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2 ore fa, maxsona scrive:

Tempo che la produzione di efuel prodotti con fonti rinnovabili (altrimenti non hanno senso), potrà soddisfare la richiesta a prezzi competitivi - secondo me - saremo già ad "elettrificazione inoltrata". Gli efuel avrebbero senso se fossero disponibili ai distributori in questo momento.

 

Il punto è proprio questo: capire se possano raggiungere velocemente una competitività adeguata sul breve, ovviamente parlando di produzione da fonti rinnovabili, o quantomeno a bassissima emissione. 

Anch'io non sono molto ottimista, ma penso che la sfida vada accolta e tentata comunque. 

 

Sul lungo termine, vedo comunque altamente improbabile una rivoluzione tale da essere full-electric. Sulla mobilità privata dei paesi europei magari anche sì, ma per ciò che concerne il trasporto pensante, trasporto navale ed in ambito aeronautico, temo che servirà comunque mantenere i ns. "cari" (leggi costosi 😅 ) carburanti. A meno di rivoluzioni tecnologiche miracolose.

 

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2 ore fa, 4200blu scrive:

 

Questa trasformazione verso produzione zero Co2 non e una questione del traffico privato (che sta solo per 6% globale), e una cosa molto piu grande e cosi i costi per un auto privato alla fine sono solo un piccolo dettaglio che non influisce la direzione generale secondo me.

 


Certamente, la direzione è stata presa, anche perché la più facilmente percorribile, ma richiede comunque ingenti investimenti, per cui non può essere cambiata, ma accelerata dai minori costi.

 

L’industria automobilistica ha preso la direzione, ma bisogna vedere in quanto tempo riuscirà a fare la transizione completa, quel punto di non ritorno nel quale le economie di scala nel produrre un’auto elettrica saranno maggiori di quelle nel produrre una ICE. Quel punto è più vicino di quanto si pensi.

 

Meno le auto elettriche costeranno, più auto elettriche verranno vendute, più aumenteranno le infrastrutture di ricarica, anzi in Italia siamo al paradosso che le colonnine aumentano più delle auto elettriche circolanti.

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On 30/4/2023 at 15:21, J-Gian scrive:

 

Il punto è proprio questo: capire se possano raggiungere velocemente una competitività adeguata sul breve, ovviamente parlando di produzione da fonti rinnovabili, o quantomeno a bassissima emissione. 

Anch'io non sono molto ottimista, ma penso che la sfida vada accolta e tentata comunque. 

 

Sul lungo termine, vedo comunque altamente improbabile una rivoluzione tale da essere full-electric. Sulla mobilità privata dei paesi europei magari anche sì, ma per ciò che concerne il trasporto pensante, trasporto navale ed in ambito aeronautico, temo che servirà comunque mantenere i ns. "cari" (leggi costosi 😅 ) carburanti. A meno di rivoluzioni tecnologiche miracolose.

 

Proprio venerdì la California ha mosso i CARB verso il divieto dei motori diesel sui mezzi pesanti dal 2036. Non è un limite vicino, ma è comunque un primo esempio di questa regolamentazione.

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Tavares: “Esenzione e-fuel aggiunge confusione al caos”

Il CEO di Stellantis va all'attacco della politica europea: "Apertura ai carburanti sintetici rischia di minare un quadro normativo già delineato"

...

Aggiungere confusione al caos

“Se gli e-fuel non si dimostreranno carbon neutral e non contribuiranno ad abbattere drasticamente i costi, allora continueremo a spingere sui veicoli elettrici. Ma se riusciranno a rompere i paradigmi? Cosa faremmo a quel punto? Perché abbiamo ancora dodici anni a disposizione, giusto? Cosa accadrebbe se si arrivasse ad una svolta e si scoprisse un modo per ridurre enormemente i costi di produzione degli e-fuel?”, si è domandato il numero uno del gruppo italo-francese, intercettato da Autocar durante una visita allo stabilimento Opel di Luton.

Futuro incerto

Difficile trovare le risposte, anche per lo stesso Tavares, che ha espresso però una sua preoccupazione: “Questo è il grosso problema di quello che stiamo facendo. Per mettere in pratica la strategia attuale sono necessari venti anni. E qual è la probabilità che in una finestra temporale di venti anni arrivi qualcuno che annunci una svolta dicendo ‘Ho trovato qualcosa che ha costi molto più bassi per la società, porta ad un risultato molto migliore per il pianeta, ed è molto più facile da eseguire?’ Non ci sono dogmi, si tratta solo del fatto che lavoriamo da un secolo alla messa a punto di una tecnologia. E poi, improvvisamente, il mondo esterno vorrebbe che ottenessimo la stessa efficienza con una tecnologia nuova di zecca che ha un tempo molto limitato per essere ottimizzata”.

