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Maxi cartello tra colossi auto tedeschi da oltre 20 anni


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Der Spiegel: maxi cartello tra colossi auto tedeschi da oltre 20 anni. Titoli del settore sotto attacco

21/07/2017 16:33di Laura Naka Antonelli
 

Lo scandalo dieselgate che ha travolto Volkswagen sarebbe solo la punta dell’iceberg di un mercato profondamente segnato da accordi segreti tra vari big.

 

Azionario europeo sotto pressione, con i listini che accelerano al ribasso dopo la rivelazione di Der Spiegel, che in un articolo che sta facendo non poco scalpore, rivela che l’industria tedesca dell’auto ha operato come un cartello per più di 20 anni. Lo scandalo dieselgate che ha travolto Volkswagen sarebbe dunque solo la punta dell’iceberg di un mercato che, in tutti questi anni, avrebbe prosperato grazie agli accordi segreti tra vari big. Altro che libero mercato. La collusione sarebbe stata all’ordine del giorno.

 

Der Spiegel fa i nomi di Volkswagen, Daimler, BMW, Audi e Porsche, e rivela indiscrezioni secondo cui i produttori tedeschi di auto si sarebbero accordati per fissare i prezzi dei sistemi per la gestione delle emissioni dei motori diesel, ma non solo.

I principali artefici del cartello, Volkswagen, Daimler e BMW, avrebbero tenuto infatti incontri segreti e creato anche gruppi ad hoc a partire dagli anni Novanta, per discutere su diverse questioni, tra cui quelle inerenti ai costi di produzione, alle forniture, alla strategia e alle emissioni di gas inquinanti.

Il settimanale descrive il caso come “uno dei principali cartelli nella storia economica della Germania“.

Proprio in questi meeting, le aziende si sarebbero accordate per fissare standard di purificazione dei gas per i loro veicoli diesel, gettando così le basi di quello scandalo che sarebbe stato battezzato “dieselgate”. In particolare, a partire dal 2006, i colossi avrebbero discusso anche il costo dell’AdBlue, il sistema per il trattamento dei gas di scarico dei motori diesel.

Con gli accordi venivano decisi anche i costi dei componenti per la costruzione dei veicoli. Coinvolti 200 dipendenti, riuniti in 60 commissioni.

Immediata la reazione del mercato. La pubblicazione delle indiscrezioni viene seguita dal tonfo delle quotazioni dei 3 Big del settore automobilistico made in Germany.

Il Dax precipita ai minimi della sessione scivolando fino a -2%, e la rivelazione bomba di Der Spiegel alimenta l’attacco contro i principali titoli del settore auto quotati in Borsa.

Le azioni delle dirette interessate – Volkswagen, Daimler e BMW – crollano tra -3% e -4% -, con il sottoindice auto dello Stoxx 600 che capitola di oltre -3%.

Tra l’altro il magazine tedesco rivela ancheche, in una lettera inviata alle autorità competenti, lo scorso 4 luglio, Volkswagen ha riconosciuto di essersi resa colpevole di comportamenti contrari alla concorrenza.

Il portavoce del colosso tedesco dell’auto – a cui fanno capo anche i marchi Porsche e Audi – non ha al momento rilasciato dichiarazioni. Anche Daimler e BMW si sono chiuse nel silenzio

 

 

 

A SEGUIRE SEMPRE IN GIORNATA:

 

 

http://www.finanzaonline.com/notizie/volkswagen-daimler-e-bmw-sbandano-sul-dax-spunta-accusa-cartello-tra-costruttori-auto

 

21/07/2017 16:18di Titta Ferraro
 

Fitte vendite in chiusura di ottava sui maggiori testimonial tedeschi del settore auto. Il titolo Volkswagen cede quasi il 3% dopo essere scivolato nell’intraday fino a -4,8%. Bmw cede il 2,76% e Daimler il 2,72%. A far scattare gli ordini di vendita sono le anticipazioni pubblicate da Der Spiegel su una possibile Cartello fra i maggiori costruttori auto tedeschi. Il caso, spiega Der Spiegel nella sua edizione online, sarebbe emerso in seguito a un’autodenuncia da parte di Volkswagen e Daimler circa decenni di accordi tra i produttori tedeschi sulla tecnologia dei veicoli, costi, fornitori e strategie, nonché controlli sulle emissioni diesel. Intese che andrebbero contro le norme antitrust. Le discussioni avrebbero coinvolto più di 200 dipendenti in 60 gruppi di lavoro in settori quali sviluppo dell’auto, motori benzina e diesel, freni e trasmissioni.

 

 

 

Va bene le solite psicosi etc etc, ma qui mi sembra che i titoli abbiano perso veramente troppo per esser solo un fuoco di paglia (come anche il fatto che a sollevare la vicenda sia lo spesso ridicolo Der Spiegel). Non avendo info/esperienza in merito, lascio la parola ai tanti tecnici, insider, competenti amici del Forum...

 

 

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Ma quindi una j.v , un tavolo tecnico delle associazioni , il comprare da un fornitore lo stesso particolare significa manipolare in maniera fraudolenta??

 

Oppure parlano di uno schema come nei camion?

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Guidatore medio di S.w. mi piacciono le auto , fumatore Light e AD INTERIM convivente... questo è nicogiraldi....

875kg - 260+ cv i numeri del mio piacere

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Personalmente ho sempre sospettato una cosa del genere. Mi sono sempre chiesto come la triade aveva sempre lo stesso tipo di modello che usciva uno dopo l'altro con marchio differente ma con doti molto vicini. Sembrava quasi essere marchi dello stesso gruppo.

 

Questo presunto scandalo potrebbe spiegare molte cose...

Modificato da iDrive
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34 minuti fa, stev66 dice:

Si pensi al peso che si ha se ci si presenta insieme a discutere di emissioni o crash test.

comunque non mi stupisco: si chiama sistema paese.

 

Ma infatti io non vedo lo scandalo

  • Mi Piace 1

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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