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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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10 minuti fa, jeby dice:

Intanto i lussi di cui parli non sono lussi. Morire di tumore ai polmoni per il lusso di stare fermo in coda mi sembra un'idiozia.

 

Il buon senso di cui parli non esiste. E' da decenni che si parla di inquinamento e traffico e pochissimo è stato fatto. Purtroppo alle persone piace stare comode e non pensare al futuro.

 

In USA e UK facciano quel che gli pare, difendere strenuamente la scelta individuale sopra tutto e sopra tutti è una cosa che si possono permettere solo quegli stati in cui non c'è nulla di pubblico e il benessere è correlato solo ed unicamente alla graduatoria nella scala sociale.

 

Nel liberismo c'è una posizione moderata che dovrebbe considerare il rapporto tra individuo e società

Ma infatti non sono stato io a definirli lussi. Le cose infatti ovviamente vanno migliorate. E infatti dagli anni '60 per fortuna l'inquinamento è calato moltissimo. Continuiamo così.

8 minuti fa, stev66 dice:

 

non mischiare pere con mele :)

 

Un conto è l'inquinamento antropico ( industria + agricoltura ) su cui si può intervenire spesso alla fonte con ottimi risultati ( E ci sono stati miglioramenti incredibili ) . Un conto è l'inquinamento dovuto al trasporto di gran masse  . Su cui si può intervenire ugualmente ma con modalità e strumenti diversi . Uno degli strumenti di intervento è la pianificazione industriale e residenziale ( tra l'altro usatissima in  USA ed UK ).   Mi rendo conto che in Italia "pianificazione" suona come "zoorastia", ma chissà perché alla fine paesi liberali, socialdemocratici o socialisti alla fine arrivano alle stesse conclusioni : nessuno può fare ciò che ca@@@o gli pare, o meglio qualsiasi sistema politico/economico non significa anarchia, ma accettazione più o meno spintanea di un insieme di regole che nel lorto complesso dovrebbero migliorare il benessere della comunità.


Ma non è detto che le regole condivise debbano per forza essere quelle che desiderate voi e non quelle che desidero io.

E comunque non sono stato io a mischiare mele con pere a parlare di strutture sociali o modelli politici... io avevo solo avanzato l'obiezione che sentirmi dire "se abiti fuori città, o cambi lavoro o cambi casa" non è molto incoraggiante o accettabile.

 

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5 minuti fa, Fede82 dice:

Ma infatti non sono stato io a definirli lussi. Le cose infatti ovviamente vanno migliorate. E infatti dagli anni '60 per fortuna l'inquinamento è calato moltissimo. Continuiamo così.

Non abbastanza. Serve un approccio integrato con urbanistica e TPL e mentalità generale. Continuando così, finiremo presto nel baratro.

Mazda MX-5 20th anniversary "barbone edition" - Tutto quello che scrivo è IMHO

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29 minuti fa, jeby dice:

Infatti è noto che in Danimarca e Olanda ecc hanno delle asciugatrici apposite per i bambini... :roll: fatevelo un giro nei Paesi del nord.

 

Ora io capisco che in Italia non si possa auspicare a quello che accade qui in Svizzera, bambini di tutte le età che vanno a scuola da soli a piedi (anche se dove abito io in Italia c'è il pedibus, 2 genitori, n bambini, a piedi), però per dinci, adesso arrivare a dire che i bambini non possono essere trasportati in bici di inverno per l'umido?!

 

Basta avere l'equipaggiamento giusto.

 

Per il trasporto di bimbi grandi ma non troppo ci sono le Cargo bike.

Intanto i lussi di cui parli non sono lussi. Morire di tumore ai polmoni per il lusso di stare fermo in coda mi sembra un'idiozia.

 

Il buon senso di cui parli non esiste. E' da decenni che si parla di inquinamento e traffico e pochissimo è stato fatto. Purtroppo alle persone piace stare comode e non pensare al futuro.

 

In USA e UK facciano quel che gli pare, difendere strenuamente la scelta individuale sopra tutto e sopra tutti è una cosa che si possono permettere solo quegli stati in cui non c'è nulla di pubblico e il benessere è correlato solo ed unicamente alla graduatoria nella scala sociale.

 

Nel liberismo c'è una posizione moderata che dovrebbe considerare il rapporto tra individuo e società

Falli i bambini e poi parla. Grazie. Vedrai che bello quando d'inverno ti fanno 2 settimane all'asilo e 2 a casa. Vedi se ti viene voglia di bici. Avete rotto le balle con queste due ruote.

