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Peugeot 205 1.9 GTi 16V Gutmann, la prova 25 anni dopo..


Pawel72

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La velocità con auto di questo tipo assume una dimensione completamente diversa, più corposa, perché il rapporto uomo-macchina diventa unico

Prezzo indicativo: 28 milioni di lireVoto: 9
Maggiori informazioni: Club Storico Peugeot

Nel lontano 1991 ho preso la patente di guida e ricordo come se fosse ieri la paura per la prova su strada completamente annichilita e sostituita dall’emozione e dall’entusiasmo quando mi consegnarono per l’esame una fiammante Peugeot GTI 1.9 diesel rossa: potevo guidare una delle “hot hatches” (compatte sportive) che ha fatto la storia dell’auto e che è stata oggetto del desiderio per intere generazioni dagli anni ’80 fino alla fine degli anni ’90.

Un desiderio non accessibile a tutti visto che nel lontano 1989 per parcheggiare in garage la versione sportiva GTI bisognava “sborsare” 21 milioni di vecchie lire. Oggi dopo oltre 20 anni ho tra le mani una rarissima Peugeot 205 GTI Gutmann 1.9 16v dopo il restauro conservativo effettuato dalla divisione Italiana di Peugeot che ha permesso di rimettere su strada un modello rarissimo prodotto in soli 300 esemplari dei quali in Italia ne arrivarono solo una decina anche a causa del prezzo esclusivo di 28 milioni di lire.

Kurt Gutmann, ex pilota che alla fine degli anni settanta iniziò a modificare automobili in Francia, nei pressi di Mulhouse, dopo i primi esperimenti con le Talbot Horizon, nel 1982, inizia a potenziare le prime auto del Leone, diventando presto il più importante elaboratore al Mondo di vetture del leone.

Il nuovo cuore “Gutmann” il segreto di tanta potenza

La belva firmata Gutmann nasce dall’idea di trapiantare la testata della mitica 309 16V sul basamento della 1.9 GTI standard da 130CV con l’aggiunta di un nuovo radiatore dell’olio, di alberi a camme specifici, di una nuova mappatura della centralina, di uno scarico sportivo ed ecco che la coppia passa da 165 Nm a 180 e i cavalli da 130 a 160CV anche se ad un regime di rotazione piuttosto alto, a 6.500 giri/min.

(Foto: Luca Zucconi)

(Foto: Luca Zucconi)

Il cuore modificato della GTI permette uno scatto da 0 a 100 km/h in circa 8 secondi, ma anche una velocità massima di ben 230 km/h. Numeri da far girare la testa negli anni ’90, soprattutto se associati ad un peso che non supera i 1.000 kg. Il motore si trasforma quindi in maniera radicale, divenendo un’unità bialbero a quattro valvole per cilindro. Modifiche ai rapporti, con un rapporto finale accorciato che passa da 3.68 a 3.94 e la quinta marcia allungata da 0.88 a 0.81 accoppiate ad una frizione rinforzata e a nuove pastiglie freno dalle prestazioni migliori.

La personalizzazione del tuner tedesco continua con un assetto irrigidito e ribassato di 30mm (per garantire una maggiore stabilità in rilascio e in frenata), nuova barra duomi all’anteriore, ed esternamente oltre ai badge Gutmann, cerchi in lega speciali da 15 pollici con pneumatici maggiorati 195/50 e la scritta “i 16 V” sul portellone posteriore.

Internamente, il tuning si concretizza nel volante dal diametro ridotto in pelle con loghi e scritte Gutmann, pomello sportivo e fondini della strumentazione bianchi.

(Foto: Luca Zucconi)

(Foto: Luca Zucconi)

Esperienza di guida: tuffo nelle emozioni, nei suoni e negli odori anni ’90

Salgo a bordo e all’improvviso mi sembra di tuffarmi nel passato, rivivo le emozioni, i suoni, ma anche gli odori e le sensazioni di quando avevo 20 anni, sembra come se nell’auto il tempo si fosse fermato; salire a bordo è come un tuffo negli anni ’90.

Prendo posto dietro al volante a tre razze Gutmann senza servosterzo, i sedili sono morbidi e leggermente un po’ profilati in linea con il carattere sportivo della GTI.

(Foto: Luca Zucconi)

(Foto: Luca Zucconi)

Accendo il motore, dando vita al cuore meccanico Gutmann sotto al cofano, inserisco la prima ed ecco che l’abitacolo si riempie letteralmente di un suono corposo che varia assecondando i colpi di gas che dò per non far spegnere il 16v; la colonna sonora del mio test è il sound del quattro cilindri ad iniezione meccanica.

La leva del cambio con i suoi inserimenti secchi e precisi esalta il concetto dell’azionamento di un oggetto puramente meccanico, e l’assenza di servosterzo e ABS mi da la sensazione di essere un tutt’uno con il 4 cilindri aspirato.

