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Nuova dirigenza FCA 2018


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3 ore fa, 4200blu scrive:

Forse e in perdita adesso e era diverso al inizio quando hanno deciso il progetto?

Il cambio TRY/EUR ha cambiato drammatico i 3 anni scorsi:

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Se si abbassa il valore della Lira turca e la macchina la vendi in Euro, dovresti guadagnare di più.

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1 ora fa, nonsochisono scrive:

Se si abbassa il valore della Lira turca e la macchina la vendi in Euro, dovresti guadagnare di più.

Non obbligatorio, dipende come e definito il modo di pagamento della Fiat tramite Tofas (perche sono due aziende diverse) e qualche quota dei materiale grezzo e pezzi di Fiat e altri fornitori hai da importatre, per produrre la macchina.

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12 ore fa, LucioFire scrive:

comunque ora i conti sono risanati. è ora di aggredire pur ei mercati che sono stati "snobbati" sempre,vedi quello cuinese. ma farlo con convinzione

azz se la tipo è in perdita non oso immaginare altre vetture.

che poi non avevano avuto gli aiuti statali turchi come successo per 500L?

Concordo pure io che il mercato cuneese, se aggredito, darà grosse soddisfazioni.

  • Ahah! 2
  • Grazie! 1
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13 hours ago, Fatbastard78 said:

Stando a Repubblica, Altavilla avrebbe minacciato di andarsene se non gli fosse dato il posto di Marchionne: di li lo sfanculamento.

repubblica non e liberamente accessibile ma qui riportano quanto potrebbe essere accaduto

Il turbolento addio di Altavilla a Fca

Repubblica in un retroscena riferisce di un colloquio ad alta tensione, nel mezzo della sostituzione del manager ricoverato in Svizzera. Quando John Elkann convoca Altavilla, che si ritiene uno dei papabili e gli dice che il prescelto è Mike Manley si sente sentito tradito dalla famiglia Agnelli e dallo stesso Marchionne, di cui era stato a lungo collaboratore.

Secondo le fonti citate dal quotidiano, Altavilla prova a chiedere un cambio di direzione, ma sulla scelta sembra pesare il fatto che per un gruppo che fa la stragrande maggioranza degli utili negli Usa potrebbe essere difficile far digerire un manager che non ha lavorato in America. 

Altavilla, è la ricostruzione, cerca solidarietà tra i top manager del gruppo e questo non fa altro che aumentare l'irritazione in casa Agnelli che teme il comportamento divisivo e di rottura proprio mentre serve "tutta la nostra unità di intenti per portare avanti in progetto e il piano aziendale", come dice Elkann.

La storia di Altavilla in Fca si chiude con una nota che lo ringrazia "per il contributo prestato". 

https://www.agi.it/economia/alfredo_altavilla_lascia_fca-4195820/news/2018-07-24/

  • Perplesso... 1
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6 ore fa, Phormula scrive:

Nelle aziende italiane spesso vedo imperare la logica del "non importa quanto le cose vanno male, l'importante è che non sia colpa mia".

Quando succede questo la colpa è dei dirigenti che criminalizzano gli errori invece di collaborare per risolverli, spingendo tutti a fare il meno possibile per sbagliare il meno possibile e vivere tranquilli.

20 minuti fa, vince-991 scrive:

repubblica non e liberamente accessibile ma qui riportano quanto potrebbe essere accaduto

Il turbolento addio di Altavilla a Fca

Repubblica in un retroscena riferisce di un colloquio ad alta tensione, nel mezzo della sostituzione del manager ricoverato in Svizzera. Quando John Elkann convoca Altavilla, che si ritiene uno dei papabili e gli dice che il prescelto è Mike Manley si sente sentito tradito dalla famiglia Agnelli e dallo stesso Marchionne, di cui era stato a lungo collaboratore.

Secondo le fonti citate dal quotidiano, Altavilla prova a chiedere un cambio di direzione, ma sulla scelta sembra pesare il fatto che per un gruppo che fa la stragrande maggioranza degli utili negli Usa potrebbe essere difficile far digerire un manager che non ha lavorato in America. 

Altavilla, è la ricostruzione, cerca solidarietà tra i top manager del gruppo e questo non fa altro che aumentare l'irritazione in casa Agnelli che teme il comportamento divisivo e di rottura proprio mentre serve "tutta la nostra unità di intenti per portare avanti in progetto e il piano aziendale", come dice Elkann.

La storia di Altavilla in Fca si chiude con una nota che lo ringrazia "per il contributo prestato". 

https://www.agi.it/economia/alfredo_altavilla_lascia_fca-4195820/news/2018-07-24/

Questa è la prima scelta autonoma degli eredi Agnelli e, a quanto pare, è un'enorme cazzata. Prevedo tempi bui, sperando di sbagliare.

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9 minuti fa, jameson scrive:

Questa è la prima scelta autonoma degli eredi Agnelli e, a quanto pare, è un'enorme cazzata. Prevedo tempi bui, sperando di sbagliare.

Elkann e' un rampollo ed erede, non e' Marchionne. Io temo che a loro interessi fare utili, e gli utili si fanno in USA, e con Jeep. Purtroppo il piano e' gia' tracciato, ridimensionamento di Fiat (oltre a chiusura di Lancia) e analogamente di Chrysler e forse di gran parte di Dodge.

Altavilla, a sentire i rumors, e' colui che ha voluto la criticata (da Marchionne) Tipo in Europa, probabilmente gli Elkann non se la sentono di operare un cambio di rotta.

Mi auguro per chi in Fiat ci lavora che sappiano che, il giorno in cui il mercato USA si contrarra' e i SUV non tireranno piu', potrebbero trovarsi col cerino in mano.

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"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Questo è un problema che si ripresenterà anche in seguito, Fca è un po' come l'impero romano d'oriente e d'occidente, è diviso tra america e italia/europa, Marchionne era praticamente italoamericano, parlava quasi meglio l'inglese dell'italiano, considerando che jeep anche come vendite è molto americanocentrica è difficile per un manager italiano che ha lavorato prevalentemente in italia poter capire fino in fondo la mentalità del consumatore americano

 

lo stesso un manager anglosassone difficilmente capirà mai fino in fondo marchi tipicamente italiani come alfa e maserati

 

per me la soluzione a parte l'ipotesi di trovare un giorno o l'altro un altro italoamericano 50% america e 50% italia è di dividere i ruoli con un anglosassone in america e un italiano per il mercato emea

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Io mi chiedo, se davvero prendera' piede l'ipotesi dei dazi di Trump, e quindi le Jeep andranno fatte tutte in USA, mentre le vetture di volume italiane sono dismesse, e Maserati/Alfa sono ancora a livelli di 150/200k vetture/anno, alle fabbriche italiane che gli facciamo fare?

A meno che la parte "debole" della baracca non venga ceduta a un top player che nel giro di pochi anni fara' il lavoro sporco (chiusura degli stabilimenti italiani) mentre gli Elkann si terranno Ferrari/Maserati/Alfa e Jeep.

Dove comunque io vedo indispensabile produrre da noi solo Ferrari e Maserati, mentre gia' Alfa (come BMW, Audi, Mercedes o Volvo) puo' essere almeno in parte traslocata oltreoceano.

Io non sarei tranquillo a Pomigliano e Mirafiori, ma anche Melfi e Cassino non penso possano ridere.

Modificato da Dodicicilindri
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