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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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Dunque Marchionne ha annunciato che il famoso piano "fabbrica italia" non si fa più. A cuasa di questo piano 2 anni fa son stati fatti referendum per cmabiare i contratti aziendali negli stabilimenti fiat in italia con una specie di ricatto, o promessa: Io fiat vi faccio il piano fabbrica itlaia e continuoa d investire in italia, in cambio però i lavoratori devono firmare un nuovo contratto con cui si impegnano a produrre di più, ad avere maggioro flessibilità ecc... Ok sta cosa mi sta bene, ma ora che gli investimenti non sono stati fatti, allora bisognerebbe annulllare anch ei nuovi contratti, perchè una delle due parti non ha mantenuto i suoi impegni e quindi i nuovi contratit dovrebbe essere aboliti e riotrnare ai veccjhi contratti. Perchè è troppo faicle comportarsi così.

ehm... Fabbrica Italia dice "Io investo in Italia per produrre, anche se non mi conviene, a patto che cambino le condizioni a cui si lavora e si allineino con il resto del mondo, altrimenti me ne vado"... non era un "Se mi dite di si io restero' qui per tutta l'eternita' indipendentemente da qualsiasi cosa succeda"

Lo ha fatto? si... ha messo soldi e sistemato Pomigliano, tanto per dirne una... se non ci fosse stato il referendum e non fosse passato, sarebbe in chiusura anche Pomigliano...

Poi ha detto "se le cose non cambiano, qua in italia chiudo un altro stabilimento".... e la risposta non e' stata "ok abbiamo capito l'antifiona, ci mettiamo sotto".... ma anzi proteste e bastoni fra le ruote... ora, secondo te, un'azienda che ha difficolta' a saturare gli impianti, e che si trova in una situazione di dover ridurre la produzione, secondo te dove si mette a produrre? dove gli costa di meno, o perlomeno non le mettono i bastoni fra le ruote a ogni pie' sospinto o da un'altra parte dove invece di dialogare e vedere come sistemare capra e cavoli pretendono di sedersi al tavolo e mettere condizioni? e le altre fabbriche non sono campi di concentramento nel deserto africano eh..

Perche' con i sindacati USA non solo Fiat ci parla, ma si fa addirittura prestare soldi (e glieli rida' tutti dopo aver rimesso in piedi un'azienda che si sta cappottando) e qui in Italia ciccia?

Altro capitolo: l'assenza dei politici nelle questioni della fiat.

In america per salvare Crysler, Marchionne è stato convocato direttamente dal presidente degli statu uniti Obama, col quale si è impegnato a fare certi investimenti, che sta facendo. In italia nessun politico, ne ministro, ne presidnete del cnsiglio, ne presidente dlela rupubblica, ne sindaco, ne portaborse, ne usciere a mai preso alcun tipo di accordo con Marchionne. E questo la dice lunga di quanto i nostri politici siano veramente interessati alle questioni importanti del nostro paese

Questo, ed un altro piccolo particolare... quando ti metti daccordo con qualcuno ti siedi ad un tavolo e parli per trovare un punto comune... qui in Italia mi pare che l'andazzo sia che la controparte stato/sindicati si siede al tavolo e dice: "dunque, tu fai cosi' cosi' e cosi', perche' a noi serve che intanto tutto quello che e' stato in piedi sino ad oggi non cambi e si mantenga come prima perche' a noi serve, per motivi vari, che sia cosi'"... ti va bene?

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Beschleunigung ist, wenn die Tränen der Ergriffenheit waagrecht zum Ohr hin abfliessen

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Chi si vuole lamentare della fu ''Fabbrica Italia'' suonasse al citofono di palazzo Chigi e chieda al suo inquilino se oltre alle banche,ha tempo anche per i lavoratori,ma non per accollargli l'ennesima legge farsa sulla loro pelle...

''l'Alfa Romeo,non e' un semplice marchio come tanti,ma una filosofia di vita e di pensiero...o c'e l'hai nel sangue questa filosofia o non la potrai mai capire e carpire...''

