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1984 - Il "male oscuro" della Thema. Invidia o verità?


PaoloGTC

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Mi sembra di ricordare qualche iniziativa, ma non da parte di 4R...penso piuttosto a Gente Motori. O periodici minori tipo Auto Oggi (che peraltro all'epoca forse non esisteva neppure...).

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Attenzione Oldcroma, io come vera Mercedes Benz reputo quella fino al 1992. Dopo, per almeno 7-8 anni (più o meno coincidenti con l'acquisizione Chrysler..) la Mb ha tirato fuori solo obbrobri, e per giunta di qualità neanche paragonabile alle serie precedenti. Il discorso lo facevo con le Mb coeve alla Thema, che come qualità erano 3 spanne sopra (e costavano il doppio...).

Di tutte le innovazioni che mi hai elencato, ti abbuono solo il primo motore diesel a iniezione diretta. Perché le altre si erano già viste su altre autovetture. La trasmissione Selecta era un brevetto Daf (poi diventata Volvo) fin dalla fine degli anni '60. La trazione integrale era un'innovazione Audi. E' vero, c'era il doppio volumetrico, mai montato su auto di serie, a meno che tu non consideri tale la Delta S4 che nella versione di serie secondo dati ufficiali è stata venduta in 200 esemplari, ma secondo dati ufficiosi, nel più puro stile italiano, sembra siano state la metà...Cosi' come, il primo turbodiesel piccolo, affidabile ed economico si era visto sulla Golf, derivato tra l'altro da un benzina.

Lo stesso diesel a iniezione diretta, anticipò di un anno solo quello Vw montato sulla (bellissima) Audi 100 nell'89, che aveva le stesse prestazioni della Croma, pur essendo solo un 2000. All'epoca è vero, non era affidabilissimo, ma molto più silenzioso del Fiat. E quello della rumorosità è stato lo scoglio più duro da superare per i primi diesel a iniezione diretta. Lo stesso motore, riveduto e corretto, l'ho avuto per 10 anni sull'A3 110 cv Tdi, davvero un signor motore, affidabile, parco e brillantissimo. E neanche rumorosissimo. Certo, il resto dell'auto faceva pena...

Ed anche come cifre, non ci siamo. La sola Volvo serie 700, pur dotata di un solo motore Volvo su 3, ha venduto come Croma, Thema e Saab 9000 messe insieme. E Volvo è sempre stata un costruttore piccolo..Non parliamo di W124 che ha venduto a milionate. E la stessa Audi 100-200, seppur poco diffusa all'epoca in Italia, nel mondo ha fatto buoni numeri. Per non parlare della R25, anch'essa caratterizzata da una scocca e lamiere di carta velina, e impianto elettrico aleatorio, per un certo tempo è stata la quinta auto più venduta sul mercato francese, e di sicuro ha venduto di più della Thema (e forse anche della Croma..). Io sento sempre elogiare Ghidella. Come numeri non è contestabile, ma secondo me, sotto la sua gestione, la Fiat ha costruito le auto di più scarsa qualità mai viste sul mercato. Che poi abbiano venduto più dei modelli successivi è un altro discorso, ma auto come Uno, Ritmo, Regata, Duna e le stesse Tipo 4, avevano una qualità disastrosa!!!

Non sono esattamente d'accordo su tutto, Ho posseduto una Regata berlina, la 70 cv, per 17 anni, mai avuto un minimo problema, ma proprio neanche uno, qualità degli interni in particolare eccelsa, stessa cosa con un Fiat Uno 2° serie sx del 92, non posso dire lo stesso invece di Marea e Punto Cabrio, zeppe di magagne!

La Vw fino a qualche anno fa per i diesel montava gli iniettori pompa, scelta in seguito abbandonata per abbracciare il common rail (invenzione Fiat).

Il guaio Fiat (da fonti interne) era l'estrema innovazione di modello in modello, racconterò un breve aneddoto che mi fu raccontato in occasione della presentazione Bravo/Brava (correva credo il '95). La Fiat aveva piazzali pieni di auto nuove da revisionare allo sterzo perchè quest'ultimo interamente riprogettato rispetto alla Tipo, alla VW non avevano questo problema perchè la Golf 3 montava per l'80% componentistica del modello Golf 2 ormai collaudata!

www.idecore.it

www.madeineighties.it

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oddio qualità eccelsa degli interni regata mi sembra una forzatura,in famiglia l'abbiamo avuta fino al 97,era una 70,gli interni e soprattutto la plancia era un concerto di cigolii e dopo i 130 vibrava come non so cosa,i portacenere posteriori si erano staccati qualche anno prima...

Toyota Corolla Hybrid HB

Fiat panda 4x4 twinair 

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oddio qualità eccelsa degli interni regata mi sembra una forzatura,in famiglia l'abbiamo avuta fino al 97,era una 70,gli interni e soprattutto la plancia era un concerto di cigolii e dopo i 130 vibrava come non so cosa,i portacenere posteriori si erano staccati qualche anno prima...

Sai cosa? Io personalmente mi son fatto l'idea negli anni (perchè nel totale della famiglia di auto italiane ce ne sono sempre state parecchie, e di varia epoca) che il problema grosso dello standard qualitativo era soprattutto che fosse difficile definire lo standard stesso. Abbiam visto passare auto in teoria paragonabili fra di loro, in questa famiglia ed in questo paese (perchè eravamo pochi e lo siamo ancora, in città... e ci si conosceva, si parlava, si esaltava o ci si lamentava...) alcune delle quali pressochè perfette per anni, altre disastrose.

