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Autopareri - Finanza e Economia


TonyH

Messaggi Raccomandati:

9 ore fa, Alfa_Milano dice:

Per diversi aspetti sembra la descrizione della Grecia, solol'iperinflazione fa capire che il problema e' diverso.

beh qualche affinità c'è (leggasi spreco ed inefficienze della macchina statale) ma per il resto ci sono pochi punti di contatto, da un lato un paese piccolo e con scarsissime risorse naturali, dall'altro un grande paese che ha le maggiori riserve stimate di petrolio (e pare anche di gas naturale) del mondo, oltre a ferro, bauxite, oro, diamanti ecc ecc, distrutto da una demagogia e da un populismo d'accatto...

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  • 2 settimane fa...

http://www.corriere.it/economia/16_maggio_17/imprese-ecco-piano-governo-richiamare-risparmio-privato-663c0da2-1c5e-11e6-86d1-c1e2db24bea0.shtml

 

http://quifinanza.it/tasse/autonomi-e-partite-iva-cambia-la-tassazione-ecco-la-flat-tax/67516/

 

La prima è molto di ispirazione UK e....volesse il cielo! Anche magari non limitata alle PMI.

Si prenderebbe coscienza che il risparmio del singolo, della famiglia quando utilizzato bene è una risorsa per l'economia e va incentivato e non ostacolato.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Ecco un grande esempio di spending review :disp2:

 

http://www.lastampa.it/2016/05/24/italia/cronache/farmaci-rimborsabili-scure-delle-regioni-1PZA0poiezaMZvajeoHK4M/pagina.html

 

 

Cita

Farmaci rimborsabili, scure delle Regioni

Il piano sospeso per tre mesi: mettere all’asta quelli “ terapeuticamente equivalenti”. A rischio ci sono circa 1.500 medicinali, quasi tutti innovativi e per malati cronici

La stretta che rischia di far fuori dalla rimborsabilità circa 1.500 medicinali innovativi e per malati cronici si nasconde dietro un’operazione apparentemente buona per le casse pubbliche e innocua per gli assistiti. 

 

«Aste per farmaci terapeuticamente equivalenti», propongono le Regioni nel loro piano per tenere sotto controllo la spesa per pillole e sciroppi. Come dire: tra farmaci della stessa categoria rimborso solo quello con il prezzo più basso.  

Poco male si dirà. Ma il diavolo spesso si nasconde nei dettagli. «Terapeuticamente equivalenti», secondo i medici di famiglia della Fimmg, non significa infatti uguali. «Si tratta di medicinali che possono contenere anche principi attivi diversi, insomma un’altra terapia, un’altra storia», denuncia Giacomo Milillo, segretario nazionale della Federazione. 

 

LA PREVISIONE  

Almeno in partenza l’operazione, secondo il centro studi Fimmg, dovrebbe riguardare 2.700 specialità farmaceutiche, 1.700 ad uso ospedaliero, dove la spesa sta sforando di 1,6 miliardi, mentre all’asta andrebbe anche un altro migliaio di farmaci a distribuzione diretta o “per conto”, ossia acquistati dalle Asl a prezzi scontati e poi distribuiti in farmacia. Anche se non è escluso che il metodo venga usato per tutti i medicinali mutuabili. Ma già così uscirebbero dalla rimborsabilità almeno 1.500 medicine. Questo perché per ogni categoria terapeutica, che i tecnici chiamano “di quarto livello Atc”, rimarrebbe rimborsabile solo il prodotto che batte il prezzo più basso, mentre tutti gli altri sarebbero a totale carico dell’assistito. «Che sarebbe anche costretto a cambiare di anno in anno terapia, a seconda di chi vince l’asta regionale», rimarca sempre Milillo. 

 

Per capire meglio facciamo un esempio. Un primo livello di classificazione è quello che raggruppa tutti i farmaci per il sistema nervoso centrale. Poi, al secondo livello, il cerchio si stringe agli psicoanalettici, al terzo troviamo tutti gli antidepressivi, al quarto, quello dove scatta la selezione, troviamo gli “inibitori della serotonina”. Che raggruppano ben 38 medicinali e 7 molecole diverse, che corrispondono a prodotti come il Cipraxel, l’Entact il Tralisen e molti altri. Che salvo uno non saranno più mutuabili. Tra le cefalosporine, una delle categorie più diffuse di antibiotici, tra Augmentin, Tazocin e Glazidimin uno soltanto resterebbe nel paradiso della rimborsabilità. 

 

I CRITERI  

La stretta è stata messa nero su bianco anche dall’Aifa, l’Agenzia pubblica del farmaco, che con una determina del 31 marzo scorso ha fissato i criteri per mettere all’asta i medicinali. Salvo poi sospendere tutto per 90 giorni con un altro provvedimento della scorsa settimana. Un dietro-front momentaneo, deciso tenendo conto «delle possibili criticità avanzate ai vertici dell’Agenzia da più parti». Da qui la necessità «di avviare un approfondimento», si legge nella nuova determina. Ma le regioni non sono intenzionate a rinunciare a un’arma che potrebbe rimettere a posto i conti della farmaceutica. 

