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Jaguar celebra i 50 anni della E-Type


Guest -jag-

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E-type_Coupe.jpgQuest'anno ricorre il 50° anniversario di una delle più famose e desiderate vetture della storia dell'automobile, la Jaguar E-type. Uno speciale anniversario che Jaguar celebrerà con una serie di eventi motoristici di alto profilo nel corso del 2011.

Jaguar festeggerà l'anniversario al Salone dell'Auto di Ginevra 2011 e proseguirà nelle celebrazioni al Goodwood Revival ed al Festival of Speed, al Concorso di Eleganza di Pebble Beach, al Gran premio Old Timer del Nurburgring ed una serie di eventi mondani, per i clienti Jaguar ed i concessionari in tutto il mondo.

Quando venne lanciata nel 1961, l'appeal della E-type andò oltre il mondo dell'automobilismo. Tale l'intrinseca perfezione delle sue proporzioni, della sua presenza e della purezza delle linee, che è in mostra permanente al Museum of Modern Art di New York (MOMA).

La nuova, iconica E-type, nel 1961, fissò nuovi parametri nel design automobilistico e nelle prestazioni. La sua influenza è ancora evidente nell'attuale gamma di modelli Jaguar: vetture che offrono un'impareggiabile miscela di prestazioni, comfort, tecnologia all'avanguardia e design pluri-premiato.

“Mezzo secolo di progressi non ha diminuito l'importanza della E-type,” ha detto Mike O’Driscoll, Managing Director di Jaguar Cars e Chairman dello Jaguar Heritage. “Fu sensazionale quando venne presentata, e rimane il simbolo più duraturo ed iconico di Jaguar. La E-type è semplicemente una delle più emozionanti vetture che siano mai state create, l'eredità lasciata dal genio di Sir William Lyons, fondatore di Jaguar.”

Tra i proprietari della E-type si annoverano celebrità quali George Best, Brigitte Bardot, Tony Curtis e Steve McQueen. Auto che divenne un simbolo dei favolosi Swinging Sixties come i Beatles e la minigonna.

“E' impossibile amplificare l'impatto che l'E-type ebbe quando venne lanciata nel 1961,” ha detto Ian Callum, Design Director di Jaguar. “Era un'auto che racchiudeva in sé lo spirito di un periodo rivoluzionario che questa auto simboleggiava. La E-type ha un design che ancora oggi continua ad ispirare il nostro lavoro per le Jaguar del futuro.”

Presentata al Salone dell'Auto di Ginevra del 1961, la Jaguar E-type suscitò subito una grande impressione. In grado di raggiungere i 242 km/h, ma costando soltanto una frazione del prezzo delle vetture concorrenti con simili prestazioni, era la supercar accessibile e divenne subito un'icona, rimanendo in vendita per 14 anni.

E-type facts

• La E-type fu presentata alla stampa mondiale al Restaurant du Parc des Eaux Vives di Ginevra il 15 marzo 1961. Fu tale l'entusiasmo dei media ed il clamore per la dimostrazione su strada che Sir William Lyons, fondatore di Jaguar, ordinò al capo-collaudatore Norman Dewis di portare da Coventry sino in Svizzera un altro modello, guidando tutta la notte.

• Anche Enzo Ferrari ammise che era “l'auto più bella del mondo.”

• Il motore sei cilindri in linea della E-type ha portato Jaguar ha conquistare cinque vittorie a Le Mans negli anni Cinquanta e dal 1961, nella versione 3.8 litri che erogava 268 Cv e 359 Nm di coppia, spingendo l'auto a 242 km/h, come la precedente XK120, la rese l'auto di produzione di serie più veloce del mondo.

• Al momento del suo lancio la E-type costava £ 2,256 15, inclusa la tassa d'acquisto e un optional importante come i cerchi in metallo, l'equivalente di appena 38.000 Sterline di oggi.

• La carrozzeria così perfettamente proporzionata della E-type era opera di Malcom Sayer, un ingegnere aeronautico che applicò la sua grande esperienza di aerodinamica nel realizzare le C-type e le D-type da corsa vittoriose a Le Mans.

• La E-type rimase in produzione per 14 anni e ne furono vendute più di 70.000 unità, facendone la prima vettura sportiva di serie d'Europa.

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Resta una delle più belle auto del modo, soprattutto nella versione spyder.

Peccato che il lungo muso fosse portante ( ed ad alte velocità le ruote anteriori tendevano a perdere aderenza ) e per i ricorrenti guai al'impianto elettrico , problema tipico questo di tutte le auto inglesi.

Robustissimo il 6 cilidri in lineaa, molto problematico invece il V12 .

Ok il cambio manuale, non granchè l'automatico.

Auto che trasportò comunque la casa di Coventry dal mondo del semi artigianato a quello della grande industria.

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Approfitto del Topic per parlare della sua "progenitrice" se cosi si può chiamare.....

Ammetto la mia ignoranza, visto che l'ho "scoperta" se cosi si può dire, giocando a GT5 recentemente.....

