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In Corea ed in Cina, su questo modello, dovrebbero usare "Genesis" come marchio ;) In altri paesi invece se non ricordo male resta il classico della Hyunday.

Secondo me (e da quel poco che ho capito, le notizie non sono chiarissime in merito) GENESIS è il nuovo marchio Premium del gruppo che farà concorrenza a Infiniti e Lexus.

Infatti su tutti i modelli leggiamo Genesis G380...Imho Genesis marchio e G380 il modello (dove G potrebbe essere la "classe" e 380 il motore).

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È nata per l’America, ma con la seconda generazione arriva anche in Europa, per mostrare anche dalle nostre parti i livelli qualitativi raggiunti dalla Hyundai. La nuova Genesis non ha come obiettivo principale quello di fare sfracelli nelle classifiche di vendita: il suo compito, essenzialmente è dare una vetrina al meglio che è in grado di produrre il marchio coreano.A luglio sui mercati. Presentata a Detroit a gennaio, questa via di mezzo tra una segmento E (per dimensioni e fascia di prezzo) e una vera e propria ammiraglia - per i suoi compiti di "rappresentanza" – è sbarcata tre mesi fa a Ginevra, e ora è quasi pronta per andare in vendita: le sue consegne partiranno dal mese di luglio. I prezzi sono ancora da svelare.

Debutto assoluto per l'integrale H-Trac. Parente lontana della generazione precedente, questo manifesto di tecnologia e design della Casa di Seoul viene proposto in Europa in un'unica versione, spinta da un 3.8 V6 aspirato con iniezione diretta GDI da 315 CV, e dotata in prima assoluta del nuovo sistema di trazione integrale H-Trac, sviluppato direttamente dalla Hyundai.

Una sola versione in gamma. Unici anche l’alternativa di trasmissione (il cambio automatico a otto marce della ZF) e l’allestimento, full optional: anche con queste scelte, la Hyundai conferma indirettamente il ruolo di ambasciatrice pensato per questo modello, che invece negli Usa conta su una gamma ben più ampia, comprensiva del 5.0 V8 GDI da 430 CV, delle varianti a trazione posteriore, e di una gamma articolata su diversi allestimenti.

Assistenza alla guida all'avanguardia. Lunga quasi cinque metri, con un passo di oltre tre, la Genesis è costruita facendo ampio ricorso all'alluminio e alle più recenti dotazioni tecnologiche. Nuovo è il sistema di infotainment con schermo da 9,2 pollici, nuovi - e numerosi - sono soprattutto i dispositivi di assistenza alla guida, che abbiamo potuto provare di persona sulle strade tra Amburgo e il confine con la Danimarca.

Ammiraglia dentro. Pur non appartenendo alla categoria delle ammiraglie vere e proprie, la Genesis ne ha le medesime ambizioni dinamiche: prima di tutto, la nuova super-berlina della Hyundai vuole essere una "cruiser" che si fa in quattro per garantire il massimo del confort a bordo. Comodissima sia davanti sia dietro, ti fa capire chiaramente che è pensata per un massimo di quattro occupanti.

Dietro siede chi "conta". Il grosso bracciolo posteriore replica l'intera batteria di comandi e tasti che trovano posto davanti: i presumibilmente importanti ospiti che siedono dietro, possono così gestire direttamente ventilazione e riscaldamento dei sedili, clima individuale e infotainment, potendo comandare di fatto tutti i principali dispositivi di bordo.

Tanta qualità e buone finiture. Anche al posto guida, però, non manca niente: la qualità percepita è di ottimo livello, la finitura e i materiali hanno poco da invidiare a quelli di marchi più blasonati (anche gli accostamenti sono di buon gusto), e per cercare qualcosa che non va bisogna spostare l'attenzione sui dettagli. La corona del volante risulta un po' esile e troppo "liscia" al tatto, il tasto dell'hazard sembra un po' buttato lì in mezzo alla plancia, e la leva del cambio automatico non è un esempio di originalità stilistica. La calandra, per finire, appare un po' "pesante", considerando la bella linea realizzata per il resto del corpo vettura.

