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Il futuro dell'auto (elettrica)


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1 ora fa, itr83 scrive:

 

meno di quello che pensi, c'è una specie (Paulonia) che cresce di 5 metri in un anno e arriva a 15 metri, ogni 3 anni viene tagliata per produrre legname.

 

poi è da una vita che i paesi attenti all'ambiente disboscano e ripiantano a rotazione.

Ok ma si può sostituire qualsiasi tipo di bosco con queste piante? Mi pare strano. Da un punto di vista di assorbimento della co2, una pianta vale l'altra, per di più indipendentemente dall'età della pianta? Cosa me ne farò del legno di questa pianta in futuro da un punto di vista energetico, è pari alle piante originarie del bosco? Ammetto la mia ignoranza, questi sono alcuni dubbi che mi vengono in mente provando ad immaginare a buon senso.

Poi sono il primo a dire che le risorse energetiche vadano diversificate e che il rimboschimento sia una pratica positiva ma mi pare che sia passato un messaggio troppo ottimistico.

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3 ore fa, shadow_line scrive:

non si tiene in conto che i problemi complessi quando diventano troppo complessi poi non sono piú risolvibili, né dalle limitate possibilità della specie umana né da improbabili "intelligenze artificiali" che sono piú propaganda che altro

Per quelli bastano gli imprenditori veneti nati fra gli anni 40-50 (ma mi allargherei dicendo tutti quelli nati in quegli anni): loro sì che sanno

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On 5/4/2021 at 19:14, LiF scrive:

Assolutamente no, per sostituire un albero adulto con un germoglio o una pianta giovane ci vogliono un sacco di anni. Il disboscamento va limitato

L'albero assorbe la CO2 proprio crescendo, non rimanendo fermo. E se il legno non viene utilizzato, quando muore la restituisce tutta.

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Nei primi anni di crescita l'albero assorbe meno co2. 

Poi è vero che quando l'albero muore la cede e sarebbe uno spreco non sfruttarlo ma la pulizia dei boschi è una pratica che esiste già. Ottimizzabile sicuramente, che sia sfruttabile industrialmente per la produzione di energia meccanica in larga scala, e non termica in piccola scala e in modo distribuito come ora, ho i miei dubbi ma forse c'è già qualcuno che ha studiato scientificamente il problema

Modificato da LiF
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Riguardo il futuro dell'auto elettrica, io mi chiedo come mai nessuno stia puntando su una certa soluzione: piattaforma nativa EV ma con mini-motore range extender integrato, come quelli usati dalla prima BMW i3 o dalla Chevrolet Volt, e che ora non risultano previsti per le prossime auto.

 

Il motivo è semplice, abbiamo capito che le auto full-EV sono migliori in praticamente tutto (abitabilità, accelerazione, bilanciamento pesi...) ma con il piccolo effetto collaterale di rimanere a piedi in X situazioni.

 

Un range extender riesci a farlo entrare nello spazio del "frunk", il cofano anteriore praticamente superfluo, e un'auto fatta così rimane concettualmente molto più semplice rispetto alle PHEV che rimangono degli accrocchi sotto tantissimi punti di vista ma vendono perché considerate "flessibili" e rassicuranti.

 

Si ritroverebbero molti pregi delle EV e addirittura la possibilità di venderne senza dover per forza offrire una batteria più grande per garantire 1000 km di autonomia a un prezzo superiore, che per ora sta scoraggiando molti clienti dal fare il "salto".

 

Eppure l'unica EV con range extender prevista sembra la revisione futura della Mazda MX-30 che però, per adesso, in versione EV-only sembra "nata male" e per niente convincente.

Tutti i veri "big" dell'EV, che per ora considero Tesla, VAG e anche Hyundai/Kia, sembrano non essere interessati.

Come mai? Qualche opinione?

Modificato da gpat
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In my courtyard: 2019 Maserati Ghibli 250cv GranSport, 2017 Alfa Giulia 150cv

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26 minuti fa, gpat scrive:

Riguardo il futuro dell'auto elettrica, io mi chiedo come mai nessuno stia puntando su una certa soluzione: piattaforma nativa EV ma con mini-motore range extender integrato, come quelli usati dalla prima BMW i3 o dalla Chevrolet Volt, e che ora non risultano previsti per le prossime auto.

 

Il motivo è semplice, abbiamo capito che le auto full-EV sono migliori in praticamente tutto (abitabilità, accelerazione, bilanciamento pesi...) ma con il piccolo effetto collaterale di rimanere a piedi in X situazioni.

 

Un range extender riesci a farlo entrare nello spazio del "frunk", il cofano anteriore praticamente superfluo, e un'auto fatta così rimane concettualmente molto più semplice rispetto alle PHEV che rimangono degli accrocchi sotto tantissimi punti di vista ma vendono perché considerate "flessibili" e rassicuranti.

 

Si ritroverebbero molti pregi delle EV e addirittura la possibilità di venderne senza dover per forza offrire una batteria più grande per garantire 1000 km di autonomia a un prezzo superiore, che per ora sta scoraggiando molti clienti dal fare il "salto".

 

Eppure l'unica EV con range extender prevista sembra la revisione futura della Mazda MX-30 che però, per adesso, in versione EV-only sembra "nata male" e per niente convincente.

Tutti i veri "big" dell'EV, che per ora considero Tesla, VAG e anche Hyundai/Kia, sembrano non essere interessati.

