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6 ore fa, Maxwell61 scrive:

Ecco un articoletto sulla questione TOYOTA che paradossalmente si sta tenendo fuori (almeno ufficialmente) dai piani EV e con i danni già evidenti. Candidata a mazzata Osborne, se non si sbriga.

 

E l'esperimento fuel cell è andato male, con il reindirizzamento della tecnologia a studi per metterli sui mezzi pesanti (c'è qualche articolo a riguardo). 

 

Io invece ho la sensazione che sappiano molto bene quello che stanno facendo ;-)  

 

Alla fine del 2017, i piani Toyota parlavano come obiettivo per il 2030 (metto due articoli generici 1 e 2, giusto per avere 2 fonti), la vendita complessiva di circa 5,5 Mln di veicoli elettrificati, di cui:

 

- 4,5 Mln genericamente ibride di varie tipologie;

- 1 Mln di auto zero emissioni, per lo più elettriche (10 modelli entro il 2025) e qualche infinitesimo di f-cell.

 

Per arrivare a questi obiettivi, in Toyota intendono investire di circa 13 miliardi di dollari, stringono contratti per lo sviluppo e fornitura di batterie (es. con Panasonic) ed attuano una massiccia campagna di marketing per sopperire a quello che è stato chiamato "Effetto Osborne", che rischia in parte di rallentare la vendita di modelli tecnologicamente adeguati alla situazione attuale.

 

Perché con le tecnologie, infrastrutture ed ai costi attuali, è impossibile rinnovare il parco auto con modelli elettrici, ed occorre vendere altri tipi di auto.

 

Ecco che Toyota spinge il suo più lungo investimento (circa 30 anni di ibrido), "distrae" ulteriormente dalla campagna sull'elettrico puro parlando di Fuel-Cell, le quali alla fine sono auto elettriche, anche se ulteriormente complicate da un impianto di accumulo e conversione idrogeno.

 

Quindi Toyota è tutt'altro che ferma sull'elettrico, semplicemente evita di parlarne in una fase in cui non è vendibile in grandi (e redditizi) numeri. Piuttosto spinge (vedere questa brochure) su ciò che ha pronto e vuol far crescere in questo momento.

 

Parlare di elettrico invece, è una necessità che stanno avendo alcuni degli altri costruttori, soprattutto quelli europei. Subissati da sempre più stringenti normative sulle emissioni di CO2, volontà di rallentare impegnativi investimenti sui motori termici e prepararci (magari tra 10-15 anni) a comprare o a "noleggiare" un'elettrica, magari a guida semi-autonoma.

 

 

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5 ore fa, Maxwell61 scrive:

Candidata a mazzata Osborne, se non si sbriga.

 

Oppure sta cercando di evitare il vero effetto Osborne, cioè il crollo delle vendite causato dall'annuncio prematuro di un futuro prodotto che rende obsoleti quelli in commercio.

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Ho letto in qualche commento che Manley avrebbe detto che FCA non è affatto indietro sull'ibrido e sull'elettrico, ma che al momento c'è più offerta che domanda per queste motorizzazioni.

 

Per dimostrare dati alla mano quello che dice Manley ho preso il numero di modelli nei vari allestimenti in vendita in Italia per alimentazione, fonte listino on line di Al Volante, poi ho preso i dati di vendita per alimentazione dei primi tre mesi del 2019, fonte UNRAE, infine ho fatto la media del pollo dividendo le vendite per gli allestimenti disponibili

 

  Allestimenti a listino Esemplari venduti Q1 2019 Media del pollo
Diesel 3478 236.651 68,04
Benzina 2950 230.940 78,28
Ibrida 570 28.296 49,64
GPL 155 35.425 228,55
Metano 131 6.470 49,39
Elettrica 70 1.155 16,5

 

Come si vede la domanda più elevata rispetto all'offerta è quella dei modelli a GPL, tre volte tanto rispetto a benzina e diesel.

 

Ibride e metano sono pari, nonostante i pochi modelli a metano disponibili ed i pochi modelli in vendita negli ultimi mesi a causa degli aggiornamenti di omologazione.

