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the_gallas27

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On 30 marzo 2016 at 12:17, Alessio LAVIERI PASTORE dice:

 E' passato tanto tempo! era  il 1989...

Mà ricordo bene ogni cosa che mi hai domandato e altro...

l'iniziativa di tutto nasce dopo l'inaugurazione della BUGATTI EXPO' nel 1989, a novembre, nell'intento della nuova società che poi diverrà la ETTORE BUGATTI srl..., era nel loro scopo di molte iniziative assai ardue per la prima volta in Italia! .

La prima fu di creare un Museo con una fornita Biblioteca... una raccolta fotografica e perchè noo alcuni mobili Bugatti e altro in oggettistica, la cosa interessante era il recupero dei disegni vecchi delle Bugatti... che magistralmente riuscirono ad'avere da Molsheim, intere casse marchiate BUGATTI ALSACE...anni '20 arrivarono per arricchire l'archivio che si stava creando! che naturalmente vidi... in quanto ai tempi e alla rivista EB, che feci parte al n° 0, andò che con la Bugatti Autom. essendo la società collaterale al gruppo di Lussemburgo cessò drasticamente/drammaticamente di  continuare. Fu distribuita da Nada Editore di Milano, e si poteva fare anche abbonamento. Il 1995  sia per i tempi di pubblicazione a seguito di molti articoli e gestioni finanziarie( perchè ogni numero costava decine di milioni...), era una rivista sfizio per gli appassionati non stava in piedi per le copie vendute...

a breve vi terrò al corrente di altro sulla Ettore Bugatti s.r.l. di Ora... attraverso il motore di ricerca di Internet...940890_10208846271937099_3971369419901672116_n.jpg

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Questo giorno del lancio fu solo l'inizio...per vedere se ci fosse stata sufficiente clientela "molto danarosa" che decidesse di fare la comanda. Ma le vetture nel settembre del 1991, dal 15 del mese, erano solo 4/5, includendo solo i primi 4 prototipi, di cui uno solo fu modificata la carrozzeria in tempo per Parigi alla stampa Mondiale. Vuol dire che non ce ne furono altre già pronte per un'immediata vendita... se fosse stato il contrario forse la Bugatti avrebbe avuto un'altro destino, ma fu impossibile perchè itempi furono troppo brevi!

 

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Parigi-14-9-1991, place de laDefence. Giornata indimenticabile per il caldo e la forte emozione!, io sono lì, col vestito cremm e il sacchetto blu della EttoreBugatti di Ora.

 

La Bugatti Expò, da vita alla ETTORE BUGATTI srl, di Ora-BZ, venne inaugurata il giorno di compleanno dell'omonimo  ETTORE BUGATTI, ecco il nome fatto..., così a Ora il 15 settembre 1989 e festa nelle terre di Renata Ketmeir Artioli produttori di vino da molto tempo...lì nelle loro terre dei Ketmeir proprio in via Nazionale sorge il nuovo gruppo.

Tale società raccolse l'onore di un grande nome come BUGATTI.

Il gruppo era diretto da un consiglio direttivo di 5/6 persone circa assieme al Presidente il carica Renata Ketmeir Artioli l' amministratore delegato Carlo Devoto( che rimase in carica solo un biennio), e il curatore della rivista era Gustavo Selva, invece Alessio Lavieri  si occupava di tutto ciò che riguardasse la storia del marchio, dalla bibbliografia al reperimento di oggetti originali,BUGATTI,perciò dal 1909 al 1963.

Il grupp era collocato in una valle con la stridente affinità delle montagne di cui se ne respirava persino il profumo dei boschi di altura. Un luogo suggestionabilmente incantevole anche per gli immensi spazi di cui il Centro Bugatti godeva. All'interno vi lavorava una squadra molto affiatata tra tutti oltre che avessero ruoli anche completamente diversi fra loro...come i 4 magazzinieri o le donne nei vari ruoli...ha sì perche ve lo devo dire il centro  era buonaparte seguito e diretto da una piccola flotta di donne! tutte simpaticissime e molto professionali tra loro oltre ad'essere molto attraenti, ve ne erano circa una decina... 

