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Ipotesi di separazione Renault Nissan


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Quando Elkann ha mandato tutto all'aria ci siamo tutti meravigliati. Abbiamo dato tutta la colpa allo stato francese (che in parte aveva) ed invece il grosso del problema stava nei giapponesi (come poi palesato più avanti). Sono un popolo che ragiona in modo diverso e a cui non piace essere comandati. Sono stati buoni fino ad ora perchè gli conveniva, ma adesso si aprono le danze. Per Nissan non  vedo molti problemi, un altro partner giapponese lo trova con cui condividere i costi. Più incerta la situazione di Renault, che da sola è come una zattera in mezzo all'oceano. Possono mettere tutti i fondi che vogliono, ma le piattaforme e i costi non si condividono restando da soli. Chissà se John starà ridendo sotto i baffi che non ha...

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Di un possibile divorzio tra la Renault e la Nissan si parla da tempo, ma ora emergono indiscrezioni su un'accelerazione impressa dai giapponesi su presunti "piani d'emergenza segreti" per tagliare i legami coi francesi. In particolare, secondo il Financial Times, la fuga rocambolesca di Carlos Ghosn dal Giappone al Libano sarebbe stata uno dei fattori dirimenti nelle valutazioni dei top manager della Nissan.

Alta tensione. I piani per l'ipotetico divorzio, ultimo segnale di una crescente tensione tra le due anime dell'Alleanza franco-nipponica, includono una separazione totale delle attività congiunte (a cominciare dalla progettazione e dalla produzione dei veicoli) e modifiche all'attuale composizione del consiglio di amministrazione della Nissan. L'arresto di Ghosn, unito alle controversie sulla governance dei giapponesi e sulla fusione tra la Renault e la FCA, ha accentuato le divergenze e i tentativi di ricomposizione non sembrano aver sortito alcun effetto: anzi, le recenti vicissitudini dell'ex presidente non hanno fatto altro che aggravare la situazione. Lo confermano le fonti citate dal Financial Times: i rapporti tra francesi e giapponesi non sono idilliaci da tempo (giusto pochi giorni fa, Ghosn ha collegato la propria defenestrazione all'ostracismo dei dirigenti nipponici nei confronti della fusione), ma ora sarebbero entrati definitivamente in crisi. Non solo: stando alle indiscrezioni, diversi manager della Casa di Yokohama vedrebbero ormai i francesi come un freno per le loro ambizioni e strategie industriali.

Le incertezze. Il divorzio potrebbe porre le basi per un futuro piuttosto incerto, lasciando le due aziende - unite da oltre vent'anni da un accordo di collaborazione industriale e da partecipazioni incrociate - in balìa di un settore in rapida trasformazione, tra operazioni di consolidamento (come la fusione tra la Fiat Chrysler Automobiles e la PSA) e grandi alleanze industriali (per esempio, la collaborazione sempre più ampia tra la Volkswagen e la Ford). Eventuali discussioni su un possibile addio potrebbero incidere pesantemente sull'operatività e sui conti delle due aziende: sotto la direzione di Ghosn, la centrale acquisti dei due costruttori è stata integralmente unificata e sono molti i modelli, del passato o del futuro, che condividono piattaforme e componenti. La stessa Ariya, la Suv elettrica prevista per quest'anno, è basata su un'architettura sviluppata con la Renault.

Momento delicato. Nelle prossime settimane, il presidente della Renault, Jean-Dominique Senard, presenterà diversi progetti congiunti, confermando l'Alleanza e dando respiro a un futuro senza più l'ombra di Ghosn e guidato da una nuova dirigenza. Senard, che a breve potrebbe affidare l'incarico di amministratore delegato a Luca De Meo, ha avuto un ruolo di primo piano nella scelta di Makoto Uchida come nuovo timoniere della Nissan: quello stesso Uchida che oggi starebbe lavorando su nuovi progetti, ma che non sarebbe riuscito ad alleviare la sfiducia dei giapponesi nei confronti della Renault. Insomma, le indiscrezioni del Financial Times ricostruiscono un'atmosfera non certo ideale per dare un futuro all'Alleanza e la Borsa ha prontamente reagito: a Parigi le azioni Renault perdono il 3,8% circa. Del resto, basta leggere quanto affermano gli analisti di Evercore ISI: "Crediamo fermamente che il rapporto tra la Renault e la Nissan si sia rotto. Probabilmente, ha superato il punto di non ritorno".