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I modelli di successo del gruppo Fiat sono sempre stati contraddistinti da una peculiare caratteristica: essere modelli innovativi. Vedi fiat 500, Fiat 600, fiat 127, X19, fiat UNO e da ultimo nuova Fiat 500. Quello che secondo me si è perso è stato il coraggio di proporre al mercato idee innovative (visto da ultimo Range Rover Evoque e Nissana Qashqai?). La crisi è una opportunità da cogliere!!

Qui mi sembra che si giochi troppo a fare finanza ed a litigare con la Fiom...

Tiriamo fuori dai cassetti le idee!!

Quanto ai soldi per i nuovi modelli gli italiani sono esperti da sempre a fare le "nozze con i fichi secchi"!! Se vuoi un modello ipertecnologico compri una tedesca o una giapponese.. se compri una italiana compri un'altra idea di viaggiare.

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I modelli di successo del gruppo Fiat sono sempre stati contraddistinti da una peculiare caratteristica: essere modelli innovativi. Vedi fiat 500, Fiat 600, fiat 127, X19, fiat UNO e da ultimo nuova Fiat 500. Quello che secondo me si è perso è stato il coraggio di proporre al mercato idee innovative (visto da ultimo Range Rover Evoque e Nissana Qashqai?). La crisi è una opportunità da cogliere!!

Qui mi sembra che si giochi troppo a fare finanza ed a litigare con la Fiom...

Tiriamo fuori dai cassetti le idee!!

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qui in Italia mi pare che l'andazzo sia che la controparte stato/sindicati si siede al tavolo e dice: "dunque, tu fai cosi' cosi' e cosi', perche' a noi serve che intanto tutto quello che e' stato in piedi sino ad oggi non cambi e si mantenga come prima perche' a noi serve, per motivi vari, che sia cosi'"... ti va bene?

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Dopo la dovuta scarica di apprezzamenti passo ai commenti.

Fatti questa domanda, allora: se per te quanto quotato è una balla, perché NESSUNO viene ad investire in Italia?;)

Nessuno viene ad investire in Italia e chi c'è venuto, scappa.

In realtà Fiat-Chrysler non è diventato un player globale ma americano.

Ha conquistato i due continenti oltreoceano ma ha perso l'Europa ed in Asia è a livelli omeopatici.

Vedremo quando calerà l'area Nafta cosa succederà...

La FIAT aveva già colonizzato il sud-america ben prima dell'acquisizione della Chrysler.

voi avete ragione ovvio........non dico mica il contrario....

io voglio dire che a sto punto è CEO sia chi critica sia chi difende ,con tanto ti tesi personali ,marchionne.......

C'è un'enorme differenza tra le due posizioni: chi cerca di mantenere la discussione con i piedi sulla terra (termine più corretto del tuo "difendere l'operato di Marchionne") si basa, come è già stato più volte detto, sui dati oggettivi della situazione finanziaria dei vari marchi o gruppi automobilistici europei ed all'andamento del mercato. Chi invece critica Marchionne non tiene conto di tali fatti oggettivi e pontifica sull'operato di Marchionne asserendone l'insulsaggine, senza proporre strategie alternative che reggano al confronto con i dati oggettivi di cui sopra.

Secondo me gli argomenti si possono comporre. Proviamo così.

Quando arriva una situazione difficile, chi è in perfetta e sovrabbondante salute soffre di meno di chi ci arriva malaticcio. E' quindi vero che FGA soffre l'assenza di gamme decenti, con dei veri e propri buchi in categorie redditizie, ma è altrettanto vero che queste carenze sono vecchie, spesso precedenti all'era Marchionne, il quale si è ritrovato a guidare una azienda già in difficoltà da tempo. Chiedere al nuovo management di fare durante una grave crisi quanto non si è fatto per tempo è quindi come chiedere a qualcuno di fare jogging quando ha 39 di febbre e fuori fanno 3 gradi.

Mi permetto di correggerti: è come chiedere ad un malato d'influenza di curarsi andando a fare jogging quando ha 39 di febbre e fuori fanno 3 gradi.

Chi si vuole lamentare della fu ''Fabbrica Italia'' suonasse al citofono di palazzo Chigi e chieda al suo inquilino se oltre alle banche,ha tempo anche per i lavoratori,ma non per accollargli l'ennesima legge farsa sulla loro pelle...

