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F1 2024-2025 - Spy, Notizie, Ecc.


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24 minuti fa, falconero79 scrive:

avevo letto che economicamente liberty media non se la passava molto bene già prima della pandemia.

ben gli sta per aver messo su sto spettacolo che va avanti da anni

forse qualcuno capirà che la f1 necessita anche di una ferrari vincente

PETIZIONE 125 in Superstrada e Autostrada

La Desmosedici è una moto difficile, quando dai gas vibra e si muove, ma è una sua prerogativa perchè se non ti fai spaventare vedi che tutto funziona. [Casey Stoner]

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1 ora fa, LucioFire scrive:

ben gli sta per aver messo su sto spettacolo che va avanti da anni

forse qualcuno capirà che la f1 necessita anche di una ferrari vincente

Sopratutto, non ha bisogno di una presa di c... come lo e il dominio Mercedes di questo decennio.

Modificato da iDrive
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beh certo é una situazione strana... se consideriamo il periodo d'oro delle corse automobilistiche, tra metà dei 60 e primi 90' non era solo la "corsa" in se ad attrarre la gente ma anche tutto quello stile di vita che per i tempi era abbastanza "ribelle" voglio dire... rischio estremo (allora), fumo e superalcolici a volontà ampiamente sponsorizzati sulle auto, motori ultrarumorosi/spaccatimpani/inquinantissimi (già nei 70' c'era un certo ecologismo)

 

insomma... per di piú le corse di quegli anni erano un allegro circo di scansafatiche e imbonitori da fiera, spesso anche di gran talento (tecnici, piloti e organizzatori) che cercavano di arricchirsi divertendosi (il sogno di tutti)

 

a quei tempi tutti per i motivi che ho detto avrebbero voluto entrare nel mondo delle corse auto

 

oggi invece sono un reparto della pubblicità & comunicazione al seguito di qualche grossa azienda d'automobili, non é proprio la stessa cosa... 😬 gli arabi poi al max possono togliere lo champagne e sostituirlo con la gazzosa... 😄

 

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3 ore fa, shadow_line scrive:

beh certo é una situazione strana... se consideriamo il periodo d'oro delle corse automobilistiche, tra metà dei 60 e primi 90' non era solo la "corsa" in se ad attrarre la gente ma anche tutto quello stile di vita che per i tempi era abbastanza "ribelle" voglio dire... rischio estremo (allora), fumo e superalcolici a volontà ampiamente sponsorizzati sulle auto, motori ultrarumorosi/spaccatimpani/inquinantissimi (già nei 70' c'era un certo ecologismo)

 

insomma... per di piú le corse di quegli anni erano un allegro circo di scansafatiche e imbonitori da fiera, spesso anche di gran talento (tecnici, piloti e organizzatori) che cercavano di arricchirsi divertendosi (il sogno di tutti)

 

a quei tempi tutti per i motivi che ho detto avrebbero voluto entrare nel mondo delle corse auto

 

oggi invece sono un reparto della pubblicità & comunicazione al seguito di qualche grossa azienda d'automobili, non é proprio la stessa cosa... 😬 gli arabi poi al max possono togliere lo champagne e sostituirlo con la gazzosa... 😄

 

trovatemi una macchina del tempo

PETIZIONE 125 in Superstrada e Autostrada

La Desmosedici è una moto difficile, quando dai gas vibra e si muove, ma è una sua prerogativa perchè se non ti fai spaventare vedi che tutto funziona. [Casey Stoner]

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Domenicali propone: “Grande Slam con titolo F1 e titolo F1 Sprint”

L'obiettivo del presidente della Formula 1 è quello di rendere la categoria più interessante per il pubblico più giovane, arrivando a ipotizzare 7 gare sprint nel corso del campionato

 
 
  • Tristezza! 2
  • Ahah! 4

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5 ore fa, shadow_line scrive:

beh certo é una situazione strana... se consideriamo il periodo d'oro delle corse automobilistiche, tra metà dei 60 e primi 90' non era solo la "corsa" in se ad attrarre la gente ma anche tutto quello stile di vita che per i tempi era abbastanza "ribelle" voglio dire... rischio estremo (allora), fumo e superalcolici a volontà ampiamente sponsorizzati sulle auto, motori ultrarumorosi/spaccatimpani/inquinantissimi (già nei 70' c'era un certo ecologismo)

 

insomma... per di piú le corse di quegli anni erano un allegro circo di scansafatiche e imbonitori da fiera, spesso anche di gran talento (tecnici, piloti e organizzatori) che cercavano di arricchirsi divertendosi (il sogno di tutti)

 

Questo secondo me riguarda più la "mitologia" della F1 d'antan, piuttosto che dei reali motivi del successo della formula.

 

Semplicemente, 45 anni fa l'automotive era un settore trainante, molto remunerativo, e la F1 richiedeva costi non paragonabili a quelli di oggi.

Mettiamoci pure che era uno sport ancora semi-pionieristico, e che lo sviluppo tecnologico era ancora circoscritto a bielle, cambi, telai e sospensioni. L'informatica era agli albori, e l'aerodinamica non la faceva da padrone come accade oggi.

 

Oggi scontiamo una crisi forse irreversibile dell'intero settore, costi di progettazione e sviluppo alla portata di pochi, e poi la fisiologica involuzione della formula, che ha esaurito la sua ragion d'essere, ha raggiunto la sua massima espansione e adesso si ritrova a legiferare su se stessa in maniera autodistruttiva.