Dinamica di guida ben studiata. Il meglio della Genesis, però, viene in viaggio: più macini chilometri, più apprezzi la natura di questo "incrociatore": lo sterzo, leggerissimo in manovra, diventa giustamente pieno alle andature più elevate, e sui curvoni delle autobahn senza limiti di velocità rivela tutta la sincerità di cui c'è bisogno in quei frangenti.

Un bravissimo V6. Da parte sua, il moderno V6 che trova posto nel cofano si distingue per la grande generosità sin dai bassi regimi, la regolarità dell'erogazione, e quella punta di cattiveria che - tutto sommato - dimostra di saper tirare fuori quando ci si dirige in zona limitatore con la modalità Sport attivata. Il tutto, però, avviene entro dei limiti di "educazione" esemplari: l'insonorizzazione, questo risulta evidente, è stato uno scopo primario in questo progetto.

Applausi per l'automatico otto marce. Ad assecondare il plurifrazionato, c'è quell'automatico a otto marce prodotto dalla ZF che è una certezza incrollabile: ogni volta che ci passa per le mani, non finisce di regalare soddisfazioni: impercettibile per la dolcezza dei cambi marcia in modalità automatica, appaga per una modalità manuale riuscitissima, contraddistinta da passaggi di rapporto rapidi, quasi sportivi. Il telaio, da parte sua, si rivela alla stessa altezza.

Sempre stabile e sicura. Su strada la Genesis è solida come una roccia: la gommatura esagerata assicura una tenuta a tutta prova, e la scocca non si muove di un millimetro. Soltanto tra i birilli (dove l'abbiamo sottoposta a un'inopportuna gymkhana, poveraccia) ha dimostrato un po' di rollio, e in occasione di una frenata d'emergenza a velocità da autobahn s'è alleggerita dietro. Tutto qui. La trazione integrale con torque vectoring e l'elettronica - peraltro non invasiva - fanno il resto: il sottosterzo, e in generale la reazione scomposta, vanno cercati di forza, e ovviamente con l'Esc disinserito.

Bene il cruise adattivo. Notevole, si diceva, l'apparecchiatura tecnologica di cui dispone questa seconda Genesis: presto, prestissimo ci si ritrova in viaggio a divertirsi con i suoi tanti dispositivi di ausilio alla guida. Il cruise control adattivo, che si adegua alla velocità del veicolo che precede, agendo su gas e freno, è efficace e intelligente, e solo nelle curve più anguste il suo radar perde di vista l'auto su cui si era "settato".

Va (quasi...) da sola. Dotata di serie del Lane Keeping Assist attivo, che sterza quando percepisce un abbandono di corsia involontario, correggendo automaticamente la traiettoria (ma ti ammonisce con insistenza quando lasci il volante per qualche secondo di troppo), la nuova Genesis si posiziona di fatto sulla soglia della guida autonoma. Le manca, rispetto ai sistemi più evoluti, soltanto la funzione di Stop&go in coda, che le permetterebbe di ripartire da sola seguendo le manovre di chi è davanti.

Head-up display e navigatore. Sempre ben visibili le indicazioni dell'head-up display, mentre il nuovo sistema di navigazione, che pure è rapido e intuitivo, un piccolo difetto ce l'ha: dopo una zoomata, torna da solo alla scala predefinita, in pochi secondi. Un piccolo fastidio, soprattutto nei tratti urbani, dove si può presentare la necessità di distinguere svolte particolarmente ravvicinate. In ogni caso, in prossimità degli svincoli si attiva la visualizzazione virtuale degli stessi, che rende davvero difficile sbagliare strada.

quattroruote

I ragazzi di Quattroruote l'han provata; confermato anche dal sito Hyundai l'arrivo in Italia :o

http://hyundai.it/genesis.aspx

 News al 02/12/2015: Mazda 2.

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