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Scelte strategiche Groupe Renault


Messaggi Raccomandati:

12 minuti fa, Jack.Torrance scrive:

Credo che tutte le case abbiano dei piani B pronti

 

...solo in parte secondo me, perche tutte i siti/linee per motori ice che ci sono gia chiuse oppure stanno chiudendo non si puo riaprire a breve termine. Il morto del auto ice in Europa ha iniziato e va avanti, non solo per i soldi ma anche per siti produttivi e capacita, indotto, formazione ecc. ecc.

 

 

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21 ore fa, j scrive:

"L'Europa non può cancellare il 2035, abbiamo già investito decine di miliardi"

A Ginevra, l'ad della Renault sbarra la strada a possibili dietrofront di Bruxelles sul bando delle endotermiche: "Tornare indietro sarebbe un errore gravissimo. I consolidamenti e Stellantis? Le dimensioni non contano più, servono agilità e innovazione"

 

https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2024/02/26/luca_de_meo_oggi_la_dimensione_non_conta_servono_agilita_e_innovazione_.html

 

Ha voluto giocare d'anticipo per provare a salvare la baracca puntando tutto sull'elettrico. E' ovvio che nel caso di un pur modesto ripensamento/rallentamento rischia di portare i libri in tribunale.

 

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Qui si parla di Renault… per discutere di Stellantis c’è già un gran quantità di thread!

 

PS: attenzione perché gli off topic inizieranno ad essere sanzionati!

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L' elettrico è una scommessa di suo nel senso che può andar bene o male e giocare di anticipo o ritardo non da garanzie di riuscita. Si poteva prendere tempo facendo accordi mirati con chi già era nel campo e tuffarsi in seguito con una conoscenza più profonda oppure buttarsi un po' a cazzo nel mare pieno di squali sapendo che c' è tutto l'oriente ( Cina) pronto a approfittare del poco know how a disposizione e a scontrarsi con realtà affermate dell' occidente ( tesla)... Aver investito miliardi in qualcosa che probabilmente non porterà profitto si è rilevato rischiosissimo e perseverare nell' unica direzione potrebbe fare affondare oltre modo la baracca 

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  • 3 settimane fa...

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Cita

Luca de Meo, Lettera all’Europa, marzo 2024

Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha reso pubblica in data odierna la sua Lettera all’Europa, inviata il 19 marzo 2024 ai principali decision maker e stakeholder in tutta Europa. In questo documento di venti pagine, disponibile in una dozzina di lingue europee, si rivolge a tutti i protagonisti della vita politica europea.

«In vista dei dibattiti che alimenteranno la campagna elettorale, ritengo opportuno far sentire la mia voce non per fare politica, ma per dare un contributo alle scelte sulla politica giusta.»

 

 

A poche settimane dalle elezioni europee, questo documento fa un appello affinché l’Europa si mobiliti per realizzare con successo e in modo sinergico la transizione energetica dell’industria automobilistica. Ma anche per fare di questo periodo di trasformazione senza precedenti un trampolino di lancio per il rinnovamento industriale dell’Europa, sviluppando collaborazioni intersettoriali e portando avanti progetti di ampio respiro tra settori pubblici e privati. «Abbiamo già visto con Airbus ciò che l’Europa è in grado di fare. Intensificando le iniziative di cooperazione, metteremo la nostra industria sulla strada del rinnovamento.»

Più che un appello, questa Lettera all’Europa, è una roadmap.

Luca de Meo fa una sua diagnosi, ricordando l’importanza del settore automobilistico per l’economia, ma anche per il sistema di vita europeo, un settore che oggi sta affrontando una concorrenza sbilanciata: «Gli Stati Uniti incentivano, i cinesi pianificano, gli europei regolamentano.»

Formula sette raccomandazioni e otto misure per sviluppare una vera e propria politica industriale europea, competitiva e decarbonizzata: «L’Europa deve inventare un modello ibrido», ad esempio coinvolgendo «le maggiori 200 città europee nell’elaborazione della strategia di decarbonizzazione», istituendo una «Champions League industriale» per premiare gli attori impegnati nella transizione, creando «aree economiche verdi» in cui si possano concentrare gli investimenti e gli incentivi per la transizione energetica. 

All’avanguardia della rivoluzione elettrica, il CEO di Renault Group propone, infine, il lancio di dieci grandi progetti europei in ambiti strategici, che vanno ben oltre l’industria automobilistica: promuovere le piccole auto europee, naturalmente, ma anche rivoluzionare le consegne dell’ultimo miglio, sviluppare le infrastrutture di ricarica e la tecnologia V2G, aumentare la competitività dell’Europa nel settore dei semiconduttori.

Convinto che «la transizione ecologica è uno sport di squadra» e che «l’industria automobilistica europea può in breve tempo diventare la soluzione alle sfide del continente», Luca de Meo, nella sua Lettera all’Europa, lancia un appello a decisori politici, amministratori, cittadini europei, ONG, protagonisti dei settori dell’energia, del software, del digitale, e non solo, affinché si attivino per collaborare alla creazione di un nuovo ecosistema della mobilità in Europa.

