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...gli Alieni vivono in California


owluca

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invenuto nel Mono Lake in California e nutrito con la sostanza velenosa

Scoperto batterio che si nutre di arsenico

È la dimostrazione che la vita può esistere in forme molto diverse da quelle che conosciamo

Rinvenuto nel Mono Lake in California e nutrito con la sostanza velenosa

Scoperto batterio che si nutre di arsenico

È la dimostrazione che la vita può esistere in forme molto diverse da quelle che conosciamo

0LCT15WC--180x140.jpg?v=20101202203129 Un'immagine notturna del Mono Lake con una particolare concrezione MILANO - È stato scoperto un batterio «alieno» che si nutre di arsenico. Alieno non nel senso che proviene dallo spazio, ma che basa il suo metabolismo non su ossigeno, idrogeno, azoto, fosforo, carbonio e zolfo come tutti gli altri esseri viventi di questo pianeta, ma su un elemento che è velenoso per la vita nel suo complesso. Il batterio è il ceppo GFAJ-1 della famiglia Halomonadaceae della classe Gamma Proteobacteria che vive sui fondali del Mono Lake, un lago in California ai confine del Parco Yosemite, noto per le sue acque estremamente alcaline (pH 10) che contengono alte percentuali di arsenico e sali che si depositano formando strane concrezioni di travertino che localmente sono chiamati tufi, anche se geologicamente non lo sono.

0LCTDVMP--180x140.jpg?v=20101202203151 Batteri del ceppo GFAJ-1 (Ap) MODIFICATO - Il batterio è stato modificato in un laboratorio dell'Istituto di astrobiologia della Arizona State University ordinato da Felisa Wolfe-Simon, grazie a una ricerca finanziata dalla Nasa e pubblicata giovedì su Science. Ora la vita del batterio dipende completamente da un veleno come l'arsenico. L'esistenza di un simile microrganismo è la dimostrazione che la vita può esistere in forme molto diverse da quelle che conosciamo: un dato del quale non potranno non tenere conto tutti i programmi spaziali impegnati nella ricerca di essere viventi in altri pianeti. «La grande novità è che l'arsenico è utililzzato come blocco di costruzione per un organismo», ha sottolineato il professor Ariel Anbar, co-autore dello studio. I ricercatori hanno coltivato in laboratorio alcuni batteri rinvenuti nel fango del Mono Lake con alti livelli di arsenico. Un po' per volta i biologi hanno aumentato la quantità di arsenico nel terreno di coltura dei batteri, fino a trasformarli microrganismi completamente dipendenti da quell'elemento. Che i batteri siano riusciti a sopravvivere è stata una sorpresa per gli stessi ricercatori. I batteri del ceppo GFAJ-1 sono oggi l'unica forma di vita finora nota nella quale una sostanza tossica come l'arsenico sostituisce completamente il fosfato, indispensabile alle funzioni vitali di tutte le forme di vita conosciute. Il fosfato è infatti alla base delle molecole di tutte le cellule.

Redazione online

02 dicembre 2010

e io che pensavo che sti merregani avessero solo la solita fisima del iper cloro nell'acqua potabile e avevo anche pensato di berla :vomit:

vostro J;)

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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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sentito anche io oggi.. mentre sentivo la radio pensavo" owluca stasera apre un 3d" :mrgreen:

sei il piero angela del forum :lol:

bene, almeno non si parla sempre di VWalfa:mrgreen:

cmq scherzi a parte a me avevano colpito ancora di più quelle strane forme di vita trovate in una fossa oceanica vicino alle fuoriuscite (bollenti...) di qualche gas... roba impressionante. Se la trovo la posto

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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no e' che l'altra sera in preda allo sconforto mentre vagavo nel deserto televisivo sono finito su "cielo" (o era Iris"?) dove davano una "inedita" puntata di Xfiles,

dove Mulder e Scully erano inseguiti dentro un parco americano da alcuni insetti tipo "lucciole" che volevano papparseli, li per li abbiamo bollato la cosa come una

obsoleta esagerazione...

invece ....

