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Test pre-stagione 2011


Navarre75

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Morale che forse rossi potrebbe non dover stravolgere tutto...ma potrebbe pure adattarsi in parte...

ragazzi guardate che Hayden ha finito a 5 decimi da stoner..e non credo che abbia tirato al massimo.. tra l'altro "hanno perso tempo" col motore screamer che pare non piaccia

per me ci sono margini di miglioramento grossi, e forse si riuscirà finalmente a fare una Ducati più "friendly" come la Honda...

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I più attivi nella discussione

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Rossi Ducati' date=' i perché di un 15° tempo e il parere di Lorenzo e Stoner[/size']

Il test di Valencia nonostante il quindicesimo tempo finale potrebbe rivelarsi decisivo per Valentino Rossi e la Ducati. Il pilota pesare che come scritto sopra ha chiuso troppo indietro per il suo talento a questo punto deve davvero ringraziare la Yamaha per avergli dato il permesso di provare in questa due giorni. Infatti tutte le difficoltà incontrate sarebbero venute fuori solo a Sepang a febbraio (prossimo test MotoGP) e allora sarebbe stato davvero un bel guaio.

Ora invece seppure lavorando duramente si può uscire da questa situazione. Tutti sapevano che la Ducati è una moto difficile da mettere a punto, tutti sapevano che andare veramente forte in sella alla Rossa di Borgo Panigale non è facile e che a riuscirci era stato solo Casey Stoner; di certo nessuno si aspettava un Rossi così indietro, cerchiamo di analizzare meglio i fatti.

Rossi è un pilota abituato ad avere una moto davvero stabile all’anteriore, un po’ quello che è adesso la Yamaha e invece la Desmosedici (e sappiamo che Stoner l’ha sempre detto) tende ad allargare la traiettoria e cambiare la forcella non ha risolto i problemi, ci vuole qualcosa di più sostanziale.

Come ha detto Filippo Preziosi ora Rossi dovrà cercare di adattare il proprio stile di guida alla Ducati, ma soprattutto gli uomini di Borgo Panigale dovranno lavorare tanto per “cucire” la moto addosso al pesarese. Tra le altre cose viste le difficoltà incontrate, non è stato possibile decidere quale motore utilizzare, anche se a questo punto sembra si vada verso quello Big bang, accantonando quello screamer, molto più cattivo agli alti regimi.

Rossi e Burgess hanno comunque dato molte indicazione alla Ducati su come lavorare e sia Lorenzo che Stoner hanno voluto dire la loro. Ecco le loro parole.

“Rossi è un pilota che ragiona molto – ha detto Jorge Lorenzo – Meno instintivo di noi giovani. Si poteva pensare che non sarebbe stata una passeggiata il suo inizio con la Ducati. Sicuramente Stoner alla Honda si è subito adattato ma a Rossi ci vuole tempo per capire la moto.”

“Valentino deve adattarsi alla Ducati, ha un feeling diverso ed ha bisogno di tempo – ha detto invece Casey Stoner, ex pilota Ducati – Il vero problema per lui è che ci sono pochi test ma questi due giorni sono stati importanti.”

Ora Rossi si opererà alla spalla, probabilmente all’inizio della prossima settimana, gli uomini in Rosso invece dovranno lavorare sodo per consegnare un mezzo più adatto alle caratteristiche del pesarese per i prossimi test di Sepang, test che come detto sopra sono in programma per febbraio 2011.

11 novembre 2010

da MotoGrandPrix.it – Notizie sul Motomondiale – MotoGP, Moto2, 250, 125

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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La scelta di Vale

di Guido Meda.

