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E' morto Paolo Villaggio


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Devo averne visto un pezzo tanti anni fà ma ma ricordo poco(ora mi avete incuriosito), se non ricordo male c'era anche Lucio Dalla, ricordo più che altro una scena dove dal trattore cercava di abbordare la bellissima Lucienne e gli palpava una minna:mrgreen:

I motori sono come le donne, bisogna saperli toccare nelle parti più sensibili.(Enzo Ferrari)

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25 minuti fa, indeciso88 dice:

ma era la versione del dott. Jekyll e Mr. Hyde?

No quello è questo :

 

18609265483_b9af4d6564_b.jpg

 

 

Con Villaggio che sfoggia un'inquietante parrucca alla Lino Toffolo :)

 

 

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Archepensevoli spanciasentire Socing.

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28 minuti fa, RiRino dice:

Devo averne visto un pezzo tanti anni fà ma ma ricordo poco(ora mi avete incuriosito), se non ricordo male c'era anche Lucio Dalla, ricordo più che altro una scena dove dal trattore cercava di abbordare la bellissima Lucienne e gli palpava una minna:mrgreen:

 

ricordi bene

 

Risultati immagini per la mazurka del barone della santa e del fico fiorone

 

d'altronde Lucio suonava con Avati ed erano molto amici.

 

Villaggio è colpevole di avermi traumatizzato con la visione  della tizia di sopra,

 

di Janet Agren - Dalia in sogni mostruosamente proibiti

 

Risultati immagini per janet agren sogni mostruosamente

 

e di Edwige Fenech nel sopra citato dott. jeckyll e gentile signora

 

Immagine correlata

 

 

 

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CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Lucio Dalla che entrava in scena chiedendo "Vi serve una sega??". Umorismo sottile e sofisticato ma comprensibile anche per chi non ha le scuole alte :D 

 

Giusto per rimanere in tema, io invece i miei primi capogiri con Janet Agren li ebbi guardando "La più bella serata della mia vita" di Scola, e poi con "Aragosta a colazione".

 

La nascita de "La Mazurka" è divertente, Pupi Avati la raccontò in alcune occasioni. Era un giovane aspirante regista appena approdato a Roma, senza una lira, dopo aver mandato in bancarotta un imprenditore che gli aveva finanziato i suoi primissimi film horror.

Aveva quel copione, scritto coi suoi fidi collaboratori, suo fratello e il grande Gianni Cavina, e sognava di poter avere come protagonista la star televisiva del momento, Paolo Villaggio.

Non sapendo come avvicinarlo, un giorno aprì il giornale e lesse il suo nome fra i partecipanti del mitico torneo tennistico che si teneva a Casa di Tognazzi a Torvajanica. Montò sulla 500 e arrivò a casa di Tognazzi. Vi trovò il gotha del cinema italiano. Vide Villaggio, provò a fermarlo ma lui lo trattò malissimo, perché doveva andare in campo e non aveva alcuna intenzione di fare quel film.

Persa ogni speranza abbandonò il copione su un tavolo, montò sulla 500 e tornò a casa, piangendo.

Quanche tempo dopo ricevette una telefonata dalla segretaria di Tognazzi. Aveva trovato il copione, lo aveva letto e lo voleva fare lui.

Villaggio poi partecipò lo stesso, nel ruolo non del barone ma di "Biancone".

Il film ebbe (inspiegabilmente :D ) successo, e Avati fu riconoscente a Tognazzi per tutta la vita per averlo aiutato in quel momento di difficoltà. Molti anni dopo Avati, famoso e richiesto, per ricambiare il favore propose a Tognazzi, in declino e malato di depressione, di girare di nuovo un film insieme. Il film si chiama Ultimo Minuto e fu un prevedibilissimo flop, ma furono entrambi contenti: Tognazzi per aver potuto riassaporare il lavoro sul set, e Avati per la consapevolezza di averlo aiutato.

Tanto per chiudere con un pistolotto, finché il cinema italiano non ritroverà ANCHE questa dimensione umana, continuerà a essere uno zombie, una macchina che produce film di cassetta non per finanziare i capolavori, ma per rifare altri film di cassetta sempre più poveri di idee e contenuti.

E che Iddio ci conservi Checco Zalone, l'unico con cui si può anche azzardare qualche paragone importante.

 

 

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2 minuti fa, Yakamoz dice:

Lucio Dalla che entrava in scena chiedendo "Vi serve una sega??". Umorismo sottile e sofisticato ma comprensibile anche per chi non ha le scuole alte :D 

 

Giusto per rimanere in tema, io invece i miei primi capogiri con Janet Agren li ebbi guardando "La più bella serata della mia vita" di Scola, e poi con "Aragosta a colazione".

 

La nascita de "La Mazurka" è divertente, Pupi Avati la raccontò in alcune occasioni. Era un giovane aspirante regista appena approdato a Roma, senza una lira, dopo aver mandato in bancarotta un imprenditore che gli aveva finanziato i suoi primissimi film horror.

Aveva quel copione, scritto coi suoi fidi collaboratori, suo fratello e il grande Gianni Cavina, e sognava di poter avere come protagonista la star televisiva del momento, Paolo Villaggio.

Non sapendo come avvicinarlo, un giorno aprì il giornale e lesse il suo nome fra i partecipanti del mitico torneo tennistico che si teneva a Casa di Tognazzi a Torvajanica. Montò sulla 500 e arrivò a casa di Tognazzi. Vi trovò il gotha del cinema italiano. Vide Villaggio, provò a fermarlo ma lui lo trattò malissimo, perché doveva andare in campo e non aveva alcuna intenzione di fare quel film.