Tra elettrico ed e-fuel

Secondo Tavares, l’Unione Europea e la politica in generale dovrebbero evitare di introdurre qualsiasi cosa che aggiunga confusione al caos. “A me sta bene andare a tutta velocità sui veicoli elettrici e dimostrare al mondo che siamo il miglior produttore di veicoli elettrici. Stiamo accettando di giocare a questo gioco, di muoverci all’interno di un quadro normativo che ci viene proposto. Quindi la domanda è: questo quadro normativo è il migliore per le società? È il il migliore per il pianeta? – ha proseguito Tavares – Per quello che riguarda gli e-fuel, ci siamo assicurati che i nostri motori siano compatibili con questa alimentazione per ogni evenienza. Ora lasceremo che le parti interessate dimostrino che i carburanti sintetici siano a tutti gli effetti carbon neutral, e che un giorno i costi potranno essere allo stesso livello”.

Stellantis ce la farà

Tavares ha precisato che la sua preoccupazione non è per Stellantis, che avrà a sua detta la capacità di sopravvivere e prosperare a prescindere dal quadro normativo che si troverà di fronte, ma piuttosto per la società, per l’Europa e per il mondo occidentale. Ma soprattutto, attacca l’atteggiamento dell’UE e della politica nel suo complesso: “La politica ci racconta che gli e-fuel sono un carburante per ricchi. E tutti diranno ‘Oh, ok, non ci interessa, è solo per i ricchi’. Ma se ci fosse una svolta? Cosa faremo con le Gigafactory? Cosa faremo con tutta la trasformazione che abbiamo portato avanti come industria, chi pagherà per questo? E quando i politici vedranno quel che accadrà inizieranno a dire ‘Beh, non abbiamo imposto nessuna tecnologia’. I politici sono molto rispettosi, ma non sono sicuro che stiano ascoltando”.

 

https://www.formulapassion.it/automoto/mondoauto/tavares-esenzione-e-fuel-elettrico

 

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2 ore fa, AleMcGir scrive:

Tavares: “Esenzione e-fuel aggiunge confusione al caos”

Il CEO di Stellantis va all'attacco della politica europea: "Apertura ai carburanti sintetici rischia di minare un quadro normativo già delineato"

...

Aggiungere confusione al caos

“Se gli e-fuel non si dimostreranno carbon neutral e non contribuiranno ad abbattere drasticamente i costi, allora continueremo a spingere sui veicoli elettrici. Ma se riusciranno a rompere i paradigmi? Cosa faremmo a quel punto? Perché abbiamo ancora dodici anni a disposizione, giusto? Cosa accadrebbe se si arrivasse ad una svolta e si scoprisse un modo per ridurre enormemente i costi di produzione degli e-fuel?”, si è domandato il numero uno del gruppo italo-francese, intercettato da Autocar durante una visita allo stabilimento Opel di Luton.

Futuro incerto

Difficile trovare le risposte, anche per lo stesso Tavares, che ha espresso però una sua preoccupazione: “Questo è il grosso problema di quello che stiamo facendo. Per mettere in pratica la strategia attuale sono necessari venti anni. E qual è la probabilità che in una finestra temporale di venti anni arrivi qualcuno che annunci una svolta dicendo ‘Ho trovato qualcosa che ha costi molto più bassi per la società, porta ad un risultato molto migliore per il pianeta, ed è molto più facile da eseguire?’ Non ci sono dogmi, si tratta solo del fatto che lavoriamo da un secolo alla messa a punto di una tecnologia. E poi, improvvisamente, il mondo esterno vorrebbe che ottenessimo la stessa efficienza con una tecnologia nuova di zecca che ha un tempo molto limitato per essere ottimizzata”.

Tra elettrico ed e-fuel

Secondo Tavares, l’Unione Europea e la politica in generale dovrebbero evitare di introdurre qualsiasi cosa che aggiunga confusione al caos. “A me sta bene andare a tutta velocità sui veicoli elettrici e dimostrare al mondo che siamo il miglior produttore di veicoli elettrici. Stiamo accettando di giocare a questo gioco, di muoverci all’interno di un quadro normativo che ci viene proposto. Quindi la domanda è: questo quadro normativo è il migliore per le società? È il il migliore per il pianeta? – ha proseguito Tavares – Per quello che riguarda gli e-fuel, ci siamo assicurati che i nostri motori siano compatibili con questa alimentazione per ogni evenienza. Ora lasceremo che le parti interessate dimostrino che i carburanti sintetici siano a tutti gli effetti carbon neutral, e che un giorno i costi potranno essere allo stesso livello”.

