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Come sei caduto in basso Quattroruote


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Mi sa che di ED l'unica che ha futuro è RuoteClassiche.


Ed è la cartina di tornasole che ciò che propone o è obbligato a proporre il panaormana automobilistico, al guidatore medio importa il giusto di ciò che andrà a comprare, quindi non giustifica l'acquisto di una rivista perché tanto c'è il Galeazzi di turno che sa a malapena quante ruote ha un'auto ma ti dice senza manco faticare a leggere come funziona l'auto in un test di 10 min in circonvalla a Milano.
A noi "vecchi tromboni" resterà solo il gusto del cartaceo per roba vecchia.
La mia critica, da abbonato di QR è che mi sembra ormai da troppo tempo di sfogliare una brochure con due terzi di rivista fatti di fuffa per riempire le pagine.

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Per curiosità sono andato a pagina uno di questa discussione: è iniziata esattamente dieci anni fa.

 

Dieci anni in cui gli appassionati hanno criticato la gestione della rivista, ma la Direzione andava in direzione opposta alle critiche, rafforzandole anziché accoglierle e farne tesoro.

 

Il tracollo attuale non mi meraviglia né mi infastidisce o rattrista.

 

Se si smette di contare sulle entrate dovute alle vendite perché uno o più grossi Gruppi ti comprano la seconda di copertina (e in formato paginone centrale ripiegabile di Playboy) più la terza e la quarta, e più il 60% delle inserzioni all’interno… e se di conseguenza i servizi e i test iniziano a subire l’influenza dovuta a timore reverenziale nei confronti dell’inserzionista principale (non sputare nel piatto in cui mangi) che di fatto diventa il socio di maggioranza occulto della testata, non stupisce che il pubblico abbia mangiato la foglia e si sia disinnamorato della rivista, che ormai era diventata per gran parte un enorme volantino promozionale… 


E così, prima “il piatto” lo riempivano sia la pubblicità sia il pubblico, ma il pubblico non ha un nome e cognome, e non ha (apparentemente) potere contrattuale, invece il Gruppo inserzionista lo conosci, è quello che fa il bonifico grosso… e allora inizi a “non sputare” sul suo prodotto, per non scontentarlo e non irritarlo, e per rispettarlo.

 

Ma così, manchi di rispetto nei confronti dei lettori. Sputi sui lettori.


Pian piano il pubblico se ne accorge e le vendite calano sempre più.

 

Ora: lo scopo di una rivista sarebbe quella di dare informazioni al pubblico. Se manca il pubblico, vengono a mancare sia lo scopo della rivista, sia le motivazioni degli inserzionisti.

 

E quindi calano sia le vendite sia le entrate pubblicitarie.

 

Mi pare strano che l’uomo medio lo capisca e i grossi capoccioni ai piani alti no.

 

Un esempio.

Quando una delle “firme più prestigiose” scrive un servizio in cui racconta la propria esperienza d’acquisto e riporta che “l’auto più adatta alle mie esigenze si è rivelata la Skoda XYZ allestimento ABC” (non ricordo modello e allestimento, né se nominasse anche la concessionaria) mi sento abbastanza preso un giro: il “suggerimento” è troppo sfacciato per essere considerato “subliminale”; e il fatto che il “consiglio per l’acquisto” venga dall‘autorevolezza dell’esperto anziché dalla pagina pubblicitaria mi fa abbastanza irritare. 
Pagare 5€ per vedere una sfilza di pubblicità del gruppo VW, trovare a pag. 40-41 la pubblicità Seat, a pag. 44-45 la pubblicità Skoda, e in mezzo a pag. 42 leggere l’esperto che ti dice che “se sei uno che ne capisce, uno che prova per professione tante auto nella vita, alla fine non puoi che scegliere questa Skoda” anche no, grazie.

 

Stai trattando il lettore da perfetto idiota. Gli stai mancando di rispetto.

