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L'Opel Calibra compie 25 anni


PaoloGTC

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  • 2 mesi fa...

Buongiorno a tutti, mi presento, mi chiamo Federico e sono l'attuale presidente del Calibra Club Italia.

Ovviamente io sono di parte essendo appassionato del modello, fa tuttavia molto piacere vedere ancora tante persone non "di parte" apprezzare in tal modo l'oggetto delle nostre cure.

Devo farvi un ulteriore complimento, da questo unico post che ho letto noto, a differenza di tanti altri forum, un completo rispetto reciproco anche da chi ha gusti differenti il quale non si atteggia a supremo conoscitore del bene e del male (automobilisticamente parlando) come invece avviene fin troppo altrove.

Passiamo alla polpa. Davvero stupende tutte le foto inerenti il centro stile durante le fasi di studio, sono delle chicche incredibili. Abbiamo un socio che è un collezionista compulsivo e potrebbe fare carte false per dei bozzetti originali.

Queste ultime foto postate sono inerenti alla ultima e massima evoluzione del DTM. Alla fine dell'epoca, prima della sospensione del campionato, le DTM avevano raggiunto una complessità tecnica e relativi costi equiparabili alla F1.

Alfa rientrò prepotentemente con la 155 che era stata sviluppata da 0, come prototipo (essendo stato modificato il regolamento tecnico che autorizzava tale tipologia di veicolo) mentre precedentemente i veicoli dovevano essere derivati dalla serie.

La Calìbra (vi confermo l'accento sulla i anche se acusticamente fa strano e anche noi possessori la "accentiamo" sulla a) era già impegnata da alcuni anni pertanto derivava dalla serie e non da un prototipo. A seguito delle modifiche regolamentari la opel commissionò questo mostro in carbonio allo specialista Larkspeed. La vettura mi pare pesava 1000kg (o meno) per 550cv, con una rigidità impressionante per l'epoca.

Per le prestazioni della 8V vi posso aiutare io avendola posseduta. L'auto a livello prestazionale risulta ovviamente essere decorosa ma non certo emozionante (considerate che arrivavo da una R5 GT Turbo), il fatto di avere una coppia (170Nm) molto in basso (3600giri) la aiutava ad essere ben sfruttabile fino all'ambito extraurbano, una volta arrivati in autostrada si sentiva la mancanza di qualche cv in più. Nonostante tutto ferma l'asticella della velocità massima a 205km/h che per i suoi 1250kg di peso non è male (sempre grazie alla oramai leggendaria aerodinamicità).

2.5 V6 la possiedo attualmente e vi posso dire che è una gran "viaggiatrice", la gran coppia diponibile (230Nm) permette di viaggiare con una sola marcia innestata e sfruttare la spinta. La pecca principale non stà nel motore (il 2.5 Busso e di altri costruttori coevi avevano le medesime potenze) ma nel cambio e nel volano. Il primo aveva delle rapportature davvero pessime, al cambio marcia si scende a regime sotto coppia per cui non risulta piacevole quanto la 16V 150cv da guidare, pur avendo abbondanti 40Nm in più. Il volano invece, per poter permettere al motore di girare al minimo a 500giri/min (specifiche americane dato che tale motore veniva utilizzato anche sulle saturn e cadilac), ha un peso di 15kg, rendendo l'accelerazione molto pigra completando il quadro di scarsa prestazionalità.

Alcuni anni fa siamo andati in pista a Monza, vi dico solo che sul rettilineo prima della parabolica mi son dovuto mettere in scia di una 16V 150cv per riuscire ad avere lo spunto al sorpasso.

Gli inglesi e tedeschi, che possono farlo, hanno più e più volte messo mani sulle V6. Le modifiche più immediate e semplici sono il volano leggero ed il cambio a 6 marce della Turbo, già così la vettura si trasforma e diventa molto più divertente da guidare. Per i più "esigenti" altra normale e piuttosto semplice modifica, costituiva nel montaggio del 3.0 (211cv) o 3.2 (218 cv) dell'Omega/Signum, stesso identico blocco motore per cui si installa sui supporti originali.

Se vi occorre qualche altra chicca o qualche pentito dell'ultim'ora cerca una Calibra vi invito sul nostro portale/forum per cercare tra le offerte disponibili. www.calibraclub.it

Ancora i miei complimenti per la passione che traspira dai vostri post

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

PS: Ho uno schema comunicatomi direttamente da Opel per quanto riguarda l'immatricolato in Italia. Di V6 ne sono arrivate ufficiali, non importate parallelamente, 36 unità tra il 95 ed il 97.

