news Formula 1, ultime notizie di F1 - F1GrandPrix.it

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Alonso serve per il match

di Giorgio Terruzzi.

La rincorsa è finita. Fernando Alonso va a correre le ultime due gare dalla vetta della classifica. Il merito? Suo, ovviamente, da quel martello che è. Della Ferrari, ovviamente, da quella squadra tosta che è diventata tenendo duro nei momenti difficili di questa stagione. Undici punti su Webber, 21 su Hamilton, 25 su Vettel. Dopo 4 vittorie e 6 podi nelle ultime sette gare. Tutto in un pomeriggio da cani per gli altri, in un’altra giornata carica di grinta, di tenuta nervosa di carattere e lucidità. Avevano perso un po’ di fiducia i ferraristi, non ha mai mollato lui che è diventato leader in pochi mesi, inciampando sulla pressione tipica destinata a chi tiene in mano le redini del Cavallino. Non è mica finita, ovviamente. E cosa può accadere in due ore lo si è visto in Corea. Ma se avere dietro Alonso è un guaio per chi sta davanti, rincorrere questo Alonso pare un guaio peggiore.

Adesso Brasile, un posto fortunato per la Ferrari, il posto giusto per dare a Massa, oggi terzo, un ruolo decisivo per la volata. Poi l’ultimo atto ad Abu Dhabi, dove, ancora una volta conteranno i nervi, dove i nervi al carbonio di Fernando possono dare corpo a un sogno mai così robusto. Bravo. Bravi.

24 ottobre 2010

da Grand Prix — Sportmediaset.it

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Postare l'articolo sugli italiani nel topic del GP sarebbe stato una ripetizione inutile del resoconto sulla Force India, anche se al momento non ve n'è uno sulla Lotus. In più parla non tanto delle squadre, quanto dei soli due piloti italiani, ergo ho creduto meglio postarlo nei resoconti della stagione. ;)

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Red Bull' date=' Vettel non aiuterà Webber nelle ultime due gare[/size']

Christian Horner, boss della Red Bull Racing, ha assicurato che Sebastian Vettel non aiuterà il suo compagno di squadra nelle ultime due gare della stagione. Il tedesco è ora quarto in classifica a 25 punti dal nuovo leader del mondiale, Fernando Alonso, e a 14 punti dal suo compagno di squadra Mark Webber.

“Oggi abbiamo fatto un grande regalo a Fernando e come team dobbiamo analizzare cosa è successo, ma abbiamo visto che le cose possono cambiare. Sarebbe sbagliato chiedere a Vettel qualcosa del genere” ha dichiarato Horner. “Nessuno ha la sfera di cristallo e se qualcuno avesse potuto prevedere l’esito della gara di oggi sono certo che sarebbe andata molto bene per noi. Questo campionato non sarà finito fino all’ultimo giro ad Abu Dhabi, e bisogna spingere al limite fino a quel punto.”

24 ottobre 2010

McLaren: “Button aiuterà volontariamente Hamilton”

Mentre il paddock di Yeongam si svuota nella notte della domenica del GP Corea, l’unico tema di discussione sono le strategie che adotteranno i team nelle ultime due gare della stagione.

Secondo Christian Horner “non ha senso” per la McLaren continuare a supportare anche Jenson Button nella lotta per il mondiale e secondo il boss della Red Bull Racing il campione del mondo in carica dovrebbe ora dare una mano al suo compagno di squadra Lewis Hamilton.

“Per noi, la strategia è chiara” ha dichiarato il boss della McLaren, Martin Whithmarsh. “Non dobbiamo davvero dire nulla ai nostri piloti. Jenson offrirà il suo aiuto a Hamilton volontariamente perché sa che l’abbiamo trattato in modo equo per tutta la stagione. E sa anche che vincerà solo con un miracolo” ha aggiunto Whitmarsh.

Mentre alla Red bull Mark Webber e Sebastian Vettel sono divisi solo da un piccolo gap, il distacco di Button di ben 42 punti. Tuttavia Whitmarsh si è detto convinto che anche la Red Bull dovrebbe scegliere: “La logica dice che dovrebbero puntare tutto su Webber. Ma il cuore della squadra batte per Vettel, ovviamente non mi aspetto una chiara presa di posizione a riguardo da parte loro.”