https://secure.wikimedia.org/wikipedia/it/wiki/Fumarola_nera

https://secure.wikimedia.org/wikipedia/en/wiki/Hydrothermal_vent

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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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A me sembra la classica non-notizia, è noto da decenni che vi sono batteri che vivono in condizioni apparentemente impossibili. Non vorrei che qualcuno (leggi NASA) fosse a corto di finanziamenti e cerchi in qualche modo di far vedere a chi sta tagliando a tutto spiano i fondi per la ricerca spaziale che sono soldi spesi bene anche se gli alieni veri non si trovano (ancora)... mah! Io più che agli alieni punterei a dare una speranza all'umanità, se non tornano i sogni di staccarci da questa terra vedo un'avvenire gramo.

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A me sembra la classica non-notizia, è noto da decenni che vi sono batteri che vivono in condizioni apparentemente impossibili. Non vorrei che qualcuno (leggi NASA) fosse a corto di finanziamenti e cerchi in qualche modo di far vedere a chi sta tagliando a tutto spiano i fondi per la ricerca spaziale che sono soldi spesi bene anche se gli alieni veri non si trovano (ancora)... mah! Io più che agli alieni punterei a dare una speranza all'umanità, se non tornano i sogni di staccarci da questa terra vedo un'avvenire gramo.

Ok, ma questo vuol dire sovvertire le basi della biologia: DNA, RNA, ATP, ecc., molecole senza le quali non esisterebbe la vita, prive di fosfati e con al posto di questi arsenico...Non è come sostituire un quadrilatero con un macpherson :lol:

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Ok, ma questo vuol dire sovvertire le basi della biologia: DNA, RNA, ATP, ecc., molecole senza le quali non esisterebbe la vita, prive di fosfati e con al posto di questi arsenico...Non è come sostituire un quadrilatero con un macpherson :lol:

Ok, molto interessante, ma tirare in ballo gli alieni a tutti i costi mi sembra molto stiracchiato. Che vuol dire? Magari su qualche lontano pianeta ci sarà qualche forma di vita che utilizza l'arsenico anziché il fosforo, e allora? Potrebbe anche non esistere affatto al di fuori del laboratorio Nasa, per quanto ne sappiamo.

Insomma, capisco la frustrazione per non riuscire a rispondere alla domanda di Fermi ("Dove sono tutti quanti?"), ma io non riesco a non metterci un po' di malizia in questo collegamento fatto dalla Nasa tra batteri e alieni (Nasa già reduce da una brutta figura neanche troppo remota quando ha dato credito alla voce del ritrovamento di batteri fossili nel famoso meteorite marziano: peccato che fossero formazioni naturali molto più piccole di un batterio terrestre).

Non riesco a non collegarlo ai tagli alla ricerca spaziale operati da Obama in versione Tremonti, poi sicuramente sbaglierò io a sottovalutare la notizia o a leggerla non necessariamente legata all'esobiologia.

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Ok, molto interessante, ma tirare in ballo gli alieni a tutti i costi mi sembra molto stiracchiato. Che vuol dire? Magari su qualche lontano pianeta ci sarà qualche forma di vita che utilizza l'arsenico anziché il fosforo, e allora? Potrebbe anche non esistere affatto al di fuori del laboratorio Nasa, per quanto ne sappiamo.

Insomma, capisco la frustrazione per non riuscire a rispondere alla domanda di Fermi ("Dove sono tutti quanti?"), ma io non riesco a non metterci un po' di malizia in questo collegamento fatto dalla Nasa tra batteri e alieni (Nasa già reduce da una brutta figura neanche troppo remota quando ha dato credito alla voce del ritrovamento di batteri fossili nel famoso meteorite marziano: peccato che fossero formazioni naturali molto più piccole di un batterio terrestre).

Non riesco a non collegarlo ai tagli alla ricerca spaziale operati da Obama in versione Tremonti, poi sicuramente sbaglierò io a sottovalutare la notizia o a leggerla non necessariamente legata all'esobiologia.