 

Poi, sicuramente ci sono concause esterne: dalla generalizzata crisi dell’editoria dovuta all’obsolescenza del “mezzo” cartaceo in un mondo sempre connesso alle news in tempo reale, ai cambiamenti nel mercato dell’auto, dove sempre una maggior fetta delle nuove immatricolazioni è costituita dai rinnovi dei contratti leasing, per cui l’auto non è più “l’acquisto per la vita” e viene meno lo stimolo a informarsi… tanto se va male dopo 36 mesi la si cambia.

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3 ore fa, PaoloGTC scrive:

 

Mah guarda che i contenuti siano scaduti rispetto al mensile dei tempi d'oro non ci piove, ma nel declino dei contenuti di tutti resta quello con le prove più complete e strumentate, grazie anche all'ambaradan che si sono costruiti negli anni tra laboratori, circuito e strumentazioni varie, fin dai tempi del manichino Oscar che aveva lasciato intendere come le loro prove fossero più approfondite e tecniche.

Da tempo ormai non compro più nulla  della concorrenza, in primis perchè non è rimasto quasi niente e poi perchè i superstiti sono diventati i fantasmi di ciò che erano. Qualche settimana fa alla Coop ho sfogliato gli ultimi Auto ed Automobilismo e dopo due minuti la voce alle casse ha detto "attenzione ci sono due palle che rotolano verso l'uscita, non calpestatele".

Per cui a mio parere oggi come oggi 4R resta ancora quello che della tal vettura, se ne voglio capire qualcosa (al netto di simpatie redazionali che tutti hanno perchè ormai sono obbligati ad essere simpatici a qualcuno per stare ancora in piedi) è quello che mi dice di più.

Il problema grosso grosso, come hai chiuso tu qui sopra, è che raramente mi vien voglia di sapere qualcosa della tal vettura. Trattano un prodotto per il quale la passione ormai è andata a farsi benedire, e se resterà in piedi il Classiche sarà proprio perchè ormai a quello tocca aggrapparci.

Anche ci mettessero tutto l'impegno riguardo i contenuti.... di cosa???

E' sempre stata così la storia, anche quando a morire era solo una parte del panorama automobilistico. Quando è morta la passione per il tuning pesante, o meglio, è passato di moda fantasticare su certe cose, AUTO ha dovuto reinventarsi lasciando perdere le Gemballa in copertina, e stava per dare il giro.

Auto Oggi è morto quando ciò che lo rendeva interessante, la tempestività, è stato sepolto dal web.

Mettici la crisi, i costi, tutto quello che vediamo in giro oggi.

A me 'sta faccenda dell'abbonamento SOLO SEI MESI puzza assai.


Che sia sempre stato il più tecnico, hai ragione.

Ed è il motivo per cui era rimasta l’unica rivista che compravo regolarmente (lo critico proprio perché lo compro).

 

È vero che il mercato è cambiato.

Quello che gli imputo è che questo cambiamento lo hanno o subito oppure lo hanno pure cavalcato quando gli faceva comodo nonostante come dice giustamente @savio.79 sono 10 anni che gli si dice “vah che non siamo soddisfatti”.

 

Che si lamentava che la tecnica era finita al fondo (di qualsiasi tipo). Nonostante se giri l’internet di discussioni di tecnica ne abbondino.

E di giornalisti giovani e competenti (primo nome, Giuliano Daniele) ci siano.

Persino chi sa fare i disegni alla Alisi

Hanno toppato clamorosamente pure tutta il legame con la parte social (comune a tutta la parte stampata, dove i siti sono una schifezza, nel 2022 non li hanno ancora capiti).

Forse altro errore è stato il moltiplicarsi di riviste dedicate. Da YoungTimer a Top Gear che scimmiottava Evo. O moltiplichi le risorse oppure parcellizzi le vendite

 

Tirando un sunto, per xyz motivi sembra che abbiano assecondato più che gli inserzionisti che il lettore.

