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Tasse automobilistiche "ecologiche"?


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E' che la quota di costi fissi è comunque non piccola (è come la questione delle gomme: pesano i km ma pesano anche gli anni).

Ma comunque, se si fanno bene i conti, si riesce a tenere sotto controllo questa variazione e a non dover di nuovo pescare da altre tassazioni.

 

Io sono dell'idea che per inceentivare e disincentivare al meglio si dovrebbe dividere la tassazione in una quota sul carburante, a puro consumo, e una fissa dipendente non da potenza e boiate varie, ma dai due fattori che creano danno alla società: peso del veicolo e area occupata a terra. Si può considerare anche la classe di emissioni, ma in realtà dentro al consumo è già nascosto questo parametro...

Questo pagamento peso/area lo terrei non una tantum, ma ripetuto ogni anno, perché il danno prodotto da quei due fattori continua per tutto il tempo in cui il veicolo sta in strada (e così incentiva a cambiare in meglio).
 

 

Poi, la raccolta tasse collegata al consumo è equa lato cittadino, ma la redistribuzione come la si decide?

Ho pensato ad un sistema che monitori gli accessi ai vari segmenti di strada. Lato utente ognuno paga la propria quota di consumo tramite carburante (equo e difficile da scansare), lato gestori il controllo degli accessi permette una ripartizione del gettito realistica rispetto all'uso delle infrastrutture.

Se poi si riuscisse a integrare nel sistema dei consumi anche i pedaggi autostradali, sarebbe un colpaccio perché permetterebbe di eliminare quelle maledizioni infrastrutturali che sono i caselli.

Esempio: un certo tratto di strada/autostrada risulta completamente privo di barriere fisiche, senza pedaggi sul singolo utente, ma il gestore sa quanti veicoli*km hanno impegnato il suo tratto e riceve dall'erario la percentuale esatta rispetto al totale consumato (con magari correttivi come territorio montano e cose simili).

Non serve nemmeno monitorare il singolo veicolo, bastano le banali spire per calcolare i flussi in transito attraverso punti fissi.

 

E' molto probabile che un sistema del genere costi parecchio meno dell'attuale, già solo eliminando i costi vivi dei caselli e i vincoli orrendi che si portano dietro.

 

 

Peraltro l'idea di tassare tramite i consumi mi piace anche perché incamera il principio "il traffico sei tu": se uno si trova a consumare tanto perché fa tanta coda, sta automaticamente pagando pegno per avere generato la sua parte del casino di un luogo e di un orario con traffico eccessivo. Viceversa uno che percorre solo tratti scorrevoli paga meno ed effettivamente sta creando meno danni rispetto all'altro, la cosa è perfettamente equa. A parità di percorso paga meno chi lo impegna in un orario con domanda minore.

E' pura pragmatica, non guarda in faccia a nessuno :)

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There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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Sono molto orgoglioso di aver generato una discussione così interessante... me lo dico da solo, voi liberi di pensarne cosa vi pare ;-)

 

Molti suggerimenti mi sembrano molto sensati (ad esempio dividere la tassazione tra un fisso in base a peso e dimensioni + un variabile sul carburante), ma faccio notare che in ogni caso implicano degli investimenti in infrastrutture (ad esempio per compensare chi l'auto la deve usare per andare a lavoro). Investimenti sacrosanti, a mio avviso, perché sarebbero per migliorare la mobilità riducendo il danno per i cittadini, ma al momento lo stato italiano non li può fare, anche se ci fosse una volontà politica, a causa di vincoli sulla spesa.

Modificato da ercima
gli errori si vedono solo dopo aver pubblicato...
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11 ore fa, ercima dice:

ma faccio notare che in ogni caso implicano degli investimenti in infrastrutture (ad esempio per compensare chi l'auto la deve usare per andare a lavoro)

 

Occhio però che quello non è un investimento, è pura redistribuzione. E' una decisione politica: voglio che chi ha movimenti inefficienti paghi per l'impatto che ha sugli altri, oppure glielo voglio abbuonare.

Al momento la decisione pende dall'altra parte. Chiudo un occhio e faccio pagare di più chi usa poco... e lascio che ci sia chi ha convenienza a farsispedire rondelle metalliche via camion perché una parte dei costi gliela copre la collettività ;)

 

Di per sé il sistema può essere cambiato in tempi relativamente brevi.

Tecnicamente la parte lato utenti, per la riscossione, può essere modificata domani mattina senza bisogno di investimenti di sistema. I bolli già hanno i canali di pagamento, i carburanti idem.

Per la redistribuzione, lato gestori, serve invece un lavoro di studio, migliaia di microcantieri, e l'allestimento di un sistema di elaborazione centrale. Non costi immani, ma serve il suo tempo.

 

Lato utenti basta decidere una data di transizione.

Poniamo che sia il 01/01/2018. Tutti i bolli in scadenza nel 2017, al rinnovo, vengono calcolati così: i giorni dal rinnovo fino al 31/12/2017 calcolati sul vecchio prezziario, i.giorni dal 01/01/2018 fino alla scadenza calcolati col nuovo sistema.

Alla mezzanotte del 31/12/2017 tutti i distributori passano automaticamente ai nuovi prezzi.

 

Chiaramente nelle ultime tre ore ci sarà la folla che assalta i distributori portandosi da riempire anche il pitale di nonna pur di fare scorta :mrgreen: ho scelto Capodanno perché mi piace l'idea di mischiare taniche di carburante e fuochi d'artificio :mrgreen:

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There's no replacement for displacement.

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On 5/1/2016 at 11:12, Nicola_P dice:

Quello è uno scandalo di UNA casa automobilistica e ne pagherà le conseguenze, quindi non credo sia giusto sminuire il lavoro di chi ha cercato di comportarsi in modo corretto.

 

Scusa, non posso resistere, com'era quella storia che era UNA casa automobilistica? ;-)

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