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Resistenza termica nelle gomme. Cosa ne pensate?


Guest frallog

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Egregia, purtroppo non e' possibile. Questo per il semplice fatto che le microonde sono dannosissime per il corpo umano!!!

Viceversa con i vecchi cannoni ad infrarosso (le resistenze delle vecchie stufe e dei forni di una volta) si puo' fare questo e quello (cioe' cuocere ed asciugare lo smalto) Allora diciamo che per il tuo problema serve una normale resistenza che emetta in infrarosso (calore) per le pietanze, e poi un "direzionatore" costituito da una superficie a specchio interna che rifletta gli infrarossi ed una ventola. Diciamo che la seconda applicazione e' molto simile ad un Fon (spero che si scriva cosi') per i capelli.

Regards,

Francesco 8)))

egregio, grazie x le delucidazioni..

spero di poterti considerare a disposizione future invenzioni di cui potrò aver bisogno in futuro..

ciao ciao

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Guest frallog

Io mi considero sempre a "servizio" delle persone gentili.

Mi piace essere a "servizio".

Best regards a te,

Francesco 8)))

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Mah, leggendo tutto quello che è stato scritto in questo 3d, mi sembra che si stia considerando il punto di vista fisico della questione in modo veramente superficiale... Ma non voglio espormi più di tanto in quanto ho una cultura giuristica e non fisica, ma alcune cosine le conosco... Quindi ti faccio un paio di domande frallog: la formula da te riportata è valida unicamente per i gas perfetti presenti nella tavola periodica degli elementi e l'unico tra questi che possa essere usato per gonfiare le gomme è appunto l'azoto, ma allora perchè mi fai l'esempio dell'aria? Ok, sò che è composta da più del 70% di azoto, ma questo non la fà rientrare nei gas perfetti minimamente... Anche un solo 10% di gas impuri in una miscela, la rende assoggettabile a leggi fisiche ben più complesse...

Poi parli di utilizzare le microonde per riscaldare il pneumatico... Ma mi sembra un'applicazione piuttosto azzardata... Col tuo ipotetico sistema riscalderesti in modo approssimativo e non omogeneo il pneumatico che si ritrova così a dover affrontare, o meglio, subire, degli sbalzi costanti di temperatura che avvengono in zone differenti ma sempre limitrofe dello stesso... Questo porterebbe il pneumatico a subire stress così elevati e costanti arrivando a diminuirne la "vita"...

Se poi sbaglio, vi prego di correggermi...

PS: il mio messaggio non vuole essere denigratorio o altro, voglio solo vedere se ho capito la situazione nel modo corretto... E credo prorpio di sì...

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Egregio, siccome sei molto moderato e simpatico avrai una risposta moderata e spero esaustiva.

Anche volendo considerare l'equilibrio liguido-vapore e' semplice ricondursi a un esperimento di uso comune: le pentole con l'acqua. Immaginiamo una pentola chiusa ermeticamente. Scaldando l'acqua si produce vapore e a seconda della temperatura si produce una differente quantita' di vapore (maggiore e' la temperatura, maggiore e' il vapore) e quello che si vede e che si ha una pressione che va aumentando all'aumentare del vapore. Dunque anche in un sistema limite come il caso liquido-vapore aumentando la temperatura aumenta la pressione.

Detto questo io aggiungo che quando hanno progettato il radiatore con la elettro-ventola che si attacca ad una certa temperatura e si stacca ad un'altra non hanno in alcun modo fatto una modellistica liquido-vapore. Hanno solo imposto che l'acqua che va a raffreddare il motore deve essere a una temperatura massima pari ad un tot. Cosi' la ventola si attacca a quella temperatura e si stacca a quella temperatura meno venti (diciamo).

Dunque se a me interessa semplicemente tenere gli pneumatici a 2 bar allora attacco la resistenza od il cannone a 1.9 bar e stacco a 2.1 bar. Alla fine sono i bar che mi interessano non la modellistica liquido-vapore che c'e' dietro.

Regards,

Francesco 8)

Un colpo... Un colpo che attraversa il cranio ed intorpidisce il cervello...

Sento lo scricchiolio delle ossa e la mia mente sembra andare in pezzi...

Un colpo... Questo colpo...! Non sò come mai, ma... E' magnifico!!!

Ogni volta che prendo un colpo, io... Io, ne restituisco un altro!!!

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Guest frallog

Secondo me e' molto meglio che camminare con la pressione delle anteriori ad 1.5 bar (a me capita spesso perche' non trovo mai un benzinaio che abbia l'accidente che funziona).

Regards,

Francesco 8)))

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Secondo me e' molto meglio che camminare con la pressione delle anteriori ad 1.5 bar (a me capita spesso perche' non trovo mai un benzinaio che abbia l'accidente che funziona).

Regards,

Francesco 8)))

Un colpo... Un colpo che attraversa il cranio ed intorpidisce il cervello...

Sento lo scricchiolio delle ossa e la mia mente sembra andare in pezzi...

Un colpo... Questo colpo...! Non sò come mai, ma... E' magnifico!!!

Ogni volta che prendo un colpo, io... Io, ne restituisco un altro!!!

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Guest frallog
Viaggiare ad 1.5 bar significa che c'è qualcosa che non và...

