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Il futuro dell'auto (elettrica)


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1 ora fa, shadow_line scrive:

sí, infatti, attenzione perché si sta andando verso un futuro distopico in cui una minoranza di ricchi privilegiati cercheranno di imporre le loro regole

 

"automobile? in fondo puoi farne anche a meno... ti sposterai meno, avrai piú tempo per pensare a lavorare per noi..."

 

"la carne inquina, ti faremo mangiare la carne artificiale o fatta con le proteine di "qualche cosa" vedrai, andrà benissimo"

 

"robe come i redditi di cittadinanza sono dieseducativi, noi lavoriamo in gran parte come terzisti della germania e la germania ha bisogno di lavoratori a basso costo perché gli stipendi da loro sono troppo alti"

 

e via cosí... siamo sicuri che ci sia ancora tempo per parlare di colonnine e prese di corrente?

 

fate attenzione...

ed ancora di più, il controllo continuo ( tramite smartphone o derivati ) di dove sei, con chi sei, cosa consumi, come e quanto spendi, cosa desideri ... se ci penso mi vengono i brividi, soprattutto perché ci siamo quasi. Forse la nostra generazione ha ancora qualche resistenza e capacità residuale di valutare il significato di libertà. Ma la generazione dei nostri figli è già panata.

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Le opinioni sono come le palle: ognuno ha le sue

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10 minuti fa, dindi scrive:

Forse la nostra generazione ha ancora qualche resistenza e capacità residuale di valutare il significato di libertà. Ma la generazione dei nostri figli è già panata.

 

esatto, é esattamente cosí

 

e tra l'altro giorni fa parlavo con un collezionista d'automobili sui 64/5 anni, mi diceva che una delle sue auto da sogno (che vorrebbe avere) resta la Tipo 18 Black Bess di Ettore Bugatti, un'auto realizzata ormai piú di cento anni fa...

 

(é quella sotto 👇) quando sparirà o si sarà ritirata quella generazione e quelle un po' piú giovani come anche la mia, il processo di "frigorizzazione" dei mezzi di trasporto sarà completato, e anche di tutto il resto della società...

 

1913_Bugatti_Type18BlackBess1.jpg

Modificato da shadow_line
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A volte penso anch'io che ci avviamo verso un mondo di automi, ma poi penso che sono le stesse cose che dicevano i miei genitori quando ero piccolo (e che dicono ancora). La differenza generazionale fa vedere tutto ciò che è nuovo (e che quindi appartiene alla generazione successiva) come "il male", mentre quello che faceva parte del nostro mondo come la perfezione, o quasi.

Ogni periodo ha i suoi pro e i suoi contro, anch'io guardo con malinconia agli anni 80 e 90, ma forse più che quegli anni mi manca l'età che avevo in quegli anni.

Un po' di ottimismo, su, l'auto elettrica non salverà in mondo, ma nemmeno lo affosserà

 

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1 minuto fa, lucagiak scrive:

Ogni periodo ha i suoi pro e i suoi contro, anch'io guardo con malinconia agli anni 80 e 90, ma forse più che quegli anni mi manca l'età che avevo in quegli anni.

Un po' di ottimismo, su, l'auto elettrica non salverà in mondo, ma nemmeno lo affosserà

 

io ad esempio non rimpiango gli 80 o i 90, mentre vedo altri che vorrebbero tornarci perché "giravano molti piú soldi" 😆 oggi per me abbiamo molte piú conoscenze, vediamo molte cose in maniera piū lucida e chiara proprio perché sono stati fatti progressi in ogni ambito della conoscenza in generale

 

quanto alle auto, per me se arrivassero le elettriche a guida autonoma e a noleggio, le userei subito, sarebbero come dicevo degli "ottimi e utili frigoriferi"

 

quello che invece fa paura del futuro sono le tendenze verso modelli di governo e di controllo autoritari, come quelli che vediamo sempre di piú affermarsi in oriente ed est europa, dove il singolo individuo non conta piú niente e viene sacrificato in nome del "bene supremo della nazione" o delle esigenze di qualche "confindustria" presente in quella zona... 😆

 

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14 minuti fa, lucagiak scrive:

 

Un po' di ottimismo, su, l'auto elettrica non salverà in mondo, ma nemmeno lo affosserà

 

 

Il problema non è l'oggetto in sè. Per alcuni profili d'uso va benissimo e per alcune tipologie di mobilità (car sharing cittadino) è così che dovrebbe essere.

Il grosso problema è come si vuole realizzare la transizione. Non lasciando che la naturale evoluzione del mercato porti a quella soluzione, lasciando le altre residuali (e andrebbe benissimo), ma il volerla rendere competitiva attraverso la distorsione del mercato (fatta di incentivi e divieti alle alternative).

