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Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?


TonyH

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Io ho fatto lo scientifico. Tutto quello che mi è rimasto dei 5 anni è la trigonometria (che si studia al quarto anno), l'inglese e il latino (perché sono portato per le lingue).
Le "scienze" sono una buffonata. In primo si studia geografia, in secondo e terzo biologia, in quarto chimica, in quinto geografia generale. In più in terzo, quarto e quinto c'è fisica. Ogni scienza ha 2 o 3 ore a settimana. La matematica del terzo (geometria) e del quinto (analisi matematica) è inutile perché svolta in maniera informale e nozionistica. La fisica è inutile perché la fisica moderna è stata sviluppata usando l'analisi matematica che si studia al quinto e male.
Tu hai fatto lo scientifico normale, io studiai allo scientifico tecnologico e non avevo il latino ma oer 5 anni mi sono sparato almeno 4-5 ore alla settimana di chimica, fisica, biologia, scienze della terra e con meno ore informatica. Tutto con i laboratori in cui andavamo praticamente tutti i giorni a fare esperimenti. Però a differenza di un istituto ho studiato anche storia, filosofia e diritto che mi sono servite e servono ancora parecchio.

☏ LG-H870 ☏

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8 minuti fa, d.lo. scrive:

Da noi hanno fatto il contrario, perché avevamo troppi iscritti.

☏ BLA-L29 ☏
 

Meglio. Da me al primo anno riempivamo 9 aule da circa 300 posti, al secondo 4 aule circa della metà. Poi ovviamente ci siamo divisi nei vari corsi.

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14 ore fa, d.lo. scrive:

90 su 100 in 10 anni, se non sei un somaro ti piace parecchio cazzeggiare siamo onesti, 90 vuol dire media del 21. (In 10 anni) Sappiamo tutti che ci sono gli esami ammazza studenti in cui ringrazi il cielo se prendi 18, ma ci sono anche quelli a prova di babbo dove capitando per caso in aula ti appioppano 30.  Il più somaro del nostro gruppo uscirà con oltre 100 dopo 6 anni e mezzo di corso e ti parlo di POLIMI. La media di tempo impiegata per laurearsi non la so (non mi è mai importato una mazza di quel che facevano gli altri ne delle statistiche), ma il fatto che uno si laurei in ingegneria non rende geni in automatico ne tanto meno c'è bisogno di essere fenomeni per arrivare in fondo. Ripeto basta farsi il mazzo, che vuol dire studiare ogni giorno subito dopo le lezioni, costantemente e barricarsi in casa a 2 mesi dalla sessione (o più se si fa più fatica). Fare queste due cose non mi sembra richieda chissà quale QI, richiede voglia e forza di volontà . Se uno non ha cazzi di mettersi lì non è né somaro ne furbo è uno che non ha sufficiente motivazione per andare avanti. Non viene prescritto dal medico di laurearsi magistrale in 5 anni, se uno vuole prendersela con più calma è una scelta sua che è liberissimo di fare.

 

Tra l'altro prendere la media come riferimento per scagionare chi studia poco lascia il tempo che trova, sappiamo tutti che la maggioranza è proprio quella che studia meno. È un po' come quando prendevi un brutto voto a scuola e dicevi a mamma, si ma sono andati bene solo quelli bravi (grazie al gheiz) per provare a farla franca.

 

 

 

Io ti posso dire che al POLITO nessuno ha mai regalato nessun voto.

C'erano esami più facili di altro assolutamente ma se non sapevi le cose potevi stare tranquillamente a casa.

Inoltre uno degli esami più tosti è stato appunto un esame dove il professore oltre a quello che aveva spiegato chiedeva anche alcune basi di ingegneria es cose di chimica..risultato? disastro....

 

Io per finire l'università ci ho messo 7 anni (3 anni e 3 mesi di triennale) ed i rimanenti di magistrale...aggiungici 1 anno perso alle superiori (e li si cazzeggiavo)..

 

Nella magistrale ho perso tempo per cambiare metodo di approccio(passaggio da Unito a Polito), adattarmi e ingranare..poi ho avuto problemi personali... (perché nella vita devi tenere anche quei problemi..tu non sai veramente cosa ti può capitare domani) e stavo anche per mollare dopo un semestre dove non avevo passato 1 esame...ma poi grazie alle persone più vicine a me, mi hanno aiutato a trovare stabilità mentale (che avevo perso) che mi ha permesso di concludere la magistrale..