Hai scordato la strenua difesa tedesca del rigore ed i sindacati.

Modificato da EC2277
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ehm...

Poi ha detto "se le cose non cambiano, qua in italia chiudo un altro stabilimento".... e la risposta non e' stata "ok abbiamo capito l'antifiona, ci mettiamo sotto".... ma anzi proteste e bastoni fra le ruote...

Modificato da justjames

"Ah! Rotto solo semiasse, IO KULO ANKORA!" (cit.)

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''la Fiat non ha un piano industriale'' ''siamo stati presi in giro'' Susanna Camusso 16/09/2012...Rossignolo e Dr non hanno MAI avuto un piano industriale e si e' visto,ma di questo NON ne ha MAI parlato...hai visto mai dovessero uscire gli scheletri dal suo armadio(e da quello del suo utile inutile...il caro Landini,un altro che ogni volta che parla,e' un occasione che perde per stare zitto)

Chiamasse Vw,Toyota o chi per loro,per farli produrre qui al posto di Fiat e vediamo se gli danno retta...inutile sbraitare quanti i mercanti sono usciti dal tempio...

''l'Alfa Romeo,non e' un semplice marchio come tanti,ma una filosofia di vita e di pensiero...o c'e l'hai nel sangue questa filosofia o non la potrai mai capire e carpire...''

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Ho letto alla veloce gli ultimi messaggi, visto che ero in confe, non ho avuto tempo di rispondere. Ma essendo uno che ci lavora e che guarda l´Italia da dentroe e fuori devo dire che alla discussione mancano parecchi punti.

Il primo punto é, che l´Italia non é un paese considerato stabile. Per dirla alla grezza: Il tipo di prodotto da produrre ui é di un altra qualitá e percezione di una Dacia (azienda in +). Perció qui il tipo di prodotto dovvrebbe essere piú elevato (parlando di qualitá artigianala e industriale). Ma alla fine non lo é abbastanza. Le cause sono multiple, e qui devo dire che anche SM se la sarebbe aspettata diversamente (a quanto detto da lui in contesto 21car) - si trova davanti alla situazione non solo di salvare una azienda che era fallita (di fatto), ma di doverla cambiare (cosa che sta facendo con bravura, rispettata da ogni esperto sul campo). Ma da lí si trova davanti una situazione irreale. Cioé deve cambiare pure il paese, il sistema politico (spiego in punto due), la percezione aziendale (punto tre) e alla fine il disastro che si chiama "societá" o "unitá" italiana (che, rendiamoci ben conto - é fallita come lo era la fiat - festa 150 anni si o no - la realtá é un altra.)

Il secondo punto é che la politica italiana - cioé il sistema democratico italiano (con sindacati, regioni, province, leggi etc) é un disastro unico. Per chiunque con un minimo di senso per sitazione una reparto legale nella proprio azienda che solo pensa a investire in italia - viene massacrato da questo disastro. Cioé, a che punto siamo, se una azienda viene quasi solo manovrata da politici, societá e sindacati? L´italia deve - o meglio - l´italiano responsabile deve rendersi conto di quanto succede. Non puo essere che in sicilia, per fare un esempio, il capo della regione guadagna quasi il doppio della Sign. Merkel (che é capo di stato, per dire). Nella stessa provincia un cacciatore/forestiere guadagna quanto un ministero tedesco - e ce ne sono 128! mica solo un paio. E, per favore, non fraintendere, non é una questione se la germania (respettivamente la societá tedesca) sia meglio o sappia come funzia o che abbia mangiato la sagezza col cucchiaio. Tali esempio e paragoni si possono fare con altre nazioni (UK, Danimarca, USA...). L´italiano che dice di voler lavorare in patria deve crearsi una situazione attorno dove ci si puo lavorare. E questo include un sindaco responsabile, una politica saggia (non voglio dire niente, ma riccordo che VAG ha solo sganciato gli investimenti uando un certo nano é stato andato) e stabile (il che non vuol dire trovarsi davanit la stessa faccia - cossiga, andreotti etc - per 40 anni, ma la stessa stabile politica per il popolo e non polemico, sfruttando dalle universitá ai sindacati ogni possibilitá per ottenere il prossimo giorno un risultato ancora migliore del giorno prima).