La Ettore Bugatti si può dire che aveva molte funzioni da mostre con tematiche sulla mobilia BUGATTI perciò si parla del suo autore EBANISTA  CARLO BUGATTI (padre di Ettore), alle sculture animaliste di Rembrant BUGATTI (fratello di Ettore) al falegname e fabbro Giuseppe BUGATTI ( padre di Carlo) a poi le sculture di Lidia BUGATTI,insomma era il centro un tripudio di Storia dei BUGATTI e si può ben immaginare che aria si respirava con le molte iniziative culturali oltre a riunioni sul settore convegni o anche raduni delle vecchie Bugatti. Oppure anche di persone che in famiglia ebbero al tempo una Bugatti allora venivano con i loro ricordi attraverso foto o episodi come una signora che raccontò, che il marito nel 1922 acquistando e rivendendo delle terre sapendo lì ci sarebbe passato una gara automobilistica...poi spendette tutto per comprarsi la Bugatti più potente di tutti i tempi...! era una tipo 13 da corsa, di ci mostrò la sua foto originale...

Il Centro Culturale BUGATTI era aperto a tutti bastava solo telefonare al 0471 8161..e vi rispondeva una gentile segretaria che vi avrebbe aggiornato dei giorni disponibili alle mostre sia di fotografia che di video filmati vari o Museo privato aperto al pubblico non, vi erano costruzioni per nessuno bastava solo contattarli in qualunque giorno della settimana anche a volte nei wek-end..

Venivano disegnati molti prodotti di cui una buona parte dal disegno, passavano immediatamente nello stesso luogo alla produzione... poi la commercializzazione avveniva nei negozi più blasonati che trattavano argomenti dello stesso settore mà, fu aperto anche a milano in via Manzoni uno show-room, era magnifico persino il mio radiatore della tipo 44 lo vidi replicato come new look images. Cercate le riviste ETTORE BUGATTI e capirete che stile "made Italy".image..jpeg 

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Grazie come sempre delle preziose informazioni e testimonianze, Alessio!

 

 

Io riporto questa notizia, tratta dal sito dell'Agi, datata 23/09/1995:

 

 

Modena: dichiarata fallita la "bugatti auto"

 

 

La Bugatti auto è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Modena: la sentenza è stata emessa a tarda notte e depositata questa mattina in tribunale. Il giudice delegato a questo fallimento è Ornella D'Orazi. Curatore fallimentare è stato nominato il commercialista modenese Gianluigi Rossini. Già da stamattina sono così stati apposti i sigilli ai cancelli della prestigiosa casa automobilistica che aveva aperto i battenti (con un gran battage pubblicitario partito da Parigi) nei pressi dell'autostrada del Brennero e del Sole a Campogalliano, in provincia di Modena. Da mesi la Bugatti auto, di cui è presidente Romano Artioli, era in grossa difficoltà. Per questo si sono succedute via via trattative e accordi sfumati (anche un maraja che era entrato in gara per acquisire la Bugatti) ma questi accordi sono sfumati. Non solo, i giudici non hanno ritenuto affidabile neppure il progetto di salvataggio presentato alcuni giorni fa dalla azienda e affidato a due società finanziarie: "La Fin First Group" (con sede a Dublino e Milano) e la "Franklin Enterprise Limited" (con sede nell'isola di Man in Inghilterra).

 

aggiornamento delle 17:33 Il presidente della Bugatti Romano Artioli si è detto molto addolorato per non essere riuscito a salvare la fabbrica. Tuttavia ha annunciato di volere fare ancora "tutto ciò che è possibile per uscire da questa difficile situazione". Un portavoce della Franklin Enterprise oggi ha ribadito l'intenzione di mantenere fede al piano di salvataggio (si era parlato che assieme all'altra società avrebbero sborsato 100 miliardi complessivamente) pagando i creditori per evitare così il concordato fallimentare. Ora la fabbrica Bugatti è chiusa e la parola passa al Curatore. Il primo impegno sarà quello di procedere ad un inventario dei beni dell'azienda. Inoltre riuscire a comprendere tutti i vari intrecci societari che fanno capo alla International Bugatti che ha sede in Lussemburgo, la società proprietaria del marchio Bugatti e che controlla tutte le altre società satelliti. Finora, sulla Bugatti automobili gravavano venti istanze di fallimento per un "buco" stimato, secondo il tribunale, intorno ai 200 miliardi. La Bugatti Auto di Campogalliano conta 140 dipendenti di cui 90 sono in cassa integrazione.