Mio padre ebbe due Ritmo, una 130 e poi una 60 usata dello stesso periodo della 130, e i difetti di componentistica li trovammo su entrambe. Mentre per la prima, però, erano completamente addebitabili alla mano d'opera vera e propria, perchè:

-il pannello porta intriso d'acqua al primo temporale non era questione di progetto o materiali ma di qualche scriteriato che invece di applicare bene il foglio di plastica separatore, lo buttò dentro accartocciato;

-il rumore dal pavimento non era questione di progetto ma di un altro scriteriato che a fine turno mollò sul pianale una chiave, un martello e una manciata di viti e bulloni, accompagnato da un'altro scriteriato che posò il tappeto del pavimento senza manco guardare, per cui ad ogni accelerazione/frenata c'era roba che correva su e giù per la macchina;

-il lavavetro anteriore che non spruzzava era dovuto ad un terzo scriteriato che invece di applicare il tubetto alla vaschetta nel bagagliaio e tagliarlo di misura per farlo arrivare ai tergi anteriori, abbandonò sul pianale la matassa intera (30 metri, misurati) ancora con le fascette, collegando semplicemente l'altra estremità ai tergi....hai voglia sperare che la pompetta riuscisse a farci arrivare l'acqua.... dietro ovviamente il lavavetro andava, per forza era un altro tubo...

mentre per la seconda si trattò di carenze di materiali. Le foderine dei sedili bucate in 20 mila km, con l'imbottitura che veniva fuori, la plancia crepata in due dal sole, i pannelli porta che si staccavano nel bordo superiore, i paraurti diventati grigio chiaro in poco tempo, le viti dei fanali posteriori con la testa di plastica che si crepavano quando cercavi di cambiare una lampadina.

Questa fu la nostra esperienza diretta, e pur presenti (forse) in misura minore sulle ammiraglie o sulle medie, posso capire che in quel periodo tali tipi di difetti abbiano contribuito al nascere della cattiva fama delle auto italiane, proprio nel momento in cui avevano gamme composte da modelli che per altri versi avevano tutte le carte per dire la loro nei confronti della concorrenza ed anche di più.

La nostra esperienza era accompagnata da quelle di parenti o amici o concittadini, con auto magari dello stesso tipo ma dalle sorti ben differenti a volte. Alcune perfette, altre disastrose. Secondo me il problema principale era l'incapacità di mantenere uno standard qualitativo buono. Perchè quando esso era presente, l'auto italiana X prodotta secondo standard X non era poi inferiore alle concorrenti tedesche. Solo che lo standard X mica sempre veniva fuori, mentre, forse, quello che ai tempi avevano le rivali germaniche, e che le ha aiutate a farsi il nome che si son fatte in quel periodo, era che lo standard X era pressochè una costante, al netto di esemplari problematici che ci sono sempre stati in qualunque genere di produzione.

Un'italiana fatta bene, secondo progetto e secondo coscienza, aveva le sue cose per rivaleggiare, anche in questo settore, imho. Il problema fu che ne venivano fuori parecchiotte fatte così così. Per cui io prendo sempre per buone entrambe le campane, sia chi mi dice che ha fatto anni con l'italiana del caso, con tanta gioia, sia chi mi racconta di aver avuto un disastro fra le mani, perchè secondo me era proprio così.

Questo non per dire che il problema non fosse tale. Fosse stato per quello o per quell'altro motivo, sempre problema qualitativo era, scriteriati in linea oppure componenti a volte di seconda scelta buttati in linea lo stesso (con mio padre che faceva cappelliere, credimi, ne so qualcosa...) che fossero. La macchina a fine linea usciva malfatta. Punto.

Però non era tutto così e nemmeno tutto cosà, e per questo penso sempre che non sia il caso di diventar pazzi nelle discussioni sul fatto che le italiane andassero benissimo oppure malissimo, perchè succedevano entrambe le cose. Almeno per quel che posso dire per la mia/nostra esperienza.

Conosco persone che di Thema se ne son mangiate quattro a 300000 km ciascuna e han pianto quando l'han tolta dalle linee, e persone che ne hanno avuta una e sei mesi dopo non la volevano vedere manco in fotografia... questo per me era il problema. Questo era quello che non doveva accadere. Mancava la continuità, che forse nella produzione tedesca c'era di più, e col tam-tam del popolo automobilista, fu ovvia la conseguenza dello spuntare della fama che comprare tedesco era una garanzia.

Ha sempre fatto più notizia un'esemplare pieno di problemi, che venti che van bene. E da noi non era solo UN esemplare.

Tutto rigorosamente imho.

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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il tuo discorso non fa una piega paolo;),dopo la regata abbiamo avuto 2 brava,una 1.4 12v e una 1.6 elx ci sembrava di essere andati avanti anni luce,nulla da dire sui montaggi che erano davvero migliorati ma alcuni componenti soprattutto nella elx che non è che fosse costata 2 lire erano scadenti,tra le varie cose le maniglie si erano sfogliate(anche nella mia auto attuale,sono perseguitato),ma come montaggio non c'era proprio da lamentarsi quindi il miglioramento della manodopera c'è stato e menomale poi va beh per farla breve e continuando l'ot mio fratello aveva una polo gt del 92,nel giro di 3 anni gli interni avevano avuto un decadimento tale che avevamo pensato che la storia delle tedesche costruite meglio fosse una diceria.

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E' interessante che sempre e comunque la comparazione con le nostre auto avvenisse e avviene tuttora con le tedesche.

Non si fa mai un riferimento con le francesi di quel periodo , di poco appeal ( salvo quelle con design italiano...), o con le giapponesi che dire anonime è poco.

Non parliamo poi delle americane, prodotte con dei contenuti tecnologici davvero bassi...

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