 

Ultime le elettriche, c'è molta più offerta che domanda, per i motivi che sappiamo.

 

 

 

Che relazione abbia tutto questo con l'effetto Osborne non lo so, ma ha ragione Manley.

 

 

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  • J-Gian ha modificato il titolo in L'effetto Osborne e l'ascesa delle BEV

Però, scusate la digressione da economista, ma l'effetto Osborne non è che descriva un fenomeno positivo, anzi :attorno: il caso Osborne originale non è stato un prodotto dell'evoluzione tecnica o in senso più generale del progresso, è stato semplicemente un esempio di marketing non controllato a dovere.

La comunicazione pubblicitaria fa spesso leva sulle suggestioni del pubblico più che su progressi oggettivi, e in quel caso le suggestioni si sono ritorte contro l'azienda a causa di una comunicazione gestita male.

 

Non è una faccenda di tecnologia, è un fenomeno sociale (indotto da marketing malfatto). E' hype scappato di mano.

Peraltro questa bolla da parte dei compratori non solo è stato un danno -evidente- per Osborne, ma è stata una fregatura per i compratori stessi: hanno affamato l'azienda al punto che il prodottone che stavano tutti aspettando... alla fine non è mai arrivato :D

 

Per questo, secondo me, non è opportuno misurare quanto i produttori siano sul pezzo in base a ciò che stanno offrendo adesso o nel futuro più prossimo.

Al più è una misura di quanto un'azienda abbia necessità immediata di mantenere flusso di cassa (pochi, maledetti e subito) :) ma non lo prenderei quasi per niente a misura del suo futuro stato di salute, tradotto: quanto bene saprà rispondere alla domanda del mercato quando la domanda ci sarà davvero.

 

Io, più che sui produttori, qualche domanda me la farei sugli acquirenti. In questo momento le idee sono poche ma ben confuse...

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There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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On 8/4/2019 at 18:16, J-Gian scrive:

 

Io invece ho la sensazione che sappiano molto bene quello che stanno facendo ;-)  

 

Alla fine del 2017, i piani Toyota parlavano come obiettivo per il 2030 (metto due articoli generici 1 e 2, giusto per avere 2 fonti), la vendita complessiva di circa 5,5 Mln di veicoli elettrificati, di cui:

 

- 4,5 Mln genericamente ibride di varie tipologie;

- 1 Mln di auto zero emissioni, per lo più elettriche (10 modelli entro il 2025) e qualche infinitesimo di f-cell.

 

 

Cosa in realtà pensino o cosa stiano organizzando in Toyota, purtroppo non lo sappiamo, e dico purtroppo perchè è la mia preferita per la cosa che cerco di piu in un auto, l'affidabilità. 

 

Pero qualche tempo fa ci fu un'ammissione del presidente Toyota, che purtroppo la dice lunga: l'organizzazione di un gruppo interno di ricerca sulle EV e sulle "elettrificate", qualcosa che non ti aspetti e la data è del dicembre 2016 quando Toyoda in persona comunicò che aveva preso la presidenza del gruppo. Ora, tutto ciò è palesemente prova di alquanto ritardo....

 

Cita

Toyota City, Japan, November 17, 2016―Toyota Motor Corporation (TMC) has decided to establish an in-house venture company responsible for developing electric vehicles (EVs). The venture company, which will be a virtual organization consisting of four persons―one each from Toyota Industries Corporation, Aisin Seiki Co., Ltd., Denso Corporation and TMC―and which will be independent of other internal structural organizations, is set to launch in December 2016.

https://global.toyota/en/detail/14281296

 

On 9/4/2019 at 00:14, Wilhem275 scrive:

Io, più che sui produttori, qualche domanda me la farei sugli acquirenti. In questo momento le idee sono poche ma ben confuse...

