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Il futuro dell'auto (elettrica)


Messaggi Raccomandati:

1 ora fa, v13 scrive:

la "transizione accelerata" verso cosa? questo è il problema di tanti interventi qui dentro. Date per scontato che questa transizione è verso l'auto elettrica. Deformazione normale su un forum come questo, ma non esattamente aderente alla realtà. La transizione è più complessa e amplia verso un assetto diverso della produzione, del consumo, della mobilità e dell'urbanismo. I problemi sono enormi: poca coordinazione fra paesi (e zero cultura per portarla a termine, grazie anche alla visione a breve termine di molti politici); consumatori viziati (il famoso dopobarba su Amazon Prime); seri problemi di approvvigionamento di materie prime (batterie dalla Cina, ma anche gas da Russia o petrolio da pochi paesi). E non ultimo, l'urgenza: chi sfotte il cosiddetto green new deal (che per altro è poco più di uno slogan rispetto a quello che andrebbe davvero proposto) forse non ha fatto bene i conti di quello che costa già oggi l'imprevedibilità del clima. E quando dico imprevedibilità mi riferisco proprio a problemi matematici e statistici di modelli che all'improvviso non predicono più e su cui ci si basava per rotte marittime, coltivazione, previsioni di approvvigionamento, pianificazione finanziaria, ecc. E c'è qualcuno che comincia anche a fare i conti del costo di migrazioni massicce per spopolamento di interere regioni... Si parla di persone, stato sociale e soldi, non solo di valori astratti.

 

In tutto questo l'auto elettrica è solo una piccola parte a cui si dà molto peso più che altro perché la vediamo e la tocchiamo e perché fa comodo per dire che si sta facendo qualcosa. Nessuno "sta consegnando il continente alla Cina", o almeno non più di quanto sia stato fatto negli ultimi 30 anni.

 

Che poi i tentativi di transizione si stiano facendo in modo disordinato e in balia di ogni tipo di lobbismo, ANCHE di produttori automobilistici (che sono ben lungi dall'essere le vittime, suvvia), beh purtroppo pure questo è vero.

 

Se guardi alle proposte della UE in merito, le uniche voci con data certa e con su scritto ZERO CO2 sono le auto. Comunque ci dovrebbe essere un topic dedicato se non sbaglio, qui parliamo di auto elettriche perché il topic è sulle auto elettriche.

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On 14/9/2021 at 10:03, TonyH scrive:

Per il rincaro dell'energia ci sono più fattori.

1- la ripresa economica

2- il rincaro delle materie prime che fa si che aumenti il costo di installazione (il costo dei pannelli fotovoltaici è in salita dopo lustri di discesa)

3- un'estate priva di vento, che ha costretto a riattivare centrali di backup (e quando le centrali lavorano poco, i costi schizzano alle stelle)

4- il blocco alla ricerca di nuovi giacimenti.

 

Il fatto è che sono tutti fattori abbastanza prevedibili, ma su quali si è fatto spallucce.

Ma se vuoi fare la transizione energetica, non puoi fregartene perchè questi rincari per ai ceti medio-bassi rischiano li spingerli verso la soglia di povertà (e quindi sostenibilità sociale addio)

I rincari non credo siano dovuti ai fattori da te elencati, ma piuttosto a quanto espresso in questo articolo www.ilpost.it/2021/09/14/aumento-bolletta-energia-elettrica-gas/

 

I rincari delle materie prime ci sono e sono una delle cause principali, ma il problema non sono certo i 4 pannellini solari installati negli ultimi mesi. Una più alta percentuale di energia da fonti rinnovabili aiuterebbe in questa situazione a calmierare i prezzi, proprio perché la risorsa in quel caso è gratis (sole, vento) mentre per le fonti fossili si paga, non la si produce internamente e quindi si dipende dal mercato.

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Vento e sole saranno gratis, ma pannelli e pale con cui li converti in energia elettrica non lo sono.

E non li produciamo nemmeno noi internamente, anzi, a differenza dei fossili dove c’è comunque una pluralità di produttori, la manifattura delle rinnovabili è monopolio della Cina.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Intanto continua l'epopea della Chevrolet Bolt

https://www.autonews.com/manufacturing/gm-tells-some-bolt-owners-park-50-feet-away-other-cars

 

:D ma è legale sta roba? Il futuro dell'auto elettrica come si rapporta col presente delle normative?

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1 minuto fa, TonyH scrive:

Vento e sole saranno gratis, ma pannelli e pale con cui li converti in energia elettrica non lo sono.

E non li produciamo nemmeno noi internamente, anzi, a differenza dei fossili dove c’è comunque una pluralità di produttori, la manifattura delle rinnovabili è monopolio della Cina.

aggiungo che devono essere supportati da una rete che riesca ad assimilare l'energia prodotta.