24 ottobre 2010

da F1, news Formula 1, ultime notizie di F1 - F1GrandPrix.it

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Red Bull: come perdersi in una lattina d’acqua

Comunque questo Mondiale terminerà' date=' il Team Management della Red Bull dovrà affrontare un duro esame di coscienza. Perché, alla luce di una supremazia velocistica palese, ha sempre più dell’incredibile come questa squadra stia letteralmente sciupando l’occasione di conquistare i due Mondiali.

Il doppio zero coreano è un macigno che ha il sapore di un KO finale, di quelli dai quali non ci si rialza entro i 10 secondi.

Piloti, Strategia, Affidabilità. Questi i punti sui quali la squadra austriaca ha mostrato le sue pecche durante l’anno. Analizziamo questi tre fattori:

[b']I Piloti

Vettel e Webber. La prima e l’ultima occasione di diventare Campioni. Due personalità diverse per generazione, due ragazzi che non si amano e che sono stati costretti a condividere un ambiente in cui il più anziano ha “rovinato” i piani del prediletto di Chris Horner.

Sebastian, velocisticamente, è più forte di Mark. L’ha dimostato soprattutto in qualifica, sul giro secco. Ma, per esserlo, deve andare tutto per il verso giusto. Gli errori pesanti di quest’anno sono compensati dal fatto che tutti i pretendenti al titolo non si sono risparmiati sotto questo punto di vista. Rimangono però nella memoria lo scontro con Webber ad Istanbul e quello con Button e Spa. Eccessi di foga dei quali Sebastian è vittima spesso quando è costretto ad inseguire. Ok essere ragionieri, ma bisogna anche saper attaccare quando serve. In ogni caso (anche per colpe non sue, ne parleremo più avanti), Seb ha corso sotto le aspettative. Vedremo, ora, come affronterà le ultime due gare con 25 punti di distacco dal leader Alonso.

Mark, in Corea, si è allineato al numero degli errori stagionali dei suoi compagni di viaggio verso il titolo. Dopo aver bussato con decisione alla porta di Hamilton a Melbourne, aver provato le ali della Red Bull a Valencia sulla testa di Kovalainen e accompagnato ancora Hamilton al ritiro a Singapore, a Yeongam è incappato nello stesso tipo di errore commesso da Alonso a Spa. I cordoli bagnati (e quella maledetta erba sintetica) hanno svolto il loro ruolo di trappole in pieno. Nonostante questo, l’australiano si è reso protagonista di un’ottima stagione, ben sopra le aspettative e con risultati migliori del suo compagno di squadra. Non solo lui, ma sicuramente anche al suo muretto non si sarebbero aspettati ben quattro vittorie in questo 2010. C’è da dire una cosa a suo favore. La preferenza per Vettel non lo ha di certo aiutato psicologicamente, eppure fino ad ora è stato in testa al Mondiale con una discreta regolarità, anche se pare essersi leggermente spento nell’ultima parte di stagione. Ha ancora due gare per riscattarsi e vincere il suo primo Mondiale a 34 anni. Sa che potrebbe essere la sua unica occasione. Vedremo se ce la farà.

Strategia

Come detto, e come risaputo, Vettel è il prediletto del muretto Red Bull. Questo ha fatto sì che, nonostante le ottime prestazioni di Webber, non si sia mai deciso di affidarsi e supportare completamente l’australiano per la lotta al titolo, in nome dello sport e della parità di condizioni tra i due piloti. L’impressione (nostra provocazione) è che in realtà non sia stato impartito alcun ordine solo perché fino ad ora il pilota in testa era sostanzialmente quello sbagliato. Ancora dopo Yeongam, con la concreta possibilità di perdere entrambi i titoli, la Red Bull non vuole dare supporto a Mark, che è tutto sommato a soli 11 punti dalla vetta, mentre Vettel è a -25. Francamente pare una decisione azzardata, per una scuderia che per la prima volta lotta concretamente per il Mondiale e potrebbe avere solo questa possibilità (come la Brawn l’anno scorso). Se dopo Interlagos Seb dovesse sopravanzare il compagno in classifica ed avere ancora possibilità Mondiali, siamo curiosi di vedere come si porrà il muretto austriaco. Certo è che Chris Horner si sta assumendo una grande responsabilità e sta rischiando grosso con questa tattica. Non resta che “wait and see”.

Affidabilità

Veniamo alla nota dolente e grave. Il grande Enzo Ferrari diceva che la macchina migliore è quella che si rompe subito dopo il traguardo. Ecco, non è propriamente il caso della Red Bull. Se i due Mondiali non sono ancora stati festeggiati su qualche isola tropicale, la colpa è anche dei troppi problemi tecnici riscontrati dall’ennesima auto velocissima, e allo stesso tempo fragilissima, progettata da Adrian Newey.