 

E in realtà è questo l'effetto Osborne, da quanto ho capito. Comunque sia successo che si è creato il fenomeno, quella teoria sull'effetto Osborne si basa solo sulla reazione del mercato, non su come, perchè e quanto l'hype si sia creato. La confusione e la scarsa disponibilità di offerta "ideale", genererebbe il rimando acquisto.

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Ecco, il problema è questo dell'offerta ideale. Nel caso Osborne la domanda si è fermata perché si erano tutti convinti che il prodotto nuovo fosse dietro l'angolo. Il fatto che non sia mai arrivato è dimostrazione che questa era un'allucinazione collettiva :lol:

 

Però sinceramente io non lo vedo come modello applicabile al mercato dell'auto. Un computer negli anni '80 era un acquisto tutto sommato rimandabile, catalogabile più come un vezzo, e l'offerta era comunque poco varia, per cui gli acquirenti potevano rimandare l'acquisto a lungo e stare a vedere cosa succedeva, e avevano comunque facilità nel confrontare i prodotti disponibili.

L'auto per la stragrande maggioranza degli utenti è una commodity non rinunciabile, si cambia a cicli abbastanza costanti perché deperisce col tempo, e oggi più che mai c'è una sovrabbondanza di offerta che favorisce l'acquisto di ciò che c'è disponibile.

Di solito le oscillazioni nella quantità di veicoli acquistati dipendono più dalla situazione economica generale, vale a dire che se la gente non cambia macchina è perché sul momento non ha i soldi per farlo, ma se ce li ha lo fa senza stare tanto a badare a come si evolve il mondo. Il rimando per motivi diversi può avere un effetto di qualche mese, non di qualche anno.

 

Ci può essere una sbandata del mercato perché è stata pompata un'informazione distorta ("L'auto elettrica per tutti sarà disponibile domani mattina") ma in un mercato del genere l'equilibrio torna in fretta, dopo che gli utenti si sono presi la facciata nel muro per averci creduto :mrgreen:

 

A me sono arrivati diversi conoscenti che hanno rimandato l'acquisto di un'auto convinti di guardarsi attorno ed identificare la EV adatta a loro. Non avendola trovata (né oggi, né a breve), la loro pausa di riflessione si è esaurita nel giro di qualche settimana al massimo ;)

Il più impallinato, che due anni fa ha messo giù l'acconto per la 3, ha tenuto botta qualche mese e poi si è preso una Miata :mrgreen:

 

 

Guardo in particolare a questo grafico:

 

Osborne-Effect-Auto-Industry.png

 

 

E mi chiedo: davvero per i prossimi 8 anni un terzo degli acquirenti è in grado di rinunciare in tronco all'acquisto di un'auto? Forse per i prossimi 8 mesi... ma poi le macchine servono. Quel buco lì è tutto teorico (e c'è molto wishful thinking da parte di chi l'ha disegnato, a mio avviso).

Questa roba si può al limite applicare al mercato di lusso o comunque con delle alternative, ma di sicuro non alla massa.

Modificato da Wilhem275
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There's no replacement for displacement.

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Inviato (modificato)
4 ore fa, Wilhem275 scrive:

 

 

Osborne-Effect-Auto-Industry.png

 

 

E mi chiedo: davvero per i prossimi 8 anni un terzo degli acquirenti è in grado di rinunciare in tronco all'acquisto di un'auto? Forse per i prossimi 8 mesi... ma poi le macchine servono. Quel buco lì è tutto teorico (e c'è molto wishful thinking da parte di chi l'ha disegnato, a mio avviso).

Questa roba si può al limite applicare al mercato di lusso o comunque con delle alternative, ma di sicuro non alla massa.

Qualsiasi previsione sul futuro è una teorica scommessa ed è buona quanto sono realistiche le premesse. Bisognerebbe discutere le basi dei creatori del modello, non il risultato finale. 

Per esempio, il modello ipotizza, nel momento di massima crisi 2024 (e non prima) di 1/3 di rimandate sostituzioni al massimo (non tutti perché dal 2024 la curva inizia a salire) di 4  anni (e non 8). 

Il grafico non dice affatto che per i prossimi 8 anni , 1/3 non comprerà piu auto.

