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Auto elettriche sottocosto per abbassare la CO2


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Si aggira un dubbio tra esperti e non del settore auto:

 

Le attuali auto elettriche sarebbero vendute sottocosto in modo da accumulare bonus e far rientrare i costruttori nei limiti di CO2 di gamma previsti dalle nuove normative in vigore.

 

Il sospetto viene a molti guardando i prezzi di certe vetture elettriche, ultima in ordine di arrivo la Ford Mustang Mach-E, il cui prezzo di listino parte da 49.900 euro, senza togliere gli incentivi,  per la versione a trazione posteriore con motore da 258 cv e batteria da 75,7 kWh. Come termine di paragone  un'Alfa Stelvio turbodiesel da soli 160 cv parte da 45.700 euro di listino.

 

Con questa mossa Ford potrebbe piazzare un discreto numero di Mach-E, ricevere i bonus per le auto ad emissioni zero, e continuare a vendere indisturbata i SUV o le Mustang con il possente V8 senza incappare nelle multe per le case che sforano le soglie di CO2.

 

Da un lato c'è chi urla allo scandalo, citando l'antico adagio "fatta la legge trovato l'inganno", dall'altra c'è chi invece ritiene che la mossa di questi costruttori meriti un plauso, perché invece di risolvere la questione comprando certificati verdi da altri costruttori virtuosi, vedasi ad esempio l'accordo tra FCA e Tesla, si mettono in gioco e offrono al pubblico un prodotto innovativo a prezzi fino a pochi anni fa impensabili per un'auto elettrica.

 

Qualcuno infine mormora che poi in fondo la tecnologia elettrica è sufficientemente collaudata ed i prezzi stanno velocemente scendendo, per cui non ci si deve sorprendere di certi listini. Il costo delle celle delle batterie agli ioni di litio è ormai sotto i 200 dollari a Kwh, mentre i motori elettrici hanno costi di assemblaggio inferiori di 10 volte rispetto ad un turbodiesel di ultima generazione, senza contare che fanno anche a meno del cambio.

 

Probabilmente la verità sta nel mezzo, da una parte i costi di produzione si sono effettivamente ridotti, dall'altra le case li stanno tenendo artificiosamente bassi per non vedere buttati in fumo gli investimenti fatti sull'auto elettrica.

 

Quello che è certo è che per i clienti aumentano le possibilità di scelta, potendo comparare direttamente i  pregi e i difetti delle auto elettriche con le analoghe versioni a combustione vendute a prezzi simili.

 

 

 

 

 

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2 hours ago, xtom said:

Si aggira un dubbio tra esperti e non del settore auto:

 

Le attuali auto elettriche sarebbero vendute sottocosto in modo da accumulare bonus e far rientrare i costruttori nei limiti di CO2 di gamma previsti dalle nuove normative in vigore.

 

Il sospetto viene a molti guardando i prezzi di certe vetture elettriche, ultima in ordine di arrivo la Ford Mustang Mach-E, il cui prezzo di listino parte da 49.900 euro, senza togliere gli incentivi,  per la versione a trazione posteriore con motore da 258 cv e batteria da 75,7 kWh. Come termine di paragone  un'Alfa Stelvio turbodiesel da soli 160 cv parte da 45.700 euro di listino.

 

Con questa mossa Ford potrebbe piazzare un discreto numero di Mach-E, ricevere i bonus per le auto ad emissioni zero, e continuare a vendere indisturbata i SUV o le Mustang con il possente V8 senza incappare nelle multe per le case che sforano le soglie di CO2.

 

Da un lato c'è chi urla allo scandalo, citando l'antico adagio "fatta la legge trovato l'inganno", dall'altra c'è chi invece ritiene che la mossa di questi costruttori meriti un plauso, perché invece di risolvere la questione comprando certificati verdi da altri costruttori virtuosi, vedasi ad esempio l'accordo tra FCA e Tesla, si mettono in gioco e offrono al pubblico un prodotto innovativo a prezzi fino a pochi anni fa impensabili per un'auto elettrica.

 

Qualcuno infine mormora che poi in fondo la tecnologia elettrica è sufficientemente collaudata ed i prezzi stanno velocemente scendendo, per cui non ci si deve sorprendere di certi listini. Il costo delle celle delle batterie agli ioni di litio è ormai sotto i 200 dollari a Kwh, mentre i motori elettrici hanno costi di assemblaggio inferiori di 10 volte rispetto ad un turbodiesel di ultima generazione, senza contare che fanno anche a meno del cambio.

 

Probabilmente la verità sta nel mezzo, da una parte i costi di produzione si sono effettivamente ridotti, dall'altra le case li stanno tenendo artificiosamente bassi per non vedere buttati in fumo gli investimenti fatti sull'auto elettrica.

 

Quello che è certo è che per i clienti aumentano le possibilità di scelta, potendo comparare direttamente i  pregi e i difetti delle auto elettriche con le analoghe versioni a combustione vendute a prezzi simili.

 

 

 

 

 

Per onesta' intellettuale pero' va anche detto che FCA sta anch'essa lavorando per mettere in circolazione veicoli elettrici. L'accordo con Telsa e' conveniente dal punto di vista economico nel breve periodo e comunque temporaneo.

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Vendere sottocosto non è una pratica così strana, specie se si possono recuperare i mancati guadagni da altre parti (meno multe).

Idem comprare crediti, nel settore dell’aviazione sembra essere pratica comune.

 

Il grosso interrogativo è quello di un settore che per riuscire a vendere sopra lo zerovirgola ha bisogno di vendite sottocosto E incentivi pubblici.

Che brucia più soldi di quelli che produce, da sempre nell’attesa della rivoluzione.

 

Mi chiedo davvero sempre, e sono ripetitivo ma di questi tempi sono le ovvietà a dover essere ripetute e sostenute, se non è il caso di fermarsi e pensare ad altre alternative.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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3 ore fa, TonyH scrive:

Vendere sottocosto non è una pratica così strana, specie se si possono recuperare i mancati guadagni da altre parti (meno multe).

Idem comprare crediti, nel settore dell’aviazione sembra essere pratica comune.

 

Il grosso interrogativo è quello di un settore che per riuscire a vendere sopra lo zerovirgola ha bisogno di vendite sottocosto E incentivi pubblici.

Che brucia più soldi di quelli che produce, da sempre nell’attesa della rivoluzione.

 

Mi chiedo davvero sempre, e sono ripetitivo ma di questi tempi sono le ovvietà a dover essere ripetute e sostenute, se non è il caso di fermarsi e pensare ad altre alternative.

Sono tendenzialmente d'accordo. A me pare che il business dell'auto non sia più sostenibile.

Anche vero che non lo è perché si sta spingendo su una serie di tecnologie acerbe e costose in nome dell'ambiente ma che poi non danno effettivi grossi vantaggi su quel fronte, quindi pare una cosa un po' stupida.

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