Stellantis ce la farà

Tavares ha precisato che la sua preoccupazione non è per Stellantis, che avrà a sua detta la capacità di sopravvivere e prosperare a prescindere dal quadro normativo che si troverà di fronte, ma piuttosto per la società, per l’Europa e per il mondo occidentale. Ma soprattutto, attacca l’atteggiamento dell’UE e della politica nel suo complesso: “La politica ci racconta che gli e-fuel sono un carburante per ricchi. E tutti diranno ‘Oh, ok, non ci interessa, è solo per i ricchi’. Ma se ci fosse una svolta? Cosa faremo con le Gigafactory? Cosa faremo con tutta la trasformazione che abbiamo portato avanti come industria, chi pagherà per questo? E quando i politici vedranno quel che accadrà inizieranno a dire ‘Beh, non abbiamo imposto nessuna tecnologia’. I politici sono molto rispettosi, ma non sono sicuro che stiano ascoltando”.

 

https://www.formulapassion.it/automoto/mondoauto/tavares-esenzione-e-fuel-elettrico

 

 

 

Sembrano le parole di uno che ha intuito qualcosa.

 

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”I politici sono molto rispettosi, ma non sono sicuro che stiano ascoltando”.

 

Eppure se gli e-fuel sono passati qualche altro CEO lo hanno ascoltato.

 

Tavares giustamente pretende regole chiare che non mettano a rischio i suoi investimenti, ma poteva parlare prima per farsi ascoltare meglio, o forse puntava anche lui sui biocarburanti ed è rimasto bruciato?

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Diciamo che il buon Carlos ha capito che nella Animal Farm EU, "Tutti i costruttori sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri" ( semicit.). 

E che dopo aver costretto i concorrenti all'all in elettrico ( che è una mazzata enorme per chi vive di auto medio piccole), con la scusa dei biocarburanti continueranno a vendere auto termiche. 

 

Modificato da stev66

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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La stampa tedesco della sinistra (Der Spiegel) mette in evidenza un'altra parte della intervista con Tavares:

 

(traduzione con DeepL)

 

Per 30 anni, la dura concorrenza internazionale ha mantenuto basso il costo della vita per gli europei, ha detto Tavares. La dolorosa conseguenza è che la produzione si è spostata sempre più in Asia. Questo scenario minaccia ora di continuare nell'industria automobilistica. L'importanza della produzione industriale per la performance economica dell'Europa rischia di ridursi ulteriormente. Al continente resterebbe invece solo il ruolo di popolare destinazione turistica: "Tra dieci anni, in Europa serviremo il caffè ai turisti cinesi e americani", prevede Tavares.

Nel frattempo, i politici hanno riconosciuto il problema. Ma l'inversione di tendenza e la riduzione dei prodotti provenienti da Paesi a basso costo di manodopera sta portando all'inflazione. Il capo di Stellantis respinge anche le misure protezionistiche come le barriere tariffarie per i concorrenti cinesi: non farebbero che aumentare ulteriormente i prezzi.

Avvertimento di "molti disordini sociali
"C'è solo un modo per risolvere il problema", spiega Tavares. "Dobbiamo accettare la concorrenza. In Francia dico una cosa molto impopolare: bisogna lavorare di più!". Il problema principale dell'Europa, ha detto, risiede nella tecnocrazia e nella burocrazia; ora i cittadini devono imparare a lavorare in modo più efficiente". Inoltre, ha esortato il governo tedesco a non rinunciare al suo ruolo esemplare di politica di bilancio restrittiva - e quindi a tenere sotto controllo l'inflazione e il debito nazionale. Altrimenti, ha detto, c'è il rischio di "molti disordini sociali".

Anche il leader del mercato mondiale delle auto elettriche, Tesla, è sceso a terra in questa difficile situazione. Lo dimostrano gli ultimi tagli ai prezzi effettuati dal capo dell'azienda Elon Musk. "Elon è arrivato nel mio mondo", dice Tavares. Sta abbassando i prezzi per raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi di vendita. La guerra dei prezzi che ne deriverà sarà problematica per tutti i produttori che già soffrono di bassi margini di profitto, aggiunge.

"Sarà una battaglia entusiasmante", afferma Tavares. L'industria automobilistica sarà caratterizzata dal "darwinismo".

Tradotto con www.DeepL.com/Translator 

 

 

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