 

aggiornamento delle 17:38 La notizia del fallimento della fabbrica che, oltre a interessare le 230 maestranze, ha pure un indotto di rilievo nella zona, ha suscitato preoccupazione sia a livello sindacale sia nel mondo imprenditoriale modenese. Intanto il senatore Luciano Guerzoni (PDS) ha commentato: "Del fallimento della Bugatti porta la responsabilità una proprietà che finora si è rivelata incapace di prendere atto della realtà affidandosi invece a soluzioni illusorie o azzardate e che nemmeno ha consentito a istituzioni, sindacati e allo stesso governo di dare una mano per evitare il peggio. Questo atto ora è compromesso ma una possibilità si potrebbe ancora aprire qualora nei prossimi giorni la proprietà, impugnando il fallimento, intervenisse con un sussulto di responsabile realismo e con la disponibilità di un gruppo solvibile, che secondo voci correnti esiste. L'ipotesi sulla carta può esistere ma dubito molto che possa farsi concreta".

 

 

 

 

Errori, scelte e valutazioni sbagliate, tranelli. Tutto quello che volete. Ma 200 miliardi nel 1995 erano tanti e Artioli non era VW (che ha saputo fare anche peggio....). 

 

Che tristezza leggere certe notizie :-(.

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  • 2 settimane fa...
On 23 aprile 2016 at 16:25, the_gallas27 dice:

Grazie come sempre delle preziose informazioni e testimonianze, Alessio!

 

 

Io riporto questa notizia, tratta dal sito dell'Agi, datata 23/09/1995:

 

 

Modena: dichiarata fallita la "bugatti auto"

 

 

La Bugatti auto è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Modena: la sentenza è stata emessa a tarda notte e depositata questa mattina in tribunale. Il giudice delegato a questo fallimento è Ornella D'Orazi. Curatore fallimentare è stato nominato il commercialista modenese Gianluigi Rossini. Già da stamattina sono così stati apposti i sigilli ai cancelli della prestigiosa casa automobilistica che aveva aperto i battenti (con un gran battage pubblicitario partito da Parigi) nei pressi dell'autostrada del Brennero e del Sole a Campogalliano, in provincia di Modena. Da mesi la Bugatti auto, di cui è presidente Romano Artioli, era in grossa difficoltà. Per questo si sono succedute via via trattative e accordi sfumati (anche un maraja che era entrato in gara per acquisire la Bugatti) ma questi accordi sono sfumati. Non solo, i giudici non hanno ritenuto affidabile neppure il progetto di salvataggio presentato alcuni giorni fa dalla azienda e affidato a due società finanziarie: "La Fin First Group" (con sede a Dublino e Milano) e la "Franklin Enterprise Limited" (con sede nell'isola di Man in Inghilterra).

 

aggiornamento delle 17:33 Il presidente della Bugatti Romano Artioli si è detto molto addolorato per non essere riuscito a salvare la fabbrica. Tuttavia ha annunciato di volere fare ancora "tutto ciò che è possibile per uscire da questa difficile situazione". Un portavoce della Franklin Enterprise oggi ha ribadito l'intenzione di mantenere fede al piano di salvataggio (si era parlato che assieme all'altra società avrebbero sborsato 100 miliardi complessivamente) pagando i creditori per evitare così il concordato fallimentare. Ora la fabbrica Bugatti è chiusa e la parola passa al Curatore. Il primo impegno sarà quello di procedere ad un inventario dei beni dell'azienda. Inoltre riuscire a comprendere tutti i vari intrecci societari che fanno capo alla International Bugatti che ha sede in Lussemburgo, la società proprietaria del marchio Bugatti e che controlla tutte le altre società satelliti. Finora, sulla Bugatti automobili gravavano venti istanze di fallimento per un "buco" stimato, secondo il tribunale, intorno ai 200 miliardi. La Bugatti Auto di Campogalliano conta 140 dipendenti di cui 90 sono in cassa integrazione.

