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Caso De Tomaso-Rossignolo: troppe cose non tornano... (UPDATE: infatti è fallita)


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Interessante articolo su 4ruote di questo mese con annessi alcuni teaser ufficiali della vettura, che viene descritta come un mix di BMW 5GT, Panamera e Rx450h.

Pare che la presentazione trionfalistica con annessi pollllitici paventata da Stefano73 ce la dovremo sorbire per Ginevra.

La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona.

La pratica è quando tutto funziona ma non si sa come.

Spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perché.

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Interessante articolo su 4ruote di questo mese con annessi alcuni teaser ufficiali della vettura, che viene descritta come un mix di BMW 5GT, Panamera e Rx450h.

Pare che la presentazione trionfalistica con annessi pollllitici paventata da Stefano73 ce la dovremo sorbire per Ginevra.

Dai teaser non sembra poi malvagia, il design dopotutto è della pininfarina....in toeria come motori ci sarà un v6 turbodiesel 250cv, un v6 turbo benzina 300 cv e un v8 turbo 550cv.

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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Io spero che questa nuova realtà decolli e non si riveli l'ennesima brutta figura italiana per raccimolare finanziameni europei. L'impegno dimostrato e il coinvolgimento diretto di Rossignolo e della sua famiglia oltre che l'assunzione di famosi designer e specialisti di marketing sembrerebbe dimostrare una volontà industriale reale.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Il mio sito "Gruppo Hainz": http://www.gruppohainz.it - I miei articoli su Automotivespace http://www.automotivespace.it/author/enzo/ - E quando ci sarà il nuovo sito di Autopareri anche su http://www.autopareri.com - I video del salone di Ginevra 2012 http://www.youtube.com/playlist?list=PL7CA738888644DB9

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Dai teaser non sembra poi malvagia, il design dopotutto è della pininfarina....in toeria come motori ci sarà un v6 turbodiesel 250cv, un v6 turbo benzina 300 cv e un v8 turbo 550cv.

Ma chi se le compra tutte 'ste macchine a prezzi folli, aoh?!?

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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Non mi riferivo solo alle De Tomaso, ma in generale alla moltiplicazione di modelli costosi nell'acquisto e nella gestione.

Mesi fa si diceva che in germania si era tornati a produrre auto per la forte richiesta di auto tipo sr7 o mb s-classe dai mercati di paesi emergenti.

Un suv simile in Arabia, China, Russia potrebbe anche fare qualche numero...mi chiedo però come sto Rossignolo farò a guadagnarci qualcosa partendo da zero anche come rete distributiva, e anche per quanto riguarda le varie omologazioni crash-test...non siamo più ai tempi del magnum

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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Mesi fa si diceva che in germania si era tornati a produrre auto per la forte richiesta di auto tipo sr7 o mb s-classe dai mercati di paesi emergenti.

Un suv simile in Arabia, China, Russia potrebbe anche fare qualche numero...mi chiedo però come sto Rossignolo farò a guadagnarci qualcosa partendo da zero anche come rete distributiva, e anche per quanto riguarda le varie omologazioni crash-test...non siamo più ai tempi del magnum

questo me lo chiedo anch'io...

niente da dichiarare...

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Se non rammento male aveva intenzione di sfruttare il marchio De Tomaso per creare anche una linea d'abbigliamento, con i relativi accessori, di profumi e via discorrendo.

Stai a vedere che più delle automobili gli interessa l'alta moda.

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  • 8 mesi fa...

"È un problema di assetto: De Tomaso è nata sull'iniziativa della famiglia Rossignolo, che doveva esserne l'azionista di riferimento. In questo momento stiamo definendo alcuni aspetti e potrebbe succedere che gli assetti azionari cambino in maniera radicale. Anche alla luce della lettera di sfratto che ci è stata recapitata". Dopo giorni di silenzio, Gianluca Rossignolo accetta di spiegare cosa sta accadendo attorno all'azienda automobilistica di cui è vicepresidente.

Il figlio di Gian Mario Rossignolo racconta che le trattative con l'aspirante nuovo socio, un investitore indiano, sono "in una fase molto delicata". E soprattutto fa capire che la sua famiglia è pronta a cedere il controllo dell'azienda con sedi a Livorno e a Grugliasco. Non solo. Aggiunge Rossignolo che "il cambio dell'assetto societario potrebbe prevedere alcuni cambiamenti nel piano industriale". Tradotto: il possibile nuovo socio, annunciato al Salone di Ginevra di marzo, potrebbe diventare il principale azionista della De Tomaso e allo stesso tempo decidere di non includere lo stabilimento torinese nei suoi progetti.

Una situazione che è il frutto anche del logorarsi dei rapporti tra azienda e Regione. E che Gianluca Rossignolo spiega così: "Nel momento in cui sono venuti meno alcuni impegni, la mia famiglia è stata costretta a fare un passo indietro e a cercare qualcuno che le subentrasse nell'azionariato. Questo qualcuno, se dovesse diventare azionista di maggioranza, dovrà rapportarsi con la Regione e valutare se prendere delle decisioni diverse dalle nostre".

Certo, se così dovessero andare le cose il numero due della De Tomaso confida di "riuscire a convincere i nostri investitori a mantenere a Torino un presidio strategico". Però, dice il manager, sul futuro torinese della De Tomaso pende una problema enorme: "Siamo stati sfrattati. La Sit (la società controllata indirettamente dalla Regione che possiede lo stabilimento, ndr) ci ha detto che dobbiamo liberare l'immobile entro la fine dell'anno. E la lettera in cui ci veniva annunciata la rescissione del contratto d'affitto è venuta fuori anche durante la fase di due diligence (quella in cui il potenziale socio controlla i documenti dell'azienda, ndr) del nostro investitore".

Dalla Sit spiegano che si è trattato di un atto d'ufficio: l'impresa non aveva pagato la rata semestrale del canone d'affitto e la società che aveva acquistato il capannone di Grugliasco è stata costretta a tutelarsi. Ma si è trattato dell'ennesimo ostacolo nel già travagliato cammino della De Tomaso.

E i fatidici corsi di formazione necessari per dare il via alla produzioe? Gianluca Rossignolo rassicura i 900 dipendenti di cui la sua famiglia si è fatta carico accettando di rilevare il ramo d'azienda dalla Pininfarina: "A settembre partiranno, vogliamo mantenere i nostri impegni". Però sottolinea: "Il problema è che quando un investitore estero guarda all'attuale situazione dell'Italia si chiede se non sia più vantaggioso andare a produrre altrove". E aggiunge: "Torino non si è dimostrata una piazza in cui si possono fare alcune cose".

Novità sono attese nei prossimi giorni: "La trattativa è in corso e per la fine di questa settimana - dice il manager - potremmo dare conto di come si è strutturata l'operazione. Nel frattempo cercheremo di convincere l'investitore a mantenere le localizzazioni previste dal nostro piano industriale".

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