 

Tieni presente che gli ultimi 6 mesi li ho persi per la tesi perché poi spesso finisci la sessione esami a giugno vorresti laurearti a luglio ma il professore non può correggerti la tesi e quindi rimandato alla sessione di ottobre.

 

Però secondo il tuo ragionamento perché mi sono laureato 3 anni dopo rispetto ad una persona che si laurea in 5 sarei uno che ha cazzeggiato in università..

 

Eppure alla fine mi sono sempre rimboccato le maniche.. 

 

L'università poi deve essere una palestra di vita... 

 

Ripeto alla fine ho trovato anche io un lavoro che mi piace...e negli ultimi colloqui che ho fatto a parte il CV (già lavoravo) quello che ho notato mi facevano domande più mirate sul lavoro, esempi di situazioni e molto "problem solving".

 

Chi ti da la possibilità di assunzione non si basa solo sul tuo "punteggio" ma ti testa "sul come ti approcci.."

 

Il punteggio alto ovviamente ti da più possibilità nella scrematura..

 

 

 

Modificato da Zampi
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19 ore fa, Sandro scrive:

Vado un po' in "anticipo" rispetto a quello che è il titolo del topic.

Ovvero, la formazione di chi, dopodomani, entrerà nel mondo del lavoro.

E' arrivato il momento per il mio figliuolo d'iscriversi alle superiori.

I suoi professori lo stanno indirizzando verso il liceo; siamo tutti ben consci che sarebbe l'inizio di un nuovo percorso scolastico/universitario della durata minima di 8 anni (5 liceo + 3 laurea breve). Personalmente avrei preferito un istituto tecnico (c'è gran fame d'informatici, mi dicono), ma a questo punto credo che lo indirizzerò al liceo scientifico applicato, dove tagliano il latino ma aggiungono laboratori tecnico/scientifici "di tutto un po'" ed informatica, giusto per cominciare ad indirizzarlo verso un percorso tecnico/ingegneristico che si sceglierà in futuro: in pratica, è come se stessi posticipando la sua "scelta definitiva".

Questo anche in contrasto con mia moglie: mio figlio è bravissimo in storia e geografia, poi in italiano, ma mandarlo al classico per poi fare qualche laurea umanistica... mi sembrerebbe di preparare un "futuro fruitore di reddito di cittadinanza" :roll: Deo Gratias, a lui piacciono anche le scienze.

Concludendo: giusto seguire le inclinazioni dei giovani allo studio, ma personalmente provo a guardare cos'è richiesto nel mondo del lavoro per dare ai miei figli la giusta istruzione per il mondo del lavoro. O almeno ci provo :attorno: 

 

Ti parlo come un padre, che ha avuto queste problematiche qualche anno fa, però la contestualizzo al territorio del Bolognese, quindi non so se le situazioni sono simili nella tua zona.

 

Come scuole superiori, la scelta è sui licei, sui tecnici e sui professionali, escludendo quest'ultimo, viste le attitudini che mi hai descritto, la scelta è tra il tecnico ed il liceo.

 

Partendo dal tecnico, ci sono due indirizzi prevalenti, quello commerciale e quello industriale, con materie e prospettive diverse.

L'istituto tecnico industriale, dalle mie parti, è quello che offre più prospettive lavorative al diploma, assieme all'istituto professionale, nella mia zona i periti tecnici meccatronici sono ricercatissimi, seguiti da quelli elettronici, dai chimici e dagli informatici.

C'e la possibilità di proseguire gli studi, principalmente nelle varie facoltà di ingegneria, e circa il 30% dei periti prosegue gli studi, in questo caso valuta che, rispetto ai licei, hai una preparazione più indirizzata e meno varia, e che occorre integrare con nozioni di statistica, che non sono nel programma del tecnico, quindi, se l'intenzione è di continuare, informati sui corsi pomeridiani facoltativi attivati dall'istituto.

Esistono, nella mia zona, anche istituti tecnici con il potenziamento per l'università, che dal triennio fanno un programma differenziato.

Come basi universitarie posso riportarti l'esperienza di mia figlia, uscita da un tecnico chimico, con valutazione 79/100, con corsi di formazione aggiuntivi su statistica ed Inglese, il livello è nella media, ci sono alcuni, usciti con buoni voti a licei scientifici scienze applicate (senza latino) che vanno meglio su materie dove la conoscenza della matematica aiuta, altre dove la sua preparazione tecnica è d'aiuto, ma la preparazione, rispetto a diplomati liceali, e paragonabile.