Per chi fosse interessato il 5/6 dicembre saremo a Rimini per il raduno di Natale, per chi fosse in zona o volesse rifarsi gli occhi con almeno 20 calibra, è il ben venuto :-)

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  • 6 anni fa...

Buondì, ritiro su questa discussione "storica" solo per aggiungere un paio di foto all'abbondante materiale che @PaoloGTC aveva già condiviso sullo sviluppo di questa amata coupé, di cui tra l'altro ho rivisto in strada un vecchio esemplare qualche giorno fa. Era un pezzo che non mi capitava...

 

Comincio con un piccolo (per davvero, scusate, ma più grande non c'era...) sketch:

opel_calibra_sketch.jpg.c720719798f168e695de153203d7f285.jpg

...il cui valore sta soprattutto in un paio di particolari del frontale: uno è la linea sul parafango anteriore, che compariva anche in altri disegni preliminari postati da Paolo e che finalmente apparirà nella successiva Omega B (Calibra aveva solo una lieve piega); l'altro è la calandra, con quel piccolo setto centrale che voleva riallacciarsi alla precedente Manta.

Un'idea che non rimase solo su carta, ma che ebbe le sue chance concrete!

Guardatevi questo prototipo...

opel_calibra-j2670_prototipo_frontale_sx.jpg.fb9f54cc99fc396797395c8d3ae09be7.jpg

Oltre alla citata calandra, è interessante per tante altre differenze rispetto al modello che andò in produzione.

A cominciare dai fari, che non si estendevano sul parafango ma rimanevano tagliati a livello della linea del cofano. Questo frontale comunque a me sarebbe piaciuto, aveva un'aria più "cattiva".  I paraurti erano anche diversi, così come gli specchi, apparentemente più levigati.

Ma la cosa che mi incuriosice di più di questa maquette è la vetratura laterale dotata di cornici - e priva di deflettore sul finestrino anteriore.

Era evidentemente un tema importante di decisione in quel momento, tanto che lo stessa maquette era asimmetrica e presentava dall'altra parte la soluzione priva di cornici e con il deflettore  (scusate le dimensioni, ma di nuovo... o così o pomì!)

opel_calibra-j2670_prototipo_frontale_dx.jpg.85dd4c42bc76c8c986079d593d41875d.jpg

Calibra sappiamo che alla fine ebbe i vetri a vista e sicuramente l'immagine ne guadagnò.

 

Infine due ulteriori immagini, che ovviamente si riferiscono ormai agli ultimi stadi dello sviluppo.

opel_calibra-j2670_pre-prod_lato.thumb.jpg.15d3e2e33cf87e41ff635bdacf3e548e.jpg

opel_calibra-j2670_pre-prod_retro.thumb.jpg.1439bb95121efc08e7fdf10d8b8cee24.jpg

Probabilmente si tratta della stessa maquette, solo agghindata con qualche particolare in più nella seconda immagine:

dai dettagli come l'antenna sul tetto o il tergilunotto, all'aggiunta dei "labbri" aerodinamici sotto il paraurti anteriore e come minigonne laterali, dallo spoilerone appoggiato sul bagagliaio, ai cerchi differenti (a proposito, questi qui della seconda foto qualcuno ricorda se li hanno poi usati davvero?).

 

 

Per completezza, qui sotto cito i due post di Paolo a cui potete riandare per rileggere tutta la storia e rivedere tutto il materiale (cliccate sulla freccia a destra per andare al post originale, qui li ho abbondantemente tagliati per non appesantire troppo).

On 29/11/2014 at 20:54, PaoloGTC scrive:

[...]

Dunque...immagini a caso riguardanti il lavoro del Centro Stile su Calibra. Vado matto per quei bozzetti disegnati ancora senza tavolette e computerie varie. Senza nulla togliere ai fantastici designer di oggi, ma per me questo è SPETTACOLO.

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[...]

 

On 25/11/2014 at 21:24, PaoloGTC scrive:

Beh... Calibra.

post-8850-145026866048_thumb.jpg

[...]