 

aggiornamento delle 17:38 La notizia del fallimento della fabbrica che, oltre a interessare le 230 maestranze, ha pure un indotto di rilievo nella zona, ha suscitato preoccupazione sia a livello sindacale sia nel mondo imprenditoriale modenese. Intanto il senatore Luciano Guerzoni (PDS) ha commentato: "Del fallimento della Bugatti porta la responsabilità una proprietà che finora si è rivelata incapace di prendere atto della realtà affidandosi invece a soluzioni illusorie o azzardate e che nemmeno ha consentito a istituzioni, sindacati e allo stesso governo di dare una mano per evitare il peggio. Questo atto ora è compromesso ma una possibilità si potrebbe ancora aprire qualora nei prossimi giorni la proprietà, impugnando il fallimento, intervenisse con un sussulto di responsabile realismo e con la disponibilità di un gruppo solvibile, che secondo voci correnti esiste. L'ipotesi sulla carta può esistere ma dubito molto che possa farsi concreta".

 

 

 

 

Errori, scelte e valutazioni sbagliate, tranelli. Tutto quello che volete. Ma 200 miliardi nel 1995 erano tanti e Artioli non era VW (che ha saputo fare anche peggio....). 

 

Che tristezza leggere certe notizie :-(.

Seppi che la WG rilevò il marchio BUGATTI per la modica cifra di 220miliardi...

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  • 2 settimane fa...

La Bugatti era un sogno e come tutti i sogni si è scontrata con la realtà. E poi forse la gestione non è stata limpida e certamente non lucida nel considerare che la macchina era troppo avanti concettualmente, ma con costi di produzione che si sono rivelati fatalmente eccessivi.Certo che con il senno di poi siamo tutti molto bravi a giudicare, ma in quegli anni il sogno pareva realtà ed i risultati qualitativi erano sbalorditivi. Ho però questo video che non so se sia già stato messo a disposizione, lo trovo commovente comunque si voglia vedere la vicenda. 

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On 16/5/2016 at 01:45, guidohorn dice:

La Bugatti era un sogno e come tutti i sogni si è scontrata con la realtà. E poi forse la gestione non è stata limpida e certamente non lucida nel considerare che la macchina era troppo avanti concettualmente, ma con costi di produzione che si sono rivelati fatalmente eccessivi.Certo che con il senno di poi siamo tutti molto bravi a giudicare, ma in quegli anni il sogno pareva realtà ed i risultati qualitativi erano sbalorditivi. Ho però questo video che non so se sia già stato messo a disposizione, lo trovo commovente comunque si voglia vedere la vicenda. 

[cut.]

 

Ecco finalmente il video che aspettavo da tanto tempo (era stato girato nella primavera del 2014).

 

Ovviamente molto malinconico (Bicocchi in primis, o quantomeno è colui che nasconde di meno le proprie emozioni), fa male vederlo sentendo cosa dicono i protagonisti e immaginando dove sarebbe potuto essere ora (di certo non avrebbero fatto un'operazione come quella perpetrata da VW).

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  • 2 settimane fa...

chissà a chi si riferiva quando diceva che davano fastidio ( forse ferrari) a qualcuno e comunque artioli ribadisce più di una volta che non voleva costruirla li ma in francia....comunque peccato veramente che male vedere certe immagini...mi ricordano l'alfa del portello o anche arese...che tristezza

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Inviato (modificato)

22/09/1995

 

Chissà quanti pensieri si affollavano nella mente di una persona che stava vedendo trasformarsi il proprio sogna divenuto realtà in un incubo.

 

Comunque siano successe certe cose, rimane la nostalgia per qualcosa che era e non è più potuto essere, in un'epoca che era e non sarà più.

 

Leggere la frase "we are waiting right next to the fax" mette una tristezza unica....il giorno dopo, 23/09/1995, finiva il sogno della Bugatti di Campogalliano e forse, insieme a lei, una parte di passionale automobilismo italiano.

 

 

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Modificato da the_gallas27
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Angela Hastings credo sia la moglie di Artioli :)

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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Perdonami :D
Ricordavo un nome italiano associato ad un cognome forestiero :D 

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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