Col risultato che prima se ne è andato il lettore, poi l’inserzionista.

 

Dove voglio arrivare con tutti i miei deliri?
 

È che passione per l’auto ce ne é ancora. Il web ne ha. Rollingsteel, Gasi Garage, Cironi…..gente che riesce a fare raduni da centinaia di persone.

 

O più nel piccolo. Ieri ho portato la 306 da doctorglass, il ragazzo non la finiva di fare complimenti, mi raccontava delle sue, del 112 del papà, della sua Delta Biturbo.

 

Tutti questo per qualche motivo Quattroruote non riesce più a intercettarlo.

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[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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1 ora fa, TonyH scrive:


Che sia sempre stato il più tecnico, hai ragione.

Ed è il motivo per cui era rimasta l’unica rivista che compravo regolarmente (lo critico proprio perché lo compro).

 

È vero che il mercato è cambiato.

Quello che gli imputo è che questo cambiamento lo hanno o subito oppure lo hanno pure cavalcato quando gli faceva comodo nonostante come dice giustamente @savio.79 sono 10 anni che gli si dice “vah che non siamo soddisfatti”.

 

Che si lamentava che la tecnica era finita al fondo (di qualsiasi tipo). Nonostante se giri l’internet di discussioni di tecnica ne abbondino.

E di giornalisti giovani e competenti (primo nome, Giuliano Daniele) ci siano.

Persino chi sa fare i disegni alla Alisi

Hanno toppato clamorosamente pure tutta il legame con la parte social (comune a tutta la parte stampata, dove i siti sono una schifezza, nel 2022 non li hanno ancora capiti).

Forse altro errore è stato il moltiplicarsi di riviste dedicate. Da YoungTimer a Top Gear che scimmiottava Evo. O moltiplichi le risorse oppure parcellizzi le vendite

 

Tirando un sunto, per xyz motivi sembra che abbiano assecondato più che gli inserzionisti che il lettore.

Col risultato che prima se ne è andato il lettore, poi l’inserzionista.

 

Dove voglio arrivare con tutti i miei deliri?
 

È che passione per l’auto ce ne é ancora. Il web ne ha. Rollingsteel, Gasi Garage, Cironi…..gente che riesce a fare raduni da centinaia di persone.

 

O più nel piccolo. Ieri ho portato la 306 da doctorglass, il ragazzo non la finiva di fare complimenti, mi raccontava delle sue, del 112 del papà, della sua Delta Biturbo.

 

Tutti questo per qualche motivo Quattroruote non riesce più a intercettarlo.

 

Una volta c'era anche più coesione fra noi che sognando l'auto siam cresciuti, a partire da quando facevamo i compiti e poi guardavamo il Generale Lee che volava, Kitt che blaterava di sensori, il nostro poster della Testarossa in camera e le Gruppo B che facevan chiasso. A diciott'anni era normale avere per le mani Quattroruote e molti di noi lo sbirciavano  già da ragazzini sognando la patente (e guardacaso in quel periodo sono arrivati tutti i suoi concorrenti: Auto, Automobilismo, Auto Oggi... perchè l'auto in edicola "tirava" di brutto dato che la gente la faceva tirare).

Sulle copertine e nelle pagine c'erano auto che sognavamo e che potevamo comprare, chi più chi meno. Quattroruote ci parlava del prodotto di cui eravamo innamorati.

Ha sempre venduto un monte anche perchè praticamente in ogni concessionaria, autosalone o rivenditore d'Italia ce n'era almeno una copia, ma il pubblico c'era ed era anche giovane, innamorato e sognatore.

Mi piacerebbe ad esempio vedere oggi all'interno dell'audience di 4R quanto è grande la fetta di quelli che hanno l'eta che avevamo noi quando sognavamo le auto che le Case proponevano.

Tra colleghi di lavoro e parentado vedo parecchi ggiovini e anche alcuni studenti... gli argomenti sono totalmente differenti.