Tornando all'entroterra veneziano, io mi rifiuto di prendere un bus (e aspettarlo secondo le fisime dell'ACTV) per fare un percorso di mezzora che farei in auto in meno di un quarto d'ora. Pago bolli, accise sul carburante in proporzione all'uso della vettura. Mestre e Venezia sono provincia e provinciali non assimilabile a una Milano o Torino. È terzo mondo e tu @Wilhem275 lo sai benissimo, visto che te ne occupi. Basta che ti allontani dal centro per una decina di km e sei fottuto. Da anni c'è più manco più un bus Treviso Venezia senza cambi a metà strada, è allucinanate.

Ora: BMW M135i xDrive 306 cv

Nato su Alfa Giulia GT Junior 1600 >>> esordito su Opel Corsa 90 cv 1996 e BMW Serie 3 Compact 318td 90cv >>> fortificato su Alfa 147 1.6 120 cv 2002 e Alfa 156 1.9 JTD 116 cv >>> posteriorizzato su BMW E81 120d 177 cv e BMW E84 18d sDrive 143 cv

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Adesso, Felis dice:

Falli i bambini e poi parla. Grazie. Vedrai che bello quando d'inverno ti fanno 2 settimane all'asilo e 2 a casa. Vedi se ti viene voglia di bici. Avete rotto le balle con queste due ruote.

Guarda che sono stato bambino anche io eh! Sempre bici e piedi, a scuola alle 7 col prescuola, fuori alle 19 col post scuola, in provincia di milano non alle Bahamas. Idem con mio fratello che portavo e prendevo io, bici e piedi.

 

Avrai rotto le palle tu con le tue 4 ruote ad ogni costo. Inquini, occupi spazio inutile, sei un pericolo per pedoni e ciclisti.

  • Grazie! 1

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Ma poi, sinceramente, la mobilità a due ruote come fa ad essere l'alternativa alla mobilità automobilistica sulla lunga distanza?

 

Non so da voi, ma a Bologna:

 

- Le ciclabili hanno dei percorsi che sembrano studiati da una scimmia ubriaca.

- Le ciclabili, tranne quelle nuove, hanno un fondo stradale pietoso.

- Non ci sono parcheggi custoditi nei luoghi di interscambio, quindi l'alternativa è farsela rubare, prima o poi, oppure portarsela in auto vicino alla città.

- Le bici del bike sharing sono in uno stato pietoso, ok colpa degli utenti "capre" ma anche chi le cura non si sbatte molto.

- La possibilità della bici pieghevole da portare nei mezzi pubblici è l'unica saggia, perlomeno per chi abita in pianura, per chi abita in collina è improponibile, a meno che hai li fisico di Moser dei tempi d'oro.

- Non ultimo, la tendenza a spostare i luoghi produttivi fuori città, in zone male illuminate e senza percorsi sicuri, rendono decisamente sconsigliabile questo utilizzo.

 

La bici va bene per gli spostamenti cittadini, utilizzarla per andare al lavoro non è da tutti, men che meno per chi proviene da fuori città.

7 minuti fa, jeby dice:

Guarda che sono stato bambino anche io eh! Sempre bici e piedi, a scuola alle 7 col prescuola, fuori alle 19 col post scuola, in provincia di milano non alle Bahamas. Idem con mio fratello che portavo e prendevo io, bici e piedi.

 

Avrai rotto le palle tu con le tue 4 ruote ad ogni costo. Inquini, occupi spazio inutile, sei un pericolo per pedoni e ciclisti.

E, guarda caso, in questo caso chi vive fuori città è meglio organizzato, il mio comune prevede un servizio di scuolabus, per cui solo pochi portano il ragazzo a scuola in auto.

Nelle scuole di Bologna, negli orari di ingresso e uscita scolastica, sembra di essere in una jungla.

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"I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve" [sir Stirling Moss]

"La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso" [Miki Biasion]

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Ma chi l'ha proposta la bici sulla lunga distanza? Non io, perlomeno. Precisato più e più volte.

 

Non capisco perché si parta da "in città per i piccoli spostamenti (fino a 5km) bisogna usare di più la bici" si arrivi sempre a "ma io trasporto divani da pizzo calabro a gressoney tutti i giorni, come faccio a usare la bici?" :dubbio: 

 

E - mi ripeto pure qua - per chi viene da fuori la cosa migliore è parcheggio in periferia più mezzi. A Milano e a Torino è più rapido per il centro così che con la macchina, e anche più economico.