 

A indorare la pillola ci sarebbe comunque quel 20% di ciascuna categoria di farmaci che, in base alle indicazioni dell’Aifa, non andrebbe messa all’asta per consentire un po’ di libertà prescrittiva ai medici. «Uno specchietto per le allodole, visto che - sostiene Milillo - dovremmo motivare per iscritto perché si richiede la somministrazione di un farmaco non acquistato dalla Regione, rischiando sanzioni e richiami». Sempre meno di quel che pagheranno gli assistiti se i farmaci andranno all’asta. 

 

Per fortuna hanno sospeso tutto: ma come si fa a pensare di curare un malato cronico usando come unico criterio un'asta al ribasso e non una motivazione medica? caspita nell'esempio degli antidepressivi parliamo di 38 farmaci e 7 principi attivi diversi col rischio di dover cambiare terapia ogni anno!

ma chi fa le leggi lo sa che esistono i consulenti? un medico non è difficile da trovare...

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Brechin nius!

 

- chi fa l'universita' comincia a lavorare da 5 a 8 anni dopo rispetto a chi si ferma prima

- quindi andra' in pensione da 5 a 8 anni dopo rispetto a chi si e' fermato prima

- chi si e' fermato prima potrebbe pero' essere costretto a fare lavori logoranti (non cosi' scontato, ma questo dice l'articolo).

 

QUINDI

- chi ha studiato meno dovrebbe andare in pensione prima,

rispetto a

- chi ha studiato di piu' che dovrebbe andare in pensione dopo

 

A voi, dal Sole24ore

Senza intaccare l’equilibrio del sistema, l’età all’uscita potrebbe quindi essere modificata, abbassandola per le persone meno istruite e alzandola per quelle con un’educazione superiore

(come se fosse automatico che con una laurea in mano non finisci al McDonald)

 

Il Sole 24 Ore - leggi su http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-05-30/perche-italia-laureati-vivono-piu-lungo-chi-non-ha-studiato-172744.shtml?uuid=ADwNQaS

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Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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Francamente penso che tutto questo sistema collasserà ben prima che le generazioni degli anni '80 e '90 vedano le pensioni.
Per cui possono fare tutti gli aggiustamenti che credono.
E' come sistemare le maniglie o il pomello del cambio di una macchina quando hai la pompa della benzina rotta e ti mancano le due ruote anteriori.

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14 minuti fa, TurboGimmo dice:

Brechin nius!

 

- chi fa l'universita' comincia a lavorare da 5 a 8 anni dopo rispetto a chi si ferma prima

- quindi andra' in pensione da 5 a 8 anni dopo rispetto a chi si e' fermato prima

- chi si e' fermato prima potrebbe pero' essere costretto a fare lavori logoranti (non cosi' scontato, ma questo dice l'articolo).

 

QUINDI

- chi ha studiato meno dovrebbe andare in pensione prima,

rispetto a

- chi ha studiato di piu' che dovrebbe andare in pensione dopo

 

A voi, dal Sole24ore

Senza intaccare l’equilibrio del sistema, l’età all’uscita potrebbe quindi essere modificata, abbassandola per le persone meno istruite e alzandola per quelle con un’educazione superiore

(come se fosse automatico che con una laurea in mano non finisci al McDonald)

 

Il Sole 24 Ore - leggi su http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-05-30/perche-italia-laureati-vivono-piu-lungo-chi-non-ha-studiato-172744.shtml?uuid=ADwNQaS

 

 

si ma riportale tutte le notizie:

 

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-05-30/perche-italia-laureati-vivono-piu-lungo-chi-non-ha-studiato-172744.shtml?uuid=ADwNQaS

 

Perché in Italia i laureati vivono più a lungo di chi non ha studiato?

 

 

cioè leggendo solo quest'ultima notizia mi domandavo che senso avesse,

poi leggendo quella di gimmo che mi era sfuggita tutto si spiega:

 

CAMPAGNA D PROPAGAN DA BEN      APPOSITAMENTE  ORCHESTRATA

 

 

vediamo chi è il primo boccalone che abbocca 

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Non penso, è uno dei pilastri del nostro sistema sociale.

E comunque hanno scoperto l'acqua calda, i lavori manuali sono più usuranti e (di regola) chi li fa comincia a lavorare in più giovane età...

Già adesso magistrati e professori ordinari vanno in pensione a 70 anni.

R: "Papà cosa è successo alla macchina?"

J: "Ho investito un uomo che attraversava la strada senza guardare"

R: "Ma è molto molto rovinata papà"

J: "Continuava a rialzarsi"

Rat-boy e Janus Valker, da Rat-Man

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Così, per informazione:

 

http://www.lastampa.it/2016/05/31/economia/il-cda-azzera-le-azioni-cos-sono-stati-bruciati-cinque-miliardi-dei-soci-di-veneto-banca-TOvidU8D6Jz1dgNon8YrfI/pagina.html

 

Solo a Torino, dove BIM (di proprietà Veneto Banca) ha causato perdite per oltre 180 milioni

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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