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Il concetto stilistico di Calibra fu ben chiaro fin dal principio, e già nella stessa primavera del 1987 veniva realizzato un primo modello in clay, trasposizione tridimensionale di un'idea che già pareva a tutti molto felice, fin dai primi schizzi che erano stati realizzati su carta. Ai tempi infatti, non per essere di parte ma il centro stile Opel era una fucina di idee molto valide e negli anni, accumulando bozzetti e foto di maquettes riguardanti progetti vari, me ne sono reso conto. Stavano lavorando veramente bene. Sono uscite vetture molto piacevoli e altrettante idee sono rimaste là dentro, ma vi posso assicurare che raramente ho visto una tale dovizia di belle idee tutte assieme. Per farla breve, era bella la vettura che veniva presentata, ma vedendo le varianti che erano state realizzate veniva da dire “ammappa come stavano disegnando questi qua in quegli anni”.

Tornando al caso specifico e quindi alla Calibra, i designer di Russelsheim, nello specifico Erhard Schnell per gli esterni e Jorge Ferreyra Basso per gli interni (capitanati da Wayne Cherry che ai tempi era il capo del design per GM Europe) durante la prima fase di ricerca contavano di lavorare su uno chassis accorciato di 80 mm rispetto a quello della Vectra, ritenendolo più adatto ad una coupè nonché il miglior compromesso per l'equilibrio globale della linea.

Tuttavia, il secondo modello in clay riprendeva in toto le quote telaistiche della Vectra ed il desiderio del management (ottica contenimento costi) di utilizzarle fece propendere per quest'ultimo, che riproponeva comunque le idee del primo ma più, possiamo dire, “allungate”, adagiate sul medesimo passo di 2600 mm.

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[...]

Modificato da angeloben
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  • 3 settimane fa...
On 22/4/2022 at 11:40, angeloben scrive:

Buondì, ritiro su questa discussione "storica" solo per aggiungere un paio di foto all'abbondante materiale che @PaoloGTC aveva già condiviso sullo sviluppo di questa amata coupé, di cui tra l'altro ho rivisto in strada un vecchio esemplare qualche giorno fa. Era un pezzo che non mi capitava...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arrivo arrivo! Sono un po' in ritardo... l'altra sera avevo dato un'occhiata a questo nuovo ed interessante post (Angelo è sempre Angelo :D ) ma poi, sommerso dalle cose da fare, prima non ho trovato il tempo di rispondere e poi me ne sono proprio scordato. Finalmente ce la faccio.

Anzitutto grazie ad Angelo perchè per l'ennesima volta ha arricchito con immagini per me assolutamente INEDITE (è da tanto che non "surfo" alla ricerca di chicche, troppo preso con le scansioni del vecchio cartaceo) e, come sempre, con considerazioni interessanti.

Devo dire di essere pienamente d'accordo riguardo la preferenza tra le due fiancate della maquette asimmetrica. La destra, quella andata in produzione, vince a mani basse secondo me.

La vetratura laterale a filo era una delle "colonne portanti" della pulizia stilistica di Calibra... mettere in produzione la fiancata sinistra con delle cornici tradizionali e con il montante centrale a vista secondo me avrebbe significato buttare via parte dell'ottimo lavoro svolto. Indi per cui, fecero bene a scegliere la soluzione più moderna. Al massimo avrei aggiunto la scomparsa (o tolto l'aggiunta... :D ) del finto deflettore. Non dava fastidio alla fine, sulla Calibra andata in produzione, nè alla vista e neppure nell'utilizzo, però sarebbe stata ancora più pulita.

Probabilmente optando per la soluzione della portiera senza cornice fu necessario optare per una parte di vetro fissa, chissà... può essere che quel divisorio tra parte fissa e mobile del finestrino aiutasse a tenere la mobile "in riga" e con la giusta pressione sulle guarnizioni una volta chiusa la portiera.

Può essere che in tutto l'insieme di soluzioni avanzate tipiche della carrozzeria di Calibra questa sia stata una scelta un po' conservatrice e prudente... del resto pochi anni più tardi uscirà una E36 coupè che le cornici porta non le ha e ha pure il finestrino in un pezzo solo, dettaglio che credo non abbia mai dato problemi di tenuta. Probabilmente sarebbe stato possibile osare, ma la scelta fu quella di lasciar perdere.

Alla ricerca di un'elevata pulizia stilistica, il deflettore (questa volta sulla porta posteriore, che a quei tempi continuava ad esistere mentre l'anteriore era ormai scomparso dalla produzione) Opel sulla Vectra A aveva deciso di levarlo, e probabilmente si era trattato di una decisione presa poco prima del lancio, perchè molti prototipi ormai definitivi avevano ancora il finestrino posteriore diviso in parte mobile e fissa.

