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Scelte strategiche Groupe Renault


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30 minuti fa, slego scrive:

mica sto dicendo che De Meo è uno sprovveduto. immagino che prima di accettare l'incarico un'idea della situazione se la sia fatta.

però ti immagini Elkann che prima di mettere il timone di Fiat nelle mani di Marchionne annuncia una strage di modelli, stabilimenti e posti di lavoro?

è una roba che non esiste proprio, secondo me.

se nomini un CEO lo fai per affidarti alle sue competenze. e se hai già deciso - prima - che si dovranno fare tagli drastici lo discuti a porte chiuse e decidi come procedere. mica fai un annuncio urbi e orbi di scenari apocalittici chiudendo con "speriamo che lui ci salvi il culo".

qui abbiamo un direttore ad interim che di fatto ha già palesato il piano industriale dei prossimi anni, alla faccia del CEO che deve ancora entrare in ruolo e che giocoforza entrerà già gravato dal peso di questi annunci.

mi viene da pensare che più che un CEO cercassero un Signor Malussèn.

ma spero di sbagliarmi.

 

mah, bolla. che Renault avesse delle significative difficoltà era cosa nota. poi con il casino di questi mesi (e conseguenti prospettive) si sarà probabilmente aggravata la situazione.

quel che stupisce è che abbiano con tanta leggerezza liquidato la proposta FCA per poi trovarsi nella melma pochi mesi dopo.

ma in fin dei conti Renault è un carrozzone statale, forse non è poi così strano...

 

Quando Umberto Agnelli mise nelle mani di Marchionne l'allora Fiat, il comparto di Fiat Auto era tecnicamente fallito. Cosa perdurata nel 2009 nella valutazione Fiat-Chrysler, over Fiat Auto venne giudicata dagli analisti "junk bond". 

 

Il CEO non è un'entità sovrannaturale. E' un dipendente come gli altri che segue le direttive del CdA. Per cui De Meo seguirà le direttive che Renault aveva già deciso da tempo. 

Modificato da Thomas M.
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9 minuti fa, nucarote scrive:

La Fiat del 2004 era messa ben ancora peggio dell'attuale Renault, era ad un passo dal portare i libri contabili in tribunale. 

 

sì certo, intendevo dire che all'epoca Marchionne si prese lui la responsabilità delle scelte. ovvio che furono condivise con la proprietà, ci mancherebbe, e ne avranno discusso ampiamente prima.

ma qui siamo a livello di un AD uscente di un'azienda in crisi che sancisce in anticipo cosa dovrà fare il nuovo AD.

per me sta fuori dal mondo, è proprio la mentalità statale di un'azienda che non cerca una guida ma un esecutore di voleri altrui.

boh. io non sarei tanto ottimista. ma ripeto, spero di sbagliarmi.

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Erano anni che si leggeva di sovracapacità produttiva, impianti poco sfruttati e necessità di aumentare la produzione e le vendite, praticamente per tutte le case.

 

Oggi, con il crollo di domada da covid-19 pensó che di fabbriche ne avanzano la metà. Ne chiuderanno tante, di qualsiasi marchio.

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6 minuti fa, Parabellum scrive:

Erano anni che si leggeva di sovracapacità produttiva, impianti poco sfruttati e necessità di aumentare la produzione e le vendite, praticamente per tutte le case.

 

Oggi, con il crollo di domada da covid-19 pensó che di fabbriche ne avanzano la metà. Ne chiuderanno tante, di qualsiasi marchio.

 

A pensarci diventa un controsenso guardando le politiche attuali dei diversi paesi europei che, in tutti i modi, stanno ostracizzando l'automobile, ed in particolare l'automobile diesel di recente generazione.

 

E' impossibile far collimare l'obiettivo di produrre e vendere più auto in un mercato  oramai saturo ed in contrazione, con l'aggravante di una classe media in continuo impoverimento, e la generazione millenials/Z senza un quattrino in tasca.

 

A chi vendere le vetture?

Tolto la fascia premium, è evidente che gli altri paesi siano oramai autosufficienti nella produzione Automotive. E se rubi quote di mercato dei concorrenti, visti i margini delle fasce basse, sono solamente vittorie di Pirro nel mercato europeo.

Modificato da Thomas M.
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Tutto questo spingere per l'elettrico potrebbe anche essere una manovra política per forzare (nel giro di pochi anni) TUTTI gli europei a cambiare auto per adeguarsi al nuovo "carburante".