Il famoso test' date=' quello che potrebbe aprire una nuova era, si è fatto. E meno male che si è fatto ora a Valencia e non a febbraio in Malesia. Sarebbe stato troppo tardi davvero, considerando la quantità di cose che Valentino ha dovuto provare e digerire, alcune peraltro anche senza digerirle. L’aspettativa era alta, altissima, forse troppo. Anzi, il più sorprendente di tutti è stato proprio Rossi, che ha lavorato con mentalità da test e approccio da collaudatore. Non nascondiamoci però dietro ad un dito: è vero che non bisognerebbe guardare il cronometro, come da indicazione della vigilia, ma se invece uno ci fa caso (e ci fa caso) il test è andato male e suggerisce una sensazione di vera fatica a trovare la strada con immediatezza. Si è scoperto ufficialmente che fra la Yamaha fatta a sua immagine e somiglianza e la Ducati ci sono differenze importanti. Il motore dell’italiana spinge di più, il posteriore attacca meglio sull’asfalto, caratteristiche che gli piacciono da matti. L’anteriore invece è quello che a Rossi pare il vero punto debole. La Desmosedici, con lui sopra perlomeno, non ha l’entrata in curva fulminea e solida della M1 mentre tende ad allargare la traiettoria in uscita. Han girato, lui e il nuovo team ( con il quale l’accordo in compenso è perfetto), attorno agli assetti. Ora si tratta di capire se è l’avantreno della Ducati che può essere trasformato per somigliare alla Yamaha o se sarà Valentino a doversi adattare alla guida esclusiva della Ducati. Siamo certi che la capacità di adattamento per la quale Rossi è sempre stato portato ad esempio non si sia persa per strada. Serve solo pazienza considerando che, del resto, nelle ultime stagioni la messa a punto ottimale nei weekend di gara è sempre arrivata in extremis.

Il lavoro dei due giorni di test prevedeva che in base al cronometro avvenisse anche la scelta tra i due tipi di motore; scelta che invece è stata accantonata o rimandata per far fronte a quelle priorità che non hanno consentito al cronometro di parlare. Rossi è quindicesimo nella lista dei tempi. Ha dietro solo il debuttante Abraham e Toni Elias, davanti tutti gli altri, ma è anche il pilota che ha girato meno (50 giri meno di capirossi per dire) dedicandosi alle ingegnerie del box. Era bello lasciarlo andare in ospedale a Milano, dove lunedì si opererà alla spalla, con la certezza di un feeling immediato con la Ducati, era bello anche sapere Filippo Preziosi sollevato e non costretto a degli straordinari che invece forse affronterà.

Stoner, per prendere il più veloce di tutti, ha fatto il contrario. Non è perfezionista, è solo istinto, puro ed immediato, il pilota che senza dubbio sa essere il più veloce del mondo, tant’è che mollando la Ducati a Rossi per la Honda ha fatto il miglior tempo davanti a Lorenzo e a Ben Spies, quarto un grande Simoncelli che si conferma , quinto Pedrosa, sesto il compagno di Rossi Nicky Hayden.

Il livello insomma è e rimane tremendamente alto, per questo anche il valore della sfida che Rossi, tenendo duro e passando sopra le proprie difficoltà, ha raccolto è altissimo. Ora si tratta di aspettare febbraio, la Malesia, per vedere se quel punto di domanda sul casco rimane o svanisce a favore di un punto esclamativo come, con pazienza, crediamo.

10 novembre 2010

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da Grand Prix — Sportmediaset.it

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Condivido in tutto e per tutto: hanno bisogno di tanto tempo, ma sono abbastanza certo che ci arriveranno.

La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona.

La pratica è quando tutto funziona ma non si sa come.

Spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perché.

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Onestamente i tempi mi preoccupano poco, adesso. E' facile pensare che l'obiettivo di Rossi (e della Ducati), fosse quello di raccogliere più dati possibili più che staccare un inutile tempone.

Di certo, al di là dell'adattamento di Valentino (che non mi preoccupa), la Ducati dovrà sviluppare un avantreno più rigido, perché il posteriore lo riesci a controllare, ma se ti parte la moto davanti (come spesso è accaduto a Stoner)...

"That's the problem with drinking, I thought, as I poured myself a drink. If something bad happens you drink in an attempt to forget; if something good happens you drink in order to celebrate; and if nothing happens you drink to make something happen."

Charles Bukowski (Women)

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Rossi operato alla spalla: tutto ok

"Le condizioni erano davvero critiche"

Con 24 ore di anticipo, Valentino Rossi si è sottoposto all'operazione alla spalla sinistra, infortunata ad aprile durante un allenamento. L'intervento è durato due ore ed è stato effettuato a Cattolica. "Le condizioni - hanno spiegato i dottori Castagna e Porcellini - erano davvero critiche. L'intervento è perfettamente riuscito: per la rieducazione sono previsti 90 giorni, ma si farà il possibile per andare incontro alle esigenze del pilota".

"Valentino è stato tenace a correre con una lesione di questo tipo", hanno aggiunto i due medici che lo hanno operato all'Ospedale Cervesi. Rossi ha ritardato l'intervento sino all'ultimo, in modo da poter provare la Ducati nella due giorni di test andata in scena a Valencia dopo la conclusione del campionato della MotoGP.