In Basilicata è pieno di pale eoliche, sono spuntate come funghi negli ultimi 10-15 anni, ma una buona parte sono ferme per il 40-50% del tempo, non perché non ci sia vento, ma perché una volta prodotta l'energia non riescono ad immetterla nella rete perché non pensata per tutte quelle pale che hanno installato (e Puglia e Calabria la situazione è la stessa).

Con questo non voglio dire che non si debbano installare pale eoliche, ma che bisognerebbe fare le cose fatte bene, non all'italiana (prendo i fondi e se non scappo poco ci manca..)

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1 ora fa, v13 scrive:

la "transizione accelerata" verso cosa? questo è il problema di tanti interventi qui dentro. Date per scontato che questa transizione è verso l'auto elettrica. Deformazione normale su un forum come questo, ma non esattamente aderente alla realtà. La transizione è più complessa e amplia verso un assetto diverso della produzione, del consumo, della mobilità e dell'urbanismo. I problemi sono enormi: poca coordinazione fra paesi (e zero cultura per portarla a termine, grazie anche alla visione a breve termine di molti politici); consumatori viziati (il famoso dopobarba su Amazon Prime); seri problemi di approvvigionamento di materie prime (batterie dalla Cina, ma anche gas da Russia o petrolio da pochi paesi). E non ultimo, l'urgenza: chi sfotte il cosiddetto green new deal (che per altro è poco più di uno slogan rispetto a quello che andrebbe davvero proposto) forse non ha fatto bene i conti di quello che costa già oggi l'imprevedibilità del clima. E quando dico imprevedibilità mi riferisco proprio a problemi matematici e statistici di modelli che all'improvviso non predicono più e su cui ci si basava per rotte marittime, coltivazione, previsioni di approvvigionamento, pianificazione finanziaria, ecc. E c'è qualcuno che comincia anche a fare i conti del costo di migrazioni massicce per spopolamento di interere regioni... Si parla di persone, stato sociale e soldi, non solo di valori astratti.

 

In tutto questo l'auto elettrica è solo una piccola parte a cui si dà molto peso più che altro perché la vediamo e la tocchiamo e perché fa comodo per dire che si sta facendo qualcosa. Nessuno "sta consegnando il continente alla Cina", o almeno non più di quanto sia stato fatto negli ultimi 30 anni.

 

Che poi i tentativi di transizione si stiano facendo in modo disordinato e in balia di ogni tipo di lobbismo, ANCHE di produttori automobilistici (che sono ben lungi dall'essere le vittime, suvvia), beh purtroppo pure questo è vero.

Non diamo per scontato che la transizione ecologica passi per l'auto elettrica, è l'Europa che lo pensa e lo ha deciso, e parliamo di quello perché è il topic sul futuro dell'auto elettrica.

Mi pare di capire che concordi con me di base, l'unico modo è cambiare il nostro modo di vivere, e l'auto elettrica è una parte (più o meno importante a seconda di come la si pensi).

Forse dissentiamo sul metodo (sempre nello specifico dell'auto) che io reputo sbagliato per i motivi detti prima (scarso risultato, problematiche economico-sociali ecc..)

 

sul fatto che siano gli stessi costruttori a giovarne è risaputo, era già così per le varie normative Euro, anzi a dirla tutta, sono stati proprio i costruttori tedeschi in primis supportati dalla Francia a spingere la politica della UE verso l'elettrico. Quindi è vera transizione, o lobbismo?

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10 ore fa, mikisnow scrive:

Attenzione non sto parlando di energia pulita Vs inquinante o dei contro del nucleare, ma di prezzi.

 

...si si...e per i prezzi sono convinto, che (indipendente come il corrente viene prodotto) il prezzo del corrente deve aumentare se il futuro del "green deal" diventara realta. Perche? Se tutte le auto nuove da 2030 saranno bev, i vecchie ice diventeranno sempre meno e sono divieti di circolare in molte citta, poi il collocamento della benzina e diesel calera parrechio - allo stesso tempo con il calo dei litri venduti dei carburanti fossili, calerano anche le tasse incassato con la benzina/diesel per lo stato, mancerano non milliardi di Euro. Cosi lo stato deve creare nuovi fonti fiscali,e questo sara un aumento della tassa per il corrente come successore per il benzina/diesel. Diventera come oggi con i fossili, i costi per la materia stessa sono un parte del prezzo, la parte piu grande del prezzo finale sono le tasse (in Germania al momento con un prezzo di 1,60 per un litro SP95 ci sono ca. 1,00-1,10€ di tasse diverse, credo in Italia la calcolazione non e molto diverso).