Non saprei quante siano, ma qualche centinaio di milioni di macchine girano per l'Europa… e se ce le fanno cambiare per forza risolvono i problema delle case (a patto che facciano vetture elettriche, chiaro)

 

 

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Ve lo spiego io come contano uscirne ... il governo francese ha annunciato 7000 euro di aiuti a chi compra una auto elettrica sotto i 45k euro e nel limite del 27% del listino più altri 5000 euro per chi butta via un Diesel pre 2006 o benzina pre 1997 (purché la famiglia non guadagno più di 36k senza bambini o 54k se con 2 bambini... la regola del quotient fiscal).

 

Con questi aiuti la Zoe o la e-208 costano sui 17k o anche meno se il concessionario sconta. 
 

Aggiungono 100,000 zone di ricarica e obbligano tutte le aziende a metterne nei parcheggi. 
 

Adesso fate il paragone con cosa propongono i nostri brillanti politici ...

 

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Ragazzi non mi son messo a leggere tutta la discussione ma ho letto un po'di articoli su stampa italiana ed estera, e sono giusto a queste conclusioni, sono dure lo so, e so che spesso faccio affermazioni che sembrano non veritiere, ma poi ne riparliamo nei prossimi anni.

 

Per me oggi Renault è defunta.

 

Hanno annunciato 14.600 licenziamenti (SOLO RENAULT), il giorno dopo aver preso NOVE MILIARDI di finanziamenti dallo stato Francese di cui CINQUE a fondo perduto. 14.600 Famiglie disperate, 14.600 persone che avranno difficoltà a ricominciare, 14.600 esseri umani che perderanno il futuro. Ma ovviamente la stampa li fa apparire come un numero, esattamente come i morti di covid. 

 

Hanno annunciato il totale ritiro dal Sud America di Nissan, ciò significa che partiranno, a naso, almeno cinque o sei mila posti di lavoro anche li, in uno dei paesi più colpiti dal covid e che avrebbe bisogno di ripartire, non di venire affondato ulteriormente da geni della finanza.

 

Hanno annunciato la probabile (leggasi certa) conversione della fabbrica di Flins in un sito di stoccaggio per batterie, ciò significa che:

NO CLIO

NO MICRA

SI ZOE

Ma non solo, per un sito di stoccaggio non ci vogliono certo tre mila operai, significa che il 60 o più % verrà fatto fuori.

E io non sono certo che avremo una nuova generazione di Clio, e non sono nemmeno certo Nissan sopravviva in Europa.

 

E a proposito di sopravvivenza, hanno annunciato il totale ritiro di Mitsubishi dall'Europa, con una perdita di oltre 30 mila posti di lavoro tra produzione, vendita e indotto.

 

Hanno annunciato il ritiro della licenza a DIECI MILA concessionari, ciò significa che solo con ciò, partiranno almeno 100 mila posti di lavoro.

 

Hanno annunciato quasi 2 milioni di vetture in meno all'anno di produzione, tradotto faranno fuori:

Talisman

Megane (almeno Sedan ed Estate)

Micra

e mi sento di dire anche QQ ma più nel lungo periodo, quando Nissan si ritirerà totalmente dall'Europa.

 

Hanno infine annunciato 6 stabilimenti che verranno totalmente chiusi, senza specificare quali.

 

Tutto ciò con la scusa del covid, con la scusa che non vendono nulla, quando nel 2020 le vendite sono calate SOLO DEL VENTI PERCENTO, NON DEL 150, DEL 20%.

 

Concludo con una considerazione: Se queste son le premesse per il futuro dell'Europa, prepariamoci a vivere nel terzo mondo ma più fresco. 

 

 

 

 

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Onestamente non so se la situazione sia destinata a precipitare in questa maniera, però una cosa mi fa pensare. 

 

Quando anni fa Marchionne abbandonò tutta una serie di segmenti e prodotti perche non erano redditizi rinunciando a sostituire la triade Punto-Bravo-Croma (sulla seconda ci hanno poi ripensato, ma con un modello pensato e prodotto in Turchia), si alzarono levate di scudo da tutte le parti.

 

Oggi, Renault è in una situazione per certi versi migliore di Fiat (non ha conti da tribunale), ma anche in una peggiore, perché a differenza di FCA non ha prodotto di immagine su cui puntare. Non ha 500, non ha Jeep. Non ha nessun valore aggiunto. Soprattutto, è terribilmente dipendente dal mercato (e dallo Stato) francese.

 

Possono anche puntare tutto su Zoe ed elettrico, ma se gliele comprano solo in Francia, la scadenza della cambiale è solo rimandata.

 

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