Peraltro il 2018 e 2019 sono già compresi nella curva e indicano che la discesa è cominciata già dal 2017. Bisognerà vedere come procede. 

Modificato da Maxwell61
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La tesi del creatore del modello l'ho letta, ed è centrata su questa idea:

 

https://cleantechnica.com/2019/02/25/the-osborne-effect-on-the-auto-industry/

Cita

This is the mouth-to-mouth chain reaction the EV community is expecting and has been waiting for. Now, what many critics have called vaporware will have a bigger influence than their writers might have envisioned. The VW promise to have 27 new all-electric models by 2022, its plan to have all 300+ models “electrified” by 2025, or comparable statements from Volvo or even BMW will enhance the impression of a coming transition. The public will hear “all 300+ models electric,” in their mind adding “tomorrow,” and will miss “have an electric version by 2025.” The public feeling will be: “If not today or tomorrow, at least the day after tomorrow.”

 

The result will be that people are no longer interested in buying a FFV. They will start looking for the BEV they envision for themselves and they will find that that electric car is not yet on the market. People will be postponing their next car purchase as a result. They will be waiting until the model or brand they prefer has something for a price they can afford.

 

L'autore dà per scontato che l'acquisto di un'automobile sia una scelta volontaria indipendente da qualunque altro fattore, che quindi l'acquirente può sospendere ad libitum.

Cosa che può essere vera nel settore luxury (ma anche lì...), ma la massa cambia macchina quando ne ha necessità. Perché quella prima si è scassata, perché cambiano le esigenze, ne vediamo a decine che passano per il forum. Non è gente che può permettersi di stare ferma aspettando il mercato.

Alla fine chi è che cambia per sfizio? O gli impallinati, e non contiamo niente, oppure gente che ha abbastanza soldi da buttarli in un bene non necessario come l'automobile di lusso, e questi non hanno comunque necessità di aspettare, possono sempre comprare adesso e sostituire appena il mercato gli va incontro.

 

Al limite l'acquisto può essere indotto da incentivi/disincentivi, ma allora si sta decidendo a tavolino cosa favorire, non è una scelta del consumatore; ma in tutti i casi questo genera un anticipo della decisione, non un suo ritardo.

 

Sulla lettura del grafico, lo dico solo come esercizio teorico, per fare bene le cose bisognerebbe calcolare l'intera area compresa tra linee gialla e grigia. Nel 2024 la gialla inizia a salire, sì... ma la grigia sale per tutto l'intervallo e mi fa crescere le percentuali di perdita :) Io avevo preso il 2019+8 come riferimento attuale e ho stimato un 30% a spanne, ma ad essere precisi bisogna fare i conti sull'intero fenomeno. Nell'anno di picco ho una perdita del 46%.

 

In tutti i casi, è teoria. Il mercato non funziona secondo i presupposti di chi ha formulato quest'idea.

There's no replacement for displacement.

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Ecco, il tuo accenno ai motivi di cambio auto secondo me è fondamentale. Bisognerebbe valutare (ma magari i dati ci sono) quanto mercato % cambia auto dopo pochi anni, e ovviamente l'età media delle sostituzioni ha poco interesse. Le auto odierne migliori reggono senza problemi o eccessive spese i 10 anni di vita: di sicuro c'è un'alta % di utenti che cambia molto molto prima per motivi non sostanziali e sono proprio questi che allungherebbero i tempi. 

In ogni caso, tutte le nostre considerazioni sono elucubrazioni da bar ☺ troppe variabili sconosciute, specie se consideriamo che parliamo del mwrcato mondiale. 

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Più che altro, nelle analisi fatte c'è un elemento soggettivo e non valutabile nell'acquisto di ogni auto che è un minimo di componente emozionale. 
L'acquisto di un'auto non è sempre e solo razionalità pura (anche in chi ne cambia una ogni 10-15 anni).

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- '10 Alfa Romeo MiTo 1.4 TB MultiAir 135 cv Distinctive Premium Pack (dal 2017)

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