 

via Quattroruote.it

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1 ora fa, nucarote scrive:

Il rapporto finanziario è diverso da quello Renault-Nissan, ma dal punto di vista tecnico ed industriale sono e saranno legate.

 

 

No, visto che gli accordi sono per una fabbrica in comune (quella si ,ma è per gli USA) , elettrificazione (batterie secondo me) e guida autonoma

 

l'accordo è questo,, lo hanno sancito con un certo scambio di azioni.

 

di piattaforme ecc per ora non hanno parlato, vediamo nei prossimi anni.

 

Fiat e PSA o Renault e Nissan sono accordi molto più impegnativi e importanti. quelli dove veramente si condivide TUTTO.

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27 minuti fa, Matteo B. scrive:

 

No, visto che gli accordi sono per una fabbrica in comune (quella si ,ma è per gli USA) , elettrificazione (batterie secondo me) e guida autonoma

 

l'accordo è questo,, lo hanno sancito con un certo scambio di azioni.

 

di piattaforme ecc per ora non hanno parlato, vediamo nei prossimi anni.

 

Fiat e PSA o Renault e Nissan sono accordi molto più impegnativi e importanti. quelli dove veramente si condivide TUTTO.

FCA-PSA e una fusione in una NewCo, e ancora più evoluto dell’Alleanza Renault-Nissan.

2 ore fa, nucarote scrive:

Il rapporto finanziario è diverso da quello Renault-Nissan, ma dal punto di vista tecnico ed industriale sono e saranno legate.

Ovviamente è tutto relativo, Dongfeng non ha imposto a PSA la chiusura degli stabilimenti franzosi, e questo potrebbe bastare alla Marianna anche per un eventuale intervento similare con Renault.

Anche perché mi pare che Renault e Dongfeng sono già alleati in Cina se non sbaglio...

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Attualmente in borsa Renault capitalizza 12.2 miliardi di €, mentre solo la sua partecipazione in Nissan ne vale 9.5. Se qualche gruppo lancia l'opa su Renault se la porta a casa con neanche 3 miliardi. Ovviamente è un'ipotesi remota vista la presenza dello stato...

Modificato da SolidSnake
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A parte la capitalizzazione di borsa secondo me bisognerebbe guardare le quote di mercato per vedere come starebbero da divisi. Ed in ogni caso sarebbe un suicidio affrontare la new age dell'auto separatamente. Penso si arriverà ad una rinegoziazione delle quote che penalizzi meno i Jap

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12 minuti fa, TONI scrive:

A parte la capitalizzazione di borsa secondo me bisognerebbe guardare le quote di mercato per vedere come starebbero da divisi. Ed in ogni caso sarebbe un suicidio affrontare la new age dell'auto separatamente. Penso si arriverà ad una rinegoziazione delle quote che penalizzi meno i Jap

 

Vendite approsimative 2019

 

Nissan

Cina - 1,100Mio / Giappone - 0,48 Mio / EU - 0,38Mio / USA - 1,3 Mio / Brasile - 0,09 Mio

 

Renault

Cina - 0,2 Mio / Giappone - 0,06 Mio / EU - 1,1 Mio / USA - Zero / Brasile - 0,2 Mio

 

Dacia

Cina - Zero / Giappone - Zero / EU - 0,6 Mio / USA - Zero / Brasile - Zero

 

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Renault verrebbe assorbita dalla Daimler Benz, poiché necessita di abbassare la media di CO2 della propria gamma.

Inoltre non si accavallerebbero le due gamme: al massimo la Talisman e l'Espace potrebbero diventare delle CLA XL e GLB  rimarchiate.

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