Come mai? Qualche opinione?

Credo la complessità ed il costo di avere un motore ICE omologato, piccolo e costretto, con annesso sistema di scarico etc.

 

@mccll sicuramente ne sa di più.

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32 minuti fa, gpat scrive:

Eppure l'unica EV con range extender prevista sembra la revisione futura della Mazda MX-30 che però, per adesso, in versione EV-only sembra "nata male" e per niente convincente.

Tutti i veri "big" dell'EV, che per ora considero Tesla, VAG e anche Hyundai/Kia, sembrano non essere interessati.

Come mai? Qualche opinione?

 

Costi e complicazioni ulteriori, per ora alle case non conviene: a loro interessa proporre l'elettrico per abbattere le emissioni di CO2.

 

Per i clienti che vogliono elettrificarsi senza i limiti delle EV, ci sono un macello di costose PHEV :)  Per lo più derivate da auto quasi tradizionali, a cui hanno sostanzialmente dovuto trovar spazio per una batteria medio/piccola. Ed anche qui per le case è "win-win", visto come viene calcolata le media delle emissioni.

 

Nel momento in cui l'elettrico avrà la meglio (se succederà), o se dai legislatori arriveranno nuove imposizioni, probabilmente molto costruttori vireranno sul EREV.

 

 

 

 

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39 minuti fa, gpat scrive:

Eppure l'unica EV con range extender prevista sembra la revisione futura della Mazda MX-30 in futuro, che però per ora, in versione EV-only, sembra "nata male" e per niente convincente.

Tutti i veri "big" dell'EV, che per ora considero Tesla, VAG e anche Hyundai/Kia, sembrano non essere interessati.

Come mai? Qualche opinione?


Ottima domanda che mi sono posto anche io.

 

Tesla è nata solo elettrica e non userà mai un range extender, piuttosto aumenta la capacità delle batterie con i progressi della tecnologia.

 

Per i costruttori tradizionali credo che il problema sia proprio il generatore, che è comunque un motore e per loro è un classico 3 o 4 cilindri che hanno in casa e ci fanno versioni PHEV, molto care perché sono di fatto un ICE + BEV, ma le batterie piccole che montano vanificano il vantaggio dell’elettrico, contenendo però il peso complessivo di una doppia propulsione.

 

Honda e Nissan hanno però l’ibrido serie, in cui la trazione è prevalentemente (Honda) o solo (Nissan) elettrica, la batteria è molto piccola, non si ricarica alla spina, quindi il peso rimane basso, ma l’efficienza del sistema è molto alta, addirittura Nissan afferma di aver raggiunto il 50%, quando per migliorare il rendimento degli ICE dal 30 al 40% ci sono voluti decenni.

 

Teoricamente aumentando la capacità della batteria è mettendo una spina, un’ibrido serie può diventate facilmente una EREV, il problema è che il costo, il peso e gli ingombri aumentano, perché il motore termico non lo puoi ridurre più di tanto. Ad ogni modo Honda e Nissan potrebbero adottare questa soluzione sulle auto più grandi e costose.

 

La soluzione di Mazda invece è geniale perché riduce il peso ed il volume del termico utilizzando il rotativo Wankel, che a parità di potenza erogata pesa e occupa un volume che è un terzo o quarto rispetto ad un motore a pistoni.

 

Mazda ha annunciato anche modelli PHEV nei prossimi anni e una gamma completamente elettrificata entro il 2030, probabilmente utilizzando vari mix di potenza del Wankel e delle batterie, come già dichiarato pubblicamente.

 

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Aggiungo che le EREV godono degli incentivi delle elettriche,  quindi al cliente costano anche meno delle PHEV.

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3 ore fa, xtom scrive:

Teoricamente aumentando la capacità della batteria è mettendo una spina, un’ibrido serie può diventate facilmente una EREV, il problema è che il costo, il peso e gli ingombri aumentano, perché il motore termico non lo puoi ridurre più di tanto. Ad ogni modo Honda e Nissan potrebbero adottare questa soluzione sulle auto più grandi e costose.

 

Tipo questa :) Una soluzione a prova di ansia d'autonomia, ma che al tempo stesso non invoglia ad usare il carburante.

 

Certo, a livello di complessità surclassa un'elettrica, ma è lo scotto da pagare se si vuole un'elettrica da usare anche in contesti dove possa essere difficile caricare, magari per coloro che una volta a settimana si devono subire alcune centinaia di km, situazione attualmente poco simpatica anche con una EREV.

 

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9 ore fa, J-Gian scrive:

 

Tipo questa :) Una soluzione a prova di ansia d'autonomia, ma che al tempo stesso non invoglia ad usare il carburante.

 

Certo, a livello di complessità surclassa un'elettrica, ma è lo scotto da pagare se si vuole un'elettrica da usare anche in contesti dove possa essere difficile caricare, magari per coloro che una volta a settimana si devono subire alcune centinaia di km, situazione attualmente poco simpatica anche con una EREV.

 

 

 

Io continuo a pensare (e l'ho gia' espresso) che questo sistema con range extender sia quanto andrebbe implementato, ma non per dare quei 100 km di autonomia a batteria scarica, piuttosto per affiancare le batterie nelle situazioni dove la richiesta di potenza e' alta. Se vado a 130 in autostrada, e una 15ina di kW ce li metto con l'ICE, le batterie dureranno molto piu' a lungo.

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