4R da rivista dell'automobilista come dato di fatto, come costante universale è passato ad essere la rivista che non vogliono lasciarlo andare (nel senso di levarlo dal loro quotidiano) e non vogliono lasciar andare la passione per l'auto, anche se il mondo fa di tutto per farglielo fare.

Resto del parere che potrebbe essere la rivista più perfettissima e ben fatta che possiamo desiderare, ma sarebbe nella pupù lo stesso.

Il tema non coinvolge più, anche se spiegato bene. A meno che... quel che hai citato tu, certi personaggi che oggi (con merito) spopolano sul web e fanno numeri. Ma di cosa parlano?

Non di quello che 4R ponendosi come rivista d'attualità ogni mese è "obbligato" a buttar su.

Io da ggiovine sapevo a memoria prestazioni e prezzi della Tipo così come le caratteristiche della Bmw 750i o che la 19 TRE era un milledue e la TSE un millequattro. Penso fossimo in tanti ad esser messi così.

Onestamente, oggi... fatico a riconoscere una Evoque da un Discovery, e non ho la minima idea di quali motorizzazioni offra una GLC. Perchè non me ne frega una mazza. Perchè l'auto che ho amato non c'è più.

Gli ultimi due numeri di 4R che mi hanno interessato almeno in una parte son stati quelli con il paragone Astra/Astra e Tipo/Tipo... perchè volevo leggere cosa scrivevano delle mie due amate vecchiette.

Loro hanno una fila di colpe che va fino in Spagna... ma una parte la fa la situazione e una parte l'ha fatta anche il pubblico ignorante quando la rivista era ancora decente ma ho iniziato a sentire cori di "che mi frega di spendere tot euro per 4R che c'è Al Volante a 1.50 e il listino con tutte le offerte e gli sconti c'è anche lì".

Beh... se il listino era diventata la cosa più importante, evidentemente qualcosa si era già "rotto" fuori dalle redazioni, e non per colpa loro.

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"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Ormai l'auto è considerata un elettrodomestico e non suscita più passioni. Per questo motivo le riviste non ispirano più. Ormai basterebbe il volantino dell'Unieuro con le offerte speciali per l'auto ed il discorso sarebbe chiuso li.

Rem tene verba sequentur

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5 ore fa, TonyH scrive:

È che passione per l’auto ce ne é ancora. Il web ne ha. Rollingsteel, Gasi Garage, Cironi…..gente che riesce a fare raduni da centinaia di persone.

 

O più nel piccolo. Ieri ho portato la 306 da doctorglass, il ragazzo non la finiva di fare complimenti, mi raccontava delle sue, del 112 del papà, della sua Delta Biturbo.

Appunto, di passione per l'auto ce n'è ancora, ma per quelle di una volta, come anche i tuoi esempi dimostrano (salvo ovviamentealcune eccezioni ben rappresentate qui dentro). 

Le ragioni le sappiamo bene, è quasi inutile che le ripeta (mobilità e possesso dell'auto sempre più complicata e onerosa, omologazione tra le varie proposte delle case, limiti sempre più stringenti, altri interessi più legati all'elettronica dei consumo nei giovani, ecc,). 

Ci si rifugia nelle youngtimer perché rappresentano un passato idealizzato, più romantico, dell'automobile. Forse (quello a cavallo tra il '90 e il 2000) l'ultimo che possa definirsi ancora tale.

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3 ore fa, PaoloGTC scrive:

 

Il tema non coinvolge più, anche se spiegato bene. A meno che... quel che hai citato tu, certi personaggi che oggi (con merito) spopolano sul web e fanno numeri. Ma di cosa parlano?

Non di quello che 4R ponendosi come rivista d'attualità ogni mese è "obbligato" a buttar su.

 

Giuliano Daniele è a Motor1 e ha una bella preparazione tecnica (era mio compagno di corso).

Rollingsteel sono cominciati come cazzoni, ma adesso stanno evolvendo anche sotto il profilo tecnico.

