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Come sei caduto in basso Quattroruote


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A mio parere, il calo di Quattroruote è avvenuto già dagli anni '90.

 

Ricordo che, ogni anno, compravo lo speciale "tutte le auto del mondo", per conoscere le varie curiosità locali e le special dei piccoli costruttori.

 

Negli anni '80 non c'era internet, e le informazioni erano difficili da trovare, quella pubblicazione era una finestra sul mondo auto.

 

Poi, negli anni '90, con il WWW si apre un altro modo di informarsi, prima con i siti dei grandi costruttori Americani, poi con i piccoli e medi costruttori, che mettevano in rete le loro auto.

Quattroruote cosa fece? Andò al risparmio! Allineò il formato di TAM a quello della rivista, ed inserì dei datasheet ancora più scarni ed incompleti di quelli precedenti e di quelli visualizzabili in rete, trascurando molti modelli minori per concentrarsi sulle grandi e medie aziende, ovviamente senza diminuire il prezzo.

Alla fine acquistavi una pubblicazione inutile.

Modificato da bik
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"I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve" [sir Stirling Moss]

"La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso" [Miki Biasion]

Seat Leon Copa 1.6Tdi  - Suzuki V-strom 650

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Per la mia personalissima esperienza,

Quattroruote, che prima attendevo nella buca delle lettere come gli studenti fuorisede al Nord attendono "il Pacco" dai parenti, ha cominciato ad essere sempre meno atteso con l'inizio della frequentazione di siti e fora (anche internazionali) a tema automobilistico.

Questa frequentazione "bruciava" tutte le anteprima, le anticipazioni e le novità, che su carta a cadenza mensile risultavano giocoforza già obsolete, mentre prima erano gli argomenti che sfogliavo con priorità ad ogni numero.

 

Nel frattempo le "pove su strada" cominciavano ad essere sempre più di sole vetture infarcite di optional (come Casa voleva), tanto che se facevi cambio con una versione "normale" ti davano due Panda di resto.

Questo ai miei occhi rendeva sempre più incolmabile la distanza tra quanto testato e quanto effettivamente si poteva trovare in concessionaria e sostanzialmente fasulla l'assegnazione delle "stelle".

A ciò si aggiungeva il fatto della pubblicità più o meno surrettiziaTM che sempre più si insinuava in una rivista prima a vera e indiscutibile difesa dell'automobilista, poi pian piano sempre più costretta a scendere a compromessi.

Oltre a questo la qualità media di quanto si puoteva trovare a listino da fine anni Novanta si è notevolmente alzata e pian piano allineata per tutti i marchi tanto che alla fin fine, quantomeno per le fasce media e bassa del mercato, nessuna vettura aveva più evidenti difetti che le prove potessero evidenziare.

E la cosa pian piano si è estesa ai segmenti superiori, lasciando oramai liberi di distinguersi in modo deciso tra gli omologhi solo i modelli più costosi.

In questo ambito le prove su strada ai miei occhi hanno perso sempre più significato ed interesse.

Ricordo con una certa affezione e malcelato orgoglio qualche scambio epistolare con il gentilissimo Cavicchi (addirittura in un numero inserì un articolo su di un argomento da me suggeritogli), a cui più volte avevo chiesto un Quattroruote che educasse il lettore a capire gli aspetti davvero importanti del prodotto automobile, piuttosto che seguire le mode, ma le diplomatiche risposte non lasciavano presagire nulla di buono, nonostante ci intendessimo...

 

Negli ultimi lustri alla fine mi ritrovavo a leggere quasi solo gli articoli di industria, finanza, amarcord, le poche inchieste rimaste, le interviste con i grandi personaggi, e poco più.

 

Ma infine le riviste hanno incominciato ad impilarsi ancora incellofanate accanto al Trono Pensatoio...