A cui si aggiunge la totale noncuranza delle problematiche collaterali.

 

I piani quinquennali indiscutibili li fa la Cina. Noi non dobbiamo tendere a quello, anzi, dobbiamo rifuggire quel modo di operare.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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26 minuti fa, lucagiak scrive:

A volte penso anch'io che ci avviamo verso un mondo di automi, ma poi penso che sono le stesse cose che dicevano i miei genitori quando ero piccolo (e che dicono ancora). La differenza generazionale fa vedere tutto ciò che è nuovo (e che quindi appartiene alla generazione successiva) come "il male", mentre quello che faceva parte del nostro mondo come la perfezione, o quasi.

Ogni periodo ha i suoi pro e i suoi contro, anch'io guardo con malinconia agli anni 80 e 90, ma forse più che quegli anni mi manca l'età che avevo in quegli anni.

Un po' di ottimismo, su, l'auto elettrica non salverà in mondo, ma nemmeno lo affosserà

 

 

post perfetto

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le tv a schermo piatto andavano a sostituire degli apparecchi a tubo catodico che pesavano tra 3 e 5 tonnellate... 😅 mentre le lcd si sollevano con una mano e stanno dovunque... voi non avreste sostituito i tubi catodici? io sí, subito

 

i telefonini andavano a sostituire le cabine telefoniche a gettone, con le quali potevi chiamare, se le trovavi e se avevi abbastanza gettoni, ma non essere chiamato (io poco prima che sparissero ricordo di aver fatto una telefonata di 20 minuti a genova... 🙄 🙄 🙄 gettoni a manetta...)

 

persino l'iphone con schermo touch e browser é arrivato esattamente nel momento in cui iniziava la vera epoca di internet sui dispositivi mobili, per questo ha avuto successo non certo per la faccia di Jobs o per le sue pretese capacità di manipolare il pubblico

 

quindi tutte invenzioni a loro modo utili, che portavano grandi miglioramenti insieme a molta piú facilità di utilizzo rispetto a quello che andavano a sostituire, ovvio che poi siano state adottate da chiunque

 

se si facesse come dicevo un'auto elettrica a guida autonoma che si chiama via smartphone e a prezzi ragionevoli la puoi noleggiare per un viaggio o per una settimana (rinnovabile), ebbene rientrerebbe nella categoria di invenzioni utili descritta prima, attenzione: questa non sarebbe un'Automobile con l'iniziale maiuscola, un oggetto d'affezione, ma solo un mezzo di trasporto da A a B, peró sarebbe utile, io la userei subito

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2 minuti fa, mikisnow scrive:

Purtroppo è ben diverso perché non si segue la naturale evoluzione in questo caso. Avrei concordato se tu avessi preso come esempio una tecnologia come Internet, ma non l'elettrico inculcato. Perché per molti anni di Internet ne potevi fare a meno, mentre un radicale cambio di tecnologia nell'auto tocca tutti. Quello che dovevano i nostri nonni magari riguardava il massiccio uso di elettronica nelle auto. 

Facevo un discorso in generale, sul passaggio forzato all'auto elettrica sono d'accordo con te, ho già espresso questo mio pensiero in molti altri post e (purtroppo visto l'andazzo) non sono ancora riuscito a cambiare idea

1 ora fa, TonyH scrive:

I piani quinquennali indiscutibili li fa la Cina. Noi non dobbiamo tendere a quello, anzi, dobbiamo rifuggire quel modo di operare.

Questo perché fino ad adesso è convenuto a tutti che i cinesi ci facessero da schiavi, perché tali erano, è inutile girarci intorno. Ci faceva comodo produrre lì perché così tutti potevamo avere questo o quell'oggetto, riempiere gli armadi di vestiti e buttare via quello che si rompe perché comprarlo nuovo costa meno. Adesso i nodi vengono al pettine: se non si riesce a riportare in Europa quello che è stato portato in Cina, o almeno una parte, il coltello dalla parte del manico l'avranno loro e occorrerà adattarsi

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Sì, se non ricordo male prima si è cominciato a spostare le industrie nei paesi dell'est, poi ci si è spinti più in là portando tutto in Cina. Solo che lì non si è spostata solo l'Europa, ma il mondo intero. E le conseguenze le vediamo oggi.

Resta il concetto però che la classe operaia occidentale non se la passava più tanto bene perché le industrie si spostavano dove la classe operaia costava meno, e poi dove costava ancora meno del meno, di fatto schiavizzando gli operai dove si insediavano

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