Gasi Garage è nato dalla sua officina (che continua a lavorare come officina, a differenza di come aveva fatto Ema). Vero che la sua specialità sono le youngtimer. Ma è anche vero che molti video sono di spiegazione sui restauri, spiegazione sui lavori, sui difetti tipici (ha trattato le bronzine del 2.0 TS, la puleggia IMS Porsche, la catena del 1.3 m-jet) e sul contatto coi fans.

 

Ecco, sulle carta, 4R tra tutti, tutte queste cose sono sparite. Ancora prima dello tsunami dell'elettrificazione.

Le lettere dei lettori, domande&risposte, il difetto del mese, i test delle assistenze (escludo volontariamente i test di durata visti i costi), i riassunti dell'affidabilità dei maggiori modelli, la sezione sport con cenni di F1, Rally, Superturismo.

 

Le informazioni andavano ben oltre al listino per il compratore occasionale (ancora negli anni '00 era così).

Tutta roba che nell'ultimo numero è sparita o ridotta al lumicino.

Anche quello che per assurdo potrebbe essere interessante approfondire (il sistema ibrido del nuovo Qashqai. Si, non lo comprerei mai, non è nelle mie corde il modello ma il powetrain non è banale) viene relegato in una mezza paginetta.

 

Spesso ci diciamo che i giovani non hanno più la passione. Ecco, su questo ho sempre concordato poco.

Perchè di giovani con la passione io ne vedo ancora. Vedo invece poca passione in quelli che dovrebbero essere i maestri. Nel prenderli e allevarli.

9 minuti fa, 3volumi3 scrive:

Appunto, di passione per l'auto ce n'è ancora, ma per quelle di una volta, come anche i tuoi esempi dimostrano (salvo ovviamentealcune eccezioni ben rappresentate qui dentro). 

Le ragioni le sappiamo bene, è quasi inutile che le ripeta (mobilità e possesso dell'auto sempre più complicata e onerosa, omologazione tra le varie proposte delle case, limiti sempre più stringenti, altri interessi più legati all'elettronica dei consumo nei giovani, ecc,). 

Ci si rifugia nelle youngtimer perché rappresentano un passato idealizzato, più romantico, dell'automobile. Forse (quello a cavallo tra il '90 e il 2000) l'ultimo che possa definirsi ancora tale.

 

Io personalmente non escludo a priori che non possa formarsi un mondo di "passione" anche nelle nuove vetture (perchè non voglio finire nella trappola "non la capisco ----> fa cagare", roba che ho sempre detestato).

 

Però ci deve essere qualcuno che sia per le moderne che per youngtimer (che al momento sono idealizzate, troppo idealizzate) questa passione la "formi" con autorevolezza.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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28 minuti fa, TonyH scrive:

Spesso ci diciamo che i giovani non hanno più la passione. Ecco, su questo ho sempre concordato poco.

Perchè di giovani con la passione io ne vedo ancora.

Verissimo.

Io ad esempio, a 23 anni, sono davvero appassionato di auto. Poi però devo decidere tra l'affitto di una casa e le rate di un'auto e, ecco, dormire in macchina non è proprio bellissimo 😂 (senza lasciare fuori il fatto che spesso si contano anche i centesimi per campare e acquistare una rivista non è più fondamentale quando esiste internet)

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Placati

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12 ore fa, Tommy99 scrive:

Verissimo.

Io ad esempio, a 23 anni, sono davvero appassionato di auto. Poi però devo decidere tra l'affitto di una casa e le rate di un'auto e, ecco, dormire in macchina non è proprio bellissimo 😂 (senza lasciare fuori il fatto che spesso si contano anche i centesimi per campare e acquistare una rivista non è più fondamentale quando esiste internet)

Io ne ho 33, e ho venduto l'auto perché non la usavo abbastanza da giustificarne i costi di mantenimento, considerando che rappresentava un costo notevole... Quindi capisco bene!

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