 

Poi se uno si siete scomodo a non parcheggiare in piazza del Duomo o in piazza Castello alzo le mani.

Modificato da TonyH
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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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5 minuti fa, bik dice:

Ma poi, sinceramente, la mobilità a due ruote come fa ad essere l'alternativa alla mobilità automobilistica sulla lunga distanza?

 

Non so da voi, ma a Bologna:

 

- Le ciclabili hanno dei percorsi che sembrano studiati da una scimmia ubriaca.

- Le ciclabili, tranne quelle nuove, hanno un fondo stradale pietoso.

- Non ci sono parcheggi custoditi nei luoghi di interscambio, quindi l'alternativa è farsela rubare, prima o poi, oppure portarsela in auto vicino alla città.

- Le bici del bike sharing sono in uno stato pietoso, ok colpa degli utenti "capre" ma anche chi le cura non si sbatte molto.

- La possibilità della bici pieghevole da portare nei mezzi pubblici è l'unica saggia, perlomeno per chi abita in pianura, per chi abita in collina è improponibile, a meno che hai li fisico di Moser dei tempi d'oro.

- Non ultimo, la tendenza a spostare i luoghi produttivi fuori città, in zone male illuminate e senza percorsi sicuri, rendono decisamente sconsigliabile questo utilizzo.

 

La bici va bene per gli spostamenti cittadini, utilizzarla per andare al lavoro non è da tutti, men che meno per chi proviene da fuori città.

 

Mi sembra che nessuno qui abbia parlato di lunga distanza, si parla di percorsi nel raggio dei 5-10-15 km (anche 20 con una pedelec, qui c'è gente che con la pedelec fa 2x50 km, c'è un tipo di 55 anni che viene quotidianamente e si fa 50 km a tratta, settimana scorsa ha affrontato i -12 con la sua pedelec....)

 

E sono stato tra i primi ad evidenziare le propblematiche urbanistiche.

 

Il fatto è che questi problemi sono la scusa per non fare nulla per spingere l'utilizzo intelligente di bici e mezzo pubblico (parola d'ordine: intermodalità) perché sì, ad oggi, l'auto è più comoda.

 

Ma mi pare che il titolo del topic sia "il futuro della mobilità" e non "continuiamo così finché schiattiamo"

Modificato da jeby
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Quindi quale sarebbe il futuro della mobilità?

 

Io qualche idea la avrei, da pendolare.

 

Ma mi sembra che i governanti la pensino diversamente, piuttosto che favorire il mezzo pubblico in tutti i modi fanno l'esatto contrario, e, come cura, limitano l'utilizzo del mezzo privato.

Ok che lo stile di vita odierno è sbagliato, ma come lo modifichiamo cercando di renderlo vivibile? Ci sono le idee e, sopratutto, le risorse?

 

Altrimenti andare al lavoro in un treno sporco, senza riscaldamento e servizi efficienti, non puntuale e mal collegato, risparmiando solo se abbonato e spendendo di più con mille complicazioni per un uso occasionale, non è un alternativa.

Modificato da bik

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2 minuti fa, bik dice:

Quindi quale sarebbe il futuro della mobilità?

 

Io qualche idea la avrei, da pendolare.

 

Ma mi sembra che i governanti la pensino diversamente, piuttosto che favorire il mezzo pubblico in tutti i modi fanno l'esatto contrario, e, come cura, limitano l'utilizzo del mezzo privato.

Ok che lo stile di vita odierno è sbagliato, ma come lo modifichiamo cercando di renderlo vivibile? Ci sono le idee e, sopratutto, le risorse?

 

Altrimenti andare al lavoro in un treno sporco, senza riscaldamento e servizi efficienti, non puntuale e mal collegato, risparmiando solo se abbonato e spendendo di più con mille complicazioni per un uso occasionale, non è un alternativa.

 

Le idee ci sarebbero. Le risorse, volendo, pure. Si tratta più di un problema di allocazione delle stesse che di reale disponibilità visto che il gettito fiscale é assai corposo.

 

Temo che il freno più grosso sia il dover prendere atto che alcune abitudini vadano cambiate. E che più in maxi-intervento definitivo risolutivo una tantum fichissimo sia necessario una mega-somma di piccoli interventi individuali. Dove ognuno (a partire dal sottoscritto) deve fare il suo piccolo sforzo.

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