Non dico che non sia così, ma imho la scoperta sta nel fatto che quando si cercano forme di vita "aliena" lo si fa sulla base dei dogmi della nostra biologia, quando non si può escludere che altrove le cose funzionino diversamente :D

ma non è che se divento alcolizzato, quindi dipendente dall'alcol (che è un veleno), mi prendono per alieno anche a me? :mrgreen:

No, perché l'alcol è un alimento che rispetta le leggi della biologia convenzionale :lol:

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no e' che l'altra sera in preda allo sconforto mentre vagavo nel deserto televisivo sono finito su "cielo" (o era Iris"?) dove davano una "inedita" puntata di Xfiles,

dove Mulder e Scully erano inseguiti dentro un parco americano da alcuni insetti tipo "lucciole" che volevano papparseli, li per li abbiamo bollato la cosa come una

obsoleta esagerazione...

invece ....

https://secure.wikimedia.org/wikipedia/it/wiki/Fumarola_nera

https://secure.wikimedia.org/wikipedia/en/wiki/Hydrothermal_vent

grande!

proprio loro...

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Ok, ma questo vuol dire sovvertire le basi della biologia: DNA, RNA, ATP, ecc., molecole senza le quali non esisterebbe la vita, prive di fosfati e con al posto di questi arsenico...Non è come sostituire un quadrilatero con un macpherson :lol:

Sei sicuro?

Sebbene siano presenti in ambienti più ospitali, come il plancton, gli archei sono gli abitatori degli ambienti più estremi ed inospitali della Terra. I termofili possono svilupparsi a temperature ben superiori ai 100 °C, gli psicrofili a quelle inferiori a -10 °C, mentre gli acidofili e gli alcalofili crescono rispettivamente in ambienti estremamente acidi o alcalini, infine gli alofili prediligono ambienti ad elevatissima salinità, anche concentrazioni di NaCl di 6 molare.

Archaea - Wikipedia

Se non erro il termine archea deriva dal fatto che gli appartenenti a tale classe sarebbero stati i primi esseri viventi sul pianeta terra, sviluppatisi quando l'atmosfera non era ancora respirabile (per noi) e dai quali si sarebbero evoluti tutti gli altri esseri viventi.

P.S. I primi archeobatteri, che è il termine con il quale venivano indicati gli archea dal 1977 al 1990 (anno in cui sono stati ribattezzati semplicemente archea), sono stati scoperti negli anni '50 e non contraddicono nessuna legge biologica; anzi.

Pur mantenendo le caratteristiche dei procarioti (assenza di un nucleo distinto e di organuli citoplasmatici rivestiti da membrane, presenza di un unico filamento di DNA, strutture di rivestimento più complesse rispetto alla cellula eucariote), date le condizioni estreme in cui possono svilupparsi, gli archei presentano una composizione biochimica unica delle loro strutture di rivestimento, che conferisce loro una notevole impermeabilità e che li differenzia sia dai batteri che dagli eucarioti.

La parete cellulare degli archei è composta da proteine, polisaccaridi o molecole di pseudopeptidoglicano, che al posto dell'acido muramico contengono acido talosaminuronico, mentre mancano i D-aminoacidi caratteristici dei batteri.

Gli archei sono caratterizzati da una membrana citoplasmatica, in cui i diacil-fosfogliceridi (che rappresentano l'impalcatura fondamentale delle membrane degli eucarioti e dei batteri) sono sostituiti da lipidi contenenti glicerolo e isoprenoidi. A differenza dei diacil-fosfogliceridi, nei quali il glicerolo è unito con legami estere a due acidi grassi, negli archeobatteri il glicerolo è unito con legame etere a due isoprenoidi. Gli isoprenoidi sono lipidi costituiti da unità ripetute di 5 atomi di carbonio (isoprene), che formano lunghe catene sature. I più frequenti isoprenoidi negli archeobatteri sono il fitanolo (C20)e il bifitanolo (C40).