Lettera all’Europa: dati salienti

La Lettera all’Europa di Luca de Meo promuove un’azione collettiva per affrontare una delle sfide più urgenti dell’industria automobilistica europea. Per portare a termine questo compito, come è solito affermare, «dobbiamo dire ‘la verità’, non solo la nostra verità». La diagnosi presentata nella Lettera è costruita sulla solida base dei fatti, per formulare raccomandazioni concrete, fondate su una chiara visione della situazione odierna. Riportiamo qui di seguito una serie di fatti chiave, che vengono approfonditi in modo più dettagliato nella Lettera all’Europa.

  1. L’attuale industria automobilistica europea

    Contributo sociale ed economico

  • 13 milioni di persone impiegate nel settore in Europa
  • 7% della forza lavoro totale in Europa
  • 102 milioni di euro di saldo commerciale positivo tra l’Europa e il resto del mondo (pari al deficit commerciale francese)
  • 17% della spesa totale in R&S dell’Europa (compreso il settore pubblico)

 

  1. Sfide alla leadership dell’industria automobilistica europea

     Spostamento verso l’Asia

  • Circa il 4% delle vendite di veicoli elettrici in Europa è realizzato da marche cinesi
  • Nel 2023, il 35% dei veicoli elettrici esportati in tutto il mondo era di provenienza cinese
  • Vantaggio in termini di costi pari a 6-7.000 euro per i cinesi nelle auto del segmento C (25% del prezzo totale)
  • Ciclo di sviluppo di 1,5 – 2 anni in Cina rispetto ai 3 – 5 anni in Europa.

 

Sfida dell’elettrificazione

 

  • Potenziale di business raddoppiato con i veicoli elettrici: un’opportunità da 200 miliardi di euro nel perimetro geografico di Renault
  • Il 55% delle vendite sarà rappresentato da veicoli elettrici entro il 2030 (vs. l’8% odierno)
  • 252 miliardi di euro investiti dai costruttori europei tra il 2022 e il 2024 per raggiungere l’obiettivo “zero emissioni nette” in Europa entro il 2035
  • 25 milioni di posti di lavoro interessati dalle transizioni digitale e ambientale, con un impatto su 500.000 posti di lavoro nel settore dei veicoli endotermici e la creazione di 120.000 nuovi posti di lavoro

 

Il paradosso normativo in Europa

 

  • 8-10 nuovi regolamenti vengono introdotti in Europa ogni anno
  • Oggi le auto sono in media il 60% più pesanti rispetto a 20 anni fa
  • Aumento del prezzo delle auto del 50% rispetto a 20 anni fa
  • Perdita del 40% dei posti di lavoro nel comparto produzione in Francia per effetto della delocalizzazione (costo del lavoro 40% più alto in Europa rispetto alla Cina)
  • Invecchiamento raddoppiato del parco auto medio (12 anni oggi rispetto ai 7 anni del passato)
  • Fino al 25% delle risorse per la R&S mobilitate per studiare l’applicazione delle regolamentazioni

Modelli normativi diversi

  • 110-160 miliardi di euro di incentivi alla produzione in Cina, per il periodo fino al 2022
  • 40 miliardi di dollari di crediti di imposta per la produzione verde negli Stati Uniti con l’Inflation Reduction Act

 

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Il Gruppo Renault e il Gruppo Volvo annunciano la creazione di Flexis SAS, joint-venture per una generazione rivoluzionaria di furgoni elettrici

  • In seguito agli accordi vincolanti firmati il 6 ottobre 2023, il Gruppo Renault ed il Gruppo Volvo hanno ottenuto le necessarie autorizzazioni normative per lanciare ufficialmente una nuova azienda per sviluppare una nuova generazione di furgoni 100% elettrici basati su un’architettura Software Defined Vehicle (SDV) e servizi correlati.
  • La nuova azienda, con sede in Francia, risponderà alle crescenti esigenze di una logistica urbana efficiente e decarbonizzata.
  • Il Gruppo Renault e il Gruppo Volvo prevedono di investire rispettivamente 300 milioni di euro nei prossimi tre anni.
  • In seguito all’accordo non vincolante firmato il 6 ottobre 2023, il Gruppo CMA CGM ha confermato il suo interesse ad effettuare un investimento strategico fino a 120 milioni di euro in Flexis SAS tramite PULSE, il suo fondo di investimento da 1,5 miliardi di euro che si prefigge lo scopo di promuovere la decarbonizzazione della catena del valore logistica.
  • La nuova gamma di furgoni 100% elettrici SDV (Software Defined Vehicle) sarà presentata in un secondo momento dalla nuova azienda. La produzione dovrebbe iniziare nel 2026.

 

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