Parlo della meravigliosa Jaguar XJ13

Qui un po di Storia:

La storia

Le origini e la mancata storia agonistica

Dal 1951 al 1957, la Jaguar, prima con la C-Type e poi con la D-Type, dominò la 24 Ore di Le Mans vincendo 5 edizioni su 7. Ma nel 1958, un cambio di regolamento, che limitava la cilindrata massima a 3000cm3, costrinse queste vetture al ritiro dalle competizioni. Ma nei primi anni sessanta, un nuovo cambio di regolamento spinse alcuni uomini della Jaguar alla realizzazione di un prototipo per riportare la casa nelle competizioni. Questa vettura, che avrebbe dovuto montare un inedito (per la Jaguar) motore V12, fu progettata e costruita in gran segreto, in quanto l'allora presidente e fondatore dell'azienda sir Williams Lyons aveva espresso parere contrario alla sua realizzazione. Anche per questa ragione la costruzione, iniziata nel 1966, procedette molto lentamente, e la vettura non fu pronta per la 24 Ore di Le Mans del 1967, l'ultima al quale avrebbe potuto partecipare, in quanto nel 1968 ci fu un ulteriore cambio di regolamento, che limitando nuovamente la cilindrata a 3000cc e il frazionamento a non più di otto cilindri, rese obsoleta la vettura.

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Vista dell'abitacolo.

Gli incidenti e il restauro

Dopo la fine di ogni possibilità di impiego sportivo, la XJ13 venne accantonata fino al 1971, quando uscì la versione della E-Type con motore V12 derivato proprio da quello montato sul prototipo. La XJ13 venne quindi rispolverata e usata in filmati pubblicitari per il lancio della nuova vettura. Fu proprio durante le riprese che il collaudatore, Norman Dewis, uscì di pista a forte velocità. Le dinamiche esatte dell'incidente non furono mai chiarite, certo è che, se il pilota rimase illeso, la vettura ne uscì completamente distrutta. Due anni dopo l'incidente, nel 1973, l'auto venne ricostruita. Il motore, rimasto danneggiato nell'impatto, venne sostituito con l'unico degli altri sei con le specifiche da competizione. L'auto venne impiegata in varie manifestazioni pubblicitarie, e durante una di queste il motore rimase nuovamente danneggiato a causa di un fuorigiri prolungato. Si decise così di rimontare il motore dell'incidente, nel frattempo riparato. Poiché la riparazione aveva comportato la saldatura di un pistone, per sicurezza si decise di impiegare la vettura in modo limitato. Nel 2004, a Copenaghen, mentre veniva scaricata da un camion, la vettura urtò violentemente contro il marciapiede. I danni furono estesi, soprattutto al basamento del motore. La Jaguar iniziò quindi un profondo restauro, con la ricostruzione e la sostituzione della maggior parte delle componenti. La carrozzeria venne riparata e riverniciata con l'originale British Racing Green, la frizione venne sostituita con una nuova. Il motore venne riparato e riutilizzato a piena potenza dopo aver verificato ai raggi x la perfetta integrità del pistone saldato.

La meccanica

220px-Jaguar_XJ_13_engine_TCE.jpg magnify-clip.png

Particolare dei cornetti d'aspirazione.

Il motore

La XJ13 era equipaggiata con un V12 da 4994cm³, con l'angolo tra le bancate di 60°. Questo motore, progettato da William Heynes, fu il primo 12 cilindri realizzato dalla Jaguar. La distribuzione era a doppio albero a camme in testa, ma le valvole per cilindro erano solo due. L'alesaggio era di 87 mm e la corsa di 70 mm. Il motore, abbinato a un cambio ZF a 5 rapporti, era solidale al differenziale formando così uno schema di tipo Transaxle. Complessivamente furono costruiti 6 motori, di cui 1 con specifiche da gara. Dopo l'abbandono del progetto, il motore venne modificato, portando l'alesaggio a 90 mm e lasciando un solo albero a camme per bancata. Questo motore venne montato sulla E-Type e sulla XJ, in sostituzione del 6 cilindri ormai non più capace di tenere il passo a livello di prestazioni con la concorrenza.

La struttura [modifica]

Il telaio era una semimonoscocca in alluminio, il motore era longitudinale e in posizione centrale/posteriore, le sospensioni erano a doppi triangoli sovrapposti. La carrozzeria, disegnata da Malcolm Sayer, era realizzata in fogli di alluminio.

Alcune Foto:

Jaguar_XJ13_V12_Large.jpg150-36A_a.jpg1966-jaguar-XJ13-side.jpg

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

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Bella come poche altre creazioni al mondo, non credo ci sia altro da aggiungere. Mi preoccupa, piuttosto, che ancora non si sappia nulla dell'eventuale concept.

La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona.

La pratica è quando tutto funziona ma non si sa come.

Spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perché.

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Quando venne presentata a Ginevra, la gente e i critici non riuscivano a capacitarsi: "com'era possibile che un'auto così bella e prestazionale costasse così poco? "

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