 

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54 minutes ago, TonyH said:

Vento e sole saranno gratis, ma pannelli e pale con cui li converti in energia elettrica non lo sono.

E non li produciamo nemmeno noi internamente, anzi, a differenza dei fossili dove c’è comunque una pluralità di produttori, la manifattura delle rinnovabili è monopolio della Cina.

 

beh, su questo ci si potrebbe dare una mossa invece di stare a fare i piagnistei. Si chiama riconversione industriale e non sarà né la prima né (si spera) l'ultima.

 

46 minutes ago, Aymaro said:

aggiungo che devono essere supportati da una rete che riesca ad assimilare l'energia prodotta.

In Basilicata è pieno di pale eoliche, sono spuntate come funghi negli ultimi 10-15 anni, ma una buona parte sono ferme per il 40-50% del tempo, non perché non ci sia vento, ma perché una volta prodotta l'energia non riescono ad immetterla nella rete perché non pensata per tutte quelle pale che hanno installato (e Puglia e Calabria la situazione è la stessa).

Con questo non voglio dire che non si debbano installare pale eoliche, ma che bisognerebbe fare le cose fatte bene, non all'italiana (prendo i fondi e se non scappo poco ci manca..)

 

Purtroppo o per fortuna ci sono problemi simili anche in altri paesi. Le pale eoliche hanno un potenziale molto alto, ma - oltre ai problemi materiali di immagazzinamento - si stanno ricreando velocemente dei monopoli grazie sostanzialmente alla deregolamentazione e alla privatizzazione spinta che praticamente blinda il mercato a chi non ha ENORMI capitali e infrastrutture (= i vecchi produttori di sempre), il che produce altri effetti collaterali come la distruzione di economie locali e di equilibri ecologici necessari per il funzionamento di tutto l'ecosistema. Non sono ragioni per non investirci, al contrario: si tratterebbe di regolamentare in modo sensato in modo da garantirsi uno sviluppo che sia solido e non di facciata o di breve periodo.

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In teoria se il consumo di carburanti diminuirà il loro prezzo scenderà, ma gli stati potranno tenere comunque alto il prezzo aumentando la tassazione e recuperando quello che perdono dal minor consumo, almeno nel periodo di transizione.

 

Quando la transizione sarà terminata e non ci saranno più ICE in circolazione saremo tutti morti, per cui non è un problema dell'attuale classe dirigente quello di trovare i soldi.

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Global Markets Auto – La Germania investe piu' di 8 miliardi in progetti su idrogeno 22/09/2021 16:16 - MKI

Si riporta l' andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore auto:


MKI_MG_1274510_0.png


Giornata positiva per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib guadagna l' 1,3%, il Ftse 100 l' 1,5% e il Dax lo 0,9%. A Wall Street, il Dow Jones sale dello 0,8%, lo S&P 500 dello 0,6% e il Nasdaq dello 0,4%
La Germania investira' piu' di 8 miliardi di euro per finanziare progetti per potenziare l’utilizzo dell’idrogeno come alternativa ai combustibili fossili. Saranno ben 62 i progetti che il paese ha intenzione di avviare e che comprendono industrie dei trasporti, chimiche e siderurgiche. Un progetto di una certa rilevanza per favorire una rapida ed efficace transizione verso una mobilita' “climate-friendly”. Tra le principali case automobilistiche interessate al progetto vi sono Bmw ed Audi, che stanno progettando prototipi di veicoli a celle combustibili alimentate ad idrogeno. Bmw ha gia' realizzato un prototipo di X5 alimentato ad idrogeno, tramite un progetto in parte finanziato dal governo tedesco. Anche Audi, marchio del gruppo Volkswagen, ha gia' costituito un team di piu' di 100 specialisti tra ingegneri e meccanici, altamente qualificati sul tema idrogeno, e sviluppato diversi prototipi di veicoli ad idrogeno.
Anche molti produttori di tir come Daimler Truck (brand del marchio Daimler), Volvo Trucks e Hyundai sono confidenti che l’idrogeno sara' un’opzione certa nel prossimo futuro, come alternativa ai motori elettrici (ed ovviamente ai combustibili fossili). Ad oggi pero', le celle combustibili, che permettono all’idrogeno di produrre energia, sono ancora troppo costose per un mercato di produzione di massa. Le celle hanno un architettura complessa e sono costituite da materiali molto cari. Attualmente le vetture elettriche a batteria rappresentano quindi l’opzione piu' rapida per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni per il settore dei trasporti e l’idrogeno arrivera' soltanto in un secondo momento. A livello di tempistiche, il Direttore Generale di Toyota Europe, Stephan Herbst, prevede che entro il 2050 l’idrogeno alimentera' piu' di 400 milioni di veicoli.
Modificato da dbing
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