 

Per i licei hai la possibilità del classico, dello scientifico, anche con l'opzione scienze applicate, e delle scienze umanistiche, valuta l'interesse del ragazzo e la qualità della formazione dell'istituto, considerando che oltre il 50% dei ragazzi sceglie il liceo non è detto che la formazione sia all'altezza.

Considera che c'è sempre la possibilità di cambiare in ittinere, ma prima si fa meno problemi ci sono.

Dopo il liceo, oltre al percorso universitario, esistono anche istituti tecnici superiori.

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"I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve" [sir Stirling Moss]

"La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso" [Miki Biasion]

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Ragazzi, se ve la prendete sul personale è un problema vostro. Il mio è un discorso generico basato su fatti oggettivi da uno che ha appena concluso la trafila, quindi abbastanza fresco di esperienza. Vedevo la gente attorno a me e vedevo cosa facevano e soprattutto come studiavano gli altri. Non sono un contenitore di verità assolute ne pretendo di generalizzare il mio discorso a tutti e di fare tutta l'erba un fascio; ma vi assicuro che chi passava in tempo il primo anno da noi dove ti ritrovavi a fare analisi 1, elettronica, fisica e algebra lineare finiva in tempo anche con la magistrale. Un caso? NO, si trattava infatti degli esami più difficili di tutto il corso. E questo in barba ai soliti quattro Caproni ripetenti da n anni che ti fermavano e ti mettevano in guardia: guarda che fisica 1 un mio amico lo ha ridato 8 volte, non si passa mai al primo anno, solo i geni ce la fanno. Poi però la settimana prima dell'esame erano a far serata all'alcatraz.

 

Non pensate che chi passa in 5 anni lo fa perché benedetto dal signore, ognuno ha avuto i suoi problemi lo fa perché si mette sotto ed è capace di starci sotto più a lungo degli altri. Io al primo anno mi sono trovato a dover mandare avanti una famiglia intera da solo, con mio padre cassa integrato, ricoverato in ospedale in fin di vita per quasi 6 mesi a cui mancavano 5 anni alla pensione. Con mia madre che sveniva un giorno sì e l'altro pure perché non era in grado di gestire la situazione, e io avanti in dietro da ospedali sino alle 4 di notte e due sessioni davanti. Eppure aprendomi letteralmente il culo (scusate il francesismo) studiando 12 ore al giorno, a casa, in uni, in ospedale, in pullman, in metro, in tram, pure mentre mangiavo o concluso l'anno entro settembre fallendo un solo esame a luglio (elettronica) recuperato a settembre con 30 e lode. Certo la media del primo anno è stata quello che è stata, ma farcela ce la si fa.

 

Detto questo io non parlo di 40 anni fa, perché non so come fossero le cose prima, né mi pare giusto fare confronti. Magari erano più difficili, magari si è creata anche una cultura dell'insegnamento migliore. Ci possono essere 7839302 fattori per cui prima le medie erano più basse o più alte, per cui ha davvero senso fare confronti di questo tipo? Io rispondevo in merito alla situazione attuale, che era quella su cui erano state poste domande.

 

E con questo chiudo che sono anche abbastanza OT ormai.

☏ BLA-L29 ☏

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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1 ora fa, d.lo. scrive:

Ragazzi, se ve la prendete sul personale è un problema vostro. Il mio è un discorso generico basato su fatti oggettivi da uno che ha appena concluso la trafila, quindi abbastanza fresco di esperienza. Vedevo la gente attorno a me e vedevo cosa facevano e soprattutto come studiavano gli altri. Non sono un contenitore di verità assolute ne pretendo di generalizzare il mio discorso a tutti e di fare tutta l'erba un fascio; ma vi assicuro che chi passava in tempo il primo anno da noi dove ti ritrovavi a fare analisi 1, elettronica, fisica e algebra lineare finiva in tempo anche con la magistrale. Un caso? NO, si trattava infatti degli esami più difficili di tutto il corso. E questo in barba ai soliti quattro Caproni ripetenti da n anni che ti fermavano e ti mettevano in guardia: guarda che fisica 1 un mio amico lo ha ridato 8 volte, non si passa mai al primo anno, solo i geni ce la fanno. Poi però la settimana prima dell'esame erano a far serata all'alcatraz.