I due chirurghi, assistiti dal dottor Campi e dal dottor Paladini, sono intervenuti sui due tendini, il sopraspinato e il capolungo, oltre che sulla cartilagine della cercina glenoidale. L'operazione è stata effettuata in artroscopia, ovvero senza taglio chirurgico, con tre piccoli fori attraverso i quali sono state introdotte le sonde ecoguidate. L'intervento è stato effettuato con una tecnica di anestesia mista: totale per una parte e parziale per il resto.

14 novembre 2010

da Sport Calcio Mercato Gossip F1 MotoGp News Live Foto Video - SPORTMEDIASET

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MotoGP – Jeremy Burgess: “Niente panico per il test di Rossi”

Il quindicesimo tempo di Valentino Rossi nei test di Valencia, suo primo test con la Ducati ha creato molti interrogativi. In molti si sono chiesti il perché di quel risultato e in molti hanno sottovalutato l’approccio al test e soprattutto il dolore alla spalla destra operata domenica scorsa. La Ducati infatti richiede una guida molto più di forza e a tal proposito ecco il pensiero di Jeremy Burgess, mitico capotecnico che dal 2001 segue Valentino Rossi.

“Non c’è motivo di panico, nonostante gli insoliti risultati dei test di Valentino- ha detto Burgess a Motosprint – Tutto era nuovo per Valentino come lo è stato per me e la mia squadra. Ci siamo tutti trovati a contatto con una moto molto diversa da quelle giapponesi e quindi con un metodo di lavoro diverso. La Ducati reagisce in modo diverso, quindi questa è una cosa che va trattata con calma anche da noi, dobbiamo solo capire le cose. Dopo anni di moto giapponesi e sette stagioni in Yamaha, per Valentino salire sulla Ducati era una sorta di shock culturale. Questa moto è molto più fisica, richiede molta più forza per farla girare con la precisione richiesta ed è certamente la cosa su cui dobbiamo concentrarci in questo momento.

A tutti piace essere al top della classifica, dopo ogni sessione di prove, ma sapevo che Valentino sarebbe sceso in pista per fare un lavoro diverso: voleva andare e capire la moto, non fare giri record. Si è mantenuto entro ampi margini, di certo non ha guidato come se fosse un weekend di gara. Di sicuro abbiamo capito che per far girare la Ducati è necessario uno sforzo più grande di quello che è stato utilizzato da Valentino, anche fisicamente non ci aspettavamo questo. Nessuno poi si è concentrato su un aspetto: la sua spalla. Valentino ha voluto finire la stagione e due giorni supplementari hanno messo pressione sulla spalla già sofferente. Il secondo giorno Valentino riusciva a malapena a fare tre o quattro giri di fila e senza mai spingere. Questo ha influenzato la sua prova.”

17 novembre 2010

da MotoGrandPrix.it – Notizie sul Motomondiale – MotoGP, Moto2, 250, 125

Modificato da Navarre75
corretto link

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MotoGP – Cal Crutchlow soddisfatto dei test di Valencia

L’esordio di Cal Crutchlow con la MotoGP è stato abbastanza positivo. L’ex pilota della Yamaha Superbike ora nella classe regina con il Team Tech3, ha infatti chiuso la due giorni di test a Valencia a un secondo e mezzo dal tempo fatto segnare da Casey Stoner, un buon inizio senza ombra di dubbio. Il britannico non vede l’ora di salire di nuovo in sella alla M1 nei prossimi test in programma a Sepang a febbraio 2011. A lui la parola.

“Sono davvero contento di come è andata. Ho finito con un ritmo costante e mi sento molto più a mio agio sulla moto. Non vedo l’ora di essere di nuovo in pista in Malesia. Ovviamente ho tanto da imparare e direi che la sfida più grande è capire quanto duramente si può spingere con le gomme Bridgestone. Sono completamente diverse da quello a cui ero abituato, ma sto facendo progressi, sto spingendo senza prendere troppi rischi. Non c’è dubbio che il ritmo in MotoGP è incredibile e si deve spingere al massimo ad ogni singolo giro. Essere a 1,5 da Stoner al mio primo vero test è una vera spinta, mi da fiducia e poi sono stato in grado di fare molti giri sull'1.33, che era il ritmo di gara dello scorso fine settimana. Mi sento davvero a casa nel Monster Yamaha Tech 3 Team ed insieme penso che possiamo guardare avanti ad un positivo 2011.”

12 novembre 2010

da MotoGrandPrix.it – Notizie sul Motomondiale – MotoGP, Moto2, 250, 125

Modificato da Navarre75

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