Lo levarono, ed insieme alla fiancata più pulita arrivò anche il "neo" di un finestrino che ovviamente non scendeva completamente nella portiera.

(questo prototipo presenta anche una lieve differenza nella forma del passaruota posteriore, ma direi che come Vectra ormai ci siamo).

L'assenza del divisorio nel finestrino posteriore rendeva la Vectra particolare all'interno della gamma Opel, perchè le altre vetture a listino lo avevano. A quei tempi c'era in gamma Kadett E, e lo aveva, così come la prima Omega ed anche la seconda, e lo stesso vale per le versioni a cinque porte della Corsa A.

Sarà poi la prima Astra, la F del 1991, a seguire Vectra presentandosi sul mercato con un finestrino posteriore in un pezzo  unico. Così rimarrà solo una soluzione a rendere Vectra "unica" nel design Opel 80-90: quella delle portiere avvolgenti "alla Giugiaro".

Con la Kadett E e la prima Omega le Opel si erano fatte aerodinamiche e arrotondate, ma conservavano una soluzione piuttosto tradizionale per la struttura delle portiere. Un telaio che non saliva sul tetto (in tinta sulla Kadett, nero sulla Omega).

Nascerà poi la Vectra con le porte avvolgenti, seguita dalla Calibra che... beh abbiamo già visto ampiamente.

Astra F nel 1991 arriverà con i telai neri.

Corsa B nel 1993 avrà una soluzione "iso-Kadett" con i telai in tinta ma che non salgono sul tetto, identica a quella che avranno poi l'Astra G nel 1998 e anche la H nel 2004.

Seconda Omega con i telai neri.

Vectra invece manterrà le porte avvolgenti anche con la seconda generazione (probabilmente anche perchè la scocca non era del tutto nuova).

Astra J e K, telai neri. Il resto è storia recente.

Vectra è stata l'unica.

Ma torniamo alla protagonista del topic, e vediamo se mi è rimasto qualcosa da appiccicare qui (i 25 anni di  Calibra ai tempi dell'apertura di questo topic ormai sono diventati più di 30.... magari nel frattempo ho recuperato altro).

Ah... ecco. Dei prototipi (scusate la penna sul cerchio nella prima foto... non sono stato io) ed un paio di schemini da AutoTecnica che mostrano le (secondo gli addetti ai lavori) eccellenti capacità di illuminazione ed ampiezza del campo visivo data dall'estensione delle superfici vetrate, basse ma vaste, separate da montanti sottili.

Valutando il pacchetto generale, credo che Calibra rappresenti bene quale fosse la capacità progettuale Opel dei tempi. Vetture che senza scordare la tradizione di affidabilità tipica del Blitz (non si nega che ci siano stati problemi sulle versioni Turbo e 4x4, ma va detto che sono state tantissime le Calibra - viste anche qui, in officina - ad essere "versate" per qualcosa di nuovo dopo aver superato i 300 mila km lasciando un ottimo ricordo ai proprietari) avevano voltato pagina dal punto di vista dell'appeal estetico ma erano sempre concepite cercando di offrire tutto il possibile sotto i più svariati punti di vista.

Calibra era veloce ed affidabile sulla strada. Bella da guidare, ma anche piuttosto spaziosa per essere una coupè (vogliamo confrontare la sua abitabilità posteriore con quella di una GTV 916 - che io amo eh - la quale se vogliamo esser cattivi non aveva nemmeno un bagagliaio degno di essere chiamato tale?? oppure con quella di una E36 nella quale si erano semplicemente dimenticati lo spazio per i piedi dei passeggeri posteriori - provato di persona - perchè i sedili anteriori erano praticamente "per terra"??).

Aveva dei consumi - caratteristica tipica delle Opel dei tempi - bassissimi per la tipologia di vettura.

Era tanto "brava" lei quanto era "brava" la Vectra come berlina media.

Era una Opel fatta da quella Opel che sapeva costruire buone/ottime automobili.

Poi... poi.

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Opel Calibra preserie 1.jpg

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Opel Calibra proto 2.jpg

Opel Calibra proto.jpg

Opel Calibra Eccellente illuminazione 10-90.jpg

Opel Calibra Eccellente visibilità 10-90.jpg

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"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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