Il terzo punto é la percezione delle aziende in italia. Non sono sicuro, quando leggo ui nel forum, se ualcuno abbia solo l´idea di quanto sia complicato il compito di creare e amministrare un´azienda. Ma non parlo solo di FGA, ma anche giá la stessa Ducati e Dainese. E questa gente che, con tutto la volontá di andare avanti e di essere fieri della terra da qui viene questa azienda (cosa sempre piú difficile per il contesto italiano) si trova davanti un muro (e ui non esagero) di ostinazioni da parte della societá. Dico solo, se hai un certo successo, sei un ladro e sfruttatore (guardate bene la storia industriale della E-R), se non hai successo, lo sapevano tutti prima e ti averebbero detto come fare (olivetti), e se tiri avanti e provi a sopravivere, chiunque ti critica e ti pesta (Benelli). Pongo una domanda semplice base base: Quale multinazionale dovrebbe essere cosi scema a mettersi in un contesto del genere?

Il quarto punto menzionato é che, la societá (e ogni italiano a modo suo) fá poco per vivere un´unitá dicchiarata. Ma quando mai capita vedere un capo di XXX ad aiutare un altro di XXX. Ma dico solo, da quando in qua Copenhagen (o Berlino o... New York) é una capitale della moda? Chi ha rovinato le sfilate? Da quando in qua non esistono piú le fiere altamente specializzate (milano tessuti, telefonica, elletronica - Venezia arte) leader mondiali? Chi ha fatto tanti scioperi - chi é quello che fá l´arrogante in spiaggia per le straio e non si é reso conto che due col handicap sono anche ospiti e esseri umani, solo con esigenze diverse? Chi é collui che ha avuto il top dei architteti e designer, ma non é risuscito a vedere che il piccolo gradino davanti all´entrate per il grattacielo é il mount Everest per il tipo in sedia a rotelle? Vogliamo e dobbiamo essere alla pari con parigi, londra, berlino? E dove sono le bici? le Piste ciclabili, l´asilo per i bimbi? Siamo e restiamo solo noi, sti italiani che siamo - ci siamo fregati il nostro futuro.

Il quinto punto (o meglio il 4.5) é, che é il nostro dovere a riprendere in mano questo futuro (e di consequenza quello dei siti produttivi) e creare un futuro e realizzare una visione. E questo si fa volendo o no, con lavoro e consenso, guardando dopo il risultato e non dire che prima che tanto non funzia. E qui chiudo col discorso Fabbrica Italia. La visione e il coraggio di esprimerla c´era, e mi risparmio, perché mi sembra ovvio, dire chi distrugge e chi cerca di realizzare.

Nel mio piccolo cerco di fare il piú possibile. Ma sentirsi dire che in Ducati monteranno il TDI a volte fa venire rabbia. E tale rabbia é - e lo dico con una certa provocazione - pericolosamente vcino a: Allora lascio stare e che se la cavino meglio senza!

T!

Factum abiit, monumenta manent.
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Ma da lí si trova davanti una situazione irreale. Cioé deve cambiare pure il paese, il sistema politico (spiego in punto due), la percezione aziendale (punto tre) e alla fine il disastro che si chiama "societá" o "unitá" italiana (che, rendiamoci ben conto - é fallita come lo era la fiat - festa 150 anni si o no - la realtá é un altra.)

Credo che per anni abbiamo cercato di esprimere questo concetto, ma nessuno era riuscito a sintetizzarlo in maniera così mirabile: l'Italia è fallita sotto tutti i punti di vista (giudiziario, sociale, economico, politico…) ed ora bisogna rifondarla partendo dal nostro stesso modo di concepire la realtà.

P.S. Ora passo a leggere il resto del tuo intervento.

P.P.S. Ho letto e sottoscrivo tutto. Avrei un paio di commenti da fare, ma li evito per non andare fuori tema.

Modificato da EC2277
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