Basta chiedere a Sebastian Vettel. In Bahrein, nella gara inaugurale, ha dovuto lasciare vittoria e secondo posto alle Ferrari di Alonso e Massa, e il gradino più basso a Lewis Hamilton. A Melbourne è stato costretto al ritiro per un problema ai freni quando era comodamente in testa. A Barcellona, per un problema di temperature ha dovuto lasciare il secondo posto ad Alonso ma aveva perso anche il terzo a favore di Hamilton, prima che quest’ultimo andasse a sbattere. A Yeongam, come sappiamo, ha dovuto salutare altri 25 punti per il cedimento del motore. Se facciamo due rapidi calcoli, siamo alla bellezza di 66 punti sfumati per problemi tecnici. Aggiungeteli ai 206 che ha attualmente..

Adrian Newey sembra non ricordare il passato. Già in Mclaren le monoposto da lui progettate soffrivano di gravi problemi di affidabilità. Vengono in mente la Mp4/18, monoposto per l’anno 2003 che mai scese in pista per i numerosi problemi riscontrati, e la Mp4/20 del 2005 che, di fatto, rese la stagione di Kimi Raikkonen un continuo Handicap nei confronti di Fernando Alonso, a causa delle rotture in gara (quando era in testa) o quelle in qualifica che lo costringevano a partire dieci posizioni indietro alla domenica. Nulla da dire sullo spessore tecnico della persona, ma in Formula 1 l’affidabilità è un aspetto importantissimo, e non è sufficiente avere a disposizione la monoposto più veloce del lotto per conquistare vittorie e Mondiali. Anche un decimo sacrificato a favore di punti sicuri, avrebbe reso questa monoposto pressoché imbattibile sulla lunga distanza.

Conclusione

Il Mondiale sembra (nota per gli scaramantici: sembra!) aver preso la strada di Maranello, soprattutto perché in Red Bull stanno facendo di tutto per perderlo piuttosto che vincerlo con Mark. Perché se è vero che, comunque, la lattina rimane velocisticamente l’auto più performante, potrebbero non essere sufficienti due vittorie a cambiare gli equilibri. Se poi, a due gare dal termine, al muretto attendono ancora Seb facendo finta che Webber corra per un’altra squadra..

Contenti loro.

24 ottobre 2010

da F1, news Formula 1, ultime notizie di F1 - F1GrandPrix.it

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Ancora non l'hanno capita in Red Bull, evidentemente staranno scrivendo un libro su come perdere un mondiale... altrimenti è incomprensibile.

A due gare dalla fine si punta sul pilota con più chance, invece loro nulla... forse cominceranno dopo Abu dabi?

Legacy 2.0D SW MY 2010 Sport - Steel Grey 395747.png

Distanza di sicurezza: vogliamo rispettarla?

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Button non rinuncia al mondiale piloti 2010

Jenson Button non rinuncia a lottare per il campionato del mondo 2010' date=' almeno fino a quando la matematica non lo condannerà definitivamente. Queste le parole di rettifica del campione del mondo uscente il giorno dopo una prestazione opaca al gran premio di Corea. Button attualmente accusa 42 punti di ritardo da Alonso e 21 dal suo compagno di squadra Lewis Hamilton.

Durante una intervista per la BBC Jenson ha dichiarato che i suoi giudizi dopo la gara sono stati fatti a caldo e si dice sicuro che la sua squadra non gli chiederà mai di svolgere un ruolo di numero due, almeno finchè la matematica non lo condannerà. “Non si può vincere un campionato del mondo se ti dichiari sconfitto prima che tutto sia finito. La Formula Uno è imprevedibile, avete visto oggi come sono cambiate le cose? Quando non avrò più la possibilità matematica di vincere il mondiale allora si che aiuterò Lewis.”

Dopo la gara il team principal della McLaren, Martin Whitmarsh ha detto di aver pensato che Button si sarebbe sacrificato volontariamente a favore di Hamilton, ma alla domanda se avesse già pensato ad una strategia in particolare per la scuderia nelle prossime gare ha detto: “Ci penserò sopra e ne parleremo prima di arrivare in Brasile. Siamo ancora in lizza per il mondiale con Lewis ed abbiamo due gare molto interessanti davanti.”

25 ottobre 2010

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