Un volta che il motore raggiunge la temperatura la sua erogazione lenta e progressiva continua fino a raggiungere il limitatore e in questa escalation il 16 valvole mi regala momenti di sportività e godimento puro, complice anche un peso piuma del mezzo.

Motore pigro ai bassi, ma molto più corposo e convincente superati i 4.000 giri; rispetto all’otto valvole il range giusto per sfruttare il millenove è traslato di circa 1.500 giri più in su.

(Foto: Luca Zucconi)

(Foto: Luca Zucconi)

L’assetto pensato dal tuner tedesco è duro, a tal punto che sui dossi e buche l’escursione delle sospensioni è pari a zero, non ideale per viaggi lunghi, ma sicuramente ottimale per renderla saldamente veloce in curva.

Lo sterzo meccanico mi mette alla prova e mi impegna molto ai ritmi alti visto il filo diretto tra lo sterzo e la braccia. Non troppo preciso negli inserimenti e con qualche fenomeno di sottosterzo che riesco a domare senza sforzi eccessivi. Niente elettronica, ABS o ESP, ma solo un autentico senso di dominio dell’uomo sulla macchina.

Conclusioni

Per la prima volta dopo tante prove e test drive credo sia inutile fare dei confronti o parlare di pro e contro, cosa dovrei dire? Che la GTI Gutmann costava molto, che il confort interno era al limite oppure che le sue prestazioni su un assetto granitico erano uniche e che aveva un look speciale?

Sto parlando di un’auto di un’altra epoca dove il rapporto tra uomo e automobile era diverso, in cui non era così importante che l’auto venisse omologata in qualche categoria o avesse qualche tecnologia particolare, quello che era importante era avere e guidare quell’auto.

Le automobili erano più semplici e meno sofisticate, ma comunque capaci di emozionare in maniera viscerale. Guidare una GTI o Gutmann che sia, significa vivere un’esperienza intensa, di quelle che mi fanno dire ancora oggi “sono nato nell’epoca giusta, questa è la vera guida”.

Sicuramente oggi le auto sono più sicure, più comode, connesse, più green, ma il piacere che regala una guida scorbutica, senza filtri e più difficile merita di essere vissuto. La velocità con auto di questo tipo assume una dimensione completamente diversa, più corposa a perché il rapporto uomo-macchina diventa unico.

Quando un’auto non accetta omologazione, ma basta solo pronunciare la sua sigla o far sentire il rumore del suo 4 cilindri aspirato per far girare la gente di ogni età dopo oltre 20 anni vuol dire che non parliamo solo di un’auto

 

 

http://www.wired.it/gadget/motori/2015/02/11/peugeot-205-1-9-gti-16v-gutmann-prova-25-anni-dopo/

 

 

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La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai sono in armonia.

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1 minuto fa, sarge dice:

A me no.

Era già troppa quella di serie.

De Gustibus. Un po' carica esteticamente, però è una serie limitata e particolare. 
Non mi piacciono le auto tamarre dei giorni nostri, nemmeno amo modificarle esteticamente. Però non so, questa mi piace. Sarà il fascino delle sportive anni '80...

 

Vabbé, stai parlando con uno a cui, forse, regaleranno a breve una 205 Rallye. Ho detto tutto! :-D

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2 minuti fa, sarge dice:

A me no.

Era già troppa quella di serie.

 

Tristemente vero. A meno di non essere un manico per divertirsi basta ed avanza una GTI 1,6 (magari targa nera)

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1983 Citroen 2CV6 Charleston bordeaux/nera

2024 Alfa Romeo Tonale 1,5 160cv Sprint

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6 minuti fa, Alessinho dice:

De Gustibus. Un po' carica esteticamente, però è una serie limitata e particolare. 
Non mi piacciono le auto tamarre dei giorni nostri, nemmeno amo modificarle esteticamente. Però non so, questa mi piace. Sarà il fascino delle sportive anni '80...

 

Vabbé, stai parlando con uno a cui, forse, regaleranno a breve una 205 Rallye. Ho detto tutto! :-D

 

Lui non si riferisce all'estetica.

Ma al fatto che all'epoca non di rado freni sterzo e gomme faticavano molto (troppo) a controllare l'esuberanza dei motori.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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3 minuti fa, TonyH dice:

 

Lui non si riferisce all'estetica.

Ma al fatto che all'epoca non di rado freni sterzo e gomme faticavano molto (troppo) a controllare l'esuberanza dei motori.


Scusatemi allora, avevo capito male. Ammiro molto la 205 ma sono del '90, mai avuto modo di guidarne una. Ho letto che sono molto scorbutiche, ma non ho esperienza in merito. 

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