Persa ogni speranza abbandonò il copione su un tavolo, montò sulla 500 e tornò a casa, piangendo.

Quanche tempo dopo ricevette una telefonata dalla segretaria di Tognazzi. Aveva trovato il copione, lo aveva letto e lo voleva fare lui.

Villaggio poi partecipò lo stesso, nel ruolo non del barone ma di "Biancone".

Il film ebbe (inspiegabilmente :D ) successo, e Avati fu riconoscente a Tognazzi per tutta la vita per averlo aiutato in quel momento di difficoltà. Molti anni dopo Avati, famoso e richiesto, per ricambiare il favore propose a Tognazzi, in declino e malato di depressione, di girare di nuovo un film insieme. Il film si chiama Ultimo Minuto e fu un prevedibilissimo flop, ma furono entrambi contenti: Tognazzi per aver potuto riassaporare il lavoro sul set, e Avati per la consapevolezza di averlo aiutato.

Tanto per chiudere con un pistolotto, finché il cinema italiano non ritroverà ANCHE questa dimensione umana, continuerà a essere uno zombie, una macchina che produce film di cassetta non per finanziare i capolavori, ma per rifare altri film di cassetta sempre più poveri di idee e contenuti.

E che Iddio ci conservi Checco Zalone, l'unico con cui si può anche azzardare qualche paragone importante.

 

 

 

Tra l'altro, "All'ultimo minuto" è uno dei pochi film belli e veri sul mondo del calcio .

 

 

 

 

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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6 minuti fa, Yakamoz dice:

Lucio Dalla che entrava in scena chiedendo "Vi serve una sega??". Umorismo sottile e sofisticato ma comprensibile anche per chi non ha le scuole alte :D 

 

Giusto per rimanere in tema, io invece i miei primi capogiri con Janet Agren li ebbi guardando "La più bella serata della mia vita" di Scola, e poi con "Aragosta a colazione".

 

La nascita de "La Mazurka" è divertente, Pupi Avati la raccontò in alcune occasioni. Era un giovane aspirante regista appena approdato a Roma, senza una lira, dopo aver mandato in bancarotta un imprenditore che gli aveva finanziato i suoi primissimi film horror.

Aveva quel copione, scritto coi suoi fidi collaboratori, suo fratello e il grande Gianni Cavina, e sognava di poter avere come protagonista la star televisiva del momento, Paolo Villaggio.

Non sapendo come avvicinarlo, un giorno aprì il giornale e lesse il suo nome fra i partecipanti del mitico torneo tennistico che si teneva a Casa di Tognazzi a Torvajanica. Montò sulla 500 e arrivò a casa di Tognazzi. Vi trovò il gotha del cinema italiano. Vide Villaggio, provò a fermarlo ma lui lo trattò malissimo, perché doveva andare in campo e non aveva alcuna intenzione di fare quel film.

Persa ogni speranza abbandonò il copione su un tavolo, montò sulla 500 e tornò a casa, piangendo.

Quanche tempo dopo ricevette una telefonata dalla segretaria di Tognazzi. Aveva trovato il copione, lo aveva letto e lo voleva fare lui.

Villaggio poi partecipò lo stesso, nel ruolo non del barone ma di "Biancone".

Il film ebbe (inspiegabilmente :D ) successo, e Avati fu riconoscente a Tognazzi per tutta la vita per averlo aiutato in quel momento di difficoltà. Molti anni dopo Avati, famoso e richiesto, per ricambiare il favore propose a Tognazzi, in declino e malato di depressione, di girare di nuovo un film insieme. Il film si chiama Ultimo Minuto e fu un prevedibilissimo flop, ma furono entrambi contenti: Tognazzi per aver potuto riassaporare il lavoro sul set, e Avati per la consapevolezza di averlo aiutato.

Tanto per chiudere con un pistolotto, finché il cinema italiano non ritroverà ANCHE questa dimensione umana, continuerà a essere uno zombie, una macchina che produce film di cassetta non per finanziare i capolavori, ma per rifare altri film di cassetta sempre più poveri di idee e contenuti.

E che Iddio ci conservi Checco Zalone, l'unico con cui si può anche azzardare qualche paragone importante.

 

 

 

non lo sapevo, interessante.. è molto nelle corde di Avati, se avevo letto una sua biografia e in pratica la genesi dei suoi film in pratica era un susseguirsi di porte sbattute in faccia :mrgreen:

 

 

 

3 minuti fa, Matteo B. dice:

io di Villaggio ho il chiaro ricordo del Secondo tragico Fantozzi, visto in seconda visione a Levanto al cinema estivo e il Sig. Robinson, visto al cine coi miei.

 

Levanto. Eri un vecchio borghese anche da giovane. Un giorno ti racconterò la mia quasi dipartita in quelle lande. 

 

3 minuti fa, stev66 dice:

 

Tra l'altro, "All'ultimo minuto" è uno dei pochi film belli e veri sul mondo del calcio .

 

 

 

 

 

 

vero, il film ha momenti di stanca, ma tognazzi aveva recitato benissimo. Così come villaggio aveva fatto un figurone in olmi.

 

Curiosità mia: per me i mantelli e le ridicole parrucche di villaggio in molti suoi film avevano influenzato fellini nelle sue idee per il film che non ha mai portato a termine, Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet

 

Risultati immagini per fellini mastorna

questa è la versione a fumetti di manara. 

 

a proposito, questo era il fratello gemello:

 

 

Risultati immagini per paolo villaggio e fratello gemello

 

i suoi alunni se lo sognano ancora adesso 

 

 

 

 

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