Fino a che, con il numero che metteva a confronto Alfetta e la nuova Giulia (un segno divinatorio), non ho più rinnovato l'abbonamento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Modificato da johnpollame
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1 ora fa, Insidek scrive:

Il salto dello squalo, qualitativamente parlando, fu per me quando nel 1996 QR allego' ad un numero un fascicolo, dedicato interamente all'allora nuova Passat, che successivamente fu oggetto di indagine e reputato pubblicità occulta dato che VW aveva lautamente pagato per quell'inserto che non presentava però da nessuna parte l'indicazione di mezzo/contenuto pubblicitario, con la testata costretta negli anni successivi costretta a pubblicare più volte pagine dedicate alla sentenza e relativo esito sfavorevole al mensile...

Trovai tutto ciò ovviamente poco professionale (l'inserto non la sentenza) e poco onorevole per una rivista che ritenevo allora seria ed integerrima...

 

Sono d'accordo. Quel caso aveva costituito secondo me una caduta di stile; era difficile credere che si trattasse di un allegato "di approfondimento" spontaneo.

Io pero' ero rimasto molto perplesso anche due anni prima, nel 1994, quando per la copertina di Dicembre avevano usato la stessa foto stampa della Lancia K usata dall'Illustrato Fiat il mese prima, anche se non posso escludere che si sia trattato di una pura coincidenza.

https://i.ebayimg.com/images/g/in8AAOSwridaEDtM/s-l1600.jpg

 

view




 

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Per capirci : da un certa data non si aono più viste sufficienze scarse od insufficienze.

Per me il salto dello squalo è quaando le varie voci dinamiche ( tenuta, di strada, stabilità, etc) sono state unificate. Segno di disinteresse prima ancora della rivista che del pubblico pagante. 

È vero che il epoca di ESP il famoso una stella in stabilità della Rover 114 GTI era non ripetibile, ma comunque la differenza tra vettura stabile e vettura con ampia tenuta doveva essere sottolineata. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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3 ore fa, stev66 scrive:

Mi ricordo benissimo un servizio più o meno nauseante del padre indeciso se comprare alla figlia la Classe A la a3 o la golf come prima auto, un bel esempio di pubblicità redazionale nascosta. 

Sì, perdonatemi se faccio il pignolo :D ma in questo frangente non sono mai stati dei santarellini, neanche ai tempi d'oro.

Due articoli-marchetta pescati a mo' d'esempio da un numero del 1966 che ho sottomano:

IMG_20221207_134532489.thumb.jpg.2a1dd19992c652c8ffe445f1ab5210f9.jpg

 

IMG_20221207_134559106.thumb.jpg.8c2436135e09ae70913f8f070322959f.jpg

 

Va da sé che in seguito queste cose sono diventate inaccettabili (e per questo è diventato obbligatorio inserire il dislcaimer "pubblicità redazionale").

Per il resto la penso come voi e sarei curioso di sapere come se la passano le omologhe riviste straniere in formato cartaceo (che so: "L'auto-journal" o "Auto motor und sport"). Immagino parimenti male, dato che, ci piaccia o no, per un certo tipo di informazione il web ha reso obsoleta la carta stampata ingenerando quel circolo vizioso esemplificato dalle vicende di 4R: perdita di lettori -> meno ricavi -> rinuncia alla qualità e all'indipendenza-> altra perdita di lettori, etc...

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5 ore fa, Yakamoz scrive:

Parere personale.

Io, che adoro le auto nuove (pur possedendone anche 3 storiche) e mediamente detesto certe lagne ripetute allo sfinimento in qualsiasi agglomerato social ("oggi fanno solo elettrodomestici", "le auto di oggi non hanno l'anima", "voi tenetevi pure i vostri ibridi sostenibili chic", "nessuno mi vuole bene" ecc.), ammetto che provo un sottile disagio quando apro quattroruote e devo faticare per trovare una prova su strada di un'auto (ormai mi va bene qualsiasi modello) a motore endotermico, nascosta fra i test di veicoli elettrici.