 

1 ora fa, j scrive:

Domenicali propone: “Grande Slam con titolo F1 e titolo F1 Sprint”

L'obiettivo del presidente della Formula 1 è quello di rendere la categoria più interessante per il pubblico più giovane, arrivando a ipotizzare 7 gare sprint nel corso del campionato

 
 

 

Tutto qui? Speriamo che alla base della nomina di Domenicali a capo della F1 non ci sia stato un grossolano errore di sopravvalutazione. Sarebbe la seconda volta.

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On 15/9/2021 at 16:21, LucioFire scrive:

trovatemi una macchina del tempo

 

On 15/9/2021 at 19:12, Yakamoz scrive:

Questo secondo me riguarda più la "mitologia" della F1 d'antan, piuttosto che dei reali motivi del successo della formula.

 

 

beh io ricordo chiaramente che da bambino e adolescente c'era nettamente quest'idea del pilota di auto da corsa, ma anche del tecnico, dell'ingegnere di scuderia, come figure un po' da spaghetti-western anni 70 😄

 

voglio dire... motori a mille, donne anche (visto oggi, obbiettivamente "oggettivizzate"), vita complessivamente libera e facendo quello che ti divertiva, niente fitness... i piloti pranzavano a spaghetti e bistecche due ore prima di gareggiare, feste nei locali della zona dopo la gara.... e poi tutti dicevano quello che volevano senza uffici stampa

 

insomma non é che i giovani di allora desideravano diventare piloti (ai tempi tutti quanti, auto moto o aereo 🙂) solo per fare "due giri in pista" era anche tutto il "contorno" che suscitava interesse, insomma nel mondo delle corse auto si vedeva una vita libera, molto di piú che in qualsiasi altro settore chiamiamolo di "lavoro" 

 

proprio perché sembrava 90% divertimento e solo 10% lavoro, quella che girava nelle squadre corsa nei 70/80 sembrava piú una vita da film di 007 

 

oggi invece é un normale lavoro "industriale" con organigrammi da azienda, pubbliche relazioni da azienda... sembra tutto molto impiegatizio e per forza, con squadre di centinaia/migliaia di persone e investimenti delle grandi aziende 

 

dov'é finito il fascino della "leggerezza" di allora? 

Modificato da shadow_line
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43 minuti fa, shadow_line scrive:

dov'é finito il fascino della libertà di allora? 

 

Pare che lo sport adesso debba necessariamente farsi portatore (o meglio megafono) di valori positivi, dimenticandosi che è esso stesso intrinsecamente un valore positivo, il più autentico ed efficace in ogni epoca e in ogni civiltà, perché significa lealtà, fratellanza, rispetto, competizione, partecipazione, sacrificio, fascino, fatica, gloria, appartenenza, e molto altro.

Quando questi concetti perdono impatto e si sente il bisogno di abbracciare qualche buona causa per autolegittimarsi, si scivola gradualmente nel paternalismo e in vari altri -ismi, spesso portatori di velati messaggi autoflagellatori.

Bisogna inquinare meno, e poco importa se l'impercettibile contributo all'ambiente rimarrà confinato alle mura del circuito, perché si tratta di soluzioni inapplicabili all'industria automobilistica per cui i massicci investimenti fatti non si trasformeranno mai in benefici su larga scala.

Le grid girls improvvisamente sono diventate un messaggio negativo, e poco importa se per abolire questo messaggio si assimilano le donne ad esseri per forza bisognosi di tutela.

Abbiamo anche assistito a tentativi di introdurre inginocchiamenti di rito, che hanno fatto più danno che altro, perché chi esprimeva perplessità sul metodo (non sul merito) si ritrovava poi a doversi discolpare da allusioni sgradevoli.

 

Non voglio divagare troppo, ma credo che la "morte" della libertà e della spensieratezza (diciamo che hanno vissuto tempi migliori, ma per fortuna sono ancora vive e vegete) dipendano dalla capacità di sapersi innovare continuamente. Quando l'innovazione viene vietata o ridotta da regolamento, la competizione perde interesse, il business fatica ad autofinanziarsi e a vendersi, quindi si cercano delle scorciatoie mediatiche per attirare attenzione, quindi pubblicità, quindi popolarità, quindi investimenti.

E si perde di vista la capacità (e l'esigenza) di saper creare interesse da sé.

 

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3 ore fa, shadow_line scrive:

 

 

 

beh io ricordo chiaramente che da bambino e adolescente c'era nettamente quest'idea del pilota di auto da corsa, ma anche del tecnico, dell'ingegnere di scuderia, come figure un po' da spaghetti-western anni 70 😄

 

voglio dire... motori a mille, donne anche (visto oggi, obbiettivamente "oggettivizzate"), vita complessivamente libera e facendo quello che ti divertiva, niente fitness... i piloti pranzavano a spaghetti e bistecche due ore prima di gareggiare, feste nei locali della zona dopo la gara.... e poi tutti dicevano quello che volevano senza uffici stampa

 

insomma non é che i giovani di allora desideravano diventare piloti (ai tempi tutti quanti, auto moto o aereo 🙂) solo per fare "due giri in pista" era anche tutto il "contorno" che suscitava interesse, insomma nel mondo delle corse auto si vedeva una vita libera, molto di piú che in qualsiasi altro settore chiamiamolo di "lavoro" 

 

proprio perché sembrava 90% divertimento e solo 10% lavoro, quella che girava nelle squadre corsa nei 70/80 sembrava piú una vita da film di 007 

 

oggi invece é un normale lavoro "industriale" con organigrammi da azienda, pubbliche relazioni da azienda... sembra tutto molto impiegatizio e per forza, con squadre di centinaia/migliaia di persone e investimenti delle grandi aziende 

 

dov'é finito il fascino della libertà di allora? 

Tu stai parlando di Irvine però   🤪

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