Si' concordo: La mia testa! ;)

Tra l'altro ho viaggiato cosi' sulla Napoli-Roma..... diciamo a 130Km/h costanti.....

Regards,

Francesco 8)

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Secondo me e' molto meglio che camminare con la pressione delle anteriori ad 1.5 bar (a me capita spesso perche' non trovo mai un benzinaio che abbia l'accidente che funziona).

Regards,

Francesco 8)))

penso che dovresti portare l'aria a temperatura un po troppo elevata per portare un volume così piccolo di fluido da 1,5 a 2,2 bar...

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Anche volendo considerare l'equilibrio liguido-vapore e' semplice ricondursi a un esperimento di uso comune: le pentole con l'acqua. Immaginiamo una pentola chiusa ermeticamente. Scaldando l'acqua si produce vapore e a seconda della temperatura si produce una differente quantita' di vapore (maggiore e' la temperatura, maggiore e' il vapore) e quello che si vede e che si ha una pressione che va aumentando all'aumentare del vapore. Dunque anche in un sistema limite come il caso liquido-vapore aumentando la temperatura aumenta la pressione.

Scusa se insisto, ma qui si fa inutile confusione. Ammiro l'aspetto emipirico di quanto tu affermi, così come tesi e conclusione: ma per quanto riguarda il ragionamento... Tu affermi che "Scaldando l'acqua si produce vapore e a seconda della temperatura si produce una differente quantita' di vapore (maggiore e' la temperatura, maggiore e' il vapore)" : ma come? Tu leghi la temperatura alla quantità di vapore emesso! Ma quando mai? Il vapore o meglio, lo stato gassoso, è uno stato della materia. In questo caso, l'evaporazione è una conseguenza dell'innalzzamento della temperatura: ma come puoi legare la quantità di vapore al valore di temperatura e, conseguentemente, alla pressione? Anche perchè a 100° l'acqua bolle: a 110 non è che bolle di più! Ma soprattutto (e qui casca l'asino) non esiste acqua a 110°C.

La legge che tu hai citato,

PV=nRT

dice tutto: in un sistema a volume costante, all'aumentare della temperatura aumenta la pressione. Che poi ci sia un cambio di stato nessuno lo mette in dubbio, ma non puoi legare così la quantità di vapore alla temperatura...

Detto questo io aggiungo che quando hanno progettato il radiatore con la elettro-ventola che si attacca ad una certa temperatura e si stacca ad un'altra non hanno in alcun modo fatto una modellistica liquido-vapore. Hanno solo imposto che l'acqua che va a raffreddare il motore deve essere a una temperatura massima pari ad un tot. Cosi' la ventola si attacca a quella temperatura e si stacca a quella temperatura meno venti (diciamo).

E ci mancherebbe altro! Se servisse un modello matematico per far attaccare una ventola saremmo rovinati! Anche perchè se devo essere sincero non conosco nessun tipo di modellistica liquido-vapore , oltre a non capire cosa c'entri con il tuo esempio.

Vorrei comunque sottolineare che il radiatore dell'auto è stato dotato di un sistema di raffreddamento forzato da quando è nata l'auto. Magari prima era solo una ventola collegata alla cinghia, poi è divenuta una ventola, ma esiste da sempre. E di certo non è una grande invenzione....

Dunque se a me interessa semplicemente tenere gli pneumatici a 2 bar allora attacco la resistenza od il cannone a 1.9 bar e stacco a 2.1 bar. Alla fine sono i bar che mi interessano non la modellistica liquido-vapore che c'e' dietro.

Beh, ho capito quello che vuoi dire. E proprio per questo sto cercando di farti capire che non hai fatto i conti con la fisica! Tu dici: ok, me ne frego di tutto. Sparo calore fino a che la pressione non torna al posto, stop. Ebbene, facciamo questi 2 conti. Poniamo: 10 di Agosto, 35°. Il tuo sistema rileva una pressione di 1,8 bar ed entra in funzione. Quanto devi scaldare il pneumatico? Ebbene, prendiamo la calcolatrice e ricordiamo:

P V = n R T

dove:

P pressione in atm

V volume in litri

N numero moli

R costante (0.082 litri per atm/grado)

T temperatura in gradi Kelvin.

Consideriamo per semplificare 1 mole e 14 litri di volume per il nostro pneumatico, tralasciando i correttivi di Van der Waals.

Abbiamo

T= (PV)/R = (1,8 x 14) / 0,082= 307°k

Quindi come vedi abbiamo 307°K = 34°C ok? Proviamo a portare la nostra pressione a 2,1 e vediamo quanta temperatura ci costa:

T= (PV)/R = (2,1 x 14) / 0,082= 358°k

Porca miseria.... 358°K sono 85°C.... Devo innalzare la temperatura del mio povero pneumatico di 51°C....

Non mi voglio soffermare tanto sugli aspetti pratici, nel senso che non voglio nemmeno immaginare di come riduci quel povero pneumatico.... Ma tecnicamente hai una vaga idea di quanta energia, in termini di potenza assorbita, ti costi al tuo povero motore? Non voglio perdermi in inutili calcoli ma, a grandi linee, ti posso assicurare che una boiata del genere ti costerebbe come minimo una 40ina di cavalli quando è in funzione....

Ti ripeto: a parole si può fare tutto. Purtroppo però a volte c'è da fare i conti con la realtà.... Che ci vuoi fare?:lol:

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