 

Credo che il problema alla base sia questo: l'auto elettrica per sua natura non si presta alla prova su strada a scopo di diletto del lettore.

A parte vedere in quanto poco tempo brucia lo 0-100, non esistono sostanziali differenze meccaniche tra l'una e l'altra (non c'è distinzione di cilindrata, alimentazione, sovralimentazione, disposizione dei cilindri, erogazione, suono ecc.).

E' un prodotto per costituzione standardizzato (la semplicità progettistica e il basso numero di componenti sono proprio uno dei plus dell'elettrico), e anche l'estetica e la funzionalità degli interni si adattano a questa filosofia (grandi schermi per ogni comando, design minimalista) che evidentemente rendono l'auto gradevole alla SUA clientela.

Perché ad oggi stiamo parlando di una nicchia di mercato, dev'esser chiaro. 

 

Ragion per cui, forse è il momento che 4R rinunci alla sua funzione generalista (ormai assolta da internet) e si specializzi un po' di più su CERTI modelli.

Senza fare battaglie di retroguardia e senza ignorare dove va il mercato (forzatamente, ma questa è un'altra storia).

Ricominci a dare priorità all'auto tradizionale, a riempire i test di ogni ben di dio di foto, disegni, dati.

Da qui al 2035 c'è tempo per adeguarsi alla moda obbligatoria dell'elettrico.

si ma le elettriche nuove mica sono il 100% del mercato. ci sono un botto di ibride nuove ad esempio. qualche nuova diesel ecc...

in italia a che percentuale stanno le elettriche?

PETIZIONE 125 in Superstrada e Autostrada

La Desmosedici è una moto difficile, quando dai gas vibra e si muove, ma è una sua prerogativa perchè se non ti fai spaventare vedi che tutto funziona. [Casey Stoner]

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1 ora fa, TonyH scrive:

Giusto per essere propositivi.

 

Quattroruote ha un'enorme risorsa che al momento non sta valorizzando (e monetizzando).

 

L'ARCHIVIO.

 

Online è disponibile solo la consultazione (a pagamento, giustamente) e l'acquisto di prove in PDF.

Ma solo dal 1995 in poi.

Ricordo che lo usai e mi trovai bene per il mio topic sulle prove youngtimer, perchè alcuni mesi del 1999 non erano assieme agli altri.

 

La consultazione annuale costa 29€ e con un extra puoi scaricare e stampare (da 2.5€ per 10 stampe a 99€ per stampe illimitate)

 

Ecco, un abbonamento che mi permetta di vedere e eventualmente scaricarmi e stamparmi qualche prova illustre ante-1995...lo farei.

 

Qualcosa della 75, della Fulvia, la sboronata della UnoTurbo/FiestaXR2i sotto le ali del caccia.

 

E su quello non devono nemmeno temere concorrenti. E' roba loro che solo loro sono autorizzati a divulgare.

Senza contare le ricchissime prove anni 70, con lo steering pad ed altre chicche. 

Comincio a credere che non l'abbiano digitalizzato o se lo siano perso, perchè perfino su Ruote classiche lo citano molto poco. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Non credo che una testata giornalistica possa campare di solo archivio, altrimenti altre entità editoriali con un archivio notevole dovrebbero essere ancora vive (qualcuno ha detto L'Unità?) oppure fare a meno o quasi della pubblicità (qualcuno ha detto RAI?).

Ad ogni modo manutenere e gestire un archivio importante come quello di 4R non è un costo da poco.

Modificato da nucarote
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Non "solo".

Ma "anche".

 

E' una diversificazione delle entrate.

 

Diventa sterile sennò recriminare al web che ti porta via il lavoro, ai giovani che non comprano più le auto (altro tema gigantesco il fatto che il possesso dell'auto è stato reso nelle ultime 2 decadi molto più impegnativo) se poi hai in casa delle specificità e non le sfrutti commercialmente.

Modificato da TonyH
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[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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