Si riconoscono due tipi fondamentali di lipidi: i glicerol-di-eteri o di-fitanil-glicerol-dieteri (detti archeolipidi), che formano tipiche membrane a doppio strato, con un foglietto lipidico esterno ed un foglietto interno, simili a quelle degli altri due regni; i glicerol-tetra-eteri o di-bifitanil-di-glicerol-tetraeteri, (caldarcheolipidi) in cui entrambe le estremità delle molecole degli isoprenoidi sono legate ad una molecola di glicerolo. I glicerol-tetra-eteri formano, caso unico tra gli esseri viventi, membrane monostrato, costituite da un unico foglietto, composto da una parte idrofobica interna, rappresentata dalle catene idrocarboniose degli isoprenoidi, e da una parte idrofila, a contatto con gli ambienti acquosi intra- ed extracellulare, rappresentata dalle molecole di glicerolo. Poiché gli isoprenoidi dei glicerol-tetra-eteri sono costituiti da bifitanolo, lo spessore delle membrane monostrato si mantiene simile a quello delle membrane a doppio strato. La maggioranza dei glicerol-tetra-eteri contengono ad una estremità uno o più residui glucidici legati al glicerolo (di solito l'estremità extracellulare) e all'altra estremità un gruppo fosfato esterificato a un'altra molecola di glicerolo (di solito l'estremità citoplasmatica).

Due specie di archei (M. jannaschii e Methanococcus igneus) contengono nella loro membrana archeoli macrociclici o glicerol-di-eteri ciclici, in cui un'unica catena isoprenoide (C40) è eterificata con entrambe le estremità al glicerolo, formando una struttura ciclica.

La maggioranza degli archei che vivono in condizioni di stress ambientale moderato hanno membrane cellulari formate da glicerol-di-eteri (Archeobatteri metanogeni e alofili), mentre quelli che sono esposti alle più estreme presentano di preferenza glicerol-tetra-eteri (termofili e acidofili). Negli Archeobatteri termofili, una o più subunità isoprenoidi dei glicerol-tetra-eteri possono formare strutture cicliche sature a cinque atomi di carbonio (ciclopentano).

A differenza dei diacil-fosfogliceridi, che alle alte temperature divengono notevolmente permeabili all'acqua e ai protoni, i lipidi degli archei formano una impalcatura rigida che mantiene una notevole impermeabilità anche alle alte temperature. L'aumento di permeabilità con la temperatura è causato dalla maggiore mobilità delle catene idrocarboniose, in particolare dalla maggior frequenza delle isomerizzazioni trans-gauche (vedi voce fosfolipidi), che provocano momentanee soluzioni di continuità nella membrana cellulare, sufficienti per il passaggio di piccole molecole, come acqua e ioni. La rigidità della membrana degli archei è dovuta ad un minor grado di movimento delle catene idrocarboniose dei lipidi, che è conseguenza della saturazione delle catene isoprenoidi e della presenza di legami etere invece che estere (= minor volume delle teste, vedi voci fosfolipidi e membrana cellulare-fluidità) e della eventuale formazione di anelli ciclopentanici. Dal momento che la massima mobilità delle catene idrocarboniose si ha al centro dei doppi strati lipidici (ovvero in corrispondenza delle estremità terminali delle catene idrocarboniose), le membrane costituite da un solo monostrato di glicerol-tetra-eteri sono in assoluto le più rigide, in quanto entrambe le estremità delle catene idrocarboniose degli isoprenoidi sono fissate al glicerolo, che ne limita i movimenti.

Anche la presenza di anelli ciclopentanici, a causa del loro notevole ingombro sterico, riduce notevolmente la mobilità delle catene isoprenoidi, con un effetto simile a quello prodotto dal colesterolo nelle membrane eucariote (vedi voce fosfolipidi). Per questo alcuni termofili possono controllare la fluidità della propria membrana, variando il numero degli anelli ciclopentanici da 1 a 8 nelle catene lipidiche. Per le stesse ragioni di stabilità, la membrana cellulare degli eubatteri termofili, che come gli archeii possono popolare ambienti ad alte temperature (>60 °C), quali le acque nelle vicinanze dei vulcani, contiene dialchil-di-eteri-gliceroli.

Modificato da EC2277
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