 

Non pensate che chi passa in 5 anni lo fa perché benedetto dal signore, ognuno ha avuto i suoi problemi lo fa perché si mette sotto ed è capace di starci sotto più a lungo degli altri. Io al primo anno mi sono trovato a dover mandare avanti una famiglia intera da solo, con mio padre cassa integrato, ricoverato in ospedale in fin di vita per quasi 6 mesi a cui mancavano 5 anni alla pensione. Con mia madre che sveniva un giorno sì e l'altro pure perché non era in grado di gestire la situazione, e io avanti in dietro da ospedali sino alle 4 di notte e due sessioni davanti. Eppure aprendomi letteralmente il culo (scusate il francesismo) studiando 12 ore al giorno, a casa, in uni, in ospedale, in pullman, in metro, in tram, pure mentre mangiavo o concluso l'anno entro settembre fallendo un solo esame a luglio (elettronica) recuperato a settembre con 30 e lode. Certo la media del primo anno è stata quello che è stata, ma farcela ce la si fa.

 

Detto questo io non parlo di 40 anni fa, perché non so come fossero le cose prima, né mi pare giusto fare confronti. Magari erano più difficili, magari si è creata anche una cultura dell'insegnamento migliore. Ci possono essere 7839302 fattori per cui prima le medie erano più basse o più alte, per cui ha davvero senso fare confronti di questo tipo? Io rispondevo in merito alla situazione attuale, che era quella su cui erano state poste domande.

 

E con questo chiudo che sono anche abbastanza OT ormai.

☏ BLA-L29 ☏

Niente di personale, ma come tu stesso dici non sai come fossero le cose prima. Il grosso cambiamento è stato con l'istituzione della laurea triennale e, contemporaneamente, con lo spezzettamento dei corsi. Io ho fatto 27 esami che contenevano tutto il programma, quindi ogni singolo esame richiedeva più preparazione che se fosse stato complessivamente diviso in 2 (è più difficile dare in esame le stesse cose in una volta che in due). I corsi "grossi", nel mio caso una decina, richiedevano ognuno, almeno a me che a memoria scarseggio, circa 3-4 mesi di preparazione, che significa studiare dalla mattina alla sera (magari nel primo mese o nei primi due tolto il tempo per seguire i corsi). I pochi esami "facili" richiedevano un mese circa della stessa preparazione. Fai la somma dei tempi e vedi che in 5 anni non ci stai. Io non sono mai neanche stato bocciato, molti però dovevano tornare e questo era altro tempo perso (seppure meno). Tutto questo seguendo le lezioni (è impensabile studiare ingegneria da soli). Adesso le cose sono state stravolte con la stronzata di voler fare la preparazione in 3 anni e poi integrarla in 2, quando le cose della laurea magistrale che mancano nella laurea triennale andrebbero studiate prima, non dopo. Questo è il punto che ha peggiorato la preparazione di chi esce, costretto a studiare argomenti tecnici con una formazione di base che a forza è inadeguata. La facilitazione, oltre all'ammorbidimento dell'approccio, è stata data anche dallo spezzettamento degli esami (questo lo considero una cosa buona, perché i vecchi esami con l'avanzare della conoscenza erano diventati dei mattoni enormi).

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Attenzione che nelle tempistiche possono incidere molto i tirocini obbligatori o meno.

Nella mia facoltà per la magistrale era previsto un tirocinio (su cui preparare la tesi) di minimo 6 settimane.

Nessuno si è fermato a quello, abbiamo fatto mediamente 6 mesi perché gli stage aziendali erano di quella durata.

Non erano rari i 9-12 mesi (come ho fatto io).

Putroppo incidevano anche negativamente sui voti, perché gli stage aziendali e non sperimentali raramente venivano apprezzati e capiti dalla commissione. 

Quindi oltre il 100 era raro. Del mio corso su 120 solo in 2 hanno raggiunto il 110.

 

Il rovescio positivo è che le carriere lavorative di tutti sono decollate subito.

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[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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19 minuti fa, TonyH scrive:

 

 

Il rovescio positivo è che le carriere lavorative di tutti sono "decollate" subito.

 

Mi hai "servito" l'assist!

Anche la mia...

 

c4c373149395dcc25062d2e9a1e817c6.jpg

 

Mi devo autobannare??

Modificato da Damynavy
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